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venerdì 24 luglio 2020

CREMA VISO/CORPO ALLA LECITINA


Ciao a tutti,

Fare una crema cosmetica non è una cosa semplicissima, specialmente se abbiamo una pelle esigente. Spesso rischia di essere troppo grassa o al contrario poco ricca; poco più di un gel.

Oggi voglio condividere una crema il più possibile semplificata che potrà essere utile alle pelli secche (poichè parecchio oleosa) ma anche alle pelli miste o grasse utilizzata, invece che sul viso, sul corpo in parti solitamente più esposte come piedi e mani, quindi più secche.
Se risultasse comunque troppo corposa possiamo (al momento dell'utilizzo) mescolarla con un pochino di gel di aloe in modo da "diluirla" o più semplicemente (regola che vale per un migliore assorbimento di qualunque crema idratante) massaggiarla sulla parte interessata (o le mani) bagnate.

Principalmente gli ingredienti sono 4 : fase grassa (olii e/o burri), fase acquosa (acqua o idrolato), emulsionante (in questo caso lecitina di soia + gomma xantana), conservante. *

Si, sembrano tante cose ma se guardate un qualunque inci (elenco ingredienti cosmetici) vi renderete conto di cosa sono davvero tanti ingredienti. Per saperne di più sugli ingredienti cosmetici ho scritto questo.

Ingredienti per un vasetto di crema:

- acqua, infuso o idrolato 60gr
(l'acqua sarebbe meglio fosse demineralizzata o fatta prima bollire e poi utilizzata una volta raffreddata)
- gomma xantana 0,5gr
( non indispensabile ma utilissima per rafforzare la struttura della crema)
- burro di karitè o cocco 8gr (oppure 5gr karitè + 3gr burro di cacao)
( in teoria si potrebbero utilizzare anche solo olii ma non ho mai provato)
- olio di girasole estratto a freddo (o altri olii vegetali o oleoliti di piante) 20gr
- lecitina di soia liquida 5gr (qui la ricetta per realizzarla) o 6 gr olivem o dosare l'emulsionante scelto
( è molto economica e si trova facilmente anche al super)
- vitamina E  una goccia (facoltativa)
- olio essenziale o fragranza cosmetica 0,2gr (facoltativo)
- 0,6 di conservante cosgard (se ne utilizzate un altro dovete consultare la scheda tecnica e calcolare in percentuale)

Prendere due bicchierini (resistenti al calore) e mettere in uno : olii, burri e lecitina e nell'altro l'acqua. Mettere entrambi a bagnomaria con il fuoco bassissimo fino a che i burri e la lecitina non saranno sciolti, per velocizzare possiamo utilizzare il frullatore a immersione oppure continuare a schiacciare e girare con un cucchiaino. 

Versare la gomma xanatana nell'acqua e mescolare (o meglio frullare) fino ad ottenere un gel liscio, frantumando tutti i microgrumi. 

Unire le due fasi. Frullare di tanto in tanto, magari mettendo il contenitore dell'emulsione in un contenitore con acqua fredda per rendere l'operazione più veloce raffreddando i liquidi e portandoci alla consistenza giusta della crema in minor tempo. 

Una volta che la crema sarà fredda si possono aggiungere gli ingredienti termolabili (come la vitamina E, l'olio essenziale e il conservante).. Se volete aggiungere anche una piccola quota di olii più "preziosi" come l'olio di rosa,  jojoba, ecc ... Fatelo ora . Mescolare bene.

Mettere tutto in un vasetto perfettamente pulito e conservare in luogo fresco al riparo dalla luce, così si conserva almeno tre mesi.

* Non sono una chimica e ne sò davvero poco di formulazioni cosmetiche che funzionino per dare consigli e variazioni ad esempio sugli emulsionanti che è possibile utilizzare.
 Il conservante non è obbligatorio, ma se non lo avete dovete tenere la crema in frigorifero e consumarla in pochi giorni (un pò come fosse una maionese, che è sempre un'emulsione tra acqua e olio ... Ma con molto più olio).

venerdì 26 giugno 2020

DENTIFRICIO FATTO IN CASA

Buongiorno a tutti,

Il dentifricio è la tipica cosa che usiamo tutti, ed è facilissimo da fare in casa.

Sembra occorra chissà quale prodigio della scienza  per avere un'igiene della bocca ottimale, ma la pulizia dei denti (e anche della lingua) è un'azione più che altro meccanica svolta dalle spazzole di un buono spazzolino.
A questo proposito vi consiglio di optare per quelli in legno (totalmente compostabili) o in plastica riciclata con la possibilità di cambiare solo la testina (ovvero riducendo lo scarto di oltre l'80%); molte ditte ne producono di ottima qualità ma allo stesso tempo con un occhio all'ambiente.


Occorrente:

- 8 cucchiai colmi (circa 100gr) di argilla verde o meglio bianca
- glicerina vegetale circa 80/100 gr
- olio essenziale 5- 6 gocce (per me menta verde) opzionale
- 1 cucchiaio di bicarbonato opzionale


Mescolare le polveri, aggiungere la glicerina fino a ottenere una pasta densa ma spalmabile.
Unire anche l'olio essenziale che è opzionale ma rende la preparazione molto piacevole all'utilizzo.

Ho inserito un pò di bicarbonato per avere un'azione leggermente abrasiva che non danneggi lo smalto ma pulisca bene la superficie del dente. Se decidete di inserirla utilizzate delicatamente lo spazzolino, specialmente sulle gengive.
Ho letto che alcuni invece della glicerina utilizzano l'olio di cocco, io non l'ho mai provato.. Nel caso abbiate esperienze le ascolto volentieri!

Porre la preparazioni in appositi tubetti da riutilizzare, oppure in vasetti dai quali prelevare la quantità necessaria con un cucchiaino o una spatolina puliti e asciutti. La preparazione non richiede conservante e si mantiene diversi mesi.

Otterremo circa 200 gr di dentifricio naturale (senza ingredienti dannosi) con circa due euro di spesa. Non male eh?

venerdì 19 giugno 2020

DISPENSA ECO PER L'AUTOPRODUZIONE



Ciao a tutti,

Si parla spesso di scegliere prodotti più sostenibili : impatto ambientale ridotto, utilizzo di energie rinnovabili, flaconi con una percentuale inferiore di plastica o con materiali riciclati, prodotti sfusi, merci a km 0, materie prime biologiche o da situazioni eque e solidali...
Ci si perde tra certificazioni, etichette e pubblicità più o meno d'assalto.

Sono dell'idea che tutto questo sia semplicemente un meno peggio.
Non c'è una netta differenza tra un prodotto "classico" e uno "verde". Sono sfumature. Qui un post dove parlo di ingredienti cosmetici.
La vera differenza la fà l'autoproduzione e il boicottaggio. Non si può fare tutto da sè è ovvio e non si può improvvisare in materie in cui non si conosce, quindi ampio spazio alle ricerche...
Nulla è innocuo, nemmeno quello che è naturale. Quindi massima attenzione e seguire meticolosamente indicazioni e raccomandazioni.

Oltre a un vantaggio ecologico si ha anche un vantaggio economico.
Qui è utile fare qualche esempio : 1 litro di ammorbidente (10 lavaggi circa) mi costa circa 40 centesimi, 1 litro di detergente per bagno e cucina meno ancora, due tubetti di dentifricio poco più di 2 euro, Più di un kg di sapone solido delicatissimo oll'olio di oliva poco più di 5 euro ... Devo continuare?
Bisogna pure considerare che essendo produzioni senza materie prime dannose o inquinanti non sarebbe giusto equipararli al prezzo dei prodotti commerciali comuni, ma almeno a quelli biologici (veri).

I materiali necessari possono sembrare tanti, ma una volta creato il kit di base dovrete solo prendere di tanto in tanto quello che si esaurisce. Io consiglio di focalizzarsi su due o tre prodotti, prendere il necessario per farseli e poi pian piano allargare il giro.

