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venerdì 27 marzo 2020

OLOCAUSTO di MILLY SCHAR- MANZOLI



Ciao a tutti,

Parlare di questo libro non è cosa facile.. E' davvero duro da leggere. Mi ci è voluto un pò per concluderlo, poche pagine per volta.
Non ci risparmia i dettagli a cui gli animali (soprattutto gatti) vengono sottoposti, serve il pile sullo stomaco, fà stare male.

E' un testo un pò datato, degli anni 80', ma a oggi in molte parti ancora attuale.
E' un libro di stampo animalista, scritto con tanto cuore .. Forse per questo a volte lacera così tanto.
Non è però solo uno sfogo emotivo, ci sono anche tanti dati, dettagli tecnici, nomi e cognomi.. Con tutte le fonti del caso. Ci troviamo spesso anche a fare i conti in tasca a chi dirige il teatrino.

Questo tipo di letture, a mio avviso, devono essere fatte per capire cosa è stato fatto ( e cosa si fà tutt'ora ), in nome del progresso, della scienza o si dovrebbe dire più spesso del portafoglio?

Questo libro tiene acceso il fuoco, ci ricorda per cosa combattiamo ogni giorno, con le parole e con i fatti. La ricerca non è tutta uguale e bisogna saper distinguere, al di là dei luoghi comuni e delle frasi fatte.


venerdì 14 febbraio 2020

BISCOTTI PER (NON DA) CANI

Ciao a tutti!

Oggi più che una ricetta voglio darvi un'idea: fare in casa i biscottini per i nostri cagnetti.

Sicuramente occuparsi (in maniera coscienziosa) della nutrizione casalinga dei nostri cuccioli non è cosa facile ... Occorre impegno, tempo, giuste indicazioni, pazienza, ecc..
Ma non è una cosa impagabile riempire la ciotola del peloso con alimenti di qualità, senza dover fare dei compromessi con strane diciture di etichette?! E magari lui la mangia di gusto e ci dimostra nei fatti che è la strada giusta ?!

Ok, facciamo un passo indietro, oggi partiamo da una cosa molto più semplice : il premietto.

Qui possiamo prendere la cosa con più serenità in quanto lo snack di Fido non è certo la base della sua alimentazione quindi , evitati gli ingredienti nocivi o quantomeno sospetti, non faremmo danni.
E poi... Avete mai guardato gli ingredienti dei biscotti "commerciali"? Da mettersi le mani nei capelli e poi richiudersi a forza la mandibola anche su quelli " bio" o "veg" o "natural" o con altre diciture accattivanti.

Io dò la ricetta "base" poi vedete un pò voi:

- 150 gr di farina semi integrale* ( integrale ha troppe fibre, bianca ha troppo glutine)
- 1 o 2 cucchiai di olio extravergine di oliva
- un pizzico di bicarbonato
- acqua quanto basta (circa 70-80 gr)

Opzionali:

- mezzo cucchiaino di rosmarino tritato o  mezzo cucchiaino di polvere di carruba o mezzo cucchiaino di curcuma in polvere o un cucchiaino scarso di burro di arachidi non dolcificato.
- un cucchiaino di malto o sciroppo (se si vuole per forza dare una nota dolce)

Impastare per una decina di minuti fino a ottenere un impasto elastico e omogeneo.
Far riposare un pochino (ottimo venti minuti, ma se non li avete bastano anche dieci) avvolto o coperto in modo non secchi in superficie.
Stendere una sfoglia di circa mezzo centimetro e tagliare i biscotti con una formina (qui se volete trasformare quella a fiore in un osso) o con una semplice rotella da pizza fare dei quadratini (metodo veloce).
Infornare, su una teglia ricoperta da carta forno o con il tappetino in silicone a 180°c per una ventina di minuti.. Non appena saranno dorati spegnere e lasciar raffreddare con anta del forno un pò aperta in modo che perdano umidità.


Si conservano a lungo in un contenitore ermetico.

Li faccio e vedo che piacciono parecchio (anche a pelosi non di casa), non esagerare con la somministrazione ^_^


Io li ho assaggiati, sono tipo crackers ^_^


*Mi riferisco ovviamente al grano tenero, ma sono ottimi anche mix di questo e altri cereali in farina come : riso, grano saraceno o farro.

venerdì 7 febbraio 2020

COPERTINE PER ANIMALI CON MATERIALE DI RICICLO

Ciao a tutti,

E' un vero peccato buttare del materiale tessile ancora valido o comunque utilizzabile.

Oggi suggerisco una delle tante idee per dare una nuova vita a "stracci", risparmiando su qualcosa che comunque avremmo dovuto acquistare. Una copertina, o cuccia, per i nostri animali domestici e non.

Per comporre il giaciglio della bestiola abbiamo bisogno di :

- Tessuto (che può essere pile, flanella, lino o cotone);
- Macchina da cucire (a meno che non siate ultra pazienti a farlo a mano);
- Spilli

Per prima cosa le misure.
Ovviamente a seconda della taglia saranno diverse (io consiglio comunque sempre di stare un pò abbondanti, generalmente la misura di un tappeto da bagno o cucina và bene).
Ora ritagliare (o nel caso di vecchie lenzuola ripieghiamo il tessuto in modo da creare una certa consistenza... che darà una certa morbidità alla faccenda ^_^. Almeno 4 strati se parliamo di cotone medio.

Fissareo tutti i bordi con gli spilli.

Cucire tutto il perimetro della copertina (con un ago che regga i tessuti spessi... almeno un 80), magari facendo due passate per sicurezza.
Se volete fare un cosa ben fatta, cucire 3 lati con la stoffa a contrario (la parte "bella" all'interno), rigirare sfruttando il lato aperto e cucite quest'ultimo leggermente risvoltato all'interno.
Ma sapete una cosa ? Al vostro piccolo non fregherà niente se si vedono le cuciture !

Io le faccio da tanti anni e devo dire durano tantissimo (a parte quelle dei conigli che le masticano!), un must è quella da un lato di pile* (un vecchio plaid magari) e l'altro di cotone, una quattro stagione (luglio-agosto a parte dove le piastrelle fresche la fanno da padrone).


* Se non siete ultra certi che il vostro amico non mastichi la cuccia utilizzate solo cotone, magari non colorato, le fibre sintetiche se ingerite non fanno bene.


venerdì 31 gennaio 2020

STEFANO CAGNO : LOU, BUC E TUTTI GLI ALTRI

Ciao a tutti,

oggi voglio parlare di un libro : Lou, Buc e tutti gli altri di Stefano Cagno.

Un piccolo volume di neanche 200 pagine che racconta in maniera morbida (ma non troppo), la sofferenza degli animali utilizzati nella sperimentazione.
Ogni capitoletto affronta un'immaginaria intervista a un animale che sfortunatamente è stato vittima degli umani, nascendo in un allevamento per cavie o strappato alla natura selvatica, passando i suoi giorni in stabulario e venendo torturato fino alla fine dei suoi giorni.
Le intervista vanno via via facendosi sempre più cruente, dettagliate e strazianti.

A questo punto uno potrebbe chiedersi se ha senso leggere dei racconti immaginari di un medico antivivisezionista. Secondo me si, poichè Cagno è un uomo moderato e di una certa professionalità che ha rilegato i suoi scritti tenendo ben a mente fatti realmente accaduti, riferimenti, dati ufficiali e non forniti da colleghi fidati. Per farla breve non è un visionario che riempe pagine di questioni che non conosce fin troppo bene.

venerdì 20 dicembre 2019

NEANCHE UN SOLDO PER LA VIVISEZIONE

Immagine di Wikipedia
Ciao a tutti,

oggi tocco un tema molto importante: la sperimentazione animale (come preferiscono rinominare la vivisezione ricercatori e professori).

"vivisezione" è "qualunque tipo di sperimentazione effettuata su animali di laboratorio che induca alterazioni a livello anatomico o funzionale, come l'esposizione a radiazioni, l'inoculazione di sostanze chimiche, di gas, ecc."

In questo periodo (come nel periodo di aprile- giugno con la questione 5*1000) fioccano spot pubblicitari, articoli su giornali e banchetti in ogni dove di associazioni per curare qualunque tipo di patologia in cerca di offerte più o meno libere, da devolvere alla ricerca.

Ma di che ricerca parliamo?

Dal punto di vista scientifico optare ancora per il modello animale è fallimentare. Lo sanno anche i sassi che ogni specie è diversa (molto diversa) , quello che per una può essere altamente tossico per l'altra può rivelarsi innocuo... Da questo si deduce che basarsi ancora sulla vivisezione non solo è inutile ma dannoso; poichè forviante per l'avanzamento della ricerca.

Molte ditte giocano con questi dati studiando volutamente su una specie (che sapranno darà loro il risultato voluto) per dimostrare la validità di una determinata sostanza.

