venerdì 28 febbraio 2020

FRUTTA E VERDURA DI STAGIONE

Ciao a tutti,

ci siamo mai chiesti come mai è importante scegliere vegetali nella stagione in cui naturalmente crescono e maturano nella zona geografica il più possibile vicina a dove abitiamo?

- Ogni frutto o ortaggio cresce nella stagione "giusta".

Ad esempio in inverno la maggior parte delle verdure è amara poichè in questo periodo così "tosto" l'organismo ha bisogno di depurarsi. In estate, invece,  i vegetali sono prevalentemente super ricchi d'acqua poichè ne abbiamo bisogno per compensare la calura e la perdita di liquidi tramite la sudorazione.

- La verdura di stagione costa meno ed è più reperibile.

Coltivare o importare i frutti che la stagione del nostro paese non permette di avere è costoso. Servono viaggi (in camion, stive, container o aerei), serre, trattamenti extra che permettano di avere un raccolto che soddisfi la domanda, e un minimo di sapore (anche se non lo avrà mai tutto).

- I vegetali non hanno lo stesso carico di vitamine e sali minerali.

Il modo migliore per attingere a tutto quello che la verdura e la frutta ci offrono è consumarli freschi (e a crudo il più possibile). Spostamenti, celle frigo, maturanti, mancanza di sole o caldo, ecc .. alterano i prodotti che saranno per forza di cose meno "salutari".

- E' consigliabile variare sempre l'alimentazione.

Più tipi di vegetali consumiamo meno ci sarà il rischio di sviluppare carenze o intolleranze.
Il dottor Franco Berrino consiglia di consumare dei piatti colorati, non solo per la vista, ma perchè ogni "colore" apporta nutrienti diversi che svolgono azioni diverse, ma combinate per completarsi all'interno del nostro organismo.
Berrino fà notare spesso nelle conferenze come l'italiano medio consuma pochi vegetali (solitamente pomodori, patate e zucchine) e come il susseguirsi costante degli stessi alimenti spesso raffinati o non adatti (vedi il grano o il latte) crei intolleranze o allergie.

Se proprio non riusciamo a fare a meno del pomodoro a novembre o cose simili, cerchiamo di optare per un prodotto italiano o nelle vicinanze (sarà di serra ma almeno non avrà viaggiato per mezzo globo) e magari che sia una tantum o quando sono scontati poichè ammaccati (altrimenti andrebbero buttati).
Abbiamo una gamma infinita di vegetali in ogni stagione, usiamoli nel loro periodo di massimo splendore!

lunedì 24 febbraio 2020

PASTA FRESCA VEGAN


Ciao a tutti!

Oggi ci facciamo in casa tortelli, ravioli, anolini,ecc (come dice qualcuno "Voi in Emilia li chiamate ogni 10 km con un nome diverso")...Senza uova, senza carne, senza formaggio..
Insomma senza sofferenza animale,ma senza provarci di qualcosa di sano e goloso.
Ne avevo già parlato anni fà qui, ma oggi sarò molto più precisa.

Si, in commercio si trova sia pasta fresca che ripiena vegan già bella e pronta, ma spesso cari e nei discount di fattura discutibile. 
Quindi perchè non provare con pochi ingredienti a farci il nostro cibo da soli? 



Partiamo dalla pasta; per due/tre porzioni abbondanti occorrono:

- 200 gr di farina (io cosiglio grano duro integrale o semi integrale, ma la ricetta riesce anche col grano tenero)
- 100 ml circa d'acqua
- 1 cucchiaio di olio evo
- un pizzico di curcuma (facoltativo, solo per ingiallire la sfoglia)

Mescolare farina,curcuma, olio e per ultima aggiungere gradualmente l'acqua. Lavorare l'impasto una decina di minuti sino ad avere una palla elastica, omogenea e compatta.
 Lasciare riposare coperta una ventina di minuti, sarà più facilmente lavorabile.

