Oggi volevo scrivere il solito "post-ricettina"... Ma ... Cambio di programma; avverto sarò polemica e verbalmente aggressiva.
Ci sono tante ragioni per non comprare un animale, ma adottarlo.
La prima (e credo più importante) è che una vita non ha un valore economico quantificabile.. Si sceglie e si compra un soprammobile, un vestito o tutto al più una pianta, ma non una creatura!
Ho sentito l'altro giorno un a frase che mi ha fatto gelare il sangue :
"E ma quell'allevatore non è uno di quegli ufficiali.. Lo fà per passione."
Eh no, l'unica passione è quella dei soldi cari miei, Uno che ama l'animale (di qualunque specie o razza sia) non lo fà riprodurre in continuazione, non ne fà nascere sapendo perfettamente quanti senza casa ci sono e non ne da un prezzo con relativo tagliando di qualià. Non si lucra su chi si ama.
A tal proposito a noi del rifugio GLI ULTIMI è arrivata una richiesta d'aiuto la settimana scorsa da una ragazza della zona di Milano dicendo che possedeva alcuni ratti e non poteva più occuparsene per problemi economici.
Togliendo il fatto che quando entra nella tua vita un esserino tu devi esserci anche quando avrà più bisogno (salute compresa), al massimo cerchi di fare una colletta, ti impegni a raccogliere soldi con piccoli incontri benefit, fai lavoretti extra.. O i sacrifici valgono solo per scarpine e viaggetti?
Tagliando corto, ci siamo recati sul posto a recuperare i sei ratti malcapitati, tenuti in condizioni molto discutibili. Il giorno seguente visita veterinaria d'obbligo : rogna (trascinata da tempo) e stato di salute precario per diversi soggetti ( genealogia con deficit? malnutrizione? condizioni igeniche non idonee? ).
Come ciliegina sulla torta, veniamo a conoscena che il soggetto in questione (che per bontà personale definirò "la ragazza"), è un allevatrice amatoriale. A tal proposito ecco i suoi dati:
https://www.facebook.com/people/Mondo-Ratto/100007723905866
Una che vende vite anche a chi li usa per nutrire i serpenti, una che ha avuto animali altamente infetti e infettivi non curati per mesi, una che ci ha dato un ratto maschio con testicoli interni e atrofizzati che non si regge in piedi e lo ha deriso con un "non ce la fà" a montare le femmine, una che ci ha aspettato coi ratti in strada (una ratta in una scatola di cartone e gli altri in una sorta di trasportino pieno di urina fino alla maniglia), una che non ha capito nemmeno la gravità della cosa.
Io non mando accidenti alle persone, non fà per me e non serve poichè ho la certezza che la vita le regalerà quello che merita. Semini vento e raccogli tempesta.
Aggiungo solo che al rifugio ci sono tanti ratti con la propria storia che cercano un posto da chiamare casa, che merita una vita dignitosa.
http://www.gliultimi.org/
Ciao Elisa,
RispondiEliminaho letto con estremo interesse quanto hai scritto perché sono a mia volta animalista e particolarmente sensibile al benessere dei roditori.
Purtroppo la riproduzione continua e la smania che ha preso certi soggetti nell'allevare ratti (cercando di mischiarli geneticamente come cavolo volevano loro per ottenere vari colori del manto) è una piaga.
E se già è orribile allevarli e lucrarci è ancor peggio non farsi scrupoli a venderli come pasto! è una delle cose che mi fa più male in assoluto.
I roditori che ho avuto erano quasi sempre "da pasto" (a parte quelli affidati a me o alla mia ragazza da I-care) e sono stati recuperati in extremis sempre in condizioni poco migliori dei ratti che hai descritto.
Se fossi geograficamente più vicina a voi de "gli ultimi" mi piacerebbe aiutarvi perché questa è davvero una causa con pochi difensori...