giovedì 27 giugno 2019

MINIMALISMO E TENDENZE

minimalismo zero waste decrescita semplicità volontariaCiao a tutti,
Vi sarete sicuramente accorti che, in questa epoca dove sembra indispensabile avere qualunque cosa, nascono (in realtà sono sempre esistite ma ora si propagano più velocemente) correnti di pensiero opposte come il minimalismo, la decrescita e l'autoproduzione.

Tutte queste correnti sono legate dal'idea che possedere meno ci renda più sereni, meno indaffarati e ci occupi meno spazio (emotivo e fisico). Se ci guardiamo attorno nelle nostre case.. Quante cose ci servono davvero? Quante sono li a prendere polvere? Quante sono regali magari non troppo apprezzati? Quante dormono su scaffali o cassetti in attesa di un non si sà mai?
Io sono arrivata a capire che non mi serve più spazio o organizzatori nuovi, mi serve meno.
Internet, i giornali e la tv ci bombardano di immagini di oggetti ed esperienze da portarci a casa dove se non stiamo attenti non sappiamo distinguere l'essenziale dal superfluo.
 Se una cosa è carina forse non è un motivo sufficiente per acquistarla.

Prima di buttarci selvaggiamente in una fase "declutter" e buttare via tutto per sentirci più liberi penso occorre riflettere.
Ho la sensazione che alcuni furbetti vogliano sfruttare il minimalismo per farci comprare nuove cose. Buttare il vecchio per comprare cose nuove, ma con uno stile più essenziale, in modo sembri più "basic".Nuovi oggetti in sostituzioni dei vecchi... questo non è minimalismo.
 Sembra una presa in giro ma funziona.... Ora gurdiamoci attorno:

- Ragionare sul fatto che quello che è acquistato è acquistato, non sentirci in dovere di tenere una cosa che nella migliore delle ipotesi useremo una volta l'anno poichè si è pagata (magari cara).
Tenerla imbalsamata a casa non ci renderà il denaro buttato.

- Ragionare sul fatto che le cose possono avere una seconda vita e buttare nell'immondizia il meno possibile. Riutilizzare o reinventare sempre o magari mettere da parte se vi è la reale possibilità di utilizzo. Nel caso opposto regalare /dare in beneficenza o vendere nei mercatini dell'usato (ricavando anche qualche soldino).

minimalismo zero waste decrescita semplicità volontaria- Ragionare prima di acquistare. Ci serve davvero? Possiamo farlo con le nostre male o possiamo comunque creare un oggetto simile che soddisfi il nostro bisogno? Ne possediamo una simile magari di una linea o un colore che non ci aggrada? Possiamo avere la stessa cosa da qualcuno che non la utilizza più o comprandola usata? Penso sia indispensabile andare anche oltre al prezzo di mercato... Se un oggetto costa poco non sempre vuol dire che và bene. Cerchiamo di capire se è stato importato magari da luoghi dove lo sfruttamento umano (ma anche animale) è all'ordine del giorno, capire se il marchio che lo vende è una multinazionale senza scrupoli o una piccola azienda (ovviamente la piccola azienda non è sempre un oasi felice).

minimalismo zero waste decrescita semplicità volontaria- Ragionare sulla qualità invece della quantità. Se la necessita di possedere una determinata cosa esiste, allora cerchiamo di prenderla di buona qualità magari investendo qualche soldo in più in modo sia durevole nel tempo. Cerchiamo di abbandonare il più possibile l'idea dell'usa e getta.

Ragionare sul riparare invece di sostituire. Capisco bene che molto spesso costa meno comprare un oggetto nuovo che riparare quello che si ha. Ma se l'oggetto che abbiamo già è di qualità magari conviene informarsi bene. Internet a questo proposito è pieno di risorse utili. Non riusciamo neanche minimamente a immaginare la quantità di rifiuti che produciamo. Molti non biodegradabili, ovviamente.

minimalismo zero waste decrescita semplicità volontariaRagionale sui materiali di imballo. Di tutto quel packaging accattivante una volta aperta la confezione che ce ne facciamo? Un esempio banalissimo è la frutta e verdura già confezionata. Scegliamo quella sfusa anche se costa qualche centesimo in più.
Io personalmente faccio così... Quando compro un oggetto o un alimento confezionato cerco di immaginare come riutilizzare la confezione.. Ad esempio :
Vaschette del cibo ? contenitori da tenere in frigo.
Confezioni tetrapack ? bucherellate e tagliate per mettere le piante.
Le scatole di latta? Contenitori molto spesso stupendamente decorativi.
Vasi in vetro? contenitori per il cibo..con un pò d'attenzione anche da asporto. O minuteria varia.
Scatole e scatoloni di cartone? ottimi per i vestiti della stagione non in corso da riporre, per spedire oggetti o come organizzatori della cartoleria.

