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venerdì 29 novembre 2019

INTERVIST-ETICHE : SARA MAMMACHIMICA

Ciao a tutti!

Altra intervista a una persona che ha davvero molto da raccontarci, stavolta in una chiave diversa.
Si parla spesso di cibo sul mio blog, come legare una dieta salutare all'amore per la terra e gli animali, come supportare i lavoratori e non sprecare energie e materie prime, di come autoprodurre.
                
Oggi parliamo di un argomento molto importante : l'autoproduzione dei detergenti per la casa.

Sara ( in arte Mammachimica) ci aiuterà a capire cosa funziona e cosa no (e soprattutto perchè visto che ha una formazione scientifica in materia!), un pò di chiarezza è necessaria in quanto non tutte le info che impazzano sul web sono corrette o prive di rischi.

Bisogna comprendere dall'inizio che con i prodotti ecologici occorre pazienza, non aspettarsi da subito l'effetto bomba del detergente acquistato, sapendo trarre le proprie conclusioni sui perchè e sui percome non danno gli stessi risultati.C'è da mettere in preventivo anche di dedicarsi del tempo (assicuro poco in fondo.. Forse non molto di più che andare al supermercato), per preparare le soluzioni che poi ci dureranno parecchi mesi.

In realtà non sappiamo neanche cosa contengono i flaconi che compriamo (la pubblicità non è che ci aiuti tanto tra la casalinga distratta e il bambino vivace), anche se dovremmo starci molto attenti perchè entrano in contatto con la nostra pelle, con il nostro apparato respiratorio, ecc ..
E i simbolini riportati dietro le confezioni? Le certificazioni sono tutte uguali o spesso sono specchietti per allodole?! Un armadietto pieno di sostanze (spesso tossiche) con ognuna un uso specifico è davvero necessario? Di questo e di altro oggi parliamo con Sara.

www.mammachimica.it

Come hai iniziato a interessarti di cosmesi ecologica?

Mi sono laureata in Chimica Analitica Ambientale vent'anni fa, quando ancora l'eco bio non andava di moda. Quindi il mio interesse per la sostenibilità e l'ecologia c'è da tanto! Però la spinta a cambiare le mie abitudini nel campo della cosmesi e della detergenza in generale, l'ho avuta con la nascita di Emiliano, il mio primo figlio. Nessun cosmetico in commercio è ovviamente tossico o pericoloso, perché deve sottostare a un regolamento e limiti di legge per quanto riguarda la quantità non dannosa per l'uomo di ogni singolo ingrediente. Però per esempio l'aspetto ambientale non è ancora presente nel regolamento cosmetici (mentre lo è per i detersivi). Quindi non si può negare che alcuni prodotti siano assolutamente più sostenibili di altri.
E inoltre, tra le migliaia di sostanze ammesse dal regolamento, alcune risultano più problematiche di altre in base a nuove ricerche scientifiche in corso. Ecco perché ho cominciato a “spulciare” bene gli INCI e selezionare quello da spalmare addosso a mio figlio e a me, o con cosa lavare i panni. Diventando mamma avevo una responsabilità in più. E il forum di Fabrizio Zago è stato di enorme aiuto. Con la laurea in chimica ho gli strumenti per comprendere delle cose. Ma la chimica è tutto...ed è matematicamente impossibile conoscere tutto!
Fabrizio si occupa da anni di detergenza e cosmesi ecologica ed è senza dubbio il massimo esperto in questo. Leggendo il suo blog ho imparato e imparo ogni giorno come davvero rispettare l'ambiente e noi stessi, perché sono consigli basati sulla chimica, una scienza esatta e quindi obiettiva.

E' difficile prodursi in casa il proprio "kit per pulizie"? quali sono gli ingredienti base? A parte la soddisfazione personale e la salubrità nostra e dell'ambiente, è anche vantaggioso economicamente? C'è qualche "pericolo" in cui possiamo imbatterci?

Prepararsi i detersivi a casa è facilissimo, ma il punto è proprio questo: usare gli ingredienti giusti. Non perché li ha consigliati Tizio o Caio, ma perché chimicamente hanno le proprietà per fare quello che vogliamo.
Se devo lavare ci vogliono i tensioattivi e i più potenti sono nel detersivo piatti, in commercio ce ne sono di efficienti, economici ed a basso impatto, tipo quelli a marchio Ecolabel.
Se voglio sgrassare, e quindi potenziare il tensioattivo, ci vuole una sostanza con pH elevato, tipo la soda solvay o la cenere del camino (entrambe a bassissimo impatto ambientale e costo bassissimo se non nullo!). 
Se voglio decalcificare serve una sostanza acida, ma se voglio essere anche ecologica la devo scegliere bene. In chimica anche un solo atomo cambia le cose. Meglio allora usare l'acido citrico piuttosto dell'aceto, che ha un impatto più elevato ed è corrosivo nei confronti degli acciai (tutto calcolato scientificamente).
Se voglio igienizzare serve un ossidante, come il perossido di idrogeno e il percarbonato.
Se non voglio buttare la lavatrice perché si riempie di schiuma, ci serve un po' di sapone tipo marsiglia, che non ha un elevata capacità lavante se messo in lavatrice da solo (calcolata anch'essa scientificamente), ma è un ottimo antischiuma e la distrugge. E rimane comunque un ottimo pretrattante, quando usato 100% sulla patacca.
Per non ritrovarmi i panni ingrigiti, a causa di acqua troppo dura, allora bisogna anche prepararsi il citrato di sodio, che si ottiene dalla reazione tra citrico e bicarbonato di sodio.
Su Mammachimica ci sono tutte le ricette, spiegate per filo e per segno, anche con i video per qualcuna. Tutti i detergenti che preparo non sono altro che la copia di quelli tradizionali, che ovviamente per essere efficienti devono contenere anch'essi le sostanze giuste! Ma spesso contengono anche altro che non serve o che inquina tipo: il profumo, il colorante, il perlante, gli sbiancanti ottici, i riempitivi.
Personalmente ho grande soddisfazione ad autoprodurmi i detersivi, per molti motivi. Innanzitutto perché sono ecologici ed efficienti allo stesso tempo, essendo creati con criterio scientifico, hanno ingredienti a basso impatto e riciclo sempre gli stessi flaconi. Inoltre, non hanno profumi, che a me danno estremamente fastidio e sono inquinanti. E certamente si risparmia: lo sgrassatore costa pochi centesimi, anche di meno se fatto con la cenere e 1kg di detersivo lavatrice sarà circa 2 euro (di cui ne uso 30-40ml a lavaggio).
Non l'ho mai calcolato perfettamente, magari lo farò e aggiungerò alla ricette.
L'unica cosa a cui fare attenzione nelle preparazione dei detergenti fai da te, è quando si deve diluire il perossido di idrogeno a 130 volumi (l'acqua ossigenata ad elevata concentrazione). E' la cosa più biodegradabile che conosco (a parte l'acqua) ma è molto potente, va maneggiata con cura, senza bimbi o amici pelosi nelle vicinanze. Ma anche quando scolate la pasta o togliete la teglia dal forno dovete farlo!