Immagine di leal.it
Un altro punto su cui soffermarsi è l'alterazione. Come si può pensare che una patologia indotta in un organismo sano (anzichè sviluppata autonomamente) possa dare delle linee guida attuabili su un'altra specie ?
 Poi ci sarebbe da tenere conto che l'uomo di certo non vive in gabbia nei sottoscala insonorizzati, a temperature sempre uguali, con un cibo sempre uguale (ovviamente il più durevole possibile quindi secco), con luci artificiali nel panico e nel dolore pressochè continuo.

Molti se ne escono con la frase "preferiresti salvare un topo o un bambino?" cercando miratamente di colpire la nostra emotività, ma ragionandoci un secondo capiamo che condanniamo a morte entrambi continuando così. Non ha nessun senso. Oltre a sacrificare milioni di animali ogni anno, ne faranno le spese sia le persone che sono usate da cavia ( persone indigenti che vengono pagate per offrire il proprio corpo alla scienza) e persone così disperate che accettano di provare cure sperimentali perchè non hanno più niente da perdere.

Alcuni dati su cui riflettere o per saperne di più:
https://www.novivisezione.org/info/norme.htm
https://www.novivisezione.org/intro/vivis_faq.htm
https://www.terranuova.it/News/Stili-di-vita/Vivisezione-ecco-perche-c-e-chi-la-vuole

Prendere coscienza di quello che accade (e perchè accade), non solo in medicina o cosmetica, ma per lo studio di OGNI sostanza (o miscuglio di sostanze) prima di venire messa in commercio è una doccia ghiacciata (a fine gennaio, aggiungo) ma è fondamentale sapere, per poter fare scelte che portino altrove.

Scegliamo quindi di finanziare la vera ricerca, quella che opta per supporti tecnologici più avanzati e attendibili, invece di utilizzare animali come si faceva nell'ottocento.


Immagine di ricercasenzaanimali.org

Cosa possiamo fare ora?

- Rifiutare categoricamente di dare soldi (e mezzi) a chi utilizza ancora stabulari colmi di animali, scegliendo di destinare i nostri risparmi a chi non fà vivisezione (alcuni esempi :ANVLCT, LILT, I-CARE, LISM, ANPO, LILA).

- Sostenere (anche con attivismo non per forza con i soldi) le associazioni che si battono perchè queste inutili torture finiscano (LEAL, I-CARE, NOVIVISEZIONE, LAV... ) e le associazioni che riabilitano animali "usati" o destinati alla vivisezione ( I- CARE, LA COLLINA DEI CONIGLI).

-Ogni volta che ci imbattiamo con realtà dove questa pratica obsoleta e cruenta continua .. Diciamo che non ci stà bene ! A voce, con una mail, con ogni mezzo possibile. Dopotutto gli animali hanno bisogno di noi, di certo quelle creature innocenti non possono liberarsi da sole.

Materiale informativo gratuitamente consultabile:

https://www.agireoraedizioni.org/opuscoli-volantini/vivisezione/



Siti da cui attingere informazioni:

https://www.novivisezione.org/
https://www.lav.it/aree-di-intervento/vivisezione
http://www.lavocedeiconigli.it/vivisezione.htm
http://www.tvanimalista.info/video/vivisezione/motivazioni-no-vivisezione/




Libri da leggere:

- "I falsari della scienza" - Hans Ruesch
- " La medicina smascherata" - Hans Ruesch
- " Imperatrice nuda" - Hans Ruesch
- " La figlia dell'imperatrice"- Hans Ruesch
- "Vivisezione o scienza" - Pietro Croce
- "I diari di Michelle Rokke
- "Cavie umane" - Dottor X
- "Cavie animali" - Massimo Tettamanti
- "Olocausto" - Milly Schar-Manzoli


venerdì 18 ottobre 2019

COME PROTEGGERE GLI ORTAGGI DALLE LUMACHE



Ciao a tutti,
chi ha o ha avuto un orto sà che le lumache sono tremende ... Divorano nel giro di poche ore le piccole piante appena messe a dimora, lasciando solo la parte centrale della foglia.
Scartando immediatamente le soluzioni cruente che uccidono la lumaca (chimiche o non chimiche non importa), noi abbiamo escogitato alcune soluzioni.

Per difendere le nostre culture abbiamo bisogno di una barriera "fisica" che limacee e chiocce non possano (o siano almeno in difficoltà a oltrepassare).

Possiamo creare uno strato uniforme di una decina di centimetri di spessore intorno a piante o zone seminate a spaglio di segatura, sabbia, trucioli di legno, sassetti ... materiali asciutti e spigolosi che non permettano di scivolare. Nei garden, a caro prezzo, vendono la bentonite (un'argilla) che assorbe i liquidi e dà molto fastidio alle lumache. Tutto questo dovrà essere rinnovato quando umido (ad esempio dopo una pioggia).

Quest'anno ripulendo i margini delle strade da un sacco di plastica, abbiamo adottato un altro metodo : tagliamo in due le bottiglie più grandi (quelle da 2 litri), eliminiamo anche il fondo e il collo. A questo punto appoggiamo "lo scudo" sopra la piccola pianta sul terreno, rincalzando leggermente i bordi per fermarla e non fare passare le piccole lumachine da sotto.



Un' altra opzione utile è utilizzare le piante a nostro favore. Ortica, menta e tagete tendono a essere sgradite ai parassiti del terreno.



venerdì 23 agosto 2019

CONIGLIO DOMESTICO (CURA DEL)


Ciao a tutti!

Oggi parliamo di lapini, i miei adorati.
Devo premettere che si amo tutti gli animali, ma i conigli hanno un posto speciale nel mio cuore. Honey (il mio piccino che oggi ha 11 anni) mi ha insegnato molto e mi ha avviato verso il percorso veg. Ricordo che in alcune discussioni sui forum sui conigli pensavo tra me e me : " Perchè dovrei mangiare maiale, pollo, manzo, ecc... Se ho tanta cura e rispetto per il coniglio?"
 Non aveva senso e mi sentivo un'ipocrita. Così è iniziato tutto. Grazie mio caro Honey.

Si stima che il coniglio è il terzo animale d'affezione più presente nelle case, ovviamente dopo cane e gatto. Così ci tenevo a fare una breve guida con qualche precisazione. Cerco di condensare quello che ho imparato in undici anni di convivenze.

UNO O PIU'

Evitiamo di comprare un coniglio. Non è un soprammobile! Ci sono molte associazioni che gestiscono dei trovatelli e molti privati che se ne vorrebbero disfare. Troveremo certamente un piccino che verrà a casa con noi. Nani, arieti, teste di leone, giganti.. Troveremo quello che vorremo avere al nostro fianco e quello che ne avrà davvero necessità. I figli non si scelgono, dopotutto.

Queste stupende pallette di pelo non sono così innocue come si crede. Se non vanno d'accordo si danno delle gran botte. E bisogna fare attenzione.
La coppia che di solito funziona meglio è maschio - femmina entrambi sterilizzati. Due maschi difficile vadano d'accorso .. Anche se sono fratelli potrebbe essere che crescendo qualcosa si incrini e anche per due femmine ... Che dire? Non è facilissimo.
Io oltre a Honey, ho due coppie di femmine e alternano periodi di dormite e mangiate vicine guancia-a-guancia a liti e strappi di pelo ...Hanno trovato più o meno un equilibrio, ma non è sempre stato rose e fiori.
D'altro canto uno si annoia e si sente solo.
Si può anche considerare la convivenza tra un coniglio e uno o più  porcellini d'india, di indole più pacifica e esigenze simili, che spesso dà dei buoni risultati.

Per quanto riguarda le spese di vitto e alloggio da uno a due davvero cambia poco.
Le spese veterinarie, si quello un pò cambia ... Poi dipende anche da che necessità avranno nella vita.. E chi può saperlo?

ALIMENTAZIONE

Il coniglio come tutti sanno è un erbivoro, questo significa che il suo cibo d'elezione è l'erba. Per farlo stare bene in salute (soprattutto per la continua limatura di denti e corretto funzionamento dell'intestino) bisogna raccogliere erbette (in posti non contaminati da continui passaggi di cani e gatti o vicino alle strade o vicino a cambi coltivati intensivamente).
Se non abbiamo a disposizione posti dove effettuare la raccolta o in inverno con neve e gelo possiamo acquistare del fieno, che lasceremo a disposizione lungo tutto l'arco della giornata. Consiglio di non acquistare i pacchi piccoli dei pet store ma trovare qualcuno che o li produce in formati rettangolari (contadini o rivenditori) o rivolgersi a maneggi e scuderie (di solito appunto è cibo per i cavalli di primo taglio in gergo). E' più ecologico (zero plastica), spesso (ma non sempre) di migliore qualità e più economico (tantissimo più economico, specialmente per cho ha diverse boccucce da sfamare).
Le erbe per lui commestibili sono molte, ma è necessario conoscerle (qui un link molto ben fatto). Le più comuni sono tarassaco, graminacee, trifoglio, erba medica, borsa del pastore, piantaggine, asprelle,ecc ... In abbinata a queste possiamo proporre verdure e poca frutta (causa fermentazione). Tra i vegetali che mi sento di proporre ci sono tutte le insalate, radicchi, carote (ciuffi compresi), cetrioli, pomodori, peperoni, prezzemolo (poco come tutti gli alimenti ricchi di calcio in quanto possono creare problemi ai reni), mele, arance, bucce dell'anguria.
Sono tossici i legumi (anche i fagiolini), l'avocado, le parti verdi dei pomodori, le patate, aglio, cipolla.


