Ciao a tutti!
E' passato un secolo dall'ultimo post eppure tra una cosa e l'altra non mi sono nemmeno accorta del tempo che è scivolato via. Letteralmente . Mi scuso con tutti coloro che seguono il blog.
Tornando all' utilità del post (si spera eh) oggi vi do la ricetta che trovo perfetta per una pizza alta e focacciosa (non che non si possa utilizzare anche per quella bassa.. ma alta.. beh è paradisiaca).
Ho provato davvero tante versioni, anche cambiando piccoli dettagli.
E sono arrivata qui:
Ricetta per una pizza da 22/25 cm di diametro.
- 70 gr di lievito madre
(lo rinfresco sempre il giorno prima)
qui la ricetta che ho seguito io per far nascere la mia pagnotella di lievito madre.
-150 gr tra acqua frizzante e latte vegetale
(di solito metà e metà, ottimo il latte d'avena).
- 1 cucchiaio di malto o zucchero di canna
- 250 gr di farina
(dopo vari mix, sono arrivata a una mistura in parti uguali di integrale e semola di grano duro. Superba anche con quella di kamut).
-1 cucchiaio di olio evo
- opzionale un pizzico di sale
(la preferisco 'sciapa', il sale magari lo aggiungo alla fine).
Sciolgliamo il lievito madre (magari con l'aiuto del mixer a immersione) nell'acqua e latte veg, aggiungiamo lo zucchero e pian piano la farina. Ogni farina assorbe a modo suo e ora dovrete regolarvi ad occhio, l'impasto dovrà risultare abbastanza morbido ed elastico.
Aggiungiamo anche l'olio evo. Impastiamo per bene qualche minuto.
Ora facciamo tre serie di pieghe, allungando un lato per volta, richiudendo, senza schiacciare mai l'impasto, lasciamo riposare una ventina di minuti e riprendere con la seconda piegatura.. e così via.
Stendiamo l'impasto nella teglia (ben oleata o con carta forno), avvolgiamo con la pelliccola o con un panno umido e mettiamo nel frigo una notte (ho letto che c'è chi protrae l'operazione anche per una giornata intera).
Estraiamo la teglia la mattina seguente, posizioniamola in un posto tiepido e lasciamo riposare- lievitare tutto il giorno.
Ora togliamo la pellicola e non ci rimane che condire la nostra pizza, porla nel forno caldo a 200°C nel ripiano più basso per una ventina di minuti.
Consiglio poi di mettere 5 minuti in modalità grill nel piano più alto, a maggior ragione se avete messo un vegformaggio che fonde.
Buona pizzata!
"Ma cosa mangi? solo insalata?!" La frase che perseguita ogni veg! Qui propongo piatti vegetali gustosi, preparati con amore e rispetto. Condivido anche quello che imparo e penso possa essere utile sull'orto/giardinaggio, sulla cosmesi naturale e sul fai da te in genere... Cercando di riutilizzare il più possibile.
sabato 19 dicembre 2015
giovedì 10 settembre 2015
EXPRESS COFFEE
CIAO!
Non so se capita anche a voi, ma io ho periodi di "fissa" assurdi, oltre che per le cose/abitudini anche per gli alimenti. Qualche tempo fà è toccato al caffè.
Torta al caffè, muffin al caffè, gelato al caffè... e via dicendo. Così sono nati anche i cioccolatini.
Ho fatto diverse prove e questi sono quelli che mi danno più soddisfazione, poichè sono "potenti" ^_^ Mi ricordano i pocket coffee ma senza l'odioso liquido all'interno.
Ci occorrono:
- mezza tavoletta di cioccolato fondente (io direi ALMENO al 70%)
- 1 cucchiaino di caffè in polvere
- 2 cucchiaini di caffè solubile
- 1 pizzico di cannella
Metto a fondere il cioccolato a bagnomaria, aggiungo le varie polveri e verso negli stampini.
(Ottimi quelli in silicone o plastica morbida per ghiaccioli.)
Metto qualche ora nel frigorifero e sformo.