Io trovo sia più utile e comodo preparare i ripieni in anticipo, in modo che nel momento in cui si andrà a formare la pasta ripiena, il lavoro sia più rapido (visto che già non è una cosa veloce ...).

Considerando che si sporca abbastanza (farina ovunque) e, come dicevo, il lavoro è un pò impegnativo noi cerchiamo di prepararne tanta, magari con ripieni diversi e poi la conserviamo in freezer. Prima congelando i ravioli singoli su un vassoio e successivamente confezionati in sacchettini o vaschette porzionati. Quando ci andrà un piatto di tortelli basta tuffarli (ancora congelati) in acqua bollente leggermente salata per circa 3 minuti.

Su una spianatoia infarinata stendere la sfoglia con l'aiuto della macchinetta per la pasta (o se siete folli con in mattarello), trovare lo spessore di vostro gusto (noi di solito stiamo alla tacchetta 3), troppo spessi non sono gustosi, troppo sottili rischieranno di aprirsi in cottura.

Fare delle belle sfoglie, porre cucchiaini di ripieno (mi raccomando freddo e ben compatto) equidistanti nella parte inferiore, con un dito o meglio un pennello da cucina inumidire con acqua i lati attorno al ripieno e risvoltare la parte superiore della pasta verso il basso, facendo uscire tutta l'aria e sigillare i contorni dei singoli ravioli.
Se fosse rimasta qualche bollicina d'aria, fate un forellino con uno stuzzicadenti e poi richiudete con una leggera pressione delle dita. Ora basta con uno stampino o con una rotella ritagliare i nostri tortelli e disporli su un vassoio infarinato.

La stessa pasta si può utilizzare per tagliatelle, pappardelle, sfoglie per lasagne, cannelloni o maltagliati. Se volete conservarla ricordate di farla seccare alla perfezione (magari con l'aiuto di un essiccatore o il forno molto basso) per evitare brutte sorprese di muffe.

Idee per i ripieni?
Ricotta veg/tofu e spinaci/erbette/ortiche, funghi e patate, zucca, ragù vegetale, carote e timo, zucchine e prezzemolo, fave e anacardi... Come al solito le cose che ci facciamo noi hanno un'infinita gamma di possibilità.




venerdì 21 febbraio 2020

TISANA DIGESTIVA AUTOPRODOTTA

Ciao a tutti,

oggi cerchiamo di capire quali erbe favoriscono la digestione, per farci da soli un'ottima tisana ad hoc per le nostre esigenze.

Ho già parlato qui di perchè favorire l'utilizzo delle erbe sfuse ed evitare le bustine dei supermercati; quindi vi evito la rottura per questa volta ^_^

Ci sono molte erbe e spezie che favoriscono la digestione, alleviano bruciore di stomaco o situazioni poco felici a livello di intestino. Anice, achillea, finocchio, melissa, menta, liquirizia, angelica, malva, cardamomo, genziana, arancio dolce, zenzero,verbena, ecc.
Non dobbiamo per forza usarle tutte, ne basta anche solo una (per esempio i semi di finocchio o l'anice). Dobbiamo solo imparare ad associare i sapore per avere una bevanda gradevole.

Qui dò la miscela che utilizzo io:

- 20 gr di semi di finocchio
- 20 gr di malva
- 10 gr di menta
- 10 gr di melissa
- 10 gr di radice liquirizia a pezzetti
- 10 gr di fiori d'arancio dolce
- 10 gr di anice stellato
- 10 gr di verbena

Un cucchiaio di miscela per una tazza d'acqua bollente in infusione per 10-15 minuti, dolcificare a piacere (per evitare lo zucchero possiamo ricorrere a erbe naturalmente dolci come lippia dulcis o stevia).

lunedì 17 febbraio 2020

CROCCANTE DI BENEVENTO (RIVISITATO)

Ciao a tutti!
Avete mai assaggiato il croccante in questione? Si tratta di una sorta di torroncino di frutta secca ricoperto al cioccolato, che lo dico a fare, squisito. Però davvero troppo troppo zucchero.

