lunedì 3 giugno 2019

BEVANDA DI SOIA FATTA IN CASA



latte di soia fai da te autoproduzioneBEVANDA DI SOIA

Ciao a tutti,
oggi facciamo la bevanda do soia (non latte poichè effettivamente mungere i semi di soia mi farebbe un pò impressione ^_^) .
Il processo è molto semplice, ci sono solo alcune regoline da rispettare.
 Il costo è molto basso (100 gr di soia ci verranno a costare una cosa come 40/50 centesimi).. E il risultato è modo differente da quello che acquistiamo nel tetrapack della grande distribuzione. Ovviamente in positivo.

Per ottenere un litro di bevanda ci occorrono:
- 100 gr di soia gialla
- acqua

Iniziamo col mettere in ammollo la soia per 12 ore, se nel corso di queste ore riusciamo a cambiare l'acqua è meglio.

Quando la soia sarà ben idratata, la sciacquiamo per bene sotto il getto d'acqua e la mettiamo nel frullatore (perfetto sia quello per i frullati con la caraffa sia quello a immersione). Frulliamo la soia insieme a un litro d'acqua del rubinetto finemente, fino ad avere un liquido bianco e schiumoso (lecitine contenute naturalmente) e una poltiglia di bucce triturate.

latte di soia fai da te autoproduzioneCuociamo tutto per 10/15 minuti avendo cura di mescolare altrimenti attaccherà sul fondo e di utilizzare una pentola molto capiente poichè altrimenti il liquido gonfiandosi con il calore si riverserà sul piano cottura; cosa alquanto odiosa.

Filtriamo ponendo un canovaccio ( o un semplice straccio di cotone), non lavato con ammorbidente come dovrebbero essere almeno tutti i tessili in cucina, su un colino e sotto una pentola o caraffa per far passare la nostra bevanda vegetale. Strizziamo bene e teniamo da parte la buccia (l'okara) del legume.

Ecco ora possiamo utilizzare il nostro "succo di soia" al naturale, con l'aggiunta di un dolcificante (come malto o zucchero di canna integrale) o utilizzarlo in mille usi in cucina (es. besciamella, budini, maionese, tofu, ecc... ).
latte di soia fai da te autoproduzione
Si conserva nel frigorifero per 3-4 giorni; ma la cosa bella di farlo in casa e che possiamo in circa 15 minuti (tolto l'ammollo della soia) produrci la quantità di cui necessitiamo volta per volta.
Non buttiamo assolutamente l'okara ottenuta ci sarà utilissima per ripieni, polpette e ragù vegetale, che magari vedremo nei prossimi post .
Buona autoproduzione a tutti :)

venerdì 31 maggio 2019

SALVA GALLINA E PULCINO (MASCHIO O FEMMINA CHE SIA)

Ciao a tutti!
Oggi mi ributto nella mia personale lotta volta alla tutela del benessere animale (no, non si tratta di essere talebani si tratta di essere coerenti e il più possibile rispettosi).
Sfogliando una rivista leggo un titolo.. "Coop salva il pulcino maschio"
E da cosa lo salva mi sono chiesta? Ma facciamo un passo indietro.

vegan no uova motivi
Dobbiamo aprire una parentesi (spero breve ma ci sono tante cose da dire) sull'allevamento delle galline ovaiole. Ebbene si, ci sono razze di galline attentamente selezionate per essere in grado di produrre più uova (aiutate spesso da mangimi addizionati delle peggiori schifezze) e ci sono razze di polli (ma anche galline) allevate per diventare grosse e in poco tempo per l'utilizzo delle loro carni.
Ingenuamente non capiamo come il consumare uva (o anche latte) implichi l'uccisione di animali.
Ma vediamolo da più punti:

- una gallina in media vive circa otto anni (in alcuni casi scavalla i dieci), in allevamento difficilmente supera i due; in quanto da "anziana" diventa meno produttiva e quindi troppo costosa, meglio rimpiazzarla con una giovane. Quindi direttamente al mattatoio;

- una gallina in natura depone molte meno uova di quelle allevate.. un centinaio in un anno . Io ho fatto una media delle principali razze allevate intensivamente a questo scopo e sono circa 300 uova annue;

- Nei capannoni (allevamento a terra), per non parlare delle gabbie, le galline sono stipate (ogni animale ha a disposizione circa lo spazio di un foglio A4 ) e per evitare che il nervosismo le renda eccessivamente aggressive  viene loro tagliato parte del becco, ovviamente senza anestesia.
Questi ambienti con poca ventilazione, molti animali (spesso le carcasse di quelli morti non vengono tempestivamente rimossi quindi in parte decompongono e vengono mangiati dalle altre galline), poca igiene non sono certo salubri e malgrado l'uso più o meno massiccio di antibiotici e altri farmaci per evitare che gli animali si ammalino spesso ci troviamo di fronte a epidemie (aviaria per dirne una), dove l'intervento è uno soltanto.. Eliminarle tutte.