Non consiglio di acquistare mangimi in pellet se non per esigenze particolari come animali con problemi ai denti o debilitati e nel caso molta attenzione poichè non devono contenere tra gli ingredienti nè farine di cereali nè zuccheri.
Invece divieto assoluto per pane o mix di semi e granaglie, non è loro cibo, crea problemi, li fà solo ingrassare (a questo proposito che cibi usano secondo voi negli allevamenti!?).
A proposito di animali che fanno fatica a mangiare o hanno problemi, è molto utile tagliare a pezzi molto piccoli i vegetali preferiti o anche frullare (come nel caso di mele o carote).

Come premio (quindi in piccole dosi) possiamo offrire rondelle di banane o uvetta passa. Vi adoreranno. Lasciate perdere snack, drops o porcherie varie.

Acqua pulita e fresca sempre a disposizione. Il beverino la mantiene più pulita, la ciotola è più immediata. A voi la scelta.
Se potete offrite loro un acqua valida, non tutte le acque del rubinetto così come scendono sono buone nè per noi nè per loro.

coniglio domesticoSISTEMAZIONE

Il coniglio ha bisogno di muoversi, saltare, allungarsi, ecc... quindi la gabbia è da evitare (anche se fosse un coniglio nano).
L'ideale sarebbe predisporre una stanza con alcune lettiere dove il piccolo farà i bisogni e la gabbia aperta con il cibo. La stanza a sua disposizione dovrà essere sicura. Senza fili da rosicchiare a vista (o almeno sopra al metro di altezza),  oggetti pericolosi o tossici (attenzione anche ad alcune piante come la stella di natale o l'oleandro) e dobbiamo tenere presente che alcuni conigli rosicchiano (non tutti), specialmente gli angoli. Per deviare l'attenzione possiamo dare rametti da rosicchiare di legni di alberi per loro non nocivi come faggio, salice, ulivo e molti altri. Mettiamo anche un tappeto di cotone (anche vecchio tanto lo potrebbero mangiucchiare) adorano sdraiarsi sopra.

Mi chiedono spesso se il coniglio sporca. Io rispondo che di certo non pulisce. Ma a parte le battute idiote, generalmente i conigli tendono a fare i bisogni negli angoli e dove mangiano. Quindi una volta assicurati questi posti con delle lettiere saremo tranquilli. Può capitare che facciano qualche cacchina fuori, ma avete mai visto la cacchina di un coniglio? è una pallina totalmente secca e inodore che nemmeno sporca se la si schiaccia, semplicemente si appiattisce.
Quindi credo non ci siano grossi problemi a passare la scopa una volta al giorno.

Il fondo delle lettiere dove il coniglio si recherà dovrà essere assorbente e non deve recare danno alle zampe. Io utilizzo del truciolo (non segatura che è troppo polverosa e irriterà l'apparato respiratorio), ma ci sono anche altre valide alternative come il pellet, il tutolo di mais, la paglia tritata sottile o altre ancora fatte di legno triturato, giornali a striscioline o canapa.
L'importante è assicurarci non ci siano legni tossici, resinosi (come il pino per esempio) o peggio ancora trattati con vernici e solventi. Ovviamente quando è sporca e bagnata và sostituita (e buttata nel compost).

alimentazione coniglio, coniglio malato,SALUTE

Anche se non sembra il coniglio è un animale abbastanza delicato, di solito quando ci si accorge che qualcosa non và è grave. Non voglio fare allarmismo! Ma è giusto non prenderla alla leggera.
Se smettono ad esempio di mangiare i motivi possono essere molti... I principali: un blocco intestinale o problemi ai denti. Vi è un alimento che si trova nei pet-store che si chiama "critical care" e ci è molto d'aiuto in circostanze come queste. Si tratta di una polvere d'erba essiccata che mischiata ad acqua (o succo di frutta non zuccherato) crea una pappetta con la quale potremmo alimentare il pargolo offrendola in una ciotolina o con una siringa molto grande (chiedete in farmacia una siringo per alimentazione forzata detta schizzettone) direttamente in bocca, piano e poco per volta. E' necessario che il coniglio non si debiliti e continui a mangiare. Se lo osservate quando è in salute infatti, se non dorme, è difficile non vederlo smangiucchiare fieno o erba, perchè il suo organismo funziona così. Continuamente.
Bisogna andare da un vet specializzato (già individuato in precedenza per evitare di andare dal primo che si trova e rischiare di peggiorare le cose..) facendo visitare il coniglio a dovere. Sarà lui a dirci dove è il problema e come risolverlo.
Ascessi e masse di varia natura sono abbastanza frequenti, le orecchie delicate da tenere controllate specialmente nei conigli che le hanno all'ingiù, i denti vanno monitorati poichè non crescano troppo e danneggino l'interno della bocca.
Anche i disturbi neurologici sono frequenti. Nella mia esperienza ho avuto animali che da un momento all'altre erano parzialmente paralizzati, altri (Honey e Alice) hanno sviluppato l'encefalite (malattia che partendo da un problema neurologico altera l'equilibrio del coniglio che si presenterà con la testa più o meno inclinata a seconda di quanto forte è il disturbo) in maniera molta diversa, in alcuni casi molto difficile da gestire.. Ma con l'aiuto del vet, un pò di inventiva e tanta pazienza siamo riusciti a riportare un minimo di tranquillità nelle loro vite. Siamo una famiglia è così che si fà.
Le cure di routine che consiglio sono il taglio delle unghie (potete farlo voi se siete sicuri o meglio farsi spiegare come fare se non lo siete o le unghie della bestiola sono scure e non si vedono i capillari), pesarlo frequentemente in modo da capire subito se qualcosa non và e se al coniglio piace spazzolarlo per agevolare la muta. Un coniglio in salute ha pelo e occhi lucidi e si dimostra vitale e goloso.
E' consigliato il vaccino annuale che in teoria copre per le due malattie principali (la paramixomatosi e la malattia emorragica virale), come per cani e gatti non esiste alcun obbligo legale, la scelta e le valutazioni del caso stanno sempre a noi affidatari.
Diciamo che vaccino o no una visitina all'anno sarebbe meglio farla.

Mi sento anche di parlare un attimo di sterilizzazione. Per le femmine è consigliata per questioni di salute (tumore ovaie molto frequenti in animali interi), per i maschi è consigliata in caso di aggressività (mai vista personalmente), monta compulsiva (raccontata da un 'amica) o pipì per colonizzare i territori (vista e pulita tante volte).

Alcuni link per saperne di più:




Non credo di aver detto tutto, nel caso voleste chiedere qualcosa rimango a disposizione :)


venerdì 16 agosto 2019

RI-UTILIZZO VECCHIA MACCHINETTA CONTRO LE ZANZARE


motodi naturale contro zanzare e insettiCiao a tutti!

Avete a casa una vecchia macchinetta elettrica dove si inserivano per iperchimiche e ipertossiche piastrine anti zanzara e anti mosca? Non buttatele, oggi le riutilizzaiamo.

Con pochi olii essenziali andremo a creare delle piastrine ecologiche ed economiche, che funzioneranno con lo stesso meccanismo di quelle industriali, ma col vantaggio di diffondere nell'aria solo sostanze naturali non tossiche.

Per prima cosa con uno straccio e un pò d'alcol pulire per bene la macchinetta, specialmente nell'inserzione metallica dove si appoggerà la piastrina, per rimuovere ogni traccia degli antichi orrori.

Ritagliamo dei rettangoli di cartoncino (quello marroncino non colorato o sbiancato) un pò spesso (circa 1- 2 mm )  che andranno a formare le nuove piastrine anti insetto.
Ora bisogna aromatizzarle mettendo sopra alcune gocce di olii essenziali a scelta tra : lavanda, tea tree, limone, eucalipto, citronella, menta. Una goccia per tipo, con un minimo di due o tre olii è sufficiente per ottenere un effetto sgradevole agli insetti.
Riponiamo i cartoncini in una scatola ben chiusa fino al momento dell'utilizzo.

