Ciao a tutti,
Cosa fare della parte esterna dei finocchi (che di solito è più dura e fibrosa)?
Per me la soluzione è tagliarli cuocerli in modo da spezzare le fibre e ammorbidirle.
La parte interna di questo ortaggio (più tenera e profumata) per noi è d'obbligo mangiarla cruda.
Oggi li prepariamo in padella, semplicissimi.
Per dare lo sprint mi avvalgo di due spezie profumatissime conosciute diverse anni fà in un bazar etnico : il carvi (cumino dei prati) e il ras el hanut. Impossibili da trovare nei negozi nostrani!
Ingredienti :
- finocchi
- olio evo
- aglio
- sale
- spezie (nel mio caso carvi e ras el hanut)
- limone a pezzetti con buccia (non trattata ovviamente)
Mettere in padella i finocchi a tocchetti, uno spicchio d'aglio tritato, un filo d'olio e far leggermente rosolare. Salare, aggiungere un poco di acqua, abbassare la fiamma e porre il coperchio in modo che i finocchi si ammorbidiscano più velocemente (e uniformemente).
Dopo pochi minuti noterete che già sono più teneri, aggiungere le spezie i tocchetti di limone e far ultimare la cottura. Se non avete queste spezie io credo sia ottimo il rosmarino.
"Ma cosa mangi? solo insalata?!" La frase che perseguita ogni veg! Qui propongo piatti vegetali gustosi, preparati con amore e rispetto. Condivido anche quello che imparo e penso possa essere utile sull'orto/giardinaggio, sulla cosmesi naturale e sul fai da te in genere... Cercando di riutilizzare il più possibile.
lunedì 11 maggio 2020
venerdì 8 maggio 2020
PESOFORMA, BILANCIA E ALTRE LEGGENDE METROPOLITANE
![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEipbxMF61IjhYbanSZI2cYESm24R5S_rUufQBx9r8HoHz7JlkcWu2yeP_amKW_Ab-eLdTWWd72nBwFYmRJ2snvOLir_-E_cJ3fiJQfnKvlfhKYUf9USxN956_Hiju52oHazo7iGji_CwM8x/s320/DSC_0000227.jpg)
Premetto che non ho nessuna "qualifica" per parlare di alimentazione o psicologia in modo professionale, mi rifaccio solamente alla mia piccola esperienza.
Chi non odia la bilancia?
Penso sia una cosa diffusa, specialmente tra donne avere una guerra con i chili.
La mia bilancia stà in un angolo del bagno,guardandomi male. Devo ancora capire ogni quanto sia "giusto" pesarsi, prima lo facevo tutti i giorni, poi una volta a settimana, poi due volte a settimana ... Ora non lo faccio praticamente più. Non ho ancora capito cosa sia davvero "giusto".
E' difficile capire quale è realmente il peso "ideale" (se poi esiste davvero un peso ideale) per una persona; dipende da tanti fattori (età, ossatura, corporatura .... ).
Per cercare di capire qualcosa si può calcolare l' IMC che dà una fascia nel quale bisognerebbe collocarsi (è piuttosto ampia.. ballano circa una decina di kg... es io sono alta 1,58 dovrei pesare tra i 48 e i 61 kg... qui una tabella per calcolarla).
Molti siti più o meno seri, invece,indicano che il celeberrimo "peso ideale" è circa 10 kg in meno rispetto all'altezza (es io sono alta 1,58 dovrei pesare 48 kg, storicamente sono arrivata a 53 ma non mi vedevo così bene come credevo,col tempo ho capito che per me erano pochi).
E' ,quindi , difficile avere un dato oggettivo per valutare se il proprio peso è corretto.
Così si rischia di vedere il cibo come un nemico, tante patologie in ragazzi e non solo ne sono una prova.
Ma, in fondo, il cibo non è solo un ammasso di calorie. E' quello che ci dà la vita.
Cosa ci importa davvero di tutta la faccenda?
Ci importa essere in forma? Essere magri? Essere felici? Essere soddisfatti? Essere tonici come il tale? Quel numero ci descrive?
Capire a cosa siamo interessati sarebbe già qualcosa.