Ovviamente il cerchio della vita deve (in parte) continuare e un certo numero di uova vengono messe in incubatrici e fatte schiudere per assicurarci una produzione continuativa al "pensionamento" delle più anziane. Si esattamente come pezzi di ricambio guasti da sostituire per continuare a far funzionare gli ingranaggi per alimentare la nostra cultura malata sempre più avida. Avete visto quanto costano le uova?!

Per tornare al titolo del post quando un uovo deve schiudere ci sono metà delle possibilità che sia femmina e metà che sia maschio. I maschi non possono produrre uova, quindi sono inutili e come tali vengono tritati vivi poco dopo la nascita e andranno a costituire alimenti poco pregiati come i mangimi a uso animale.
L'articolo parla di "salvare" il pulcino nel senso che questo verrà allevato come fosse un pollo "da carne" e avranno il buon cuore di macellarlo solo in seguito anche se di razza ovaiola rimarrà più piccolo e si svilupperà in più tempo rispetto a suo cugino broiler. Che gentili eh?!

Non possiamo in alcun modo parlare di uovo cruelty free, poichè la crudeltà esiste per tutte le galline e i polli comunque. Nessun animale vuole stare imprigionato. Nessun animale vuole essere mutilato, nessun animale vuole morire.

Possiamo poi parlare delle diverse tipologie di allevamento: in gabbia, a terra (capannoni stipati) e all'aperto, bio. Possiamo parlare delle famose uova del contadino. Ma chi più o meno intensivamente vorrebbe perdere guadagno? Chi terrebbe una gallina che produce pochissime uova o non ne produce più affatto? Chi investirebbe sulla cura e il benessere di un animale quando non "produce" più?
Pensare a galline che razzolano nei prati con in contadino che le chiama per nome è pura utopia a meno che non siamo noi a gestire un numero limitato di nostre galline.. Pulendo il pollaio, curandole se hanno necessità, facendole razzolare tutto il giorno, nutrendole in modo sano ecc...
Solo così forse si potrebbe parlare di uova "felici". Dico forse perchè mi rimane ancora un interrogativo (in quanto io non ho ancora avuto la fortuna di offrire alloggio a qualche gallina): sarà giusto togliere le uova a una gallina che cerca di covarle pensando alla prole e a quell'istinto naturale che segue? Se qualcuno legge questo articolo e ha qualche risposta in merito apprezzerei molto la sua opinione, come apprezzerai uno scambio di opinioni in modo gentile anche con chi a tutt'altro pensiero.

Esistono molti metodi se vogliamo sbizzarrirci in cucina non utilizzando le uova. La farina di ceci, per esempio, è ottima per ricavare della frittate, l'acqua faba (acqua di governo dei ceci) per meringhe, mousse e molto altro, i semi di lino triturati aggiunti agli impasti delle torte...
 Esiste in commercio anche una bustina che si chiama "senz'uovo" in vendita nei negozi di alimentazione naturale nel reparto dolci/ pasticceria utilizzato con successo in molte ricette.
Le uova, in oltre ,non apportano nulla di fondamentale che non possiamo assumere in altri modi per avere un alimentazione sana ed equilibrata. Ormai sono sempre di più i nutrizionisti ed esperti in alimentazione che promuovono una dieta vegetale.

Insomma le alternative le abbiamo, perchè non proviamo a far capire all'industria che lucra sulla vita animale che questo non ci và più e attuiamo una grande forza : il boicottaggio.
Se non c'è domanda non c'è offerta.