Attrezzi per autoprodurre (da non utilizzare successivamente per scopi alimentari) :

- mixer a immersione
- caraffa graduala in pirex (resistente al calore)
- contenitori, pentole, cucchiai, utensili di cui tutti disponiamo
- contenitori di vecchi detergenti e cosmetici puliti per bene o vasetti generici.

Ingredienti necessari per produrre detergenti per la pulizia della casa:

- Acido citrico o aceto (meglio preferire il citrico, qui un link per saperne di più)
Reperibile in ferramenta fornite, negozi alimentazione naturale e online

- Bicarbonato
Reperibile al supermercato o nei negozi di detergenti

- Alcol Rosa
Reperibile al supermercato

- Soda solvay (carbonato di sodio) o percarbonato
Reperibile nei supermercati forniti, nei negozi di detergenti o online

- Detergente concentrato per i piatti ecologico
Reperibile al supermercato, negozi di detergenti

- Acqua demineralizzata
Si può recuperare gratis o comprare al supermercato

- Acqua ossigenata a 130 volumi (perossido di idrogeno)
Reperibile nelle ferramenta, nei colorifici, nei negozi di bricolage


Ingredienti per cosmesi e detergenza della persona:

- Olii vegetali
Reperibili al supermercato, dai produttori e nelle erboristerie/ bioprofumerie

- Glicerina vegetale e vitamina e
Reperibili su internet, bioprofumerie ed erboristerie fornite

- Burri e cere vegetali
Reperibili online e delle erboristerie/ bioprofumerie più fornite

- Cere emulsionanti, lecitina di soia, ecc
Reperibili su internet o per la lecitina al supermercato

- Argille e amidi
Reperibili al supermercato, in bioprofumeria /erboristea  o negozi alimentazione naturale

- olii essenziali (non oli profumati)
Reperibili in erboristeria/ bioprofumeria o online

- Soda Caustica
Reperibile al supermercato, negozi di detergenti, negozi di bricolage o ferramente

- Allume di rocca o potassio
Reperibile in negozi di detersivi, bioprofumeria e online

- Gomme vegetali
Reperibili nei negozi di alimentazione naturale, in bioprofumeria e online

- Miche, ossidi e polveri per il make up
Reperibili in bioprofumeria o online

- Erbe, fiori, spezie essiccate o fresche
Reperibili in campagna gratuitamente o in erboristeria

- Cacao, farine, zucchero e sale
Reperibili dallo scaffale della cucina!


Qualche esempio di autoproduzione che continuo a fare e rifare :

detergente lavatrice, detergente vetri e superfici lisce, ammorbidente, sapone per viso e corpofondotinta minerale, burro corpo al cioccolatogel di semi di lino per capelli, deodorante scrub monodose idratante... Il resto è sparso sul blog ^-^


Ecco qualche link di siti che reputo affidabili per fare da sè detergenti per la casa e cosmesi per la persona:

Mammachimica
Saicosatispalmi
Ilcalderonealchemico

Siti dove acquisto materie prime
(nessuno sponsor nessuna fidelizzazione... Non ci ricavo un soldo bucato da questi link... Io ci acquisto e mi sembrano validi. tutto qui!)

- aroma zone
- green sistem
- la saponaria

venerdì 29 maggio 2020

CAMOMILLA ANARCHICA

Ciao a tutti,

Penso di aver esaurito i modi di dire che tè e tisane in busta non si hanno da fare :) Qui il post per chi non fosse ancora esausto o informato sull'utilità di non acquistare infusi in busta ma sfusi.

E' stagione di camomilla, questi piccoli e profumatissimi fiorellini sbocciano dovunque preferendo le zone secche e assolate.

Perchè non approfittare per una bella passeggiata con scorta di camomilla per tutto l'anno? Cercate una zona senza traffico e campi trattati intensivamente, portatevi una forbice (è fondamentale non strappare le piante), una busta di carta e cotone, buona compagnia (o buona musica) e il gioco è fatto. Una volta a casa, magari davanti a un bel film staccate tutti i capolini e metterteli a essiccare per qualche giorno in un luogo ombreggiato, asciutto e ventilato. Solo quando saranno totalmente secchi si possono conservare per tantissimo tempo, io li pongo in grandi vasi di vetro e mi durano anni conservando profumo e benefiche proprietà.

Con la camomilla non si può solo fare la classica bevanda per piccini, ma utilizzarla in tisane composte, utilizzarla in cucina (esempio nei dolci),
cosmetici per il corpo ( come oleoliti o idrolati che sono semplicissimi) o farla smangiucchiare a conigli e porcellini d'india se condividono con noi la casa.

venerdì 22 maggio 2020

CUSCINI TERMICI CON NOCCIOLI DI CILIEGIA


Ciao a tutti,

questo post ha una storia lunga, lo avevo preparato l'anno scorso... Ma poi tra una cosa e l'altra non lo avevo pubblicato nel periodo utile affinchè chi legge potesse usufruirne, ovvero il periodo delle ciliegie. Quindi eccoci qui, quest'anno sono sul pezzo .

Oggi prepariamo (finalmente!) dei piccoli cuscini di stoffa pieni di noccioli di ciliegia (li ho visti spesso e volentieri in vendita ...Ma perchè non farli praticamente a costo zero?!), che se fatti scaldare in forno (10/15 minuti a 100°C) o sul calorifero, possono essere posti dove si hanno dolori che richiedono una terapia calda (per me la cervicale!). Vi dirò di più, possono anche essere messi in congelatore per una mezz'ora ed essere impiegati dove occorre il classico ghiaccio (di solito botte o traumi). In questo caso, però,  meglio porre il cuscino in una busta di plastica ermetica in modo non prenda umidità.
Essendo piccoli pezzetti legnosi, riescono ad accumulare freddo/caldo e rilasciarlo gradualmente sul punto critico dove poniamo in cuscino. Incredibile no?

L'unica cosa impegnativa è tenere da parte i noccioli delle ciliegie, ma d'altronde, è una giusta motivazione per farne delle belle scorpacciate!

Bisogna lavare ben bene i noccioli, sfregandoli uno contro l'altro in una bacinella d'acqua, in modo che si stacchino i residui di polpa, farli asciugare bene al sole, poi (per essere sicuri siano usciutti e non formino muffe) passarli al forno per a 100°C per 20- 30 minuti.
Un trucchetto potrebbe essere accumularli di volta in volta ponendoli in un sacchetto in congelatore e quando si arriva a un certo quantitativo procedere con la pulizia descritta sopra, così faremo una volta sola in lavoraccio.

Ora formiamo il cuscino. Io trovo ideale la misura 20*30 cm, ma nulla toglie di farlo come vogliamo.
Cucire due rettangoli di cotone ( non tessuto sintetico) della misura desiderata a rovescio, lasciando un lato aperto. Su questo io pongo due strisce di velcro ( per poter svuotare comodamente il cuscino quando andrà lavato), cucio anche queste e rigiro la stoffa. Si possono anche mettere dei bottoni o una zip.
Inserire all'interno i noccioli in modo che custodia rimanga bella piena. Si, tanti noccioli.

Se siete molto (molto) bravi potete creare due fodere : una totalmente chiusa dove inserirete i noccioli (di qualche centimetro più piccola), l'altra con un lato aperto (come quella descritta sopra). In modo da poter inserire una nell'altra e non dover travasare i noccioli sfusi al momento del lavaggio.

venerdì 15 maggio 2020

FERTILIZZANTE ALLA BUCCIA DI BANANA

Ciao a tutti,
un "concime" da realizzare in casa a costo zero? eccolo qui!
Servono solo le bucce delle banane (meglio se bio) e acqua.

Sono dell'idea che un suolo ben tenuto (senza lavorazioni eccessive e trattamenti chimici dannosi) non abbia bisogno di alcun fertilizzante.
Foglie, erbe e materiali vari si decompongono sulla superficie  nutrendolo e riparandolo; mentre microbi e insettini se in un giusto equilibrio completano il quadro.
Il terreno è ricco di vita. Sopra e sotto.