Utilizzo: accendere la macchinetta e inserire un cartoncino. La durata ovviamente sarà minore di quelle chimiche, ma una serata la fanno tranquillamente. La sera successiva inserirne un'altra e così via. Non buttare le piastrine "esauste" ma metterle da parte per poterle aromatizzare successivamente con le gocce di olio essenziale e riutilizzare ancora e ancora (almeno sino a quando non si sarà rovinato il cartoncino).


venerdì 2 agosto 2019

A COME ALLEVAMENTO

Ciao a tutti!
Condivido un altro articolo di Gian... Questa volta sugli orrori degli allevamenti (intensivi e non).
La lettura rende meno facile lavarsi la coscienza dicendo di comprare la carne del contadino, del macellaio di fiducia oppure bio. Nessuno vuole morire.

allevamenti animali vegetariano vegano


Allevamenti Intensivi, biologici, all’aperto, a conduzione famigliare … non cambia niente perché il risultato alla fine è sempre e solo la morte , che per questi poveri animali è quasi una liberazione dalle sofferenze che sono stati costretti a subire durante tutto il periodo che ,con un certo coraggio, chiamiamo vita.

Non esiste un modo dignitoso per morire, è inutile girarci intorno: chi consuma prodotti animali, spesso per togliersi un peso dalla coscienza, si auto convince che le mucche al pascolo stanno bene così come i polli e le galline allevate a terra hanno i loro spazi, che i maiali allevati allo stato semi brado fanno una bella vita.

Ovviamente la pubblicità e il marketing (campi in cui i settori che sfruttano gli animali investono parecchio) puntano a far credere che sia veramente così ma fermiamoci un attimo a riflettere:
Quale donna accetterebbe passivamente di essere violentata ogni 9 mesi e ogni volta che nasce il figlio che le venga strappato e portato via e il latte (a lui destinato) le venga tolto (con metodi piuttosto dolorosi) due volte al giorno? E quando diventa poco produttiva viene portata al macello? Questo è quello che succede alle mucche, alle capre, alle pecore e a tutte le femmine di mammifero;
Quale uomo resterebbe tranquillo e sereno dopo che gli sono stati tagliati i testicoli, strappati i denti (ovviamente senza anestesia perché costa troppo) ,tenuto assieme a suoi simili in spazi ristretti e fatto ingrassare per pochi mesi, caricato su un camion e portato in un posto dove sente l’odore del sangue ovunque e vede morire uno dopo l’altro i suoi fratelli davanti a lui, viene a malapena stordito e poi sgozzato e buttato nell’acqua bollente ,a volte ancora vivo ? Perché succede ai maiali prima che diventino quello che normalmente viene chiamato “prosciutto, mortadella, salsicce , ecc. ecc.”;
 ⦁ Quale bambino non subirebbe un trauma se fosse strappato dalla madre appena nato e ucciso a pochi mesi (se maschio) o seguire la sorte della madre (se femmina) cioè vedi punto 1? Perché questo è quello che succede a chi nasce agnello / vitello;
Quanti tra voi accetterebbero di passare la vita dentro delle gabbie ed essere uccisi in una camera a gas o con una scarica di energia elettrica che passa dall’ano per non farvi rovinare il pelo? E’ questo infatti il destino riservato agli animali “da pelliccia” (principalmente visoni ma anche cincillà) ;
Una gallina in media (a seconda della razza) vivrebbe in natura da 5 a 10 anni, alcune arrivano a 20. Negli allevamenti dopo circa un anno vengono macellate per scarsa produttività. Un coniglio “da carne” in natura può vivere fino a 7-8 anni, in un allevamento (anche amatoriale) vengono uccisi massimo a 120 giorni, come dire: altro che pensione……….
L’assenza di suoni emessi non significa mancanza di sofferenza: chi sarebbe contento di trovarsi la bocca bucata e messo in condizione di non respirare? Questa è la situazione in cui si trovano i pesci presi all’amo, così come quelli pescati con le reti o allevati alla fine muoiono tra indicibili sofferenze e accumulando generose quantità di metalli tossici, risultato dell’inquinamento indiscriminato e sempre più in aumento che viene riversato in mare ogni giorno.

Negli ultimi anni la gente fa più attenzione alla (propria) salute e sempre più persone si chiedono se quello (anzi CHI) che mangiano è sano, da dove arriva e di conseguenza comunicazioni come “negli allevamenti di suini e bovini adulti abbiamo ridotto l’uso di antibiotici fino a eliminarli negli ultimi 4 mesi” oppure “tutto il pesce di allevamento non ha subito trattamenti con antibiotici negli ultimi 6 mesi di vita”  (1) rappresentano un incentivo all’acquisto di questi “prodotti”. Quello che non viene pubblicizzato è che i suini magri per consumo diretto vengono macellati all’età di 5-7 mesi e un peso di 100-110 kg, i suini pesanti a un anno di età e un peso di 150-160 kg (2) mentre i bovini adulti oltre i 12 mesi ma non oltre i 24. (3)

E’ ovvio che questo approccio verso chi condivide il mondo con noi umani non è sostenibile da un punto di vista etico e ambientale ma neanche salutista, infatti il consumo di prodotti animali è collegato ad aumenti più o meno elevati di patologie invalidanti (infarti,ictus,diabete,osteoporosi,malattie neurodegenerative,obesità)fino a condurre ad una morte prematura. Le patologie cardiovascolari e l'obesità sono in diretta relazione con il consumo di cibi ricchi di grassi saturi (cibi di origine animale) che fanno depositare il colesterolo nelle arterie; è utile sapere  i cibi di origine vegetale sono poverissimi di grassi saturi. (4)

E’ altrettanto ovvio che gli allevamenti, in una civiltà che si professa moderna ed avanzata, non dovrebbero esistere; è doveroso tenere presente che quello che stanno subendo adesso gli animali non è molto diverso dall’olocausto subito dagli ebrei.
E’ una provocazione? Sicuramente si ma le similitudini sono troppe per non far scattare il dubbio: ad esempio cosa c’è di diverso tra le baracche dove erano tenuti prigionieri ebrei zingari omosessuali ecc. e i capannoni dove sono stipati polli e tacchini o le stalle piene di mucche? Esiste forse differenza tra viaggiare ammassati in un vagone del treno o in un camion?

1 https://www.e-coop.it/alleviamolasalute/pesce

2 http://www.rivistadiagraria.org/articoli/anno-2008/suini-tecnica-di-allevamento/

3 https://www.newsfood.com/classificazione-nazionale-dei-bovini-da-macello/

4 https://www.saicosamangi.info/salute/patologie-cibo-animale.html

venerdì 19 luglio 2019

C COME CIRCO

Ciao a tutti!
Condivido un bellissimo articolo di Gian, per fare luce su quello che si cela dietro i tendoni dei circhi con animali.



animali circo violenza diseducativo
animali circo violenza diseducativoAllevati in cattività, maltrattati, umiliati, sedati, costretti a vivere tutta la vita fuori dal loro habitat, …. Quella appena descritta è la vita degli animali usati nei circhi, quello che succede dietro le quinte quando si spengono le luci, quando la gente torna a casa e i bambini sono contenti per aver visto pinguini, foche, tigri, elefanti, leoni, ippopotami e molti altri animali esotici a pochi km da casa.
Nessuno che si ferma un attimo a pensare che forse un recinto in un parcheggio di una qualunque città italiana non assomiglia neanche lontanamente al polo sud che non basta prendere una gabbia e appoggiarla con il fondo sulla terra per far credere di essere nella savana?
Fin dalle scuole elementari ci hanno insegnato che l’uomo primitivo ha imparato a usare il fuoco per tenere distanti gli animali feroci ,cosa ci fa pensare che un leone o una tigre saltino volentieri dentro un cerchio di fuoco? Come si può credere che un cavallo o una zebra siano contenti di girare in cerchio ad alta velocità mentre vengono frustati? O che un elefante non soffra a stare su due zampe?



Ci sono due modi per addestrare un animale: con le buone o con le cattive maniere, usando il rinforzo positivo oppure picchiando l’animale. L’unica possibilità di costringere una tigre (ma anche un elefante o un leone) a fare qualcosa di innaturale e contro la sua volontà è quella di sedarla pesantemente e maltrattarla


animali circo violenza diseducativo (ad esempio potete vedere qui un'investigazione sotto copertura dell'associazione animalista essere animali https://www.essereanimali.org/2018/11/video-circhi-italiani/ )
Arrivati a questo punto dovrebbero esserci elementi sufficienti per non entrare più in un circo con gli animali.
In realtà c’è un ulteriore motivo, che tra l’altro non ha nulla a che fare con lo sfruttamento e la sofferenza: i circhi (tutti, anche quelli con animali) ricevono sostanziosi contributi dallo stato ogni anno ai sensi della legge 337 del 1968 come riportato sul sito della lav (ww.lav.it/aree-di-intervento) che riconosce alle imprese circensi “una funzione sociale”. Tale legge non è mai stata aggiornata per quanto riguarda l’uso degli animali e così, nonostante più del 70% degli italiani sia contrario al circo con animali (rilevazione eurispes), i circhi continuano a usufruire delle sovvenzioni pubbliche (nostri soldi !!!) erogate dal FUS (Fondo Unico dello Spettacolo)  (1)
Questi contributi sono sacrosanti per quanto riguarda l’arte circense, tanto di cappello a chi mantiene viva una tradizione millenaria come giocolieri, acrobati, trapezisti, clown, maghi ecc.  QUi (https://www.cirquedusoleil.com/bazzar) alcuni esempi

Quello che non mi sta per niente bene è continuare a pagare chi tortura animali, chi fa passare il messaggio che sono trattati bene e con rispetto, che lo fanno per far divertire adulti e soprattutto bambini.
La realtà è che gli animali vengono usati dai circensi per attirare la gente e giustificare in qualche modo le cifre che ricevono dallo stato ogni anno (secondo alcuni tra cui chi scrive non riuscendoci ma purtroppo, almeno per il momento, la realtà è diversa).