Un pò di link per approfondire da dove ho attinto un pò di info:
https://www.essereanimali.org/2018/06/uova-la-sofferenza-di-galline-pulcini/
https://scienze.fanpage.it/allevamenti-lager-di-galline-ovaiole-in-italia-maltrattate-tra-escrementi-e-carcasse/
https://www.corriere.it/video-articoli/2018/01/29/pulcini-tritati-vivi-schiacciati-video-girato-dove-nascono-futuri-polli-carne/54199362-0521-11e8-8913-7ceabd19f7b3.shtml

lunedì 27 maggio 2019

CRISI E DECRESCITA

Ciao a tutti,
ogni tanto torno al mio blog, è come un rifugio sicuro per me.. Quel posto dove ti senti a casa e hai tutta la libertà che vuoi.
Vorrei impegnarmi a essere più costante per condividere le idee e le piccole scoperte che faccio con chi non le conosce ed essere cazziata :) e corretta da chi ne sà più di me.
Ci sono sempre mille cose da fare e ahimè il blog è sempre negli ultimi posti, quando avanza tempo insomma.
Io attualmente non lavoro (che è molto diverso dal non fare niente) però mi rendo sempre conto che le 24 ore sembrano non bastare mai... Chi la conosce la noia? Tra i miei pargoli da accudire, l'orto, l'autoproduzione sempre più completa,  commissioni varie ed eventuali le giornate sono davvero rìcche. Ma và bene così.
Oggi voglio parlare di un bel tema a cui mi stò avvicinando: c'è chi lo chiama minimalismo, c'è chi lo chiama semplicità volontaria, c'è chiama semplicemente risparmio. E' difficile riassumere in una parola.
Ma se fosse possibile non lavorare tutta la vita ed essere felici perchè alla fine si ha quel poco che occorre? Questo è quello di cui parla Francesco nel suo blog smetteredilavorare.it .
Cercando di riassumere il suo pensiero (e il suo percorso), afferma che bastano molti meno soldi di quello che ci fanno credere per arrivare a fine mese, che tutto il superfluo (se lo vogliamo) possiamo eliminarlo e  con un pò di ingegno e applicazione riuscire a fare entrare nel bilancio familiare quel poco denaro che occorre e lavorare meno, molto meno o addirittura trasformare una nostra passione in lavoro. Senza ritrovarsi a settanta anni con tanti problemi di salute e una pensione ridicola.
Ad esempio lui e la sua famiglia (sono in quattro) vivono con meno di 500 euro al mese attraverso il blog, il canale yt, la sua professione di scrittore e lo studio di registrazione che con i risparmi è riuscito ad avviare. Prima di arrivare a oggi afferma di aver lavorato e risparmiato il più possibile per più di una decina di anni.. Ma ora ha una sua casa, tante passioni avviate (su cui riesce a guadagnare) e cosa più importante una vita serena e felice, una vita libera.
 crisi decrescita felice smettere di lavorareDevo ammettere che all'inizio ero scettica su diversi punti dei suoi ragionamenti vi invito calorosamente ad ascoltarlo o leggerlo, è davvero difficile uscire dalle gabbie mentali con cui siamo stati cresciuti sulle cose che "bisogna" fare.. A volte la società si aspetta da noi un andamento obbligatorio... come corressimo su delle rotaie già segnate: nasci, vai a scuola, ti laurei , trovi lavoro, ti sposi, fai dei figli, lavori, lavori, lavori (avendo bisogno di aiuti per crescere i bambini, per pulire la casa, che ti organizzino le feste, che ti compilino i moduli, che cucinino per te ...perchè tu non ne hai il tempo), vai in pensione e puoi muori.  E' la vita che vogliamo? il nuovo smartphone, una cena stellata? una vacanza da sogno, un villa con piscina, ecc.. ne valgono la pena?
Con questo non voglio affatto dire che sia un percorso facile, ma a mio parere è una via che và provata.
Che senso ha guadagnare tanti soldi se poi non sei felice? Se li puoi spendere nei ritagli di tempo? Se la domenica sei già girato male perchè il lunedì ti rimetti nel traffico e vai in apnea fino a venerdì sera? Ovviamente per fortuna c'è anche tanta gente che è felice e appagata del proprio lavoro, ma onestamente la maggior parte no.
L'unica cosa che non condivido con Francesco al momento è la sua poca attenzione per l'etica nel rispetto animale, nel rispetto dei lavoratori (non è a mio avviso sufficiente optare per il prodotto che costa meno), nella conoscenza di materie prime di buona qualità (parlo per esempio di alimenti integri o integrali che dir si voglia, del tipo di agricoltura usata, nel supportare i produttori diretti del nostro cibo che si impegnano a darci prodotti di qualità). Non ne parla abbastanza.
Ognuno chiaramente sceglie quello che vuole e come lo vuole, per poi accettarne i risultati.
Trovo però sia molto importante sapere che ci sono soluzioni che non abbiamo considerato.
Tutto questo io lo ho accolto come un momento di riflessione, riflessione accurata e profonda sulle cose importanti e sull'impatto di ogni nostra azione.

martedì 5 febbraio 2019

PESTO DI CAVOLO NERO

cavolo nero pesto veganCiao a tutti!
Ecco una ricetta sfiziosa per utilizzare il cavolo nero; ottima sia sulle bruschette che per condire pasta o cereali.