Utilizzo spesso macerati e decotti per favorire le mie piante contro le varie avversità (ricordiamo che i nostri ortaggi da soli non crescerebbero quindi sono una "forzatura" della flora autoctona), trovo utile dare una marcia in più alle piante in momenti ben precisi del loro ciclo vitale.
Ogni azione che facciamo ha conseguenze, quindi và bene analizzata prima di attuarla, anche quella più "naturale".
Il decotto di banana, per esempio, è ricco di minerali (come il potassio), utilissimo nei periodi di fioritura e fruttificazione.

Ma ora prepariamo il "fertilizzante":

Mettere 5 bucce di banana tagliuzzate in un pentolino con un litro d'acqua, portare a bollore e far sobbollire per almeno 15 minuti.
Una volta raffreddato filtrare e utilizzare per le irrigazioni diluito insieme a due litri d'acqua (due parti di acqua e una di decotto). Somministrare idealmente ogni 15/20 giorni. Ma è difficile mangiare così tante banane ! Anche perchè non è un frutto che cresce vicino a noi e questo comporta parecchi problemi.

Ci sono altri metodi per sfruttare le potenzialità della banana nel terreno:

- Fare a piccoli pezzi le bucce e disporle direttamente in campo ai piedi delle piante, magari leggermente interrate;
- Essiccare le bucce (al sole,in essiccatore o al forno), ridurle in polvere con un mixer e spolverare sul terreno;
- Far macerare in acqua fredda le bucce per circa 48 ore, per poi filtrare e utilizzare come il decotto.

venerdì 24 aprile 2020

MACERATO DI EQUISETO


fertilizzante e antimuffa per orto naturaleCiao a tutti!

Conoscete l'equiseto (o coda cavallina) ?

E' una è una pianta davvero singolare nella sua forma, utilizzato anche in erboristeria per le sue proprietà diuretiche, mineralizzanti (contro problemi come l'osteoporosi), antibatteriche e per la cura di palpebre, mucose di bocca e gola arrossate o infiammate. Incredibile no?!

Nel gambo centrale contiene una buona concentrazione si silicio e tanti minerali come calcio, magnesio e potassio (è detta anche "argilla vegetale" infatti) che la rendono una pianta così speciale. 
La si trova in zone umide e ombreggiate a fianco di canali e fossi.

In orto contrasta i marciumi radicali (specialmente nelle piante giovani), annaffiato e/o vaporizzato sulle foglie cura e previene muffe e malattie funginee (come la peronosposa o l'oidio delle cucurbitacee) ed è un ottimo rinvigorante/fertilizzante.

Come abbiamo fatto per il macerato di ortica, mettere nel contenitore scelto (nel mio caso un secchio) le piante di equiseto (tagliate e non strappate poichè possano facilmente ricrescere), schiacciando in modo che il materiale vegetale sia tanto, aggiungere poi acqua quel tanto che basta da coprire le piante. Coprire il secchio con un telo di cotone o un coperchio non ermetico.
Lasciare fermentare per almeno 24 ore, quindi filtrare e mettere in taniche o secchi puliti e utilizzare al bisogno.

Leggevo che se utilizziamo il macerato a scopo di combattere muffe o marciumi è meglio utilizzarlo fresco (al massimo una paio di giorni dopo averlo filtrato), invece come fertilizzante  è possibile conservarlo più tempo.

Se vogliamo averlo pronto in minor tempo possiamo realizzare un decotto. In un pentolone tagliamo i gambi centrali dell'equiseto (circa 200 gr di pianta fresca per un litro di acqua), copriamo a filo con acqua e portiamo a bollore. Far sobbollire coperto per circa 30 minuti, far raffreddare e  filtrare.

Dosaggi: 

- 4 parti di acqua e 1 di macerato o decotto di equiseto per nebulizzazioni
su piante e fogliame in caso di muffe (o meglio ancora per prevenirle in piante soggette come zucche e zucchine);

- 9 parti di acqua e 1 di macerato o decotto se si vuole utilizzare per l'irrigazione delle piante (per la prevenzione di patologie o a scopo di fertilizzante).

In ogni caso, ripetere la somministrazione ogni 15 giorni.



venerdì 17 aprile 2020

CONTENITORI PER LE PIANTINE

Ciao a tutti,

Non sò come vivete l'orto, o comunque il giardinaggio in genere, ma la semina è una parte stupenda.. E' un pò come celebrare la vita, anche perchè avviene per la maggior parte in primavera quando il caldo ruba il posto al freddo e le giornate serene a quelle grige e umide.

Il nostro rapporto con le piccole piante da orto è andato negli anni cambiando.
All'inizio prendevamo le piante già pronte in gardencenter senza star tanto li a guardare la tipologie, le esigenze e le caratteristiche... A ispirazione.
Pian piano siamo passati all'acquisto delle bustine di sementi perchè ci permettevano di produrre più semi a meno costo ed essere noi a decidere il quando, cercando di prestare attenzione alle indicazioni che vengono sul retro fornite.
A oggi cerchiamo di seminare tutti i nostri ortaggi, impegnandoci con tutte le forze a mettere da parte i semi per l'anno a venire dalle nostre piante. Semi ricchi di significato e buone intenzioni selezionati con cura, celebriamo la vita appunto. Semi che portano con se la memoria di questo posto e questi "riti" di coltivazione. E' secondo noi, importantissimi l'autoproduzione delle sementi, ma non vi annoio ne ho già parlato qui.

La cosa che abbiamo trovato complicata (specialmente per chi ha un orto grande e quindi tante piante) è trovare abbastanza contenitori (un seme = una pianta).
Abbiamo riutilizzato fino alla scomposizione le vaschette di plastica dove anni prima avevamo comprato le piantine pronte, bicchierini di plastica che avevamo a casa e non usavamo, tagliato fondi di vecchie bottiglie di plastica e di tetrapack, raccolto quando si trovano per strada bottiglie di plastica e contenitori vari per ricavarne vasetti (e ovviamente pulire gli spazi che sono di tutti) ... le abbiamo pensate tutte.
Ma forse l'idea più geniale è stata utilizzare il rotolo di cartoncino centrale della carta igienica (o anche quello della carta da cucina tagliato). Questo ci permette di interrare direttamente il contenitore in terra senza stressare le radici della giovane pianta, non utilizzare plastiche che prima o poi si rompono (e non decompongono mai sminuzzandosi in pezzetti sempre più piccoli) e non spendere nemmeno un centesimo (nei garden vendono dei vasetti in carta compostabili ma costano entrambi i reni).
L'unico consiglio che vi dò è mettere tutti i rotolini vicini, con un centimetro o cue di terra sul fondo in modo l'ambiente rimanga sempre umido.




venerdì 13 marzo 2020

BUSTINE PER THE E TISANE RIUTILIZZABILI



Ciao a tutti!

Mi è già capitato quiqui e qui, di parlare di the e tisane fatte in casa a partire dalle materie prima, bypassando le bustine del supermercato. 

Una volta realizzata la nostra bevanda, passato il tempo di infusione necessario dovremmo filtrare: sono ottimi i filtrini di metallo che si appoggiano sopra la tazza (alcuni galleggiano altri hanno un fermaglio per essere recuperati senza usti

oni), ma spesso hanno fori un pò larghi che permettono alle erbe (e ancora di più alle spezie in polvere) di uscire e fare un grazioso fondo sulla tazzina.

Con un piccolo pezzo di cotone chiaro (meglio non colorato e non sbiancato) e un pezzo di spago (sempre di cotone o canapa o rafia, non sintetico comunque) è possibilissimo realizzare una bustina da poter utilizzare per un bel pezzo... Fino a che non si rompe (io sono mesi che la uso e non è ancora capitato).

Ritagliare due rettangoli di circa 5*7 cm e cucire su tre lati, lasciando aperto uno dei due più corto. Risvoltare verso l'interno della bustina, di circa 1,5 cm, il lato lasciato aperto e cucire creando un "corridoio" per lo spago (o fettuccia) che infileremo aiutandoci con uno stecchino o una matita. 
Fare un paio di nodi per unire i due fili di spago e la bustina riutilizzabile per il the è pronta! 
Se siete un pò maldestri come me tempo stimato circa 5 minuti per sbagliarne una e rifarne una giusta!