Meglio conservarli li anche in seguito altrimenti squagliano.
Se volete dare loro un aspetto più caruccio, oltre che sbizzarrirvi con le forme potete mettere qualche grano intero di caffè.
Non so se capita anche a voi, ma io ho periodi di "fissa" assurdi, oltre che per le cose/abitudini anche per gli alimenti. Qualche tempo fà è toccato al caffè.
Torta al caffè, muffin al caffè, gelato al caffè... e via dicendo. Così sono nati anche i cioccolatini.
Ho fatto diverse prove e questi sono quelli che mi danno più soddisfazione, poichè sono "potenti" ^_^ Mi ricordano i pocket coffee ma senza l'odioso liquido all'interno.
Ci occorrono:
- mezza tavoletta di cioccolato fondente (io direi ALMENO al 70%)
- 1 cucchiaino di caffè in polvere
- 2 cucchiaini di caffè solubile
- 1 pizzico di cannella
Metto a fondere il cioccolato a bagnomaria, aggiungo le varie polveri e verso negli stampini.
(Ottimi quelli in silicone o plastica morbida per ghiaccioli.)
Metto qualche ora nel frigorifero e sformo.
Meglio conservarli li anche in seguito altrimenti squagliano.
Se volete dare loro un aspetto più caruccio, oltre che sbizzarrirvi con le forme potete mettere qualche grano intero di caffè.
lunedì 27 luglio 2015
PASSATA DI POMODORO FATTA IN CASA
Esatate? Pomodoro!
Secondo me è il frutto-ortaggio (che dir si voglia) che rappresenta di più questa stagione.
D'inverno mi manca da morire (ho provato anche l'acquisto vergognoso di pomodori da serra.. Ma non sanno di nulla!); pensare che anni fà proprio non riuscivo a mangiarlo perchè mi dava acidità, e io poveretto, davo la colpa a lui!
Tornando a noi, ora vi spiego come mio marito (è lui l'addetto alla passata) prepara la conserva.
Gian, uno dei pochi che a volte mi fà andare su tutte le furie, l'unico a rendermi davvero felice.
Ci occorrono:
- pentole capienti (anche una sola)
- vasetti con coperchio che fà clik-clak
- canovacci
- pomodori (io uso i peretti o quelli denominati "da conserva")
- sale
- aromi a piacere facoltativi (il basilico è superfavorito)
Partiamo sterilizzando i vasetti, ovvero:
- Li laviamo bene con acqua e sapone;
- Li poniamo all'interno di una pentola pieni d'acqua e ricoperti da acqua (anche i coperchi), dove sul fondo avremmo messo un canovaccio per evitare sbattano tra loro. Mettiamo sul fuoco e facciamo bollire dolcemente per 20-30 minuti;
- Appena sono toccabili, poniamo i vasetti a testa in giù e i coperchi sulla griglia del forno acceso al minimo sino a che non saranno completamente asciutti, non occoreranno più di 20 minuti.
Pronti!
Laviamo i pomodori (i miei sono fonte di orgoglio poichè sono dell'orto... ben 4 kg di orgoglio per ora ^-^), tagliamo a pezzettoni e mettiamo nel pentolone insieme a qualche pizzico di sale.
Se necessario si aggiunge un pò di acqua e si fanno andare un 15- 20 minuti. Ora con il fedele frullatore a immersione tritiamo grossolanamente i pomodori.
Noi non siamo della scuola di togliere la pelle e poi andare di passino, facciamo che semplifichiamo. Ora và molto a gusto personale, nel senso che la passata è pronta quando ci pare abbastanza densa. Noi facciamo cuocere circa altri 20 minti, sempre mescolando ogni tanto.
Riempiamo i
vasi con la salsa e chiudiamo (aggiungendo se vi piace quanche foglia di
basilico prima di avvitare il tappo), li poniamo ancora all'interno di
una pentola rivestita con il povero canovaccio, riempiamo di nuovo
d'acqua in modo che i vasi siano sommersi.
Ancora sul fuoco a bollire per una ventina di minuti.