Ultimo (ma non certo per importanza) : secondo voi un animale trattato bene come dicono i circensi, che è contento di stare dove si trova e fare quello che fa, ucciderebbe appena può il suo aguzzino? Io dico di no...
https://www.greenme.it/informarsi/animali/tigre-uccide-domatore/

https://www.leggo.it/video/primopiano/choc_al_circo_la_tigre_sbrana_domatore_davanti_ai_bimbi-130660.html

https://www.ilmessaggero.it/video/primopiano/choc_al_circo_professoressa_entra_nella_gabbia_il_leone_l_attacca_e_le_salta_addosso-147565.html

https://video.corriere.it/leone-200-kg-attacca-domatore-lo-spettacolo-circo/813471dc-b7c5-11e6-a82f-f4dafb547583

https://www.nelcuore.org/?p=29867
"UE,CIRCHI :305 INCIDENTI IN 22 ANNI CON 608 ANIMALI COINVOLTI
animali circo violenza diseducativo


Concludo con una citazione di Albert Einstein "solo chi è abbastanza folle da credere di poter cambiare il mondo lo cambia davvero" : cambiare si può e si deve, per gli animali ma anche per l'uomo, per le generazioni presenti e quelle future, per l'ambiente.




martedì 2 luglio 2019

V COME VIVISEZIONE

Ciao a tutti,
voglio condividere un bellissimo scritto di mio marito Gian, sperando di darvi informazioni nuove e dati su questo tristissimo tema : la vivisezione.
vivisezione sperimentazione animale cruelty free scienza obsoleta
In foto una delle mie stupende rattine, "scarto" di esperimenti universitari

V COME VIVISEZIONE

La Vivisezione esiste, chi la pratica la chiama sperimentazione animale ma in realtà ogni giorno migliaia di animali vengono torturati invano negli stabulari e nei laboratori con lo scopo  dichiarato (ma che in realtà si dimostra un completo fallimento) di cercare una cura per qualche male incurabile che spesso ci siamo procurati con le nostre mani, male che in una civiltà saggia si sarebbe evitato.
Quante volte avete letto/ sentito qualcosa del tipo:
“i test su animali hanno dato esito positivo , a breve la sperimentazione clinica sull’uomo”
“il farmaco è stato testato con successo sui modelli animali, la ricerca proseguirà su dei volontari”

Le informazioni sui fallimenti della vivisezione le possiamo trovare soprattutto sui bugiardini, di seguito alcuni esempi tratti dal sito www.novivisezione.org (1) :
1) Forane (anestetico)
Gravidanza:
Degli studi fatti sul ratto non hanno mostrato alcun effetto nocivo sulla fertilità, la gestazione, il parto e sulla vitalità dei nati. Medesimamente, esperimenti fatti sui conigli hanno prodotto coniglietti vitali, nonchè uno sviluppo fetale normale. Si ignora se il risultato di questi studi sia applicabile all'uomo. Poichè non esiste esperienza valida sulla donna incinta che abbia ricevuto questo farmaco non è stato possibile stabilire la sua sicurezza nella gravidanza".
2) Foy, 100 mg (Gabelato Mesilato) (polvere e solvente per soluzione per infusione)
ottobre 2003
Precauzioni d'uso: In alcuni studi condotti nel cane a dosi elevate si è osservata una riduzione del tempo di tromboplastina parziale. Tale evento non è stato finora osservato durante la terapia con Foy nell'uomo.
3) Aliflus spray (trattamento regolare dell'asma)
dicembre 2004
Dati preclinici di sicurezza: [...] Negli studi sulla riproduzione animale i glucocorticoidi hanno mostrato di indurre malformazioni (palatoschisi, malformazioni scheletriche). Tuttavia questi risultati sperimentali nell'animale non sembrano avere rilevanza per quanto riguarda la somministrazione nell'uomo alle dosi raccomandate.
Un altro esempio di quanto sia pericolosa la vivisezione lo possiamo trovare qui
"Il benzene non venne ritirato dal mercato, e si è continuato a utilizzarlo come componente chimico industriale nonostante prove cliniche ed epidemiologiche avessero dimostrato che l’esposizione ad esso provoca la leucemia negli esseri umani, perché esperimenti finanziati dai produttori non sono riusciti a riprodurre la leucemia nei topi.  Lancet, June 25 1977, pp1348-9."(2)
Tutto questo è finalizzato ad avere sempre più finanziamenti, a dare speranza a poveri malati per farli continuare ad acquistare farmaci e quindi generare vendite e fatturato per le multinazionali della medicina.

I vivisettori usano frasi ad effetto per nascondere i loro crimini, ad esempio “le scimmie condividono con l’uomo il 98,5% (3) del patrimonio genetico”. E quindi? E’ un buon motivo per torturare un essere vivente usare la scusa del dna simile?
"Il farmaco antidolorifico e antodepressivo Bia 10-2474, prodotto dall'azienda portoghese Bial, fosse già stato abbondantemente sperimentato, come previsto dalla normativa, sugli animali. Inclusi gli scimpanzè, evolutivamente tanto vicini a noi"  (4)

Purtroppo la vivisezione non esiste solo in ambito medico ma di questo magari parleremo un’altra volta, oggi voglio mettere l’accento su questo particolare aspetto.

Durante il regime nazista, nei campi di concentramento centinaia di migliaia di ebrei, omosessuali, zingari, disabili (in pratica i “diversi”) venivano torturati e uccisi da sedicenti “medici”. Articolazioni fratturate più e più volte per vedere come guarivano, iniezioni di sostanze per vedere l’effetto e così via con altre atrocità. I sopravvissuti venivano uccisi al termine degli esperimenti. Sicuramente qualche progresso in campo medico si sarà visto, ma lo possiamo considerare giusto?
Giorni nostri: sappiamo per certo che in diverse università italiane e in centri privati a dei conigli vengono fratturate le zampe più e più volte per vedere come si saldano le ossa (a volte   vengono usate placche in titanio ,quelle che usano i dentisti per capirsi) , una volta terminato il ciclo di esperimenti vengono uccisi.

I ratti e i topini sono tra gli animali più utilizzati nella vivisezione. A logica verrebbe da chiedersi se sia perché hanno il 98% (topi) del dna in comune con l’uomo? NO. Ne vengono “usati” (perdonate il brutto termine) così tanti perché costano poco, sono piccoli (quindi stanno in poco spazio) e si riproducono più volte l’anno e in grandi quantità. Molte associazioni per la ricerca di cure contro varie malattie (es. cancro, parkinson, alzheimer) avviano delle ricerche di medicinali “miracolosi” che vengono testati su animali, principalmente appunto ratti e topi. Con un grande sforzo lascio da parte la questione etica-morale e sotterro un attimo l’antispecismo, con quale criterio un malato dovrebbe aver fiducia su un farmaco testato su centinaia di animali che  hanno poco in comune con l’umano?
RATTI: pesano circa 3-400 grammi, sono lunghi 25-30 cm coda compresa e hanno una vita media di 2,5 anni  TOPI :peso 100 grammi al massimo, misurano 15 cm e vivono circa 3 anni
Di seguito alcuni esempi su sostanze che hanno effetti opposti sull'uomo rispetto agli animali (5) :

-  Acido ascorbico (Vitamina C):teratogeno nei roditori,n on teratogeno per l'uomo
- Antibiotici: Tossici in criceti e cavie, non tossici per l'uomo
- Baclofen (Corea di Huntington): terapeutico nei ratti, non terapeutico per l'uomo
- Fenilbutazone (antinfiammatorio): non causa anemia aplastica nei ratti, causa anemia aplastica sull'uomo  (10.000 morti)
Sostanze tossiche negli animali ma commercializzate:
- Ciclizina Cloridrato (antistaminico):teratogeno, fetotossico ed embriotossico in conigli, topi e ratti
- Retinolo (vitamina A): teratogeno nei roditori e conigli
- Penicillina (antibiotico): estremamente tossica nelle cavie
- Propranololo (antianginoso):causa collasso cardiocircolatorio nei ratti e vomito nei cani
Al punto 5 delle fonti (in fondo all'articolo) altri esempi.