Utilizzo: Si riempe con un cucchiaino di the sfuso o un cucchiaio di tisana, si chiude sfruttando il cordoncino inserito, si mette a mollo nell'acqua bollente, si strizza come una normale bustina e una volta fredda la si rigira (io l'ho fatta appositamente un pò più grande delle bustine tradizionali per rendere l'operazione agevole) per estrarre tutto l'infuso, sciacquarla sotto l'acqua e metterla ad asciugare. 

Se proprio non volete crearvi la bustina riutizzabile con praticamente 0 costi, ma non volete perdere il privilegio di crearvi le vostre bevande, potete acquistare le bustine di carta completamente biodegradabili.


venerdì 7 febbraio 2020

COPERTINE PER ANIMALI CON MATERIALE DI RICICLO

Ciao a tutti,

E' un vero peccato buttare del materiale tessile ancora valido o comunque utilizzabile.

Oggi suggerisco una delle tante idee per dare una nuova vita a "stracci", risparmiando su qualcosa che comunque avremmo dovuto acquistare. Una copertina, o cuccia, per i nostri animali domestici e non.

Per comporre il giaciglio della bestiola abbiamo bisogno di :

- Tessuto (che può essere pile, flanella, lino o cotone);
- Macchina da cucire (a meno che non siate ultra pazienti a farlo a mano);
- Spilli

Per prima cosa le misure.
Ovviamente a seconda della taglia saranno diverse (io consiglio comunque sempre di stare un pò abbondanti, generalmente la misura di un tappeto da bagno o cucina và bene).
Ora ritagliare (o nel caso di vecchie lenzuola ripieghiamo il tessuto in modo da creare una certa consistenza... che darà una certa morbidità alla faccenda ^_^. Almeno 4 strati se parliamo di cotone medio.

Fissareo tutti i bordi con gli spilli.

Cucire tutto il perimetro della copertina (con un ago che regga i tessuti spessi... almeno un 80), magari facendo due passate per sicurezza.
Se volete fare un cosa ben fatta, cucire 3 lati con la stoffa a contrario (la parte "bella" all'interno), rigirare sfruttando il lato aperto e cucite quest'ultimo leggermente risvoltato all'interno.
Ma sapete una cosa ? Al vostro piccolo non fregherà niente se si vedono le cuciture !

Io le faccio da tanti anni e devo dire durano tantissimo (a parte quelle dei conigli che le masticano!), un must è quella da un lato di pile* (un vecchio plaid magari) e l'altro di cotone, una quattro stagione (luglio-agosto a parte dove le piastrelle fresche la fanno da padrone).


* Se non siete ultra certi che il vostro amico non mastichi la cuccia utilizzate solo cotone, magari non colorato, le fibre sintetiche se ingerite non fanno bene.


venerdì 24 gennaio 2020

DETERGENTE LAVATRICE FAI DA TE


Ciao a tutti!

Ecco una versione molto semplice ed efficace per realizzare con poche materie prime (e poca spesa), un detergente per la lavatrice molto efficace e a basso impatto ambientale.

La ricetta l'ho presa dal sito di Sara (mammachimica), l'ho testato dallo sporco ostinato (tappeti di cani e conigli) ai capi più delicati e mi ha davvero soddisfatta.


Ci occorre:

- 400 gr detersivo per piatti concentrato (ecologico)
- 100 sodio citrato (qui la ricetta non vi serviranno altro che acqua, bicarbonato e acido citrico)
- 30 soda solvay o percarbonato
- 20 sapone marsiglia  (di qualità senza ingredienti inutili o peggio sego animale) grattugiato finemente ( o anche sapone alga)
- 450 acqua (meglio se distillata)

Mescolare il sapone con l'acqua. Non è indispensabile si sciolga completamente ma se vogliamo raggiungere questo scopo possiamo utiliz
zare un frullatore a immersione. Unire il percarbonato, il sodio citrato e infine il detersivo per piatti.

Non fatevi ingannare, ne basta poco (a me circa 40- 50 ml).
Se volete potete potenziarlo con un cucchiaio di percarbonato o soda solvay pet i capi bianchi, da aggiungere direttamente nel cestello della lavatrice.

Io non trovo che ogni tipo di lavaggio debba essere concluso con ammorbidente, ma se volete potete realizzare anche questo in maniera ecologica ed economica a base di acido citrico.


venerdì 10 gennaio 2020

ACQUA DEMINERALIZZATA GRATUITA

Ciao a tutti!

Oggi voglio dare qualche dritta per avere l'acqua demineralizzata (la classica che si vende in enormi taniche per il ferro da stiro) gratuitamente e senza portarci a casa altra plastica. Sempre utile averla in casa per elettrodomestici, cosmesi e produzione di detergenti.

Abbiamo diversi modi:

- tenere l'acqua del climatizzatore/deumidificatore
- tenere il ghiaccio di quando puliamo il congelatore
- raccogliere l'acqua piovana dalle grondaie (magari non la prima che è quella più "sporca")

Filtriamo l'acqua recuperata nel modo che preferiamo la facciamo bollire una decina di minuti e la riponiamo in vecchie taniche (pulite). Tecnica ninja di mamachimica.

Non sò quanto si conservi ma così facendo non ho mai avuto formazioni di strane alghe.

venerdì 27 dicembre 2019

SCATOLE RICICLATE

Ciao a tutti,

A me capita spesso di comprare frutta/verdura in cassette, le trovo un buon compromesso tra l'evitare gli imballaggi plastici e il prezzo spesso elevato del prodotto sfuso.

Le cassette di plastica sono utilissime in orto, per riporre oggetti o anche per improvvisare un archivio. Ho notato che  anche quelle di carta o legno sono molto resistenti, anche se parliamo di semplice cartone o legno molto sottile, così ho pensato come renderle più graziose e riutilizzarle per piccoli cesti regalo o semplicemente come contenitore per riporre oggetti.

Non ho fatto altro che incollare (con colla stick o vinilica) delle immagini (carta da regalo, vecchie buste di carta, pagine di riviste..) per nascondere loghi e scritte regalando alla cassetta una nuova immagine.
Un'altra opzione è colorarle con colori acrilici; se posso dare un consiglio usate pitture piuttosto coprenti, specialmente se chiari, poichè è piuttosto noioso passare mani e mani di colore.

Magari per queste feste (e quelle future) facciamo sì che la confezione diventi parte del dono, personalizzandola unicamente per il destinatario che la conserverà e userà con affetto.



venerdì 29 novembre 2019

INTERVIST-ETICHE : SARA MAMMACHIMICA

Ciao a tutti!

Altra intervista a una persona che ha davvero molto da raccontarci, stavolta in una chiave diversa.
Si parla spesso di cibo sul mio blog, come legare una dieta salutare all'amore per la terra e gli animali, come supportare i lavoratori e non sprecare energie e materie prime, di come autoprodurre.
                
Oggi parliamo di un argomento molto importante : l'autoproduzione dei detergenti per la casa.

Sara ( in arte Mammachimica) ci aiuterà a capire cosa funziona e cosa no (e soprattutto perchè visto che ha una formazione scientifica in materia!), un pò di chiarezza è necessaria in quanto non tutte le info che impazzano sul web sono corrette o prive di rischi.

Bisogna comprendere dall'inizio che con i prodotti ecologici occorre pazienza, non aspettarsi da subito l'effetto bomba del detergente acquistato, sapendo trarre le proprie conclusioni sui perchè e sui percome non danno gli stessi risultati.C'è da mettere in preventivo anche di dedicarsi del tempo (assicuro poco in fondo.. Forse non molto di più che andare al supermercato), per preparare le soluzioni che poi ci dureranno parecchi mesi.

In realtà non sappiamo neanche cosa contengono i flaconi che compriamo (la pubblicità non è che ci aiuti tanto tra la casalinga distratta e il bambino vivace), anche se dovremmo starci molto attenti perchè entrano in contatto con la nostra pelle, con il nostro apparato respiratorio, ecc ..
E i simbolini riportati dietro le confezioni? Le certificazioni sono tutte uguali o spesso sono specchietti per allodole?! Un armadietto pieno di sostanze (spesso tossiche) con ognuna un uso specifico è davvero necessario? Di questo e di altro oggi parliamo con Sara.

www.mammachimica.it

Come hai iniziato a interessarti di cosmesi ecologica?