Chissà quante sfumature mi sono persa o mi verranno in mente, magari farà delle altre valutazioni negli anni o su qualcosa cambierò idea. Chi può mai dirlo, ma a oggi il mio pensiero è questo e continuo a camminare in questa direzione.




martedì 25 giugno 2019

RIUTILIZZARE VASI IN PLASTICA

riciclo riutilizzo vasi plastica cestinoCiao a tutti!
Oggi propongo un modo per riutilizzare i vasi dei vivai in plastica, nel mio caso un vaso piuttosto grande.
Per le piante credo siano meglio quelli in coccio, ma quando si acquistano alberi o piantine sono sempre in contenitori plastici.
Con il vaso ho realizzato un semplicissimo cestino per raccogliere ortaggi (nella foto grande soddisfazione del terzo raccolto di zucchine ... il primo senza farle diventare esageratamente grandi).

Occorre solo : un vaso di recupero, una corda, e qualcosa per forare (trapano, punteruolo, cacciavite).

Praticare i due buchi sulla parte superiore del vaso, è importante che siano uno di fronte all'altro per la stabilità della "struttura".
Passare la corda e annodare (per fermare più saldamente il nodo è meglio mettere un goccio di colla a caldo).

riciclo riutilizzo vasi plastica cestinoUna delle tante idee per riutilizzare i materiali che abbiamo già in possesso (buonissima pratica specialmente per gli oggetti non biodegradabili e di lavorazione molto inquinante come la plastica).



venerdì 21 giugno 2019

FORMAGGIO VEGAN DI ANACARDI

Ciao a tutti,
oggi propongo una gustosa alternativa sia al formaggio animale (not your mum, not your milk) che al formaggio vegetale che non si trova molto facilmente, è parecchio costoso (per le mie tasche) e devo dirla tutta? gli ingredienti non sono il massimo.
formaggio vegan anacardi autoproduzione
formaggio vegan anacardi autoproduzione
Per fare un formaggio vegetale in casa di solito (ho trovato diverse ricette sui libri e in rete) ci vuole parecchio tempo e una lista infinita di ingredienti. Ma noi qui optiamo per una cosa semplice.
Gli anacardi hanno quel gusto formaggioso che già da soli si confà all'utilizzo; ma noi oggi lo potenzieremo con un pò di lievito alimentare (che detto chiaramente rimane facoltativo), ma passiamo alla "ricetta" se così si può definire una cosa così semplice.

Ingredienti:
- anacardi ammollati 4-5 ore almeno
(io per farcire una pizza o utilizzi similari ne uno una manciata scarsa)
- sale, pepe
- lievito alimentare in scaglie (facoltativo)

Frullare con un frullatore a immersione o un macina caffè o comunque un marchingegno che ci permetta di ottenere una pasta molto liscia, gli anacardi con un pò d'acqua.
Insaporire di sale e pepe, spezie ed erbe aromatiche a vostro gusto (trovo molto interessante l'aglio in polvere e la paprika affumicata), aggiungere se si vuole il lievito alimentare fino a raggiungere la consistenza desiderata (a mio avviso morbida e cremosa ma non liquida).
Se è troppo denso basterà aggiungere un goccino d'acqua e frullare ancora, se è troppo liquido (e non vogliamo mettere il lievito) uniremo un pò di anacardi polverizzati all'ultimo momento (anche se non idratati).
formaggio vegan anacardi autoproduzioneVogliamo prepararlo e ci siamo dimenticati di ammollare gli anacardi? Si può fare lo stesso con un pochino di acqua in più anche se rimarrà meno cremoso e un pochino granuloso.