Estraiamoli più caldi che riusciamo e li poniamo a testa in giù fino a completo raffreddamento.
Una
volta freddi (ci vorrà tempo) verifichiamo che abbiamo preso il vuoto,
altrimenti se qualche vaso fà ancora click clack basterà porlo in
frigorifero e utilizzarlo entro 3-4 giorni.
E' davvero semplice, ma innegabile che occorre tempo ! Ma che soddisfazione, tutta un altra cosa
da quella industriale!
martedì 14 luglio 2015
FETTUCCINE ALLA CARBONARA (CRUDISTE)
Ciao a tutti!
a distanza di anni finalmente pubblico anche io un post dedicato alla 'pasta crudista' fatta semplicemente affettando zucchine.
Pratica, leggera, versatile, adatta a tutti. Anche ai pastai convinti come me.
La ricetta che vi segnalo l'ho trovata su un giornaletto mensile che si chiama "WE VEG".
Piccolo, spartano, passa inosservato ma a me piace un sacco. Mi dà tantissime idee; tra l'altro tutte vegan (a differenza di altre riviste molto più blasonate).
Ho applicato qualche modifica all'originale; questa è la mia versione.
Per due persone mangione ci servono:
Per la pasta:
- 2 zucchine
Per il condimento:
- mezzo peperone giallo
- mezza (o anche meno) cipolla rossa dolce
- sale, pepe, curcuma, paprika (ottima quella affumicata)
- 1 cucchiaio di salsa di soia
. 1 cucchiaio di succo di limone
- 4 pomodori secchi (ammollati precedentemente)
- un filo d'olio extravergine
Per la pasta ci sono attrezzi magici che in due secondi trasformano la zucchina in perfette tagliatelle/ spagnetti. Io non lo possiedo così mi arrangio con il pelapatete, facendo roteare la zucchina formando delle tagliatellone più larghe ma ugualmente sottili che si aggrapperanno benissimo al sugo.
Nel frullatore mettiamo il mezzo peperone, la cipolla a tocchetti, succo di limone, salsa di soia e se occorre un goccino d'acqua. Andiamo poi
a correggere con pepe, curcuma e solo se occorre sale.
Amalgamare le fettuccine con l'intingolo creato e servire con pezzettini di pomodoro secco,un filo d'olio, una spolverata di paprika... E ora che ci penso ci cade benissimo anche qualche fogliolina di prezzemolo.
a distanza di anni finalmente pubblico anche io un post dedicato alla 'pasta crudista' fatta semplicemente affettando zucchine.
Pratica, leggera, versatile, adatta a tutti. Anche ai pastai convinti come me.
La ricetta che vi segnalo l'ho trovata su un giornaletto mensile che si chiama "WE VEG".
Piccolo, spartano, passa inosservato ma a me piace un sacco. Mi dà tantissime idee; tra l'altro tutte vegan (a differenza di altre riviste molto più blasonate).
Ho applicato qualche modifica all'originale; questa è la mia versione.
Per due persone mangione ci servono:
Per la pasta:
- 2 zucchine
Per il condimento:
- mezzo peperone giallo
- mezza (o anche meno) cipolla rossa dolce
- sale, pepe, curcuma, paprika (ottima quella affumicata)
- 1 cucchiaio di salsa di soia
. 1 cucchiaio di succo di limone
- 4 pomodori secchi (ammollati precedentemente)
- un filo d'olio extravergine
Per la pasta ci sono attrezzi magici che in due secondi trasformano la zucchina in perfette tagliatelle/ spagnetti. Io non lo possiedo così mi arrangio con il pelapatete, facendo roteare la zucchina formando delle tagliatellone più larghe ma ugualmente sottili che si aggrapperanno benissimo al sugo.
Nel frullatore mettiamo il mezzo peperone, la cipolla a tocchetti, succo di limone, salsa di soia e se occorre un goccino d'acqua. Andiamo poi
a correggere con pepe, curcuma e solo se occorre sale.