Forse è sbagliato dare un significato troppo importante a un singolo numero, rincorrerlo e starci da schifo se i risultati non arrivano. Forse bisognerebbe essere più elastici. Dirsi: "Io oggi mi vedo bene." senza bilance, nastri da sarta o altre unità di misura.
Posso parlare solo che per me, ho fatto un percorso importante che mi ha portato a perdere molto peso (i vegani non sono tutti magri o tutti in piena salute), e negli anni ho elaborato diverse teorie, metodi, piani alimentari, sbagli e scelte di vita per arrivare a sentirmi più o meno bene.
Non saremmo mai perfetti come riviste patinate o influencer richiedono, ma questo non toglie che bisogna puntare in alto e cercare di migliorarsi, non essendo troppo severi quando si sbaglia
e volendosi davvero bene.
lunedì 4 maggio 2020
BUDINO DI AVENA (PORRIDGE)
fino a poco tempo fà avevo abbastanza pregiudizi verso il
famosissimo e osannatissimo porridge.
Praticamente a un certo punto tra blog, social e chi più ne ha più ne metta, sembrava che se non ti fai una scodella di questa pappetta
di avena alla mattina non hai capito niente nella vita.
Sarà che a
vederlo tutta stà voglia non me la faceva venire, sarà che ho sempre fatto
colazioni diverse non me lo sono mai calcolata più di tanto.
Per me l'avena
continuava ad essere la regina sovrana per la granola fatta in casa.
Poco tempo fà ho visto un video di alcuni ragazzi, noti come
elefanteveg su you tube, che preparavano questo stramaledetto porrige ma in
chiave budino: la svolta.
Incuriosita l'ho preparato e devo dire che per una merenda
ricca è l'ideale.
Oggi ripropongo la loro ricetta, semplice, gustosa, vegan,
senza glutine e senza zuccheri raffinati.
Con queste dosi ne otteniamo quattro piccoli.
Ingredienti:
- 70 gr di fiocchi di avena frullati fini
- 500 gr di latte vegetale (il riso è per me il migliore) o
semplice acqua
- 1 mela a pezzettini
- una manciata di uvetta
- la scorza grattata di un limone (mi raccomando non
trattato)
- un pizzico di vaniglia in polvere o estratto di vaniglia
naturale (non vanillina)
Mescolare in un pentolino la bevanda vegetale, i fiocchi
d'avena, la mela e le uvette. Portare dolcemente in cottura continuando a
mescolare, appena si comincia ad addensare unire gli aromi (limone e vaniglia)
e continuare a mescolare fino a che non raggiungiamo la densità desiderata.
A questo punto mettere nei barattoli (o contenitori) e
quando è totalmente freddo si conserva tranquillamente in frigo per qualche
giorno.
A dire il vero io ho provato anche una tecnica alternativa che lo rende ancora più compatto e budinoso. Ovvero utilizzando i fiocchi interni, procedere sempre allo stesso modo, cuocendo tutti gli ingredienti e far addensare. Una volta freddo (o almeno tiepido) frullare col mixer.
venerdì 1 maggio 2020
FINTI CAPPERI DI TARASSACO
![finti capperi di tarassaco](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjnBdobg-ldBwVdq5jSZDI0cL1INAtpE3t119y8ZnF0LAqhmnfxmRf3BxAYChoa2RITUYUc2FfeQM8r30o83JosXn-2nGztae3f2M2Ex4RWg7SfbT8hnVScCo_eWDpvUQNgzbQIENariyrS/s320/IMG_20200402_105842.jpg)
questa è la stagione perfetta per andare in giro tra i campi (mi raccomando in luoghi non contaminati) a raccogliere i boccioli di tarassaco.
Purtroppo in questo periodo di quarantena non tutti potranno farlo, ma confidando nella fortuna e nelle istituzioni, a volte un pò come negli unicorni che sfrecciano in cielo, mi auguro la situazione diventi più vivibile per tutti.