Mi sono laureata in Chimica Analitica Ambientale vent'anni fa, quando ancora l'eco bio non andava di moda. Quindi il mio interesse per la sostenibilità e l'ecologia c'è da tanto! Però la spinta a cambiare le mie abitudini nel campo della cosmesi e della detergenza in generale, l'ho avuta con la nascita di Emiliano, il mio primo figlio. Nessun cosmetico in commercio è ovviamente tossico o pericoloso, perché deve sottostare a un regolamento e limiti di legge per quanto riguarda la quantità non dannosa per l'uomo di ogni singolo ingrediente. Però per esempio l'aspetto ambientale non è ancora presente nel regolamento cosmetici (mentre lo è per i detersivi). Quindi non si può negare che alcuni prodotti siano assolutamente più sostenibili di altri.
E inoltre, tra le migliaia di sostanze ammesse dal regolamento, alcune risultano più problematiche di altre in base a nuove ricerche scientifiche in corso. Ecco perché ho cominciato a “spulciare” bene gli INCI e selezionare quello da spalmare addosso a mio figlio e a me, o con cosa lavare i panni. Diventando mamma avevo una responsabilità in più. E il forum di Fabrizio Zago è stato di enorme aiuto. Con la laurea in chimica ho gli strumenti per comprendere delle cose. Ma la chimica è tutto...ed è matematicamente impossibile conoscere tutto!
Fabrizio si occupa da anni di detergenza e cosmesi ecologica ed è senza dubbio il massimo esperto in questo. Leggendo il suo blog ho imparato e imparo ogni giorno come davvero rispettare l'ambiente e noi stessi, perché sono consigli basati sulla chimica, una scienza esatta e quindi obiettiva.

E' difficile prodursi in casa il proprio "kit per pulizie"? quali sono gli ingredienti base? A parte la soddisfazione personale e la salubrità nostra e dell'ambiente, è anche vantaggioso economicamente? C'è qualche "pericolo" in cui possiamo imbatterci?

Prepararsi i detersivi a casa è facilissimo, ma il punto è proprio questo: usare gli ingredienti giusti. Non perché li ha consigliati Tizio o Caio, ma perché chimicamente hanno le proprietà per fare quello che vogliamo.
Se devo lavare ci vogliono i tensioattivi e i più potenti sono nel detersivo piatti, in commercio ce ne sono di efficienti, economici ed a basso impatto, tipo quelli a marchio Ecolabel.
Se voglio sgrassare, e quindi potenziare il tensioattivo, ci vuole una sostanza con pH elevato, tipo la soda solvay o la cenere del camino (entrambe a bassissimo impatto ambientale e costo bassissimo se non nullo!). 
Se voglio decalcificare serve una sostanza acida, ma se voglio essere anche ecologica la devo scegliere bene. In chimica anche un solo atomo cambia le cose. Meglio allora usare l'acido citrico piuttosto dell'aceto, che ha un impatto più elevato ed è corrosivo nei confronti degli acciai (tutto calcolato scientificamente).
Se voglio igienizzare serve un ossidante, come il perossido di idrogeno e il percarbonato.
Se non voglio buttare la lavatrice perché si riempie di schiuma, ci serve un po' di sapone tipo marsiglia, che non ha un elevata capacità lavante se messo in lavatrice da solo (calcolata anch'essa scientificamente), ma è un ottimo antischiuma e la distrugge. E rimane comunque un ottimo pretrattante, quando usato 100% sulla patacca.
Per non ritrovarmi i panni ingrigiti, a causa di acqua troppo dura, allora bisogna anche prepararsi il citrato di sodio, che si ottiene dalla reazione tra citrico e bicarbonato di sodio.
Su Mammachimica ci sono tutte le ricette, spiegate per filo e per segno, anche con i video per qualcuna. Tutti i detergenti che preparo non sono altro che la copia di quelli tradizionali, che ovviamente per essere efficienti devono contenere anch'essi le sostanze giuste! Ma spesso contengono anche altro che non serve o che inquina tipo: il profumo, il colorante, il perlante, gli sbiancanti ottici, i riempitivi.
Personalmente ho grande soddisfazione ad autoprodurmi i detersivi, per molti motivi. Innanzitutto perché sono ecologici ed efficienti allo stesso tempo, essendo creati con criterio scientifico, hanno ingredienti a basso impatto e riciclo sempre gli stessi flaconi. Inoltre, non hanno profumi, che a me danno estremamente fastidio e sono inquinanti. E certamente si risparmia: lo sgrassatore costa pochi centesimi, anche di meno se fatto con la cenere e 1kg di detersivo lavatrice sarà circa 2 euro (di cui ne uso 30-40ml a lavaggio).
Non l'ho mai calcolato perfettamente, magari lo farò e aggiungerò alla ricette.
L'unica cosa a cui fare attenzione nelle preparazione dei detergenti fai da te, è quando si deve diluire il perossido di idrogeno a 130 volumi (l'acqua ossigenata ad elevata concentrazione). E' la cosa più biodegradabile che conosco (a parte l'acqua) ma è molto potente, va maneggiata con cura, senza bimbi o amici pelosi nelle vicinanze. Ma anche quando scolate la pasta o togliete la teglia dal forno dovete farlo!

Quali sono le perplessità che più ti vengono fatte notare rispetto il fai da te di detergenti e cosmetici? Come convincere gli scettici almeno a provare? Perché prodursi il detergente se al supermercato è disponibile bello e pronto a poco costo, magari anche "eco"?

La cosa che in molti mi scrivono è che “non hanno tempo” di autoprodursi i prodotti, e questo lo capisco, ognuno ha le sue priorità e necessità. Una minoranza ha paura di fare pasticci e di usare l'ossigenata a 130 volumi, e anche questo lo capisco. Ma c'è solo bisogno di un po' di attenzione. Inoltre a volte è solo una falsa percezione del pericolo: al supermercato vedo gente mettere nel carrello, assieme ai figli e spesa, il famoso disgorgante liquido. Quel coso è molto più pericoloso del perossido (nell'etichetta è scritto che provoca gravi ustioni) ma dato che lo vendono al super nessuno ci presta attenzione...
C'è poi da fare una distinzione tra cosmetici e detersivi.
Per i cosmetici sono in realtà la prima ad autolimitarmi, almeno per adesso.
A parte il deodorante, il dentifricio e poco altro, non ci sono cosmetici su Mammachimica.
Il motivo è che autoprodursi i cosmetici necessita di un'attenzione maggior rispetto a farsi i detersivi. La crema me la spalmo sulla pelle, se non ho lavorato con estrema attenzione rispetto all'igiene degli strumenti, dei contenitori e delle materie prime, rischio di avere nel barattolino una coltura batterica...e mettermela addosso non è una buona idea.
I cosmetici necessitano dell'aggiunta di un buon conservante, scelta cruciale tra efficacia, compatibilità e pH del prodotto. I invece detersivi si autoconservano perché posso contare su pH estremi, che ovviamente non posso applicare ai cosmetici perché rischierei di bruciarmi letteralmente la pelle! Inoltre, per fare i cosmetici ci vuole una profonde conoscenza degli ingredienti usati. Vedo molte ricette in cui si mettono gocce di oe come se fosse acqua...gli oli essenziali, nonostante siano naturali, sono estremamente potenti, proprio perché sono l'essenza concentrata di alcune molecole chimiche efficaci contenute nella pianta. A seconda della concentrazione o del tipo di oe, potrebbero diventare molto pericolosi.
Ma questo non significa che non si debbano fare i cosmetici fai da te! Ci sono siti seri e rigorosi in cui tutto viene analizzato e spiegato con cura. Come c'è Mammachimica per i detergenti.
Per convincere gli scettici a cimentarsi nel fai da te posso dire che ho giornalmente riscontri di persone che mi ringraziano perché gli ho “cambiato la vita”: hanno la soddisfazione di non dipendere dal supermercato, di inquinare meno, di spendere meno e di lavare bene! E si chiedono sempre: perché non l'ho fatto prima?
Ma certamente, per tutti quelli che non si sentono ancora pronti o non hanno tempo, ci sono finalmente cose buone anche al supermercato e vi assicuro che quando ho iniziato non c'erano! Questa è una cosa positiva, tutto è migliorabile ma credo che siamo sulla buona strada.