Amalgamare le fettuccine con l'intingolo creato e servire con pezzettini di pomodoro secco,un filo d'olio, una spolverata di paprika... E ora che ci penso ci cade benissimo anche qualche fogliolina di prezzemolo.
venerdì 12 giugno 2015
TORTA CON GELATO-COTTO
Buongiorno a tutti!
Oggi uno spunto per una torta un pò diversa, non spaventatevi sempre solito impasto trito e ritrito (non lascio la mia strada!), ma con l'aggiunta gelato.
Mi spiego meglio : una vaschetta di gelato era rimasta fuori dal congelatore così ho provato a utilizzarla sostituendola all'olio e al latte vegetale che prevedeva il solito impasto.
Il risultato è stato una torta morbissima (effetto plum-cake) dal sapore nocciolato (il gelato era appunto nocciola).
Ho utilizzato:
- 200gr circa di farina integrale
- 2 cucchiai di zucchero di canna grezzo
- un terzo di bustina di lievito per dolci
- gelato sciolto
- qualche quadratino di ciocciolata fondende tritato grossolanamente
(trovo che le gocce sono tanto belle, ma fatte con un cioccolato che non vale niente e non sa di niente)
Impasto farina, zucchero e lievito aggiungendo il liquidoso exgelato che mi occorre per avere un impasto morbido. Aggiungo il cioccolato (se le avete perfette anche le nocciole tritate grossolanamente).
Inforno la tortina per circa 20 - 25 minuti a 200 °C.. Come al solito controllate con lo stecchino che è fedele e non mente mai ^-^.
Oggi uno spunto per una torta un pò diversa, non spaventatevi sempre solito impasto trito e ritrito (non lascio la mia strada!), ma con l'aggiunta gelato.
Mi spiego meglio : una vaschetta di gelato era rimasta fuori dal congelatore così ho provato a utilizzarla sostituendola all'olio e al latte vegetale che prevedeva il solito impasto.
Il risultato è stato una torta morbissima (effetto plum-cake) dal sapore nocciolato (il gelato era appunto nocciola).
Ho utilizzato:
- 200gr circa di farina integrale
- 2 cucchiai di zucchero di canna grezzo
- un terzo di bustina di lievito per dolci
- gelato sciolto
- qualche quadratino di ciocciolata fondende tritato grossolanamente
(trovo che le gocce sono tanto belle, ma fatte con un cioccolato che non vale niente e non sa di niente)
Impasto farina, zucchero e lievito aggiungendo il liquidoso exgelato che mi occorre per avere un impasto morbido. Aggiungo il cioccolato (se le avete perfette anche le nocciole tritate grossolanamente).
Inforno la tortina per circa 20 - 25 minuti a 200 °C.. Come al solito controllate con lo stecchino che è fedele e non mente mai ^-^.
sabato 30 maggio 2015
TORTA DI MELE "AL CUCCHIAIO"
Buonasera a tutti!
Oggi condivido una ricetta molto semplice (e molto buona) che mi sono ritrovata a preparare più volte. Unica particolarità : non usiamo la bilancia come unità di misura ma il cucchiaio.
Dosi per una torta da 20/25 cm di diametro :
- 4 cucchiai colmi di farina
- 1 cucchiaio di zucchero di canna
- 2 cucchiai d'olio
- mezza bustina di lievito per dolci o una punta di cucchiaio di cremor tartaro
- latte vegetale, succo di frutta o acqua
- 3 mele piccole tagliate a fettine sottili
- aromi a piacere (vaniglia, buccia di limone, cannella ... ecc)
- marmellata (opzionale)
- cannella (opzionale)
Impastiamo (nel mio caso rigorosamente con le mani) farina, zucchero, agente lievitante, aroma a scelta, olio e piano piano aggiungiamo il liquido che occorre (nel mio caso latte di riso) a formare una bella frolla compatta.
Stendiamo la pasta col mattarello dando una forma tondeggiante, adagiamo nella teglia e modelliamola avendo cura di sbordare leggermente sui lati. Bucherelliamo la superfice con una forchetta, stendiamo un velo di marmellata (omettibile .. io ho provato sia con che senza il risultato ovviamente cambia ma rimane comunque buono) e le fettine di mela.