Quali sono le perplessità che più ti vengono fatte notare rispetto il fai da te di detergenti e cosmetici? Come convincere gli scettici almeno a provare? Perché prodursi il detergente se al supermercato è disponibile bello e pronto a poco costo, magari anche "eco"?

La cosa che in molti mi scrivono è che “non hanno tempo” di autoprodursi i prodotti, e questo lo capisco, ognuno ha le sue priorità e necessità. Una minoranza ha paura di fare pasticci e di usare l'ossigenata a 130 volumi, e anche questo lo capisco. Ma c'è solo bisogno di un po' di attenzione. Inoltre a volte è solo una falsa percezione del pericolo: al supermercato vedo gente mettere nel carrello, assieme ai figli e spesa, il famoso disgorgante liquido. Quel coso è molto più pericoloso del perossido (nell'etichetta è scritto che provoca gravi ustioni) ma dato che lo vendono al super nessuno ci presta attenzione...
C'è poi da fare una distinzione tra cosmetici e detersivi.
Per i cosmetici sono in realtà la prima ad autolimitarmi, almeno per adesso.
A parte il deodorante, il dentifricio e poco altro, non ci sono cosmetici su Mammachimica.
Il motivo è che autoprodursi i cosmetici necessita di un'attenzione maggior rispetto a farsi i detersivi. La crema me la spalmo sulla pelle, se non ho lavorato con estrema attenzione rispetto all'igiene degli strumenti, dei contenitori e delle materie prime, rischio di avere nel barattolino una coltura batterica...e mettermela addosso non è una buona idea.
I cosmetici necessitano dell'aggiunta di un buon conservante, scelta cruciale tra efficacia, compatibilità e pH del prodotto. I invece detersivi si autoconservano perché posso contare su pH estremi, che ovviamente non posso applicare ai cosmetici perché rischierei di bruciarmi letteralmente la pelle! Inoltre, per fare i cosmetici ci vuole una profonde conoscenza degli ingredienti usati. Vedo molte ricette in cui si mettono gocce di oe come se fosse acqua...gli oli essenziali, nonostante siano naturali, sono estremamente potenti, proprio perché sono l'essenza concentrata di alcune molecole chimiche efficaci contenute nella pianta. A seconda della concentrazione o del tipo di oe, potrebbero diventare molto pericolosi.
Ma questo non significa che non si debbano fare i cosmetici fai da te! Ci sono siti seri e rigorosi in cui tutto viene analizzato e spiegato con cura. Come c'è Mammachimica per i detergenti.
Per convincere gli scettici a cimentarsi nel fai da te posso dire che ho giornalmente riscontri di persone che mi ringraziano perché gli ho “cambiato la vita”: hanno la soddisfazione di non dipendere dal supermercato, di inquinare meno, di spendere meno e di lavare bene! E si chiedono sempre: perché non l'ho fatto prima?
Ma certamente, per tutti quelli che non si sentono ancora pronti o non hanno tempo, ci sono finalmente cose buone anche al supermercato e vi assicuro che quando ho iniziato non c'erano! Questa è una cosa positiva, tutto è migliorabile ma credo che siamo sulla buona strada.

A cosa fare attenzione sulle etichette dei detergenti in commercio? Come mai sono riportati solo parte degli ingredienti? Cosa evitare o preferire?