Ora dovrebbe venire spontanea la domanda "a cosa serve testare su animali se tanto poi le sostanze vengono messe in commercio lo stesso dopo test su "volontari" (persone molto malate che provano un'ultima possibilità o persone in gravi condizioni economiche pagate per farlo)  umani?
I Test sono condotti su esseri viventi  (cavie animali di varie specie ) costretti a vivere in scatole di plexiglass o gabbie (ambienti sterili o comunque artificiali), alimentati con cibo scadente e non adatto alle esigenze  dei soggetti, fatti uscire solo per essere "utilizzati" dall'operatore o dal ricercatore e ai quali vengono indotti artificialmente tumori, lesioni, virus o sostanze di vario genere per poi cercare un modo per farli guarire o arginare un danno causato volontariamente. Come possono essere affidabili? Sono anti scientifici e pericolosi. Molti medici e scienziati lo affermano da tempo (ad esempio il dottor Stefano Cagno , il dottor Maurizio Calleri, il prof. Bruno Fedi e molti altri che potete trovare sul sito www.limav.org ad esempio).

Abbiamo avuto per alcuni anni un rifugio per animali salvati dalla vivisezione, principalmente ratti, e quasi tutti i decessi erano causati da masse tumorali causate dal fatto che per intere generazioni sono stati selezionati animali predisposti alla formazione di tumori, riprodotti a più non posso tra consanguinei e resi davvero cagionevoli di salute (fisicamente e mentalmente) .  Un patrimonio genetico disgraziato che difficilmente avrebbe originato una vita sana.

Ogni anno milioni di euro vengono spesi per mantenere gli animali negli stabulari ,finanziare gli esperimenti (che spesso durano diverso tempo e richiedono costosissimi esami), pagare tutti gli "addetti ai lavori"insomma alimentare e sostenere una vera e propria macchina da soldi.
Il risultato finale?Una spirale perversa dove le persone e gli animali muoiono tra atroci sofferenze e le multinazionali aumentano sempre più il fatturato, infatti ogni anno guadagnano milioni di euro grazie ai brevetti di nuovi farmaci presentati e immessi in commercio.

Va precisato che non sono assolutamente contrario alla ricerca , infatti esistono varie associazioni che promuovono l'utilizzo di metodi sostitutivi alla vivisezione come ad esempio I-Care (https://www.icare-italia.org/) o l'Associazione Nazionale Volontari Lotta Contro I Tumori (www.mondofamiglia.it/lottatumori). A questo link (http://www.ricercasenzaanimali.org/positive.htm) altre associazioni.

L'obbiettivo è convincere la classe politica che una ricerca senza vivisezione è possibile e può contribuire a salvare molte vite ,sia animali che umane perchè esistono diversi metodi come ad esempio la sperimentazione in vitro o tramite software di ultima generazione che sono molto più affidabili dei test attualmente in uso sugli animali. Ad oggi alcune università italiane stanno iniziando a recepire questo messaggio e si stanno lentamente indirizzando verso l'abolizione della vivisezione.

FONTI:

1 https://www.novivisezione.org/info/bugiardini.htm


2 https://difesasperimentazioneanimale.wordpress.com/2012/07/10/la-lista-dei-50-disastri-della-sperimentazione-animale/


3 http://www.lescienze.it/news/2003/03/06/news/le_differenze_genetiche_fra_uomo_e_scimmia-588415/


http://richiamo-della-foresta.blogautore.repubblica.it/2016/01/18/muoiono-cavie-umane-farmaco-gia-testato-sugli-scimpanze/


5 https://www.novivisezione.org/info/lista_farmaci.htm

venerdì 31 maggio 2019

SALVA GALLINA E PULCINO (MASCHIO O FEMMINA CHE SIA)

Ciao a tutti!
Oggi mi ributto nella mia personale lotta volta alla tutela del benessere animale (no, non si tratta di essere talebani si tratta di essere coerenti e il più possibile rispettosi).
Sfogliando una rivista leggo un titolo.. "Coop salva il pulcino maschio"
E da cosa lo salva mi sono chiesta? Ma facciamo un passo indietro.

vegan no uova motivi
Dobbiamo aprire una parentesi (spero breve ma ci sono tante cose da dire) sull'allevamento delle galline ovaiole. Ebbene si, ci sono razze di galline attentamente selezionate per essere in grado di produrre più uova (aiutate spesso da mangimi addizionati delle peggiori schifezze) e ci sono razze di polli (ma anche galline) allevate per diventare grosse e in poco tempo per l'utilizzo delle loro carni.
Ingenuamente non capiamo come il consumare uva (o anche latte) implichi l'uccisione di animali.
Ma vediamolo da più punti:

- una gallina in media vive circa otto anni (in alcuni casi scavalla i dieci), in allevamento difficilmente supera i due; in quanto da "anziana" diventa meno produttiva e quindi troppo costosa, meglio rimpiazzarla con una giovane. Quindi direttamente al mattatoio;

- una gallina in natura depone molte meno uova di quelle allevate.. un centinaio in un anno . Io ho fatto una media delle principali razze allevate intensivamente a questo scopo e sono circa 300 uova annue;

- Nei capannoni (allevamento a terra), per non parlare delle gabbie, le galline sono stipate (ogni animale ha a disposizione circa lo spazio di un foglio A4 ) e per evitare che il nervosismo le renda eccessivamente aggressive  viene loro tagliato parte del becco, ovviamente senza anestesia.
Questi ambienti con poca ventilazione, molti animali (spesso le carcasse di quelli morti non vengono tempestivamente rimossi quindi in parte decompongono e vengono mangiati dalle altre galline), poca igiene non sono certo salubri e malgrado l'uso più o meno massiccio di antibiotici e altri farmaci per evitare che gli animali si ammalino spesso ci troviamo di fronte a epidemie (aviaria per dirne una), dove l'intervento è uno soltanto.. Eliminarle tutte.

Ovviamente il cerchio della vita deve (in parte) continuare e un certo numero di uova vengono messe in incubatrici e fatte schiudere per assicurarci una produzione continuativa al "pensionamento" delle più anziane. Si esattamente come pezzi di ricambio guasti da sostituire per continuare a far funzionare gli ingranaggi per alimentare la nostra cultura malata sempre più avida. Avete visto quanto costano le uova?!

Per tornare al titolo del post quando un uovo deve schiudere ci sono metà delle possibilità che sia femmina e metà che sia maschio. I maschi non possono produrre uova, quindi sono inutili e come tali vengono tritati vivi poco dopo la nascita e andranno a costituire alimenti poco pregiati come i mangimi a uso animale.
L'articolo parla di "salvare" il pulcino nel senso che questo verrà allevato come fosse un pollo "da carne" e avranno il buon cuore di macellarlo solo in seguito anche se di razza ovaiola rimarrà più piccolo e si svilupperà in più tempo rispetto a suo cugino broiler. Che gentili eh?!

Non possiamo in alcun modo parlare di uovo cruelty free, poichè la crudeltà esiste per tutte le galline e i polli comunque. Nessun animale vuole stare imprigionato. Nessun animale vuole essere mutilato, nessun animale vuole morire.

Possiamo poi parlare delle diverse tipologie di allevamento: in gabbia, a terra (capannoni stipati) e all'aperto, bio. Possiamo parlare delle famose uova del contadino. Ma chi più o meno intensivamente vorrebbe perdere guadagno? Chi terrebbe una gallina che produce pochissime uova o non ne produce più affatto? Chi investirebbe sulla cura e il benessere di un animale quando non "produce" più?
Pensare a galline che razzolano nei prati con in contadino che le chiama per nome è pura utopia a meno che non siamo noi a gestire un numero limitato di nostre galline.. Pulendo il pollaio, curandole se hanno necessità, facendole razzolare tutto il giorno, nutrendole in modo sano ecc...
Solo così forse si potrebbe parlare di uova "felici". Dico forse perchè mi rimane ancora un interrogativo (in quanto io non ho ancora avuto la fortuna di offrire alloggio a qualche gallina): sarà giusto togliere le uova a una gallina che cerca di covarle pensando alla prole e a quell'istinto naturale che segue? Se qualcuno legge questo articolo e ha qualche risposta in merito apprezzerei molto la sua opinione, come apprezzerai uno scambio di opinioni in modo gentile anche con chi a tutt'altro pensiero.

Esistono molti metodi se vogliamo sbizzarrirci in cucina non utilizzando le uova. La farina di ceci, per esempio, è ottima per ricavare della frittate, l'acqua faba (acqua di governo dei ceci) per meringhe, mousse e molto altro, i semi di lino triturati aggiunti agli impasti delle torte...
 Esiste in commercio anche una bustina che si chiama "senz'uovo" in vendita nei negozi di alimentazione naturale nel reparto dolci/ pasticceria utilizzato con successo in molte ricette.
Le uova, in oltre ,non apportano nulla di fondamentale che non possiamo assumere in altri modi per avere un alimentazione sana ed equilibrata. Ormai sono sempre di più i nutrizionisti ed esperti in alimentazione che promuovono una dieta vegetale.