Ci occorre:
- qualche foglia di cavolo nero sbollentata giusto un minuto
- una manciata di pinoli, mandorle o anacardi (a vostro gusto)
- lievito alimentare
- olio evo, sale, pepe

pesto vegan cavolo nero
Mi armo del mio fido frullatore (và benissimo anche un macina caffè), e trito finemente la frutta secca scelta. Aggiungo il cavolo nero e se occorre un pò d'acqua fino ad ottenere una salsa uniforme. Regolo di sale e pepe e spolvero col lievito alimentare.
Se risultasse troppo asciutto basterà aggiungere un goccino d'acqua.

martedì 6 novembre 2018

MOUSSE DOLCE DI AVOCADO

mousse avocado dolce dessert veganCiao a tutti!
Latitante come non mai torno a scrivere sul mio amato/dimenticato blog.
Oggi propongo una mousse dolce a base di avocado, ottima per guarnire torte e muffin.
Da sola la sconsiglio perchè è davvero pesantina.

Io amo l'avocado più d'estate che in questo periodo, ma è ora che maturano gli avocadi del sud italia/spagna .. Ed è un peccato non deliziarci di questi nutrientissimi frutti proprio adesso che non devono arrivare dall'altra parte del mondo!

Per ottenere questa bella crema densa non dovremmo far altro che frullare ( frullatore a immersione o quello per i frullati )un avocado, un pochino di latte vegetale o acqua, 1 cucchiaio di zucchero di canna e cacao amaro (parecchio perchè deve un pò stemperare il gusto caratteristico del frutto).

Otterremo una mousse molto densa e tremendamente cremosa.

Un ottima variante a creme con grassi di dubbia provenienza. Fatemi sapere se provate o avete varianti ^-^

venerdì 8 giugno 2018

FIORI DI TIGLIO

Ciao a tutti!


 fiori di tiglio cosmetica fai da tein questo periodo nella mia zona sono fioriti i tigli ..E si fanno sentire con il loro profumo sublime dolce ma allo stesso tempo fresco e delicato.
Possiamo raccoglierli, farli seccare e conservare in vasetti ermetici per le nostre preparazioni cosmetiche o per semplici e ottime tisane.
Anche perchè, detto tra noi, io mi sono scocciata di pagarli in erboristeria e vedere all'interno tantissime foglioline.
raccolta fiori tiglio cosmetica  Le uniche attenzioni sono : ovviamente coglierli in zone non troppo trafficate da auto e mezzi e essere rispettosi anche del prezioso lavoro di api e insettini non lasciando interi rami sguarniti.


Se avete intenzione di farvi la vostra piccola scorta, siate svelti perchè nel giro di pochi i giorni i fiori si staccano cadendo a terra in tantissimi piccoli pezzi.

martedì 29 maggio 2018

CHIPS DI MAIS

Buongiorno

tortillas mais vegan senza glutine autoproduzione
oggi condivido la ricetta vista qui delle famosissime tortilla/nachos... non ho ben capito... ma comunque delle chips croccanti di mais parliamo.
La cosa che più mi ha colpito di questa ricetta è il fatto che anche se sono fatte al forno sono buonissime, croccanti e si mantengono per almeno una settimana in un recipiente ermetico.


tortillas mais vegan senza glutine autoproduzioneIngredienti
- 150gr di farina di mais gialla
- 60gr farina di frumento integrale
- 100ml di acqua circa
- sale (un pizzico abbondante)
- due cucchiai di olio evo
- aroma a piacere (aglio in polvere, paprika, pepe nero, rosmarino ecc..)


tortillas mais vegan senza glutine autoproduzioneImpasto le farine, l'olio,il sale, l'aroma scelto (nel mio caso paprika come l'originale ricetta) e aggiungo gradualmente l'acqua sino a ottenere un bell'impasto compatto.
 Lascio riposare circa 30 minuti.
Stendo l'impasto tra due fogli di carta forno aiutandomi col mattarello, sino ad ottenere una sfoglia il più possibile omogenea e supersottilissima. Taglio con la rotella delle sagome irregolari (dei triangoli se volete essere dei precisetti) e se spennello con pochissimo olio le chips, disponendole poi su un foglio di carta forno, leggermente unto d'olio anch'esso.
Cuocio in forno per circa 15 minuti a 180°C in modalità ventilata.

Se utilizzate più farina di mais e meno di frumento l'impasto sarà più difficile da stendere e ancor più croccante.