Sulle etichette dei detergenti per la casa o il bucato quasi sempre non sono scritti tutti gli ingredienti (a differenza dei cosmetici) perché possono farlo per legge.
Ma la legge dice anche che deve essere indicato un sito web dove gli ingredienti devono essere scritti tutti. Purtroppo non c'è un linguaggio inci univoco come per i cosmetici, ma l'ecobiodizionario di Fabrizio Zago (ww.ecobiocontrol.bio) è adesso anche per i detergenti e con pazienza stanno inserendo tutti i vocaboli con cui è indicato uno stesso ingrediente nei detersivi. E aiuta veramente tanto nella valutazione del prodotto.
Però nelle etichette è scritto quello a cui fare attenzione. Personalmente non tollero gli sbiancanti ottici (o azzurranti ottici): sono una truffa, fanno apparire bianco quello che non è perché ricoprono il tessuto con una pellicola che fa riflettere e raggiungere ai nostri occhi una colorazione bianca. Oltre prenderci per i fondelli, gli azzurranti sono anche molecole non proprio sostenibili e possibili allergizzanti.
Se invece vedo indicate parole tipo: amilase, proetease, ecc. allora il prodotto ha una marcia in più: contiene enzimi che in dosi bassissime rendono più efficiente il detergente.
Di certo se sull'etichetta compare il simbolo del “fiorellino europeo”, allora state tranquilli che ci trovate davanti ad un buon prodotto: avrà un basso impatto ambientale ed elevate prestazioni (entrambe calcolati scientificamente) e prezzi simili a quelli pubblicizzati se non più bassi. Sono i prodotti Ecolabel, la certificazione europea di qualità, e si trovano in tutti i supermercati, anche nei discount.
Ancora meglio se trovate il logo di Ecobiocontrol, sia sui cosmetici che sui detersivi. Anche l'etica dell'azienda e stata tenuta conto per avere tale simbolo.

Come avere un effetto "disinfettante" su capi e superfici? E' davvero necessario "sanificare"? se si cosa? Possiamo ottenere buoni risultati col fai-da-te o è meglio preferire prodotti dalla grande distribuzione?

Come scritto sopra, possiamo igienizzare in modo ecologico ed efficiente con il fai da te utilizzando un ossidante: l'acqua ossigenata alle opportune concentrazioni (non quella per le ferite) per le superfici e i bucati colorai o delicati, cioè quelli che non possiamo lavare ad alte temperature; il percarbonato invece è perfetto per il bucato di bianchi e resistenti, perché funziona ad elevate temperature.
Ma di certo non è necessario igienizzare tutto, anzi!
A meno di infezioni in corso o problematiche varie (tipo panni che puzzano perché a lungo nella cesta o perché abbiamo sudato molto o li abbiamo usati in ambienti particolari), sanificare tutto potrebbe essere anche controproducente. Fortunatamente in Italia la maggior parte delle persone vive in ambienti salubri e puliti. Su tutte le superfici e sul nostro corpo sono ovviamente presenti dei batteri, spesso innocui e tranquilli. Se facciamo sempre piazza pulita di tutto, lasceremo più spazio libero ai germi “cattivi” che magari sono pochini all'inizio ma forti e lo conquistano facilmente (senza alcun ostacolo).

Aceto. Viene menzionato in tantissime ricette per la detergenza di casa e persona, perché credi non sia ecologico e anche poco funzionale? Suggerisci di sostituirlo con acido citrico.. Ma la creazione, il confezionamento e spesso il trasporto (poiché non sempre facilmente reperibile) di questa polvere bianca non avrà i suoi aspetti negativi?

Si l'aceto è spesso l'ingrediente principale di chi vuole proporre pulizie eco-bio, ma purtroppo non ha la competenza per dare informazioni del genere.
Il fatto che non sia ecologico “non lo credo io”. Qui non stiamo parlando di religione. Lo dice la scienza e i calcoli appositi per questo tipo di problematiche. E quelli relativi all'acido citrico sono i calcoli dell'Unione Europea, non di un ente qualsiasi.
Gli strumenti di calcolo sono gli stessi che studiavo io 20 anni fa a Chimica degli Inquinati, ma ora le conoscenze sono maggiori.
Se per degradare/eliminare un litro di acido acetico (contenuto nell'aceto e il responsabile del suo impatto ambientale) ci vogliono 1666 litri di acqua ed invece per degradare un litro di citrico ce ne vogliono 31, non credo serva una laurea in chimica per concludere chi sia meglio usare...
Inoltre l'acido acetico è usato come sostanza per testare la bontà o meno degli acciai, perché li corrode. Ripeto, in chimica anche solo un atomo di differenza tra due molecole cambia totalmente le proprietà chimiche o fisiche della sostanza. In questo caso acido citrico e aceto sono entrambe acidi, ma uno è molto più corrosivo dell'altro. Si sono trovati metalli nell'acqua di scarico delle lavatrice che usano aceto come ammorbidente...qualcosa si sta corrodendo piano piano...
Infine, ma non di meno importanza, i detergenti che usano acido acetico come unico principio attivo sono fuori legge vigente.
Per quanto riguarda la produzione dalla polvere di acido citrico, tempo fa il processo aveva degli inconvenienti relativi all'impatto ambientale. Ora è tutto prodotto tramite biotecnologia, come avviene anche per l'insulina (indispensabile per i diabetici, ma che non si avrebbe in quantità adeguata a soddisfare la richiesta se non si ricorresse alla biotecnologia).
L'acido citrico in pratica si ottiene tramite fermentazione biologica: dei fermenti modificati geneticamente* “digeriscono” scarti alimentari (frutta, verdura, ecc) e trasformano questi vegetali in molecole di acido citrico (assolutamente identiche e indistinguibili a quelle contenute nel limone). 
Il processo è sostenibile e ricicla scarti vegetali, la polvere che si ottiene viene trasportata in barattoli o buste che certamente pesano meno delle bottiglie di vetro dell'aceto e quindi richiedono meno energia per il trasporto.
Davvero non vedo aspetti negativi nell'uso dell'acido citrico come alleato nelle eco pulizie.

E' vera la credenza che in lavatrice più detersivo si mette più sarà efficace? E per quanto riguarda la temperatura?