Ripieghiamo il bordino verso l'interno (per contenere le mele), spolveriamo con lo zucchero e inforniamo per 20- 25 minuti a 200°C.
Sforno , lascio raffreddare un pochino e prima di servire per me è d'obbligo una bella nevicata di cannella.
Ah quasi dimenticavo!
Sono maturi i gelsi ^_^ ... Non ditemi che non li avete mai mangiati !
Oggi condivido una ricetta molto semplice (e molto buona) che mi sono ritrovata a preparare più volte. Unica particolarità : non usiamo la bilancia come unità di misura ma il cucchiaio.
Dosi per una torta da 20/25 cm di diametro :
- 4 cucchiai colmi di farina
- 1 cucchiaio di zucchero di canna
- 2 cucchiai d'olio
- mezza bustina di lievito per dolci o una punta di cucchiaio di cremor tartaro
- latte vegetale, succo di frutta o acqua
- 3 mele piccole tagliate a fettine sottili
- aromi a piacere (vaniglia, buccia di limone, cannella ... ecc)
- marmellata (opzionale)
- cannella (opzionale)
Impastiamo (nel mio caso rigorosamente con le mani) farina, zucchero, agente lievitante, aroma a scelta, olio e piano piano aggiungiamo il liquido che occorre (nel mio caso latte di riso) a formare una bella frolla compatta.
Stendiamo la pasta col mattarello dando una forma tondeggiante, adagiamo nella teglia e modelliamola avendo cura di sbordare leggermente sui lati. Bucherelliamo la superfice con una forchetta, stendiamo un velo di marmellata (omettibile .. io ho provato sia con che senza il risultato ovviamente cambia ma rimane comunque buono) e le fettine di mela.
Ripieghiamo il bordino verso l'interno (per contenere le mele), spolveriamo con lo zucchero e inforniamo per 20- 25 minuti a 200°C.
Sforno , lascio raffreddare un pochino e prima di servire per me è d'obbligo una bella nevicata di cannella.
Ah quasi dimenticavo!
Sono maturi i gelsi ^_^ ... Non ditemi che non li avete mai mangiati !
lunedì 11 maggio 2015
I SOLDI NON COMPRANO TUTTO
Oggi volevo scrivere il solito "post-ricettina"... Ma ... Cambio di programma; avverto sarò polemica e verbalmente aggressiva.
Ci sono tante ragioni per non comprare un animale, ma adottarlo.
La prima (e credo più importante) è che una vita non ha un valore economico quantificabile.. Si sceglie e si compra un soprammobile, un vestito o tutto al più una pianta, ma non una creatura!
Ho sentito l'altro giorno un a frase che mi ha fatto gelare il sangue :
"E ma quell'allevatore non è uno di quegli ufficiali.. Lo fà per passione."
Eh no, l'unica passione è quella dei soldi cari miei, Uno che ama l'animale (di qualunque specie o razza sia) non lo fà riprodurre in continuazione, non ne fà nascere sapendo perfettamente quanti senza casa ci sono e non ne da un prezzo con relativo tagliando di qualià. Non si lucra su chi si ama.
A tal proposito a noi del rifugio GLI ULTIMI è arrivata una richiesta d'aiuto la settimana scorsa da una ragazza della zona di Milano dicendo che possedeva alcuni ratti e non poteva più occuparsene per problemi economici.
Togliendo il fatto che quando entra nella tua vita un esserino tu devi esserci anche quando avrà più bisogno (salute compresa), al massimo cerchi di fare una colletta, ti impegni a raccogliere soldi con piccoli incontri benefit, fai lavoretti extra.. O i sacrifici valgono solo per scarpine e viaggetti?
Tagliando corto, ci siamo recati sul posto a recuperare i sei ratti malcapitati, tenuti in condizioni molto discutibili. Il giorno seguente visita veterinaria d'obbligo : rogna (trascinata da tempo) e stato di salute precario per diversi soggetti ( genealogia con deficit? malnutrizione? condizioni igeniche non idonee? ).