Dopo vari tentativi sono arrivata a una versione che si può fare tranquillamente a casa, quindi avendo il pieno controllo degli ingredienti.

Ci occorrono:

- 80 gr di frutta secca (noci, nocciole, mandorle nel mio caso)
- 5-6 datteri ammollati
- cioccolato fondente di qualità

Tritare i datteri con un mixer che permetta di ottenere (con l'aggiunta di un goccino d'acqua o latte di riso) una crema molto densa e omogenea (meglio non ci siano pezzettini).

Unire al "caramello di datteri" la frutta secca tritata grossolanamente a coltello, ottenendo un composto vagamente modellabile. Ora su un foglio antiaderente (o un foglio di carta forno) formare delle strisce abbastanza larghe e non troppo alte (compattando minuziosamente) e porre in essicatore a 50°c per 8/10 ore; sono abbastanza convinta che lo stesso processo si possa fare col forno lavorando a temperature molto basse ovviamente in molto meno tempo.

Il composto una volta freddo si dovrà presentare ben secco: un croccante appunto. 
Tagliare a coltello dei pezzetti della misura che desideriamo e passarli nel cioccolato fatto fondere a bagnomaria.
Disporre su una gratella o su un foglio di carta forno e porre in frigorifero per agevolare il raffreddamento (e l'indurimento) della copertura di cioccolato, ci vorranno pochi minuti.

Si conservano a lungo in una scatola ermetica, meglio in frigorifero.

Noi li adoriamo come dolce di fine pasto, ma tutto sommato anche come snack non sono male.

venerdì 14 febbraio 2020

BISCOTTI PER (NON DA) CANI

Ciao a tutti!

Oggi più che una ricetta voglio darvi un'idea: fare in casa i biscottini per i nostri cagnetti.

Sicuramente occuparsi (in maniera coscienziosa) della nutrizione casalinga dei nostri cuccioli non è cosa facile ... Occorre impegno, tempo, giuste indicazioni, pazienza, ecc..
Ma non è una cosa impagabile riempire la ciotola del peloso con alimenti di qualità, senza dover fare dei compromessi con strane diciture di etichette?! E magari lui la mangia di gusto e ci dimostra nei fatti che è la strada giusta ?!

Ok, facciamo un passo indietro, oggi partiamo da una cosa molto più semplice : il premietto.

Qui possiamo prendere la cosa con più serenità in quanto lo snack di Fido non è certo la base della sua alimentazione quindi , evitati gli ingredienti nocivi o quantomeno sospetti, non faremmo danni.
E poi... Avete mai guardato gli ingredienti dei biscotti "commerciali"? Da mettersi le mani nei capelli e poi richiudersi a forza la mandibola anche su quelli " bio" o "veg" o "natural" o con altre diciture accattivanti.

Io dò la ricetta "base" poi vedete un pò voi:

- 150 gr di farina semi integrale* ( integrale ha troppe fibre, bianca ha troppo glutine)
- 1 o 2 cucchiai di olio extravergine di oliva
- un pizzico di bicarbonato
- acqua quanto basta (circa 70-80 gr)

Opzionali:

- mezzo cucchiaino di rosmarino tritato o  mezzo cucchiaino di polvere di carruba o mezzo cucchiaino di curcuma in polvere o un cucchiaino scarso di burro di arachidi non dolcificato.
- un cucchiaino di malto o sciroppo (se si vuole per forza dare una nota dolce)

Impastare per una decina di minuti fino a ottenere un impasto elastico e omogeneo.
Far riposare un pochino (ottimo venti minuti, ma se non li avete bastano anche dieci) avvolto o coperto in modo non secchi in superficie.
Stendere una sfoglia di circa mezzo centimetro e tagliare i biscotti con una formina (qui se volete trasformare quella a fiore in un osso) o con una semplice rotella da pizza fare dei quadratini (metodo veloce).
Infornare, su una teglia ricoperta da carta forno o con il tappetino in silicone a 180°c per una ventina di minuti.. Non appena saranno dorati spegnere e lasciar raffreddare con anta del forno un pò aperta in modo che perdano umidità.