Per la dose di detersivo è vero il contrario!
Se mettiamo troppo detersivo rischiamo di fare una marea di schiuma, che sottrae acqua alla serpentina e ci rompe la lavatrice. Non solo, troppa schiuma attutisce lo sbattimento dei panni e quindi peggiora la capacità lavante.
Il dosaggio scritto in etichetta dal produttore di detersivo ci può dare un'indicazione di massima, soprattutto in base alla nostra acqua, se dura o dolce. Ma poi dobbiamo fare delle prove o regolarci in base a “cosa” stiamo lavando. Il formulatore infatti fa una media degli “sporchi standard”, ma non può sapere quanto è zozzo il nostro personale bucato! Magari ne basta molto meno..anche perché spesso mettiamo cose praticamente pulite in lavatrice (ci laviamo e cambiamo tutti i giorni e viviamo in ambienti puliti).
La temperatura invece ha un grande effetto sull'efficacia del lavaggio, se non ricordo male ogni 10 gradi possiamo quasi dimezzare la dose di detersivo. Ma alcune cose non possiamo lavarle ad alte temperature e quindi per avere un bucato bello pulito dobbiamo pretrattare le patacche e usare un po' di candeggina delicata a base di acqua ossigenata, efficace anche a freddo.

Profumazioni e oli essenziali. Sul tuo sito consigli spesso di non inserirli, come mai? Il profumo di un detergente (per quanto chimico) è innegabilmente attrattivo, forse perché siamo un po' assuefatti?

Non ci sono mai aggiunte di profumazioni nelle ricette di Mammachimica, sia con oli essenziali che sintetici per vari motivi.
Innanzitutto perché il profumo non lava! Quindi è assolutamente inutile in un detersivo, tutto ciò che non serve inquina o è sprecato.
Inoltre la maggior parte degli allergeni sono contenuti proprio nelle profumazioni, questi potrebbero causare fenomeni di sensibilizzazione, quindi, soprattutto per i bambini, sarebbe meglio non usare detergenti profumati (da nulla, ne sintetico ne oe).
Dal punto di vista ambientale, i profumi sintetici, soprattutto quelli usati negli ammorbidenti che devono durare addirittura 15 giorni, sono molecolone grosse e inquinanti. Ma anche gli oe lo sono. Sono naturali è vero, ma non tutto ciò che è naturale è automaticamente buono (l'amianto, il botulino, il petrolio è naturale, ma non significa che sia una cosa buona con cui venire a contatto).
A volte i detergenti con profumazioni derivanti da oe risultano addirittura più impattanti di quelli con profumo sintetico, quindi sta al formulatore dosarli molto bene.
C'è poi una nuova lista e nuovi studi che faranno togliere parecchi oe dalla circolazione, perché dannosi per la salute.
Infine c'è l'aspetto pratico/chimico: gli oe sono oli, pertanto non si mescolano con le soluzioni acquose di cui sono fatti tutti i detergenti fai da te. Lo sanno anche i bambini che acqua e olio non si mescolano...Metterli per esempio in un detersivo per lavatrice liquido significa che galleggeranno in superficie, li travaserai al primo prelievo e li sprecherai nella lavatrice. Andranno dritti dritti nello scarico al primo risciacquo, perché non hanno fissativi come quelli commerciali, non si fissano ai tessuti e quindi non li profumeranno.


Sono dell'idea che vale la pena provarci, prendere coscienza di cosa usiamo per la nostra cura e quella della nostra casa... E riversiamo nell'ambiente.
Poi siamo davvero liberi di scegliere, ma con le informazioni giuste! Magari sentendo tante campane.

Avete altre domande? Dubbi? Curiosità? visitate il sito MAMMACHIMICA approfondendo alle voci che più vi attanagliano e se non trovate risposta consultate Sara che sarà certamente felice di aiutarvi (abbiate la gentilezza di leggere prima perchè è un sito intriso di informazioni e magari potete rispondere da soli alle vostre domande)




 *I microorganismi modificati vengono appunto sottoposti alla tecnica del DNA ricombinante, inserendo un gene che gli consenta di produrre quello che vogliamo (basta fornirgli il materiale di base).
Come un piccolo robot il microorganismo userà le istruzioni  per assemblare la proteina/enzima/sostanza di cui abbiamo bisogno (simile a ciò che avviene durante la fermentazione del mosto d'uva o della birra, dove i microrganismi producono nuove sostanze a partire dagli zuccheri presenti nelle sostanze vegetali di partenza).
L'acido citrico, l'acido ialuronico (che prima si estraeva dalle creste di gallo..o dall'umor vitreo delle mucche), l'insulina, l'ormone della crescita, la chimosina (per far cagliare il latte e fare il formaggio, che prima si estraeva dal vitellino..dopo averlo ucciso ovviamente), la tripsina (per far digerire il latte artificiale ai neonati), la vitamina B2, l'enzima che sbianca i jeans, gli enzimi nei detresivi, il collagene, parecchi farmaci salvavita, sono TUTTI derivanti da microoorganismi modificati.
Perchè non ci sarebbe modo di averli in altro modo nelle quantità che servono per tutti e inoltre queste molecole sintetiche sono più pure (es l'insulina o la tripsina, non dà i problemi di allergia che invece dava prima).
I microrganismi che le hanno prodotte hanno il DNA modificato, ma loro non sono modificate! perchè loro non hanno DNA.
La molecola di acido citrico non ha DNA, è esattamente identica a quella nel limone, non darà problemi alla biodiversità o alla natura, e inoltre sono cose prodotte in laboratorio e stop (non vengono immessi microorganismi nell'ambiente)