Così è buonissimo, ma in cottura modalità grill del forno dà il suo meglio.. Ovviamente non fila ma fà una crosticina buonissima.

lunedì 17 giugno 2019

RICOTTA DI SOIA

ricotta soia vegana sempliceCiao a tutti,
Oggi realizziamo una ricottina vegetale.
 Ottima "al naturale" e molto utile in tante preparazioni (al pari della ricotta animale, ma senza rubare un latte non nostro). La prepariamo con la bevanda (o latte che dir si voglia) di soia, meglio se autoprodotto, ma se non lo fosse assicuriamoci di comprarne uno che non contenga zuccheri o additivi vari e che abbia una percentuale di proteine almeno del 3%.
A mio avviso è preferibile scegliere una soia italiana meglio se bio e non optare per grandi multinazionali che lucrano sulla sofferenza animale confezionando bevande vegetali solo per accaparrarsi anche la fetta di mercato veg (che tra l'altro è sempre più spessa ^-^ ). Quando facciamo la spesa possiamo dare un segnale molto forte; io la vedo come andare a votare.

ricotta soia vegana sempliceChe possiamo preparare? ripieno di tortelli o cannelloni, verdure ripiene, cannoli siciliani, farciture di dolci, formaggio spalmabile, ecc..

Ingredienti

- 1 litro di bevanda di soia
- 4 gr di nigari o il succo di un limone o 3/4 cucchiai di aceto di mele

Scaldare la bevanda all'interno di una casseruola sino a che sarà molto calda, poco prima del bollore.
ricotta soia vegana sempliceSe volete essere scrupolosi (e avete un termometro da cucina) è circa agli 80°C, ma non è assolutamente obbligatorio. Spegnere la fiamma, versare il cagliante scelto (noteremo da subito il meraviglioso formarsi di grumi), mescolare e lasciare che si intiepidisca. Con l'aiuto di un colino e un canovaccio da cucina filtriamo il liquido dividendo il siero dalla ricotta. Più compatteremo la "pasta di formaggio" ottenuta più avremo un risultato compatto. Ben pressato d'altronde è così che si ottiene il tofu. Sin conserva tranquillamente in frigo per alcuni giorni.


martedì 11 giugno 2019

COME FARE IL SAPONE LIQUIDO DA UNA SAPONETTA?

Ciao a tutti,
avete mai osservato l'inci (elenco ingredienti cosmetici posto di solito sul retro delle confezioni) di un sapone liquido (mani, intimo, bagnoschiuma, ecc)..? Anche quello più bio o con mille certificazioni è composto da tantissimi ingredienti. Non tutti naturali, non tutti utili alla pelle, non tutti biodegradabili.
Se a questo aggiungiamo tutte le confezioni di plastica più o meno capienti che vanno a fare tanta spazzatura (l'inganno di un bel packaging non è da sottovalutare quando andiamo a fare la spesa!) e i prezzi non sempre bassi.. Farlo in casa non è una pessima idea.

sapone liquido da saponetta fai da te
Ho trovato una ricetta che non mi sembra niente male su questo canale yt:
- 10 gr di sapone  (ovviamente meglio di buona qualità)
- 170/200 gr di acqua (questo varia dalla consistenza che volete ottenere)
- 50 gr di zucchero (opzionale)

sapone liquido da saponetta fai da tePesare l'acqua tiepida, unire il sapone (utilissimo anche utilizzare i rimasugli delle saponette per  non buttare proprio nulla!)


sapone liquido da saponetta fai da te
ridotto in polvere con la grattugia e lo zucchero. Frullare con frullatore a immersione fino a che tutto si sarà disciolto.
Se la saponetta non è profumata possiamo unire qualche goccia di olio essenziale.
A questo punto il risultato sarà molto liquido e schiumoso in superficie; ma non preoccupiamoci basterà attendere qualche ora poichè si trasformi in più denso e cremoso.
sapone liquido da saponetta fai da teIo lo ho provato ormai diverse volte e con 200gr di acqua và benissimo, si conserva a lungo (non saprei dire quanto perchè anche dopo più di un mese il composto non è mutato ne di consistenza ne di profumo).
Il sapone è venuto troppo denso? basterà aggiungere un pò d'acqua , frullare e attendere qualche ora.
Al contrario il sapone è troppo liquido ? aggiungere pochi grammi di sapone grattugiato frullare e verificare (dopo qualche ora) che il risultato sia ottimale.