Tornando alla fantastica pianta del tarassaco, dalle proprietà ben note fin dall'antichità diuretiche e depurative, ricca di vitamine e minerali, possiamo davvero inserirlo in molti modi nei nostri piatti. Ad esempio mangiandone fiori e foglie tenere in insalata, spadellando foglie e fusti più adulti come si fà per la catalogna, friggendone i fiori in pastella, ecc..
E' importante non strappare le piante ma tagliarle,in modo possano ricrescere oltre che (ovviamente) prendere solo il necessario senza sprecare.
Oggi ci mettiamo di impegno e raccogliamo i boccioli non esplosi dei fiori (che di solito si trovano alla base della pianta) e li mettiamo sotto sale o in salamoia per consumarli come i capperi (i fiori di).
Quelli perfetti sarebbero piccolissimi e perfettamente chiusi, ma secondo me vanno bene anche quelli che hanno già aperto le foglioline alla base (vedi foto sotto).
Una volta raccolto una buon numero di boccioli sciacquiamoli bene e tamponiamoli con un canovaccio di cotone.
![capperi tarassaco](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjib-VP6JyGH1Mx2xbU0k4anJGnG0_quCiCCVvTirB59n4wmXuoeq05ftwhJkVrN47F-4FK3q2DliqamTiPG3ojVbTqCzntbgQlVKgz8yhCCdxnoUJKk4vhI9fRcNFZ2ylPZKJ4ofAMLqOZ/s320/IMG_20200406_114054.jpg)
- Sotto sale: Pesare i boccioli e un ugual quantità di sale, mescolare in una terrina in modo da rendere la miscela omogenea e inserire in vasetti puliti. Si conservano a lungo.
Io ho utilizzato questo metodo l'anno scorso e sono ancora perfetti. Ovviamente vanno sciacquati prima dell'utilizzo.
- Salamoia: Far bollire 50/60 gr di sale per litro d'acqua, una volta sciolto aggiungere i boccioli e farli sobbollire per circa un minuto.
Filtrare i fiori, metterli in un barattolo e coprire con la salamoia. Una volta freddi si conservano in frigorifero per almeno qualche settimana.
Penso che volendo conservarli in dispensa, si possa eseguire lo stesso procedimento con l'accortezza di usare vasetti sterilizzati, metterli ancora bollenti a testa in giù e una volta raffreddati girarli, assicurarsi abbiamo preso il vuoto, e porli in un luogo fresco e al buio.
Non ho mai provato con i fiori, ma utilizziamo questa tecnica a casa per le verdure in agrodolce e funziona.
lunedì 27 aprile 2020
RICOTTA CON OKARA DI SOIA ( A MAGGIOR RESA)
ho già proposto qui la "vera" ricotta di soia (una
sorta di tofu molto più amabile), terribilmente simile alla ricotta vaccina e
per questo molto versatile.
La ricetta che condivido oggi è più semplice e veloce, non serve cagliare, rende di
più (se ne ottiene una maggior quantità) e, utilizzando l'okara (invece del latte che utilizzeremo per altre cose), ci permette di
smaltire lo scarto della bevanda di soia (che chi prepara in casa queste cose sà e parecchio).
Onestamente devo ammettere che non se ne può fare l'uso che
si fà con la ricotta di soia originale, ma una volta che se ne si conoscono i
limiti rimane una ricetta gustosa da accostare a verdure o cereali poichè, comunque
sia, ha un apporto proteico importante.
Ingredienti (per una piccola ricottina) :
- l'okara di un litro di latte di soia (ovvero circa 100gr
di soia secca)
- un pizzico di sale e pepe
- un filo d'olio
- spezie e erbe aromatiche a piacere (opzionali)
Una volta strizzata bene l'okara per ricavarne il latte
vegetale, metterla in un mixer insieme a sale e pepe ed eventualmente aromi a
nostro gusto. L'importante è renderla fine, poi unire un filo d'olio e inserire in una
piccola fuscella (o qualunque contenitore bucherellato che possiamo ricavare da
un bicchierino di plastica o utilizzare il cilindro dello schiacciapatate),
compattare bene la ricotta e premere bene.
Lasciare riposare in frigorifero per almeno un'oretta
(mettete un piattino sotto poichè può essere perda un pò di liquido.