venerdì 13 settembre 2019

INTERVIST-ETICHE : ISABELLA (COTTO AL VAPORE)


cotto al vapore alimentazione vegan
Ciao a tutti,

Oggi ho il piacere di pubblicare qualche punto di vista (stimolato da alcune domande) di Isabella Elise Siciliano di Cotto al vapore. Un'altra bellissima intervist-etica.
Isabella è una donna che fin da subito mi ha ispirata a fare e sopratutto a non fermarmi alle etichette o alle risposte facili. Spero apra anche a tutti voi nuovi modi di vedere e affrontare le scelte di tutti i giorni. Nessuno di noi è perfetto e non potremo mai esserlo ma cercare di migliorarsi è sempre possibile.
Se siete curiosi di sapere di più visitate il suo blog, o scrivetele ... gentile e disponibile come è stata con me lo sarà anche con voi

Come sei diventata vegetariana poi vegana? come si è evoluta la tua alimentazione sino a oggi?

Ciao! Innanzitutto grazie per avermi invitata “ospite” del tuo blog! Io ho sempre adorato gli animali e la natura, da che ho ricordi. Sono diventata vegetariana nel 1994 a 14 anni. Volevo esserlo anche prima, ma i miei genitori non sapevano come gestire la cosa e mi imposero pesce e pollame per un po’ di tempo.
E’ stato solo nel 2007, quando è nato il mio primo figlio, che ho cominciato a studiare Nutrizione ed ho realizzato che potevo evitare anche i derivati per vivere in salute, decidendo così di passare ad una alimentazione prevalentemente vegetale.
Con gli studi ed il tempo la mia alimentazione è diventata più sana e attenta anche all’impatto ambientale.
Seguo uno stile di vita vegan poiché cerco di non utilizzare nulla di origine animale anche al di fuori del contesto alimentare (non compro oggetti nuovi di lana o pelle ed evito cosmetici e prodotti per l’igiene testati su animali), ma non mi definisco vegan.
Non amo molto le etichette, che sono utili per non usare molti giri di parole, ma sono spesso limitanti e tendono a creare “barriere”. Non acquisto prodotti animali, ma mi capita di consumare derivati in alcune circostanze e credo che la realtà sia spesso più complicata di quanto le definizioni possano lasciare
intendere. Per esempio, nello specifico del mio contesto di vita, credo sia meno impattante sull’ambiente un miele di piccolissimo produttore della zona, rispetto a un malto di cereale coltivato intensivamente lontano da qui e poi trasformato e trasportato.

Che tipo di alimentazione segue la tua famiglia? Come cerchi di spiegare/avvicinare "gli altri" alla tua cultura alimentare? Come rapportarsi anche con i bambini che potrebbero non capire perchè hanno un alimentazione diversa dai compagni di scuola?

La mia famiglia in casa segue una alimentazione vegetale e integrale. Il più possibile scegliendo anche prodotti locali. I bambini in mensa seguono un menù vegetariano poiché quando hanno cominciato il percorso scolastico ho voluto che fosse loro la scelta sul tipo di menù.
Il fatto di non impormi è, per noi quantomeno, stato di grande aiuto nella gestione dei rapporti con i compagni e maestre, poiché entrambi i bimbi hanno sempre avuto ben chiare le loro motivazioni e sapevano quindi spiegarsi senza sforzo. 
Ora il mio bimbo grande è alle medie e per sua volontà vuole chiedere un menù completamente vegetale!
Non abbiamo mai avuto problemi con altri bimbi o genitori, ma io non vado in giro cercando di cambiare le altrui abitudini se non mi viene esplicitamente richiesto (e sì, lo ammetto, vorrei tantissimo poter far cambiare abitudini alimentari alle persone, ma mi sono semplicemente convinta del fatto che attaccare non funziona, pertanto mi limito a offrire un esempio e fare informazione se c’è uno spiraglio di dialogo sull’argomento).

 Cibi fermentati. Cosa sono e a cosa servono? E' facile autoprodurli in casa? Da cosa iniziare? Ci sono "regole" da rispettare?

I cibi fermentati sono divertentissimi! Io li amo perché sono quanto di più distante dal cibo industriale e omologato. Il cibo fermentato è vivo, mutevole ed i risultati in termini di gusto e consistenze sono sempre diversi!
Alcuni sono facilissimi da fare in casa, altri richiedono un po’ di pazienza e lavoro in più. Consiglio agli interessati di cercare il gruppo facebook Wild Fermentation Italia e di partire con qualche libro come traccia inspirazione (Sandor Katz è l’autore considerato guru sull’argomento).
La preparazione con cui consiglio di partire, a meno di essere in piena estate, sono i crauti. Ma anche la paste madre è un perfetto punto di partenza per prendere famigliarità con batteri e lieviti selvatici.

Hai dei consigli da dare per mettere nel carrello della spesa cibi che fanno bene alla nostra salute e sono il risultato di un lavoro senza sfruttamento (nè animale nè umano) non spendendo una follia, in modo che sia un'alimentazione del tutto sostenibile?