Come ciliegina sulla torta, veniamo a conoscena che il soggetto in questione (che per bontà personale definirò "la ragazza"), è un allevatrice amatoriale. A tal proposito ecco i suoi dati:
https://www.facebook.com/people/Mondo-Ratto/100007723905866
Una che vende vite anche a chi li usa per nutrire i serpenti, una che ha avuto animali altamente infetti e infettivi non curati per mesi, una che ci ha dato un ratto maschio con testicoli interni e atrofizzati che non si regge in piedi e lo ha deriso con un "non ce la fà" a montare le femmine, una che ci ha aspettato coi ratti in strada (una ratta in una scatola di cartone e gli altri in una sorta di trasportino pieno di urina fino alla maniglia), una che non ha capito nemmeno la gravità della cosa.
Io non mando accidenti alle persone, non fà per me e non serve poichè ho la certezza che la vita le regalerà quello che merita. Semini vento e raccogli tempesta.
Aggiungo solo che al rifugio ci sono tanti ratti con la propria storia che cercano un posto da chiamare casa, che merita una vita dignitosa.
http://www.gliultimi.org/
Ci sono tante ragioni per non comprare un animale, ma adottarlo.
La prima (e credo più importante) è che una vita non ha un valore economico quantificabile.. Si sceglie e si compra un soprammobile, un vestito o tutto al più una pianta, ma non una creatura!
Ho sentito l'altro giorno un a frase che mi ha fatto gelare il sangue :
"E ma quell'allevatore non è uno di quegli ufficiali.. Lo fà per passione."
Eh no, l'unica passione è quella dei soldi cari miei, Uno che ama l'animale (di qualunque specie o razza sia) non lo fà riprodurre in continuazione, non ne fà nascere sapendo perfettamente quanti senza casa ci sono e non ne da un prezzo con relativo tagliando di qualià. Non si lucra su chi si ama.
A tal proposito a noi del rifugio GLI ULTIMI è arrivata una richiesta d'aiuto la settimana scorsa da una ragazza della zona di Milano dicendo che possedeva alcuni ratti e non poteva più occuparsene per problemi economici.
Togliendo il fatto che quando entra nella tua vita un esserino tu devi esserci anche quando avrà più bisogno (salute compresa), al massimo cerchi di fare una colletta, ti impegni a raccogliere soldi con piccoli incontri benefit, fai lavoretti extra.. O i sacrifici valgono solo per scarpine e viaggetti?
Tagliando corto, ci siamo recati sul posto a recuperare i sei ratti malcapitati, tenuti in condizioni molto discutibili. Il giorno seguente visita veterinaria d'obbligo : rogna (trascinata da tempo) e stato di salute precario per diversi soggetti ( genealogia con deficit? malnutrizione? condizioni igeniche non idonee? ).
Come ciliegina sulla torta, veniamo a conoscena che il soggetto in questione (che per bontà personale definirò "la ragazza"), è un allevatrice amatoriale. A tal proposito ecco i suoi dati:
https://www.facebook.com/people/Mondo-Ratto/100007723905866
Una che vende vite anche a chi li usa per nutrire i serpenti, una che ha avuto animali altamente infetti e infettivi non curati per mesi, una che ci ha dato un ratto maschio con testicoli interni e atrofizzati che non si regge in piedi e lo ha deriso con un "non ce la fà" a montare le femmine, una che ci ha aspettato coi ratti in strada (una ratta in una scatola di cartone e gli altri in una sorta di trasportino pieno di urina fino alla maniglia), una che non ha capito nemmeno la gravità della cosa.
Io non mando accidenti alle persone, non fà per me e non serve poichè ho la certezza che la vita le regalerà quello che merita. Semini vento e raccogli tempesta.
Aggiungo solo che al rifugio ci sono tanti ratti con la propria storia che cercano un posto da chiamare casa, che merita una vita dignitosa.
http://www.gliultimi.org/
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