A cosa fare attenzione sulle etichette dei detergenti in commercio? Come mai sono riportati solo parte degli ingredienti? Cosa evitare o preferire?

Sulle etichette dei detergenti per la casa o il bucato quasi sempre non sono scritti tutti gli ingredienti (a differenza dei cosmetici) perché possono farlo per legge.
Ma la legge dice anche che deve essere indicato un sito web dove gli ingredienti devono essere scritti tutti. Purtroppo non c'è un linguaggio inci univoco come per i cosmetici, ma l'ecobiodizionario di Fabrizio Zago (ww.ecobiocontrol.bio) è adesso anche per i detergenti e con pazienza stanno inserendo tutti i vocaboli con cui è indicato uno stesso ingrediente nei detersivi. E aiuta veramente tanto nella valutazione del prodotto.
Però nelle etichette è scritto quello a cui fare attenzione. Personalmente non tollero gli sbiancanti ottici (o azzurranti ottici): sono una truffa, fanno apparire bianco quello che non è perché ricoprono il tessuto con una pellicola che fa riflettere e raggiungere ai nostri occhi una colorazione bianca. Oltre prenderci per i fondelli, gli azzurranti sono anche molecole non proprio sostenibili e possibili allergizzanti.
Se invece vedo indicate parole tipo: amilase, proetease, ecc. allora il prodotto ha una marcia in più: contiene enzimi che in dosi bassissime rendono più efficiente il detergente.
Di certo se sull'etichetta compare il simbolo del “fiorellino europeo”, allora state tranquilli che ci trovate davanti ad un buon prodotto: avrà un basso impatto ambientale ed elevate prestazioni (entrambe calcolati scientificamente) e prezzi simili a quelli pubblicizzati se non più bassi. Sono i prodotti Ecolabel, la certificazione europea di qualità, e si trovano in tutti i supermercati, anche nei discount.
Ancora meglio se trovate il logo di Ecobiocontrol, sia sui cosmetici che sui detersivi. Anche l'etica dell'azienda e stata tenuta conto per avere tale simbolo.

Come avere un effetto "disinfettante" su capi e superfici? E' davvero necessario "sanificare"? se si cosa? Possiamo ottenere buoni risultati col fai-da-te o è meglio preferire prodotti dalla grande distribuzione?

Come scritto sopra, possiamo igienizzare in modo ecologico ed efficiente con il fai da te utilizzando un ossidante: l'acqua ossigenata alle opportune concentrazioni (non quella per le ferite) per le superfici e i bucati colorai o delicati, cioè quelli che non possiamo lavare ad alte temperature; il percarbonato invece è perfetto per il bucato di bianchi e resistenti, perché funziona ad elevate temperature.
Ma di certo non è necessario igienizzare tutto, anzi!
A meno di infezioni in corso o problematiche varie (tipo panni che puzzano perché a lungo nella cesta o perché abbiamo sudato molto o li abbiamo usati in ambienti particolari), sanificare tutto potrebbe essere anche controproducente. Fortunatamente in Italia la maggior parte delle persone vive in ambienti salubri e puliti. Su tutte le superfici e sul nostro corpo sono ovviamente presenti dei batteri, spesso innocui e tranquilli. Se facciamo sempre piazza pulita di tutto, lasceremo più spazio libero ai germi “cattivi” che magari sono pochini all'inizio ma forti e lo conquistano facilmente (senza alcun ostacolo).

Aceto. Viene menzionato in tantissime ricette per la detergenza di casa e persona, perché credi non sia ecologico e anche poco funzionale? Suggerisci di sostituirlo con acido citrico.. Ma la creazione, il confezionamento e spesso il trasporto (poiché non sempre facilmente reperibile) di questa polvere bianca non avrà i suoi aspetti negativi?

Si l'aceto è spesso l'ingrediente principale di chi vuole proporre pulizie eco-bio, ma purtroppo non ha la competenza per dare informazioni del genere.
Il fatto che non sia ecologico “non lo credo io”. Qui non stiamo parlando di religione. Lo dice la scienza e i calcoli appositi per questo tipo di problematiche. E quelli relativi all'acido citrico sono i calcoli dell'Unione Europea, non di un ente qualsiasi.
Gli strumenti di calcolo sono gli stessi che studiavo io 20 anni fa a Chimica degli Inquinati, ma ora le conoscenze sono maggiori.
Se per degradare/eliminare un litro di acido acetico (contenuto nell'aceto e il responsabile del suo impatto ambientale) ci vogliono 1666 litri di acqua ed invece per degradare un litro di citrico ce ne vogliono 31, non credo serva una laurea in chimica per concludere chi sia meglio usare...
Inoltre l'acido acetico è usato come sostanza per testare la bontà o meno degli acciai, perché li corrode. Ripeto, in chimica anche solo un atomo di differenza tra due molecole cambia totalmente le proprietà chimiche o fisiche della sostanza. In questo caso acido citrico e aceto sono entrambe acidi, ma uno è molto più corrosivo dell'altro. Si sono trovati metalli nell'acqua di scarico delle lavatrice che usano aceto come ammorbidente...qualcosa si sta corrodendo piano piano...
Infine, ma non di meno importanza, i detergenti che usano acido acetico come unico principio attivo sono fuori legge vigente.
Per quanto riguarda la produzione dalla polvere di acido citrico, tempo fa il processo aveva degli inconvenienti relativi all'impatto ambientale. Ora è tutto prodotto tramite biotecnologia, come avviene anche per l'insulina (indispensabile per i diabetici, ma che non si avrebbe in quantità adeguata a soddisfare la richiesta se non si ricorresse alla biotecnologia).
L'acido citrico in pratica si ottiene tramite fermentazione biologica: dei fermenti modificati geneticamente* “digeriscono” scarti alimentari (frutta, verdura, ecc) e trasformano questi vegetali in molecole di acido citrico (assolutamente identiche e indistinguibili a quelle contenute nel limone). 
Il processo è sostenibile e ricicla scarti vegetali, la polvere che si ottiene viene trasportata in barattoli o buste che certamente pesano meno delle bottiglie di vetro dell'aceto e quindi richiedono meno energia per il trasporto.
Davvero non vedo aspetti negativi nell'uso dell'acido citrico come alleato nelle eco pulizie.

E' vera la credenza che in lavatrice più detersivo si mette più sarà efficace? E per quanto riguarda la temperatura?

Per la dose di detersivo è vero il contrario!
Se mettiamo troppo detersivo rischiamo di fare una marea di schiuma, che sottrae acqua alla serpentina e ci rompe la lavatrice. Non solo, troppa schiuma attutisce lo sbattimento dei panni e quindi peggiora la capacità lavante.
Il dosaggio scritto in etichetta dal produttore di detersivo ci può dare un'indicazione di massima, soprattutto in base alla nostra acqua, se dura o dolce. Ma poi dobbiamo fare delle prove o regolarci in base a “cosa” stiamo lavando. Il formulatore infatti fa una media degli “sporchi standard”, ma non può sapere quanto è zozzo il nostro personale bucato! Magari ne basta molto meno..anche perché spesso mettiamo cose praticamente pulite in lavatrice (ci laviamo e cambiamo tutti i giorni e viviamo in ambienti puliti).
La temperatura invece ha un grande effetto sull'efficacia del lavaggio, se non ricordo male ogni 10 gradi possiamo quasi dimezzare la dose di detersivo. Ma alcune cose non possiamo lavarle ad alte temperature e quindi per avere un bucato bello pulito dobbiamo pretrattare le patacche e usare un po' di candeggina delicata a base di acqua ossigenata, efficace anche a freddo.