Il primo consiglio che mi viene in mente, sia dal punto di vista nutrizionale che ambientale,
sono i legumi! Riscoprire le infinite ricette (dall’antipasto al dolce, spaziando anche da un continente all’altro con ricette etniche) che si possono fare con ceci, lenticchie e fagioli vari.
Sono economici, non richiedono refrigerazione o imballaggi, migliorano il terreno di coltivazione
anziché impoverirlo. Sono sazianti, ricchi in fibre, minerali e antiossidanti.
Erano il cardine della vera alimentazione mediterranea e tutti dovremmo ridare loro il giusto spazio in
cucina, anche se non si desidera abbandonare del tutto i prodotti animali.
Anche riscoprire le erbe spontanee mangerecce, se si ha accesso a una campagna pulita. Ma serve un poco di esperienza e non si può improvvisare, mentre il fagiolo è veramente alla portata di tutti!
Con un poco di organizzazione la preparazione non è poi così lunga, ma voglio scriverlo subito: per chi crede davvero di non avere tempo di cucinare, vanno bene anche precotti, basta sceglierli nel vetro!

alimentazione vegetale integrale Cosa ne pensi dei movimenti di decrescita/ semplicità volontaria ? Come cerchi di ridurre l'impatto
ambientale nella vita quotidiana? Ci sono state delle scelte che sono state più difficili di quello che
credevi o viceversa?

Apprezzo molto i movimenti di semplicità volontaria, soprattutto quelli che stanno partendo tra i più
giovani, anche se spesso proprio il tema del cibo che scegliamo di portare in tavola è tra i meno discussi.
Nel mio quotidiano cerco di minimizzare l’impatto ambientale della famiglia coltivando (ovviamente
senza pesticidi o concimi di sintesi) quello che posso nell’orto di casa, autoproducendo qualcosa (pane, marmellate, yogurt di soia) e muovendoci a piedi per tutti gli spostamenti in paese.
Ci sono settori in cui trovo in effetti difficilissimo portare avanti una scelta etica ed ecologica, per
esempio il vestiario! Capi in materiali ecologici certificati, di produzione artigianale, sono difficili da
trovare e spesso con prezzi proibitivi. Giusti probabilmente, ma per noi che viviamo con poco pur sempre proibitivi. Vorrei riuscire a evitare le grandi catene, ma non riesco a farlo, in particolar modo per i bambini che crescono in fretta. Prendiamo usato tutto quello che troviamo, ma alcuni acquisti rimangono inevitabili.
Anche cercare di evitare del tutto gli imballaggi in plastica è qualcosa che non sono riuscita ad attuare:
non abbiamo negozio leggero nelle vicinanze, per cui ce la caviamo per quanto riguarda l’ortofrutta
acquistando direttamente dal produttore, alcune cereali e legumi li trovo online in confezioni di grande formato in carta, ma alcune cose le compro ancora imballate (scelgo imballi riciclabili, almeno).

Come è entrato lo yoga nella tua vita? E' una pratica che tutti possono svolgere ? Che benefici dà a
livello mentale e fisico?

Lo yoga mi ha sempre attratta, così come il buddhismo, a pelle. Con curiosità direi quasi scientifica.
Nel tempo avevo accumulato letture, tentativi poco riusciti di inserire una pratica quotidiana di
meditazione e qualche lezione di yoga. Ma non riuscivo a trovare la giusta energia per farne davvero una pratica.
Poi ho trovato uno stile di yoga, l’ashtanga yoga e forse soprattutto una insegnate, che mi hanno dato quel lavoro di disciplina e autocontrollo che mi serviva. Una routine, che richiede impegno e presenza.
Srotolare il tappetino è come aprire uno specchio sulla propria vita in quel momento: sono centrata o
distratta? Cerco il confronto con gli altri o meno? Il mio corpo è bloccato da qualche parte? E’ un
momento in cui essere nel qui e ora e osservare quel che succede (in noi, prevalentemente) nel tentativo di raggiungere o nello stare in una certa posizione. Così pian piano imparo a resistere anche quando vorrei mollare, a respirare quando verrebbe da irrigidirsi, a lasciar andare quando contraggo. Insomma, è un lavoro sul corpo fisico che consente di trasporre quanto imparato sul piano mentale. O quantomeno di provarci!
Io sono convinta possa essere estremamente benefico per tutti, ma come per tutte le cose belle della vita, serve dedizione.

Cosa ne pensi della produzione e dell'utilizzo del miele?

Eh, argomento miele è uno di quelli in cui per me c'è una differenza abissale tra industria e persona con un paio di arnie per passione/favorire impollinazione.
C'è tutta una branca di apicoltura naturale che prevede per esempio di non togliere tutto il miele sostituendolo con zucchero, ma preleva solo l'eccedenza rispetto a quello che serve per passare l'inverno. Ho diversi amici che si occupano di api e che per esempio mai e poi mai hanno tolto le ali alla regina. 
Ovviamente mi dicono che può capitare -sebbene raro facendo attenzione- l'ape che punge e quindi muore, ma davvero non vedo come una monocoltura di riso o mai o orzo per fare il malto possa comportare la morte di meno insetti...
Mi piace anche l'idea che nelle campagne, dove è diffuso il piccolo allevamento di api, si fa attenzione a non usare pesticidi.
Forse se abitassi in piena pianura e conoscessi produttori piccoli di cereali che fanno produzione artigianale di malto, la mia scelta cadrebbe sui loro prodotti! Ma per me è più km0 e meno lavorato e trasportato altro. Credo davvero che a volte dipenda...
Del resto è un consumo del tutto marginale nell'alimentazione, non è un alimento di base!
Se,invece,  abitassi in città e dovessi scegliere un prodotto in supermercato o naturasì prenderei il malto!
Insomma, è complesso