Insomma le alternative le abbiamo, perchè non proviamo a far capire all'industria che lucra sulla vita animale che questo non ci và più e attuiamo una grande forza : il boicottaggio.
Se non c'è domanda non c'è offerta.


Un pò di link per approfondire da dove ho attinto un pò di info:
https://www.essereanimali.org/2018/06/uova-la-sofferenza-di-galline-pulcini/
https://scienze.fanpage.it/allevamenti-lager-di-galline-ovaiole-in-italia-maltrattate-tra-escrementi-e-carcasse/
https://www.corriere.it/video-articoli/2018/01/29/pulcini-tritati-vivi-schiacciati-video-girato-dove-nascono-futuri-polli-carne/54199362-0521-11e8-8913-7ceabd19f7b3.shtml

venerdì 4 marzo 2016

RICHIESTA DI AIUTO PER SALVARE ANIMALI DA LABORATORIO

no vivisezione sperimentazione animale adozione
(immagine presa dal web)

Attivo da gennaio 2016,  I-CARE NETWORK, il più importante e multidisciplinare coordinamento di associazioni del volontariato italiano, si ingrandisce e continua nella sua opera di salvare vite umane e non umane.
Sono al momento in corso le rigorose selezioni di nuovi gruppi e associazioni e ben presto daremo informazioni sulle realtà italiane che si uniranno al network.
Il presente comunicato nasce dall'urgenza di trovare aiuto e supporto per gestire un recupero di oltre 200 topi e una ventina di ratti da una importante Università italiana.
Con tale recupero, il numero complessivo di animali recuperati dai laboratori italiani supererà quota 18.000.
Questo ultimo salvataggio è gestito dal rifugio "Gli Ultimi" e si cercano adottanti per topi e ratti sia maschi sia femmine nel nord Italia.
La specifica nord Italia è relativa al fatto che questi animali sono troppo traumatizzati per un lungo trasporto.

Chi desidera aiutare offrendosi come adottante può contattare URGENTEMENTE il Rifugio 

Gli Ultimi all'indirizzo mail 
 
Per qualsiasi altra informazione è invece necessario rivolgersi alla  mail:

lunedì 11 maggio 2015

I SOLDI NON COMPRANO TUTTO

Oggi volevo scrivere il solito "post-ricettina"... Ma ... Cambio di programma; avverto sarò polemica e verbalmente aggressiva.

Ci sono tante ragioni per non comprare un animale, ma adottarlo.
La prima (e credo più importante) è che una vita non ha un valore economico quantificabile.. Si sceglie e si compra un soprammobile, un vestito o tutto al più una pianta, ma non una creatura!

Ho sentito l'altro giorno un a frase che  mi ha fatto gelare il sangue :
 "E ma quell'allevatore non è uno di quegli ufficiali.. Lo fà per passione."
Eh no, l'unica passione è quella dei soldi cari miei, Uno che ama l'animale (di qualunque specie o razza sia) non lo fà riprodurre in continuazione, non ne fà nascere sapendo perfettamente quanti senza casa ci sono e non ne da un prezzo con relativo tagliando di qualià. Non si lucra su chi si ama.

A tal proposito a noi del rifugio GLI ULTIMI è arrivata una richiesta d'aiuto la settimana scorsa da una ragazza della zona di Milano dicendo che possedeva alcuni ratti e non poteva più occuparsene per problemi economici.
Togliendo il fatto che quando entra nella tua vita un esserino tu devi esserci anche quando avrà più bisogno (salute compresa), al massimo cerchi di fare una colletta, ti impegni a raccogliere soldi con piccoli incontri benefit, fai lavoretti extra.. O i sacrifici valgono solo per scarpine e viaggetti?
Tagliando corto, ci siamo recati sul posto a recuperare i sei ratti malcapitati, tenuti in condizioni molto discutibili. Il giorno seguente visita veterinaria d'obbligo : rogna (trascinata da tempo) e stato di salute precario per diversi soggetti ( genealogia con deficit? malnutrizione? condizioni igeniche non idonee? ).
Come ciliegina sulla torta, veniamo a conoscena che il soggetto in questione (che per bontà personale definirò "la ragazza"), è un allevatrice amatoriale. A tal proposito ecco i suoi dati:

https://www.facebook.com/people/Mondo-Ratto/100007723905866


Una che vende vite anche a chi li usa per nutrire i serpenti, una che ha avuto animali altamente infetti e infettivi non curati per mesi, una che ci ha dato un ratto maschio con testicoli interni e atrofizzati che non si regge in piedi e lo ha deriso con un "non ce la fà" a montare le femmine, una che ci ha aspettato coi ratti in strada (una ratta in una scatola di cartone e gli altri in una sorta di trasportino pieno di urina fino alla maniglia), una che non ha capito nemmeno la gravità della cosa.

Io non mando accidenti alle persone, non fà per me e non serve poichè ho la certezza che la vita le regalerà quello che merita. Semini vento e raccogli tempesta.

Aggiungo solo che al rifugio ci sono tanti ratti con la propria storia che cercano un posto da chiamare casa, che merita una vita dignitosa.

http://www.gliultimi.org/



domenica 22 febbraio 2015

RATTI? SI RATTI, NON GATTI



Nuovo post e niente cosmesi, niente riciclo, niente ricetta. Mi auguro un concetto più profondo.

Spesso quando dico che ho dei ratti, le persone si schifano... e fingono di avere capito che io abbia dei gatti, cercando in quella testolina bacata che solo noi umani nel regno animale abbiamo saputo sviluppare, dandosi una spiegazione logica per che cosa diavolo io possa tenermi in casa.(i gatti si che notoriamente sono animali "da compagnia", non certo i ratti).
Venga messo per iscritto che io non ho nessun problema con i gatti, ma loro come esempio mi fanno comodo in questo momento; quindi mi sento autorizzata a citarli.

Ho imparato (come molti altri) a capire e amare queste creature, così diverse da noi e così uguali.

Oggi abbiamo letto una testimonianza, Federica da Roma che alcuni mesi fà ha adottato 5 ratti maschi dal nostro rifuglio, "Gli Ultimi".  Gli stessi ratti che una nipotina particolarmente ben educata aveva mollato come un pacco alla nonna e successivamente quest'ultima ci aveva chiamati dandoci una sorta di ultimatum altrimenti li mollava nel primo corso d'acqua che trovava. Non descrivo neanche come li abbiamo trovati.

Leggendo abbiamo riso, ci siamo inteneriti, ci siamo quasi commossi. Che meravigliosa vita hanno ora i nostri 5 ragazzini, grazie a persone che sanno vedere il buono anche dove il retaggio culturale lo oscura.

Non aggiungo altro, copio e incollo le parole di Federica, e la abbraccio (per ora solo virtualmente) con tutto il cuore.

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Come cominciare. Come descrivere la nostra esperienza, la prima, nonostante una vita tra e per gli animali, con non uno ma cinque rattoni? No, non voglio parlare di noi, delle nostre emozioni. Chi vive con gli animali, percepisce ogni giorno sensazioni delicate e profonde, non ha bisogno di descrizioni da dizionario né di lezioni né di edulcorate semplificazioni romanzate.

In questo momento sto scrivendo al pc e ho tra i tasti una codona penzolante; poco accanto al mouse sento un crocchiare di noccioline americane (qualcuno lascerà i gusci delle arachidi in giro sulla scrivania. Qualcun altro si azzufferà da qui a breve). Sulla spalla sinistra ho un dormiglione baffuto quasi assopito. Ho dovuto distrarli con le noci, altrimenti avrebbero sgambettato sulla testiera coprendo il testo di virgole, punti e consonanti insensate. Ogni tanto li guardo con la coda dell’occhio; cercano di rubare una mela sul tavolo, una mela più grande di loro, trascinandola giù sulla sedia, senza esito. La morderanno direttamente lì, fino a lasciare solo il torsolo. Con l’ananas non ci provano neanche! Con le castagne hanno fatto una strage di gusci questo Natale. Di mandorle non ne parliamo!

Loro, i topastri (non credo gli piacerebbe essere definiti così), si chiamano Dean (si legge Din), Don, Dan, Tatou e Giuseppe. Cinque delinquentissimi roditori. Scalmanati, indisciplinati, divertenti e, a me piace pensarlo, sorridenti.