Sformare e servire.
venerdì 24 aprile 2020
MACERATO DI EQUISETO
Conoscete l'equiseto (o coda cavallina) ?
E' una è una pianta davvero singolare nella sua forma,
utilizzato anche in erboristeria per le sue proprietà diuretiche, mineralizzanti (contro problemi come l'osteoporosi), antibatteriche e per la cura di palpebre, mucose di bocca e gola arrossate o infiammate. Incredibile no?!
Nel gambo centrale
contiene una buona concentrazione si silicio e tanti minerali come calcio, magnesio e potassio (è detta anche "argilla vegetale" infatti) che la rendono una pianta così speciale.
La si trova in zone umide e
ombreggiate a fianco di canali e fossi.
In orto contrasta i marciumi radicali (specialmente nelle
piante giovani), annaffiato e/o vaporizzato sulle foglie cura e previene muffe e
malattie funginee (come la peronosposa o l'oidio delle cucurbitacee) ed è un
ottimo rinvigorante/fertilizzante.
Come abbiamo fatto per il macerato di ortica, mettere nel
contenitore scelto (nel mio caso un secchio) le piante di equiseto (tagliate e
non strappate poichè possano facilmente ricrescere), schiacciando in modo che
il materiale vegetale sia tanto, aggiungere poi acqua quel tanto che basta da coprire le
piante. Coprire il secchio con un telo di cotone o un coperchio non ermetico.
Lasciare fermentare per almeno 24 ore, quindi filtrare e
mettere in taniche o secchi puliti e utilizzare al bisogno.
Leggevo che se utilizziamo il macerato a scopo di combattere
muffe o marciumi è meglio utilizzarlo fresco (al massimo una paio di giorni
dopo averlo filtrato), invece come fertilizzante è possibile conservarlo più tempo.
Se vogliamo averlo pronto in minor tempo possiamo realizzare
un decotto. In un pentolone tagliamo i gambi centrali dell'equiseto (circa 200 gr di pianta fresca per un litro di acqua), copriamo a
filo con acqua e portiamo a bollore. Far sobbollire coperto per circa 30 minuti, far raffreddare e filtrare.
Dosaggi:
- 4 parti di acqua e 1 di macerato o decotto di equiseto per nebulizzazioni
su piante e fogliame in caso di muffe (o meglio ancora per prevenirle in piante soggette come zucche e zucchine);
- 9 parti di acqua e 1 di macerato o decotto se si vuole utilizzare per l'irrigazione delle piante (per la prevenzione di patologie o a scopo di fertilizzante).
In ogni caso, ripetere la somministrazione ogni 15 giorni.
lunedì 20 aprile 2020
BISCOTTI AL COCCO SENZA GLUTINE
Ciao a tutti,
questi dolcetti sono una delizia; ideali per tutti: chi vuole una dieta veg, senza glutine, senza lievito e senza zuccheri aggiunti. Vincono tutti.
Ingredienti:
- 60 gr di farina di cocco
- 60 gr di farina di mandorle (ovvero mandorle macinate fini)
- 60 gr di farina di riso integrale
- 20 gr di olio di girasole bio
- dolcificante a scelta tra una manciata di uvetta, qualche dattero o due cucchiai di malto
- latte vegetale o semplice acqua
- un pizzico di bicarbonato
- vaniglia in polvere o estratto di vaniglia (non vanillina) opzionale
Unire tutti gli ingredienti secchi in una terrina e aggiungere l'olio impastandolo alla farina per distribuirlo uniformemente. Inserire anche il dolcificante scelto (se scegliete la frutta disidrata potete aggiungerla a piccoli pezzetti o frullarla con un pochino di latte veg per ottenere una sorta di sciroppo), amalgamarlo e aggiungere poi pian piano il latte vegetale fino a ottenere un impasto manipolabile.
Non immaginate un impasto compatto o gommoso, non c'è glutine quindi rimarrà un pò "sabbioso", ma credo sia una peculiarità per questo tipo di dolce.
Formare delle palline grosse come una noce (o la forma che desiderate) e infornare a 180°C per circa 15 minuti.
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