Si conservano a lungo in un contenitore ermetico.

Li faccio e vedo che piacciono parecchio (anche a pelosi non di casa), non esagerare con la somministrazione ^_^


Io li ho assaggiati, sono tipo crackers ^_^


*Mi riferisco ovviamente al grano tenero, ma sono ottimi anche mix di questo e altri cereali in farina come : riso, grano saraceno o farro.

lunedì 10 febbraio 2020

COUS COUS CRUDISTA DI CAVOLFIORE


Ciao a tutti,

Oggi parliamo di un modo un pò diverso per gustare il cavolfiore: crudo.
Ovviamente non ho "inventato" nulla, ma lo apprezzo parecchio e quindi lo condivido volentieri.
A casa siamo soliti iniziare il pasto con un piatto di verdure crude, ogni giorno diverse, questa è una delle possibilità.

Per avere la nostra base cous cous non dovremmo fare altro che passare al frullatore il nostro cavolfiore fino a ottenere una grana simile al cereale che vogliamo imitare. Ottimo anche a grana un pochino più grossa (tipo bulgur per intenderci).

 A questo punto basterà condire il tutto e aggiungere ingredienti a nostro piacimento, io adoro queste due versioni:

- "BASIC" : aglio tritato, prezzemolo, limone (succo e buccia grattugiata), sale e olio extravergine di oliva

- "ORIENTALE" : curcuma (meglio la radice fresca grattugiata), uvetta ammollata, anacardi, sale o salsa di soia.

venerdì 7 febbraio 2020

COPERTINE PER ANIMALI CON MATERIALE DI RICICLO

Ciao a tutti,

E' un vero peccato buttare del materiale tessile ancora valido o comunque utilizzabile.

Oggi suggerisco una delle tante idee per dare una nuova vita a "stracci", risparmiando su qualcosa che comunque avremmo dovuto acquistare. Una copertina, o cuccia, per i nostri animali domestici e non.

Per comporre il giaciglio della bestiola abbiamo bisogno di :

- Tessuto (che può essere pile, flanella, lino o cotone);
- Macchina da cucire (a meno che non siate ultra pazienti a farlo a mano);
- Spilli

Per prima cosa le misure.
Ovviamente a seconda della taglia saranno diverse (io consiglio comunque sempre di stare un pò abbondanti, generalmente la misura di un tappeto da bagno o cucina và bene).
Ora ritagliare (o nel caso di vecchie lenzuola ripieghiamo il tessuto in modo da creare una certa consistenza... che darà una certa morbidità alla faccenda ^_^. Almeno 4 strati se parliamo di cotone medio.

Fissareo tutti i bordi con gli spilli.

Cucire tutto il perimetro della copertina (con un ago che regga i tessuti spessi... almeno un 80), magari facendo due passate per sicurezza.
Se volete fare un cosa ben fatta, cucire 3 lati con la stoffa a contrario (la parte "bella" all'interno), rigirare sfruttando il lato aperto e cucite quest'ultimo leggermente risvoltato all'interno.
Ma sapete una cosa ? Al vostro piccolo non fregherà niente se si vedono le cuciture !

Io le faccio da tanti anni e devo dire durano tantissimo (a parte quelle dei conigli che le masticano!), un must è quella da un lato di pile* (un vecchio plaid magari) e l'altro di cotone, una quattro stagione (luglio-agosto a parte dove le piastrelle fresche la fanno da padrone).