Profumazioni e oli essenziali. Sul tuo sito consigli spesso di non inserirli, come mai? Il profumo di un detergente (per quanto chimico) è innegabilmente attrattivo, forse perché siamo un po' assuefatti?

Non ci sono mai aggiunte di profumazioni nelle ricette di Mammachimica, sia con oli essenziali che sintetici per vari motivi.
Innanzitutto perché il profumo non lava! Quindi è assolutamente inutile in un detersivo, tutto ciò che non serve inquina o è sprecato.
Inoltre la maggior parte degli allergeni sono contenuti proprio nelle profumazioni, questi potrebbero causare fenomeni di sensibilizzazione, quindi, soprattutto per i bambini, sarebbe meglio non usare detergenti profumati (da nulla, ne sintetico ne oe).
Dal punto di vista ambientale, i profumi sintetici, soprattutto quelli usati negli ammorbidenti che devono durare addirittura 15 giorni, sono molecolone grosse e inquinanti. Ma anche gli oe lo sono. Sono naturali è vero, ma non tutto ciò che è naturale è automaticamente buono (l'amianto, il botulino, il petrolio è naturale, ma non significa che sia una cosa buona con cui venire a contatto).
A volte i detergenti con profumazioni derivanti da oe risultano addirittura più impattanti di quelli con profumo sintetico, quindi sta al formulatore dosarli molto bene.
C'è poi una nuova lista e nuovi studi che faranno togliere parecchi oe dalla circolazione, perché dannosi per la salute.
Infine c'è l'aspetto pratico/chimico: gli oe sono oli, pertanto non si mescolano con le soluzioni acquose di cui sono fatti tutti i detergenti fai da te. Lo sanno anche i bambini che acqua e olio non si mescolano...Metterli per esempio in un detersivo per lavatrice liquido significa che galleggeranno in superficie, li travaserai al primo prelievo e li sprecherai nella lavatrice. Andranno dritti dritti nello scarico al primo risciacquo, perché non hanno fissativi come quelli commerciali, non si fissano ai tessuti e quindi non li profumeranno.


Sono dell'idea che vale la pena provarci, prendere coscienza di cosa usiamo per la nostra cura e quella della nostra casa... E riversiamo nell'ambiente.
Poi siamo davvero liberi di scegliere, ma con le informazioni giuste! Magari sentendo tante campane.

Avete altre domande? Dubbi? Curiosità? visitate il sito MAMMACHIMICA approfondendo alle voci che più vi attanagliano e se non trovate risposta consultate Sara che sarà certamente felice di aiutarvi (abbiate la gentilezza di leggere prima perchè è un sito intriso di informazioni e magari potete rispondere da soli alle vostre domande)




 *I microorganismi modificati vengono appunto sottoposti alla tecnica del DNA ricombinante, inserendo un gene che gli consenta di produrre quello che vogliamo (basta fornirgli il materiale di base).
Come un piccolo robot il microorganismo userà le istruzioni  per assemblare la proteina/enzima/sostanza di cui abbiamo bisogno (simile a ciò che avviene durante la fermentazione del mosto d'uva o della birra, dove i microrganismi producono nuove sostanze a partire dagli zuccheri presenti nelle sostanze vegetali di partenza).
L'acido citrico, l'acido ialuronico (che prima si estraeva dalle creste di gallo..o dall'umor vitreo delle mucche), l'insulina, l'ormone della crescita, la chimosina (per far cagliare il latte e fare il formaggio, che prima si estraeva dal vitellino..dopo averlo ucciso ovviamente), la tripsina (per far digerire il latte artificiale ai neonati), la vitamina B2, l'enzima che sbianca i jeans, gli enzimi nei detresivi, il collagene, parecchi farmaci salvavita, sono TUTTI derivanti da microoorganismi modificati.
Perchè non ci sarebbe modo di averli in altro modo nelle quantità che servono per tutti e inoltre queste molecole sintetiche sono più pure (es l'insulina o la tripsina, non dà i problemi di allergia che invece dava prima).
I microrganismi che le hanno prodotte hanno il DNA modificato, ma loro non sono modificate! perchè loro non hanno DNA.
La molecola di acido citrico non ha DNA, è esattamente identica a quella nel limone, non darà problemi alla biodiversità o alla natura, e inoltre sono cose prodotte in laboratorio e stop (non vengono immessi microorganismi nell'ambiente)

venerdì 15 novembre 2019

INDIPENDENZA DEI SEMI


Ciao a tutti!
 E' doveroso che io apro l'articolo dicendo che l'autoproduzione delle sementi è un atto di disobbedienza civile, una piccola rivoluzione. E' un'azione necessaria (anche per noi piccoli coltivatori).
Siamo invasi da milioni di ortaggi modificati, che danno origine a frutti sterili o che tramandano una genealogia che non corrisponde a quella dei genitori o peggio ancora sono senza semi.
I padroni del cibo per dirla alla Vandana Shiva, hanno fatto schiavi milioni di persone vendendo sementi sterili modificate, promettendo falsamente raccolti esorbitanti. Risultato? Produzioni uguali o peggiori di quelle tradizionali ma impoverimento delle terre,indebitamento delle persone e della biodiversità in molti paesi.
Trovo inoltre sia molto utile e divertente recuperare i semi dai frutti raccolti nell'orto o anche di quelli comprati (per me a patto che siano biologici o dati da persone di fiducia, accertandosi non si tratti di un prodotto ibridato). Scopriremo che i semi si conservano molto più dei canonici due anni che ci raccontano le buste in commercio, semplicemente più tempo passa e più la percentuale di germinabilità potrebbe diminuire.
Per conservare i semi al meglio, bisogna tenerli in un luogo fresco, asciutto e buio. 
C'è chi consiglia in un contenitore ermetico, in frigorifero o anche nel congelatore domestico.

Ogni frutto ortaggio ha il suo modo di moltiplicarsi. Ecco qualche esempio:

Per i pomodori (e tutti i frutti dove i semi sono mescolati alla polpa) è molto utile lasciare a macerare i semi, "spremuti" o prelevati con un cucchiaino senza preoccuparsi di dividerli dal resto del frutto, per un paio di giorni con un goccino d'acqua coperti con un foglio di carta da cucina. 
La formazione di muffa non ci deve spaventare.
Trascorso questo tempo, sciacquarli sotto il rubinetto all'interno di un colino e metterli a seccare su un foglio di plastica o carta da forno, avendo cura di separarli in modo che in fase di asciugatura non si attacchino.
Una volta essiccati, potremmo metterli in una bustina ermetica oppure un piccolo vasetto.

Per le zucche, peperoni, peperoncini, meloni, luffa e angurie è piuttosto semplice, una volta aperto il frutto basta dividere i semi dalla polpa, lasciarli seccare e conservare in vasetti ermetici.

Per i cavoli, almeno una pianta del nostro orto và lasciata andare a fiore e compiere il suo ciclo naturale ... Generalmente verso aprile dell'anno successivo troveremo dei tubicini secchi che contengono tantissimi semini neri.
 
Anche l'insalata (e le foglie in genere) và lasciata andare a fiore... Nel calice dei piccoli fiorellini (che somigliano a piccoli soffioni gialli o bianchi) ci sono tantissimi semi piccoli e allungati che potremmo conservare.

Aglio e cipolle sono spettacolari! fanno un bellissimo fiore a palla (che è una gioia per gli occhi), che in realtà è composto da tantissimi microfiorellini. Una volta essiccato bisognerà aprire i calici dei piccoli fiori trovandone i semi :piccoli granelli neri.
La semina (da seme) di aglio, cipolle è una cosa idonea solo ai pazienti e ai volenterosi. A differenza dei bulbi in commercio che sono abbastanza rapidi e semplici, per i semi occorre molto tempo e dedizione.

I legumi sono molto facili da ottenere come semenza; basterà solo far essiccare i bacelli che li contengono direttamente sulla pianta in campo, fino a che non saranno molto duri (proprio come i legumi secchi che acquistiamo per alimentazione). Conservare a dovere anche loro.