Quale è la tua posizione sull'integrazione della vitamina b12 in un alimentazione vegetale?
Io sono per l'integrazione di b12, specialmente nei bambini.
Ora dirò una cosa che può sembrare buffa, ma è la pura verità: animali del tutto vegan sono ben rari. Immaginate un ruminante che bruca l’erba di un prato: forse scarta formiche, bruchi, parti sporche di terra? Un primate, apre la frutta per controllare che non contenga ospiti?
Certo che no.
La verità è che la questione è talmente lapalissiana che non serve nemmeno spenderci sopra troppe parole.
Nel mondo moderno è possibile raggiungere un grado di “purezza” nella scelta di nutrirsi esclusivamente a base di alimenti vegetali che era impensabile in “natura”. Ed a questo fatto aggiungiamo anche la “purezza” raggiunta intesa come condizioni igieniche, degli alimenti, ma anche -più tristemente- dei terreni.
Può non essere divertente sottolinearlo, ma -ancora una volta- è la semplice verità: i primati e molti altri animali consumano le proprie feci più che volentieri e molti popoli hanno concimato e concimano le proprie coltivazioni con feci umane. E sì che il nostro colon è in effetti ricco di batteri produttori di B12.
Solo che questa viene assorbita prima lungo il tratto intestinale e necessita -per essere “catturata” e assorbita, di essere legata ad una glicoproteina prodotta nello stomaco, il fattore intrinseco.
Non è questione di avercela o meno con gli integratori o di credere nel complotto medico per boicottare l’alimentazione vegetale.
E’ questione di natura e di vita innaturale.
Ora io, avendo fatto anche delle scelte etiche, preferisco acquistare un integratore naturale (B12 prodotta da ceppi batterici selezionati su melassa, un po' come avviene con il lievito alimentare in scaglie, ma con ceppi produttori di b12, che viene poi "isolata"), che non è nemmeno un “farmaco” e quindi non finanzia vivisezione, piuttosto che assumerla tramite lo sfruttamento di animali.

venerdì 9 agosto 2019

INTERVIST-ETICHE : NATURALMENTE STEFY


Ciao a tutti!
E' con enorme piacere che oggi apro una sezione nuova del blog: le intervis-etiche. Ci sono molte persone che stimo per le loro scelte e per i messaggi che portano avanti con parole e soprattutto fatti. Ho avuto la fortuna con una semplice mail di poter porre qualche domanda ad alcuni di loro.
stefania rossini, naturalmente stefy
Oggi partiamo con Stefania Rossini. Nel caso abbia bisogno di una presentazione voglio introdurvi un attimo nel suo mondo.

A me la sua storia è arrivata alle orecchie (o meglio allo schermo del pc), ormai diversi anni fà, con il suo "vivere con 5 euro al giorno" e considerato che non era un adolescente a casa con i genitori ma una madre di famiglia con marito e tre figli piccoli sono un pò sobbalzata sulla sedia. Soli 5 euro al giorno in 5 persone (ovviamente salvo bollette e simili) ?
Ho letto i suoi scritti sul blog, visto alcune interviste .. Questa donna delle campagne bresciane così forte e sicura che con una delicatezza e serenità incredibile parlava del suo stile di vita, della sua situazione economica e condivideva (tramite web e poi tramite i libri che ha scritto... ormai ben sette) le sue nozioni:  dalla cucina, alla cosmetica, alla detergenza, al riciclo... Un pò per tutti i gusti e tutte le necessità.

Queste sono le domande che le ho posto ... Se avete qualcosa da chiederle credo non si tirerà indietro e sarà felice di condividere il suo sapere con voi :) Ma siate gentili prima di chiederle spulciate sul suo sito magari le risposte sono già li : http://www.naturalmentestefy.it

Quali sono i tuoi consigli per gestire al meglio le spese di una famiglia (alimentari, utenze e
quant'altro)? Come far combaciare un prodotto di qualità con un prezzo favorevole?

Di consigli per fare quadrare i conti sono infiniti, direi primo su tutto è monitorare le spese per almeno sei mesi, può sembrare monotono e uno spreco di tempo ma è stata la prima azione per comprendere dove finivano i soldi, per cosa e se era davvero necessario un acquisto oppure no, e per capire cosa potere ridurre e stare attenti. Tenere un quaderno apposito dove segnare le spese e accumulare scontrini, alla fine di ogni mese tirare le somme e valutare, solo cosi potremmo trovare strategie su come risparmiare, es. se la spese per la benzina è notevole, cercare di evitare viaggi inutili e accumulare la spesa o le varie commissioni in una giornata facendo un percorso strategico che permette di ridurre il consumo del carburante, ogni gesto seppur piccolo fa una grande differenza per il nostro portafoglio e per il pianeta stesso. Onestamente la mia domanda non è come fare combaciare un prodotto di qualità ad un prezzo favorevole ma bensì quel prodotto mi è davvero necessario? Se si allora posso autoprodurmelo? Ricordiamoci sempre che il marketing ci ha reso schiavi di prodotti completamente inutili …

Quando hai cominciato ad autoprodurre? Da cosa consigli di iniziare?
 Cosa si è dimostrato più soddisfacente negli anni?
Cosa,invece, dici sia preferibile comprare o comunque rivolgersi a professionisti?

Ho iniziato ad autoprodurre circa 10 anni fa, con il pane, da li mi sono chiesto che tipo di 
farina acquistare e che tipo di lievito utilizzare, poi il sapone, detersivi cosmesi… 
e la catena non è più finita… Al momento non mi auto produco il detersivo per piatti 
e lo shampoo li acquisto in taniche da 5 litri cosi riduco le spese di trasporto e la plastica.

Cosa ne pensi di gruppi di scambio, banche del tempo e progetti simili. Come riuscire a far parte di queste realtà?