Giuseppe è il papà, il padre putativo probabilmente, il saggio, lo scaltro. Il grigio, il vecchione, ha circa un anno. Che poi non è più grigio perché a seguito di una breve muta del pelo ha un che di biondo platino. Da pantegana a Barbie. Bah! Giuseppe, Peppone, assaggia per primo i cibi nuovi, li passa ai figli saggiatane la bontà o li tiene per se stesso, se troppo buoni, ingrossando le sue dispense segrete dietro il divano o sotto i libri (dispense poco segrete in verità. Vengono sempre scoperte dai figli!). E’ il primo a uscire dalla gabbia la mattina e la sera. E’ goffo perché ciccione, ha le orecchie a sventola e gli occhi enormi a palla, neri, un po’ ravvicinati. E’ intelligentissimo.
I figli maggiori (di stazza) sono Don e Dean. Dean è cieco, color bianco latte. Forte, ha una massa muscolare da bodybuilder. Barcolla spesso, il nostro caro. Cammina tentoni, crediamo veda solo ombre. E’ prudente e tenero. Esce per ultimo e rientra per primo in gabbia. Dorme a ciambellina. Ha un orecchio mangiucchiato (sinonimo di zuffe?)
Don è un bullo. Ha una striscia grigia sul dorso. Sembra uno scoiattolo. Schiaffeggia per un nonnulla i fratelli (ma non il padre). E’ vorace (è un’idrovora, ha cercato di mangiare pure una spugna, ha aperto un barattolo di vetro, spinto giù dalla mensola un pacco di crostatine, poi chiaramente pappate), costruisce case di design; raccoglie carta, tessuti, noci e realizza abitazioni di qualsivoglia fattezza. A piramide, rotonde, mono o bilocali. Sta ore a progettare.
Dan è sensibile, bianco come Dean ma col musetto grigio. E’ tenero. Morbido. Vorrebbe stare sempre in braccio. Sbaciucchia i nostri cani, noi, i fratelli. Ci segue ovunque.
E poi c’è Tatou, il nanetto. Il gemello di Don ma in miniatura. E’ uno scricciolo, non cresce tanto. E’ leggerissimo, dolce e monello. E’ una scheggia, salta e gioca sempre. Ruba cioccolatini, spaghetti crudi (e cotti), si è infilato in un tubo di carta di Scottex senza riuscire a uscirne (ce ne siamo accorti perché notavamo un tubo indemoniato rotolare per la casa). Gli piace stare sulla testa mentre mangiamo. Tatou è la mascotte di casa. E’ indemoniato ma così piccolo da suscitare tenerezza in chiunque.

Corrono per casa (abbiamo coniato il termine Giuseppiadi per descrivere le loro competizioni di 50 cm di scatto o del circuito cucina), si arrampicano sui tubi dell’acqua calda scendendo poi a mo’ di vigili del fuoco sul tubo (o ineleganti ballerine di lapdance, se preferite), inseguono uno dei nostri cagnoloni (il lupetto) per le stanze, cercano di conquistare la vetta della sua testa o coda ogni sera. Mangiano incessantemente, entrano nel frigo, abbiamo trovato Tatou nel frullatore, saltano da terra alla piastra di cottura con zompi elastici come fossero di gomma. Fanno salti in lungo tra il tetto della loro gabbia al tavolo da pranzo (Giuseppe fallisce sempre, a metà volo casca a piombo sul pavimento).

Poi, si stancano, come cuccioli, e si addormentano sulle nostre gambe. Per svegliarsi dopo un’oretta e ricominciare.

Dean, Don, Dan, Tatou e Giuseppe sono non mangiatori di altri animali, come me, Paolo e tutti i componenti della nostra famiglia allargata (si dice vegan ma non mi piace questo termine). Si cibano di frutta (amano il melone, gliene tagliamo fettine tipo fetta di anguria in miniatura), la verdura a foglia verde, i cereali da colazione, adorano le nocciole, le patatine fritte (cerchiamo di dargliene poche), le crostate e i panettoni. Il radicchio, i pomodorini, i peperoni. Le patate al forno o bollite o in qualunque altra maniera. A volte ci tirano dietro i cibi che non amano (le zucchine e, qualche volta i fagiolini)! Oppure ci guardano esterrefatti su due zampe tipo ma che ci dai? Sei impazzita? Tira fuori le patatine! E poi, amano scricchiolare la pasta cruda, i ceci, il miglio.

Adoro le loro manine. Stringono il cibo come noi, tra le dita; si siedono e sgranocchiano. Fanno il bagnetto nella ciotolona dei cani, usano la lettiera! Sono intelligenti, pazienti e osservatori. Sono affettuosi. Simili ma diversi a cani e gatti di casa. Vogliono stare vicino a noi ma sono anche indipendenti. Desiderano il contatto fisico e studiano i nostri movimenti, le nostre abitudini. L’uno diverso dall’altro.

I ratti non piacciono. I nostri colleghi, i nostri amici, ci ascoltavano inorriditi all’inizio. Topi in casa? Oggi, ci chiedono foto e video dei cinque. Ci chiedono di venirci a trovare con i loro figli per conoscere Giuseppe il grigio. E’ una questione di approccio culturale (che parolone!), come per tante altre faccende. Di preconcetto. Ci si convince che i ratti siano sporchi ma in pochi hanno avuto il piacere di osservare un bagnetto-tipo di un topone. Si lavano con attenzione, si lisciano il pelo, si aiutano a vicenda a pulirsi. Sporchi, pensano i più! Che sciocchezze. Ma occorre mostrare, insegnare per sradicare una banale concezione.

Dean, Don, Dan Tatou e Giuseppe sono questo e tanto altro. Sono la pienezza dei nostri giorni, le risate più fragorose della serata. Sono buffi, irriverenti e gentili. Sono un dono. Un regalo del quale siamo grati di cuore a Gianluca e a chi, con lui, dedica tempo, energie e spende sacrificio per garantire una degna e giusta esistenza agli Ultimi.

Buona vita,

Federica

lunedì 19 gennaio 2015

BISCOTTI PER CANI CON LIEVITO MADRE

Ciao a tutti!
Mi scuso coi lettori per la latitanza, ma non ho avuto proprio il tempo di aggiornare il blog.

Oggi parlo biscotti per cani e propongo una bella ricettina trovata qui con il lievito madre (consiglio il sito a chi panifica specilamente con la pasta madre perchè è interessantissimissimo, cani a parte).

biscotti cani vegan ricetta lievito madre

In commercio (tolto il discorso "costo" che è assurdo) è molto difficile trovare dei biscotti per cani ben fatti, senza carni e derivati, grassi non ben specificati, conservanti di mille generi... ecc... E poi c'è il discorso che i pet food in genere sono fatti con gli scarti degli scarti dell'alimentazione umana.
Così mi sono chiesta che senso avesse pagare a peso d'oro prodotti pessimi quando alla fine anche le pappe vere e proprie le facciamo in casa con prodotti genuini,vedendo con i nostri occhi di cosa si nutrono i cuccioli di casa.

Ok, il biscotto è un extra.. Non è certo vitale! Ma io ho abituato la mia cagnolona grande che quando e se svuota tutta la ciotola uno glielo do (da piccola faticava a mangiare, problemi di stomaco... così avevamo instituito questo "rito")... Ed è bello vederla correre scodinzolando per avere il suo premio. Perchè toglierlo?!

Noi da mesi a casa utilizziamo il lievito madre... Ed è stata una benedizione! Per tanto tempo lo abbiamo rimandato per i tempi più lunghi, la cura della pasta settimanale... ecc ecc. Ma non ce ne è per nessuno è tutta un altra cosa rispetto ad agenti lievitanti chimici. Quindi anche le cagnette ora hanno i biscotti con lievito madre ^-^

La ricetta che ho fatto io è praticamente uguale a quella del sito linkato sopra:

- 150 gr di pasta madre (se la tenete nel frigo tiratela fuori 3-4 ore prima)
- 200 gr di farina di farro
- 100 gr di farina taragna (quella per polenta)
- 1 carota grattugiata fine
- 1 banana schiacciata o 1 mela grattugiata
- 2 cucchiai di olio extravergine
- acqua o latte vegetale se occorre 

Impastare il lievito con la frutta e la carota, aggiungere man mano le farine e l'olio. Se occorre aggiungete un pò di acqua. Tenete conto che dovrete stendere l'impasto col mattarello quindi deve essere abbastanza "asciutto".
Una volta impastato ben bene fatelo riposare mezza giornata, io lo ripongo nel forno spento coperto da un canovaccio.
Ora riprendiamo in mano la palletta e la stendiamo col mattarello, tagliamo le formine e disponiamo su carta forno nel ripiano centrale del forno a 160°C per una ventina di minuti.
Una volta cotti saranno ancora un pò morbidi (Io lo ho assaggiato... ) ma basterà lasciarli nel forno spento, leggermente aperto (ma ancora caldo) per farli diventare super secchi.
Io la prima volta che li ho fatti mi sono detta "cavoli qui ci lasciano i denti le piccine" perchè i biscotti sono davvero duri una volta freddi.... Ma vedo che le pargolette li sgranocchiano bene bene... Ed è specificato dove ho trovato la ricetta che sono così duri appositamente così tendono a mantenere in salute i denti.
Altra cosa utile, dicono che si conservano per tantissimo tempo... Ma noi a casa non abbiamo questo problema!