Per cetrioli e zucchine dobbiamo eleggere un frutto (magari il più grande e bello) e non tagliarlo dalla pianta fino a quando non sarà molto molto differente dagli ortaggi che siamo soliti consumare.
 La zucchina diventa coriacea sulla scorza (magari si formeranno anche delle crepe), una sorta di zucca e il cetriolo diventerà piuttosto grande dal colore giallo/marrone pur rimanendo tenero. 
A questo punto aprire e dividere i semi dalla polpa. Essiccare e conservare.
La zucchina (una volta tolti i semi) si può consumare come fosse una zucca, il cetriolo non è buono, meglio inserirlo nel compost.

I tuberi (come patate e topinambur) li possiamo tenere dai raccolti. Ad esempio gli esemplari più piccoli possono essere tenuti da parte (al fresco) a scopo della semina. Anche quelli che rimangono magari un pò troppo in dispensa o nel frigorifero che fanno i "butti" li possiamo riutilizzare per la stagione che verrà.



venerdì 8 novembre 2019

DETERGENTE ALL'ACETO TUTTO FARE

spruzzino acetoCiao a tutti,
oggi voglio proporvi un detergente che possiamo fare in casa : semplice, versatile e atossico.

Servono solo tre cose : aceto (di vino o di mele),acqua (dicono sia meglio quella distillata, ma io uso la comune acqua di rubinetto fatta decantare) e uno spruzzino (anche di recupero di un vecchio detergente accuratamente sciacquato).

Per ottenere il nostro 'detergente tutto fare' basterà riempire lo spruzzatore con una parte d'acqua e una di aceto. La quantità dell'aceto dipenderà da quanto lo vogliamo "efficace"; si consiglia dal 20% al 50%. Io utilizzo un 40-50 %  ed è perfetto per tutte le superfici.

Se si vuole si può aggiungere qualche goccia di olio essenziale (come tea tree, limone, menta o lavanda) ricordandosi di agitare il flacone prima dell'uso poichè le gocce d'olio non si discioglieranno completamente ma galleggeranno.

Se vogliamo potenziare il nostro detergente, possiamo aggiungere alcune gocce di detersivo per piatti (meglio ecologico), nella misura di 4 gocce per 500 ml di liquido totale (acqua + aceto).

Dove utilizzarlo : superfici della cucina o del bagno, lavandino, forno, frigorifero, piano cottura... tutto quello che non sia un legno delicato, marmo o cotto.

Come utilizzarlo: spruzzare sulla zona, se occorre lasciare agire qualche istante e poi passare il panno o la spugna.


"Mammachimica mi ha spiegato che l'utilizzo dell'aceto nelle ricette non è poi così ecologico poichè tende ad essere corrosivo (specialmente nel lungo periodo) e ha bisogno di molta acqua per disperdersi nell'ambiente . Meglio, preferire l'uso dell'acido citrico.
Qui due link per approfondire l'argomento :


SOSTITUTO PER DETERGENTE MULTIUSO:
Con pochissimi ingredienti potete provare questo detergente:

Servono:
120 gr soda solvay
850gr acqua
30 gr detergente piatti (ecologico)

venerdì 25 ottobre 2019

DETERGENTE PER LA PULIZIA DEL WC


Ciao a tutti!

Ecco una polvere magica che vi aiuterà a pulire, disincrostare e igienizzare il wc.

Ingredienti
- 1 parte di bicarbonato
- 3 parti di acido citrico
- 3 parti di soda soda solvay
- 3 parti di sale grosso
- 20 gocce di olio essenziale di menta o tea tree (opzionale)

Mescolare tutti gli ingredienti e inserire in un barattolo a chiusura ermetica (non deve prendere umidità o si trasformerà in un blocco unico).
Versare uno o due cucchiai di polvere nel wc, inserire lo scovolino e lasciar agire qualche ora (meglio tutta la notte). A questo punto tirare lo sciacquone. Facile no?

venerdì 18 ottobre 2019

COME PROTEGGERE GLI ORTAGGI DALLE LUMACHE



Ciao a tutti,
chi ha o ha avuto un orto sà che le lumache sono tremende ... Divorano nel giro di poche ore le piccole piante appena messe a dimora, lasciando solo la parte centrale della foglia.
Scartando immediatamente le soluzioni cruente che uccidono la lumaca (chimiche o non chimiche non importa), noi abbiamo escogitato alcune soluzioni.

Per difendere le nostre culture abbiamo bisogno di una barriera "fisica" che limacee e chiocce non possano (o siano almeno in difficoltà a oltrepassare).

Possiamo creare uno strato uniforme di una decina di centimetri di spessore intorno a piante o zone seminate a spaglio di segatura, sabbia, trucioli di legno, sassetti ... materiali asciutti e spigolosi che non permettano di scivolare. Nei garden, a caro prezzo, vendono la bentonite (un'argilla) che assorbe i liquidi e dà molto fastidio alle lumache. Tutto questo dovrà essere rinnovato quando umido (ad esempio dopo una pioggia).

Quest'anno ripulendo i margini delle strade da un sacco di plastica, abbiamo adottato un altro metodo : tagliamo in due le bottiglie più grandi (quelle da 2 litri), eliminiamo anche il fondo e il collo. A questo punto appoggiamo "lo scudo" sopra la piccola pianta sul terreno, rincalzando leggermente i bordi per fermarla e non fare passare le piccole lumachine da sotto.



Un' altra opzione utile è utilizzare le piante a nostro favore. Ortica, menta e tagete tendono a essere sgradite ai parassiti del terreno.



venerdì 4 ottobre 2019

ALTERNATIVE ALL'AMMORBIDENTE COMMERCIALE

Ciao a tutti!


ammorbidente con acido citrico, ammorbidente con acetoQuando ho incominciato a interessarmi alla cosmetica naturale la prima cosa che è stata depennata dalla lista della spesa è stato l'ammorbidente.
E' noto che crea un sacco di problemi cutanei e allergie perchè nel ciclo della lavatrice, dopo l'immissione dell'ammorbidente non viene realmente ben risciacquato e rimane sui tessuti "avvolgendoli" (altrimenti non avremmo quel senso di morbidezza e quel profumo così intenso).
Devo onestamente dire che quel profumo che si sente nell'aria di panni stesi è molto gradevole.. Ma vale la pena ? Per me no, preferisco un profumo più tenue e un pò meno morbidezza "gommosa" dei capi ma un abito che non dà fastidio ne a me ne al pianeta.



Opzioni di ammorbidente ecologico:

- 100 ml di aceto di vino o mele
Si versa nel vano per ammorbidente.
Sui panni non rimane odore di aceto, ma se proprio ci dà fastidio anche aprire la bottiglia...Possiamo o lasciare del normale aceto di vino in infusione un paio di settimane con scorze di agrumi (non trattate) e poi filtrare o utilizzare aceto di mele che è più delicato.

- 100 ml di soluzione con acido citrico (1 litro d'acqua + 200gr di acido citrico)
La soluzione avrà un lontano odore di succo di limone, possiamo aggiungere se vogliamo 10 gocce di olio essenziale (ottimo lavanda, tea tree o menta), ricordandosi di agitare il flacone prima di versarlo. Anche questa si mette sempre nel vano ammorbidente della lavatrice

Un'altra soluzione per i più attaccati all'ammorbidente è sceglierne uno ecologico (magari uno serio non la linea di grandi marchi ultrachimici che crea una versione semplicemente un pò meno chimica).  Il massimo sarebbe ricaricare i flaconi alla spina; alcuni negozi (specialmente bio) tengono una piccola gamma di detergenti sfusi.


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"Mammachimica mi ha spiegato che l'utilizzo dell'aceto nelle ricette non è poi così ecologico poichè tende ad essere corrosivo (specialmente nel lungo periodo) e ha bisogno di molta acqua per disperdersi nell'ambiente . Meglio, preferire l'uso dell'acido citrico.
Qui due link per approfondire l'argomento :


SOSTITUTO PER AMMORBIDENTE:

Ecco qui un sostituto per l'ammorbidente :


Servono:

800 gr di acqua

100/200 gr di acido citrico (dipende dalla durezza dell'acqua)