Questi gruppi sono eccezionali anche i GAS gruppi di acquisto solidale. Sono tutte realtà magnifiche, unica cosa calibrare bene se ogni volta ne vale davvero la pena, io per esempio che abito in una frazione di un paese della bassa bresciana lontano dalle grandi città alcune cose non mi vale la pena nemmeno iniziarle, lo spostamento mi vanificherebbe ogni cosa, in questo caso abitare in città ha molti più vantaggi rispetto alla campagna, tuttavia se organizzati bene con lo spirito giusto sono belle iniziative.

Casa. Comprare o  stare in affitto? Se si decide di comprare o ristrutturare che consigli puoi dare dalla tua esperienza? Quali sono le dritte per utilizzare materiali ecologici e duraturi senza prendere fregature? A cosa fare attenzione?

Che dire, io ho optato per fare un mutuo gigante che ora mi costringe ad essere in una prigione dorata, tuttavia se avessi pagato un affitto sarei nelle stesse condizioni ma alla fine della storia nulla sarebbe mio, mentre con il mutuo resta almeno qualcosa ai miei figli. Queste domande sono davvero molto grandi, dipende da troppi fattori e ci si addentra in un mondo gigantesco … I materiali di bioedilizia costano davvero molto, certo valgono molto, nel tempo si ripagano e anche in poco tempo ma inizialmente sono spese gigantesche e si trovano ancora poche persone davvero competenti, se si riesce a fare quasi tutto da sé sarebbe l’ideale ma non tutti sappiamo fare questo tipo di attività, oltretutto adesso c’è un business pauroso e bisognerebbe studiarsi le schede tecniche oppure affidarsi a seri professionisti sperando sappiano il fatto loro, di fatto purtroppo ci vogliono tanti soldi e tanta competenza, una casa bio però poi si vede, sente e percepisce, in poco tempo di riscalda e si raffredda, salubrità degli ambienti, inquinamento indoor, tante tante cose …

L'orto familiare. Quali culture trovi più semplici? Che tecniche di agricoltura applichi sul tuo terreno ? Utilizzi fertilizzanti o compost?

L’orto, per me che ho scelto di abitare in campagna è fondamentale, partire già dalla piantina è la maniera più veloce e semplice per fare l’orto ed incorrere a meno fallimenti, vero anche che poche volte si trovano piantine e bio e a costi onesti. Io personalmente non applico tecniche particolari anche se ne ho studiate molte e tutte belle e vicine alla natura, faccio la pacciamatura con lo sfalcio del giardino, cerco di fare un po’ di associazioni, non vango poi per il resto vado a sentimento e faccio quando ho tempo .

stefania rossini, naturalmente stefy
Come insegni ai tuoi figli il rispetto delle cose? In quest'epoca di continuo comprare e usa e getta come vivono loro la differenza della vita più semplice in famiglia rapportata a quella di amici e compagni di scuola a volte con altri principi? Come crescere un bambino vegetariano o vegano  in modo sereno senza farlo sentire escluso dagli altri?


Il rispetto si insegna con l’esempio, resta il fatto poi che i bambini devono scontrarsi con una società che è ben diversa da quello che facciamo in casa. L’usa e getta cerchiamo di utilizzarlo il meno possibile, cerco di spiegare, raccontare e consapevolizzare, ma poi saranno loro a creare la loro vita esattamente come ai tempi ho fatto io. Certo è che per loro è dannatamente pesante vedere i duo mondi ed esserne in mezzo, si sentono diversi inevitabile e quindi spesso chiedono le stesse cose che la società richiede per non sentirsi gli sfigati di turno, ed io concedo loro cose che sono anche contro il mio credo perché ritengo che un’imposizione forzata faccia esattamente l’effetto opposto del bene dell’intento iniziale, il mio obiettivo è fare vedere loro le tante strade che la vita ci dona a loro la scelta di quale scegliere e la consapevolezza che possono cambiare strada ogni volta che loro ne sentono la necessità.

Pensi sia possibile oggi inventarsi una professione che ci gratifichi e riesca a farci "sbarcare il lunario"? 
Troppo spesso molte persone si sentono incatenate alle otto ore in fabbrica o ufficio,rischiando di trasformare buona parte della propria vita in un inferno. 

Penso sia difficilissimo, io stessa lotto ogni mese per riuscire ad arrivare alla fine del mese, mi sono inventata di tutto e di più e non sempre le cose vanno secondo i piani, sarebbe bello potere avere un part time e l’altra metà della giornata inventarsi la vita …

Internet è certamente un modo per cercare informazioni e contatti molto potente.
Come usarlo al meglio? Come evitare di reperire dati sbagliati, obsoleti o guidati da uno sponsor? Il web ti ha insegnato molte cose di cui non sapevi niente e oggi sai? 

Il web è stato il mio maestro, insieme però al dubbio e alla curiosità. 
Quando ho iniziato ad autoprodurre cose non c’erano tutte le info di ora, adesso è diventata anche una moda, allora eravamo in pochissime, il vero problema era come adesso capire se sia fattibile una determinata ricette oppure no..Io consiglio di comprendere se dietro lì informazione che stiamo leggendo ci siano persone serie e sane e non una piattaforma che a suon di articoli scopiazzati per pochi euro cerchi entrate per fare aumentare la loro rete di guadagni tramite le pubblicità. Cercare di capire se chi scrive ha fatto oppure teorizza solo, se condivide la propria esperienza oppure scopiazza in altri luoghi, insomma è un mondo difficile e pieno di insidie anche questo.