* Se non siete ultra certi che il vostro amico non mastichi la cuccia utilizzate solo cotone, magari non colorato, le fibre sintetiche se ingerite non fanno bene.


lunedì 3 febbraio 2020

PIZZA SEMI INTEGRALE


Ciao a tutti,
Avevo già parlato in passato della preparazione della pizza qui e qui, ma non posso non pubblicizzare il più possibile (riceverei una maledizione) la tecnica di Gian (che ha a sua volta preso spunto da qui... perchè non si nasce "imparati") per preparare una pizza fragrante e digeribile con poca spesa e pochi ottimi ingredienti.

In questa versione sensazionale (che ci ha eliminato la voglia di pizzeria da tanti mesi) utilizziamo il lievito madre, ma aggiustando dosi e tempistiche (tempi di lievitazione più brevi) si può fare anche col lievito di birra (fresco o secco che sia).

L'ultizzo del lievito madre và capito e provato. E' un'alternativa diversa a quello pronto e indistruttibile a cui la grande distribuzione ci ha abituati. Qui un post dove parlo appunto di questo lievito antico e stupefacente.

Ingredienti per una pizza un pò alta o due sottili (per due persone):

- 55/60 gr di lievito rinfrescato
- 250 gr di farina (per me una rustica semi integrale e grano duro semi integrale)
- 1 cucchiaino di malto o di zucchero di canna integrale
- 5 gr di olio extravergine di oliva
- 170/180 gr di acqua a temperatura ambiente
- 6 gr di sale fino integrale

IMPASTO

Sciogliere il lievito in un pò d'acqua e aggiungere il malto. Iniziare a unire la farina e piano piano l'acqua che ci occorre a ottenere un impasto morbido, ben idratato e elastico. Aggiungere l'olio e per ultimo il sale.
E' necessario impastare bene per 10/15 minuti (a mano o con una macchina a vostra discrezione).

PIEGHE (consigliate ma non obbligatorie)

Lasciare riposare mezz'oretta l'impasto e fare tre giri di pieghe a circa dieci- quindici minuti l'una dall'altra. Semplicemente dalla ciotola si tirano i lembi e si ripiegano verso l'interno ricompattando l'impasto con una forma tondeggiante alla fine.

PRIMA LIEVITAZIONE

Aspettare poi fino al raddoppio (con la stagione calda un paio di ore bastano, col freddo circa otto).


SECONDA LIEVITAZIONE

Rovesciare delicatamente l'impasto su una teglia oleata (o su un piano infarinato magari con la semola nel caso vogliate cuocere su una pietra refrattaria) e allargarla delicatamente con le dita (abolito il mattarello) fino ad avere la dimensione (e l'altezza) desiderata, coprire con un canovaccio. Attendere un altro paio d'ore.

COTTURA

Se avete una pietra refrattaria bisogna metterla a scaldare in forno almeno 30/40 minuti prima con temperatura al massimo in modalità statica.

Condire a piacere la pizza (per me un must è la marinara col formaggio di anacardi o il vegan cheddar) e far scivolare sulla pietra rovente. Cuocere in modalità statica nel ripiano centrale del forno per 7/10 minuti indicativamente. Controllare sempre di tanto in tanto il fondo della pizza che sia tostato ma non bruci. Far raffreddare leggermente su una graticola (in modo che passi aria da sotto e non si inumidisca togliendo fragranza all'impasto), servire.

Se utilizzate una comune teglia basta accendere il forno una decina di minuti prima al massimo modalità ventilata (versione consigliata in estate).
Condire e infornare i primi 5 minuti sul fondo del forno (non il ripiano proprio la base), una volta ben tostata sotto mettere sul ripiano centrale per 4/5 minuti.

Servire la pizza o farla un poco raffreddare sempre su una griglia (non in teglia altrimenti prende umidità e ciao ciao fondo croccante).

I tempi sono indicativi in quanto ogni forno lavora a suo modo, l'umidà dell'impasto e dell'ambiente è pressochè unica e l'altezza e la croccantezza della pizza sta a voi deciderla.