Precisazioni:
 Il risultato rispetto al sapone liquido "comprato" è più scivoloso, basta solo prenderci la mano. Non è per forza una nota negativa.
Lo zucchero ... Io l'ho segnato come opzionale poichè in teoria dicono renda il sapone più schiumoso ma in pratica non ho notato molta differenza. Quindi si può omettere a mio avviso.

Se proprio decidete che non volete farlo in casa (di solito la scusa che utilizziamo tutti è il poco tempo... ma volere è potere no?!) vi consiglio di optare per detergenti alla spina ,confezioni grandi che diminuiscano un pò l'impatto ambientale e optare per compagnie che fanno scelte un pò più scrupolose degli ingredienti e delle risorse per produrre.

venerdì 7 giugno 2019

COME STARE IN SALUTE, DIGERIRE E DIMAGRIRE

Recensione del libro : LA DIETA COMICA di MIRNA VISENTINI

dieta comica metodo digestivo veloce


Ciao a tutti!
Ho letto il piccolo manuale "La dieta comica" ormai qualche anno fà; dopo averne sentito parecchio parlare da interessati dell'igenismo e alimentazione etica-naturale come Valdo Vaccaro e Marcello Pamio.
La scrittrice è Mirna Visentini, dietologa iscritta a SSNV (società scientifica nutrizione vegetariana) che ha ideato il " metodo digestivo veloce", compone questo manuale di circa 150 pagine in modo molto giocoso e scherzoso (come d'altronde è lei di sua natura) ma affondando colpi profondi sui problemi dell'alimentazione odierna e sulla sofferenza animale.
Mirna, fin da piccina è stata affetta da artrite reumatoide dovuta a un vaccino ed è riuscita a guarirne completamente in età adulta applicando un'alimentazione vegano-igenista (per lo più crudista) e avvalendosi di digiuni disintossicanti, dopo tanti anni di dolori e terapie inutili.

L'autrice dà innanzitutto un'importanza fondamentale alla masticazione. E' fondamentale masticare bene il cibo sino a renderlo liquido (la prima digestione inizia in bocca), per avviarlo nel corpo già scomposto; agevolando l'assorbimento dei nutrimenti e l'eliminazione delle scorie. Una buona digestione avviene in 3-5 ore mentre abbinando male i cibi e non masticandoli possono portarla sino a 20 ore.
La seconda regola è bere nei momenti opportuni. Ad esempio bere poco durante i pasti per non diluire troppo i succhi gastrici. Al massimo un bicchiere (ovviamente meglio d'acqua!).
Nessun problema a bere una mezz'oretta prima dei pasti e un'oretta dopo, consigliato anche un bel bicchiere d'acqua appena alzati al mattino, dopo una notte di parziale disidratazione.
La terza regola sono gli abbinamenti: un primo piatto di verdure crude che più ci piacciono, successivamente un piatto di cereali (pasta, riso, miglio, segale, orzo, farro... Quello che volete) abbinato a tante verdure crude o cotte (meglio preferire una cottura che le preservi come al vapore o una rapida scottata in padella) e legumi. L'importante è non abbinare prodotti di origine animale poichè vengono digeriti in maniera differente rallentando il processo e creando problemi come acidità o gonfiore. Gioco piuttosto semplice per una persona che segue un'alimentazione vegetale; ma un'alternativa di benessere molto interessante per chi soffre di diversi disturbi più o meno gravi.
Comunque sia, per chi vuole continuare un'alimentazione onnivora l'autrice consiglia (dopo il piatto di verdura cruda) di abbinare i prodotti animali a tante verdure (anche per compensare l'acidificazione che inevitabilmente danno) evitando l'abbinamento coi carboidrati.

La frutta è meglio evitarla a fine pasto (piuttosto meglio all'inizio) poichè ha una digestione molto veloce e finirebbe, consumata dopo altri alimenti, a iniziare a fermentare nel nostro corpo in attesa che gli altri cibi più complessi come cereali o legumi vengano digeriti. E' ottima come colazione e come merenda.. A pezzetti, frullati, estratti... come più preferite! A tal proposito è utile sapere che la frutta può essere distinta in tre categorie : acida (esempio agrumi, ananas, frutti di bosco), semi-acida (mele, pere, susine, albicocche, pesche,ecc..) e dolce (banane, datteri, cachi). Per un ottima digestione è meglio non abbinare i due estremi: frutta acida e frutta dolce, ma si può tranquillamente unire frutta acida con semi-acido o frutta dolce con semi-acida.
Tutto questo è atto a rendere il cibo energia e non qualcosa che ci facci sentire gonfi e sonnolenti, non ci avete mai fatto caso dopo un pasto ? Che senso ha mangiare per "ricaricarci"  per poi andare a sonnecchiare sul divano?.
Inutile dire che non siamo tutti uguali e bisogna, andando per gradi, capire cosa il nostro corpo gradisce e come lo gradisce. E' una ricerca personale.
dieta comica metodo digestivo veloceNel libro Mirna fornisce tanti esempi di combinazioni alimentari, nozioni utili sugli alimenti (anche quelli non molto conosciuti) e una visione più etica nel suo insieme.
Inoltre, dimenticavo, l'autrice da brava dietologa ricorda quanto è importante il controllo del peso forma e l'attività sportiva... Magari dolce ma continua come una bella passeggiata tutti i giorni.
Vorrei anche aggiungere che l'emotività ha un grande peso. Se siamo arrabbiati o tristi quello che mangiamo o più spesso ingurgitiamo non ci farà tanto bene. Allo stesso modo se il prodotto che andiamo a consumare è stato "cresciuto" in modo scorretto ne porterà le conseguenze.
Come può farci bene la carne di un animale che è stato cresciuto rinchiuso, alimentato in modo non naturale, torturato e ucciso nella paura sentendo l'odore del sangue e delle urla di chi c'è stato prima di lui ? Al di là dei discorsi nutrizionali.


Vi linko qui le sue conferenze che sono davvero un piacere da ascoltare:

lunedì 3 giugno 2019

BEVANDA DI SOIA FATTA IN CASA



latte di soia fai da te autoproduzioneBEVANDA DI SOIA

Ciao a tutti,
oggi facciamo la bevanda do soia (non latte poichè effettivamente mungere i semi di soia mi farebbe un pò impressione ^_^) .
Il processo è molto semplice, ci sono solo alcune regoline da rispettare.
 Il costo è molto basso (100 gr di soia ci verranno a costare una cosa come 40/50 centesimi).. E il risultato è modo differente da quello che acquistiamo nel tetrapack della grande distribuzione. Ovviamente in positivo.

Per ottenere un litro di bevanda ci occorrono:
- 100 gr di soia gialla
- acqua

Iniziamo col mettere in ammollo la soia per 12 ore, se nel corso di queste ore riusciamo a cambiare l'acqua è meglio.

Quando la soia sarà ben idratata, la sciacquiamo per bene sotto il getto d'acqua e la mettiamo nel frullatore (perfetto sia quello per i frullati con la caraffa sia quello a immersione). Frulliamo la soia insieme a un litro d'acqua del rubinetto finemente, fino ad avere un liquido bianco e schiumoso (lecitine contenute naturalmente) e una poltiglia di bucce triturate.

latte di soia fai da te autoproduzioneCuociamo tutto per 10/15 minuti avendo cura di mescolare altrimenti attaccherà sul fondo e di utilizzare una pentola molto capiente poichè altrimenti il liquido gonfiandosi con il calore si riverserà sul piano cottura; cosa alquanto odiosa.

Filtriamo ponendo un canovaccio ( o un semplice straccio di cotone), non lavato con ammorbidente come dovrebbero essere almeno tutti i tessili in cucina, su un colino e sotto una pentola o caraffa per far passare la nostra bevanda vegetale. Strizziamo bene e teniamo da parte la buccia (l'okara) del legume.

Ecco ora possiamo utilizzare il nostro "succo di soia" al naturale, con l'aggiunta di un dolcificante (come malto o zucchero di canna integrale) o utilizzarlo in mille usi in cucina (es. besciamella, budini, maionese, tofu, ecc... ).
latte di soia fai da te autoproduzione
Si conserva nel frigorifero per 3-4 giorni; ma la cosa bella di farlo in casa e che possiamo in circa 15 minuti (tolto l'ammollo della soia) produrci la quantità di cui necessitiamo volta per volta.
Non buttiamo assolutamente l'okara ottenuta ci sarà utilissima per ripieni, polpette e ragù vegetale, che magari vedremo nei prossimi post .
Buona autoproduzione a tutti :)