venerdì 3 aprile 2020

CONOSCI LA ZUCCA SPAGHETTI?


 Ciao a tutti,
oggi voglio parlarvi di questa zucca molto speciale.

Sicuramente ora non è un frutto di stagione, ma è certamente stagione di semina, quindi se avete un piccolo pezzo di terra.. Cominciate a sporcarvi le mani!
Amo il mio orto e il periodo della semina, trovo incredibile ogni volta come in un piccolo seme ci sia l'energia per una pianta intera.

Noi la coltiviamo da almeno tre anni e, come tutte le cucurbitacee, è molto produttiva e dà un sacco di soddisfazione.
La particolarità, da cui deriva il nome, è che all'interno è una sorta di matassa di sottili spaghettini. Dopo averla cotta al vapore o al forno (bucherellata o meglio tagliata a metà eliminando i semi) non farete altro che "grattare" la superficie con una forchetta in modo da srotolare i filini. 
La buccia è sottilissima e molto coriacea quindi non edibile.
Se vogliamo mangiare anche i semi sarà necessario, lavarli, tostarli e frullarli poichè sono davvero spessi da sgranocchiare così come sono.

Come coltivarla?

Semina:

Mettere i semini (meglio se tenuti dall'anno precedente, regalati da amici o conoscenti o acquistati in bustine non ibridi e non trattati) in piccoli recipienti forati con terriccio o compost tenendo la punta del seme verso l'alto e coperti con altra terra, un velo sottile. 
Tenere il terreno umido (non zuppo d'acqua) e al tiepido... In pochi giorni, goffi e spessi germogli usciranno in superficie. A questo punto occorre tenere i semi al tiepido ma alla luce (molta luce ma mai sole diretto).
Il periodo di riferimento dipende dalla vostra zona, indicativamente marzo- maggio.
Per velocizzare la germinazione si possono mettere in ammollo i semi una notte.

Messa a dimora (in terra):

Si procede a cambiare casa alla pianta quando la temperatura esterna è mite (no rischio gelo), quando si dimostra abbastanza robusta (almeno 3-4 foglie reali, ovvero foglie oltre le prime due).
Ama un terreno morbido (come tutte le piante praticamente), fertile e soleggiato.
Noi le coltiviamo circa a un metro l'una dall'altra, ma se avete lo spazio meglio arrivare a circa due metri. Con i ricciolini acchiappano tutto quello che arriva a tiro !
Tenere il terreno umido ma non troppo bagnato perchè tende a sviluppare malattie con i ristagni (come l'oidio). Non bagnare il fogliame ma la terra intorno alla pianta.

L'uso della pacciamatura diminuisce le erbe spontanee (dette erbacce), ci fà annaffiare meno spesso perchè il terreno rimane umido e con la deconposizione del pacciame dà nutrimento al suolo (ottimo lo sfalcio delle erbe prima che vadano a fiore, foglie o materiale legnoso fine).

Non sono una grande esperta di concimazione ma trovo sia molto efficace il macerato di ortica o meglio ancora di equiseto (che grazie alla quantità si silice contrasta malattie funginee e muffe). Per nutrire il nostro terreno possiamo utilizzare il compost (ricavato dagli scarti vegetali domestici) o lasciar lavorare la natura avendo sempre cura di coprire il terreno con materiale vegetale o legnoso, mai la terra nuda che secca in superficie e si inaridisce.

La zucca spaghetti produce frutti non troppo grandi (circa 1 kg) dapprima verdi, e pian piano ingrandendosi, prendono la tipica colorazione gialla. Solo a guardarli risaltare nell'orto è una gioia!

Se non utilizzate la pacciamatura, abbiate cura di poggiare le zucche man mano che crescono su qualcosa ... Un asse di legno o una cassetta andranno bene, altrimenti possono ammuffire dove toccano il suolo o ci sono vermetti che le assaggiano.
A noi le hanno sgranocchiate solo i topi o le nutrie .. Per loro non c'è ripiano che tenga, praticamente paghiamo il pizzo.

Raccolta:

Possiamo raccoglierli quando il picciolo (la nonna di Gian lo chiama "pipaio" e a noi fà un sacco ridere) è totalmente secco, come a dirci che mamma pianta ha finito di accudire il piccolo.

Conservazione:

Conservate in luogo fresco, buio e asciutto durano tantissimo, ottime le cassette o i bancali di legno per sollevarle da terra. 
Noi le abbiamo raccolte a settembre- ottobre e le stiamo finendo in questi giorni (marzo- aprile). 
Ci hanno fatto svernare meravigliosamente.

Possiamo anche raccogliere i fiori della zucca spaghetti (per farli ad esempio inpastella), tendo conto di alcune accortezze:
- Raccogliere solo i fiori maschi (quelli che esternamente alla base non hanno un ingrossamento che diventerà la futura zucca) e non tutti poichè deve avvenire l'impollinazione dei fiori femminili per avere un raccolto (no, non è la spiegazione di come nascono i bambini).
- Meglio raccoglierli la sera, per lasciare agli insetti impollinatori la possibilità di lavorare durante il giorno.



lunedì 30 marzo 2020

NUGGETS DI TEMPEH



Ciao a tutti,
questa è una di quelle preparazioni che uno fa a caso per poi sorprendersi di quanto sia buona, così una sera, senza impegno e senza ricerche.
Una ricetta che poi una volta a settimana hai il piacere di preparare; perchè è facile e sfiziosa.

Ho realizzato dei bocconcini a base di tempeh (nel mio casodi soia autoprodotto) che ricordano molto i nuggets da fast food.

Ingredienti :

- tempeh

per la pastella:  
- farina di grano tenero
- salsa di soia
- erbe aromatiche a piacere
- acqua
- un goccino d'olio

- pangrattato

Tagliare a fette (di circa un dito di spessore) il tempeh.

Preparare la pastella con acqua, salsa di soia (poca), erbe aromatiche (esempio rosmarino o origano), pochissimo olio e aggiungendo la farina un pò per volta, fino a creare una pastella tipo quella della tempura o delle crepes, non troppo liquida non troppo densa.
Tuffare il pezzetto di tempeh nella pastella (che se della consistenza giusta rimarrà aggrappata) e poi nel pangrattato per creare una bella impanatura gustosa.
Lasciar rapprendere bene i nostri nuggets mettendoli per almeno 30 minuti in frigorifero.

Per la cottura abbiamo diverse opzioni: Friggere, passare al forno (magari modalità grill), oppure far dorare con un filo d'olio in padella antiaderente (io ho scelto quest'ultima).

Ovviamente è possibile sostituire il tempeh con il tofu, o per avere una ricetta gluten free sostituire la farina di grano tenero con quella di ceci e il pangrattato con uno senza glutine o farina di mais.


venerdì 27 marzo 2020

OLOCAUSTO di MILLY SCHAR- MANZOLI



Ciao a tutti,

Parlare di questo libro non è cosa facile.. E' davvero duro da leggere. Mi ci è voluto un pò per concluderlo, poche pagine per volta.
Non ci risparmia i dettagli a cui gli animali (soprattutto gatti) vengono sottoposti, serve il pile sullo stomaco, fà stare male.

E' un testo un pò datato, degli anni 80', ma a oggi in molte parti ancora attuale.
E' un libro di stampo animalista, scritto con tanto cuore .. Forse per questo a volte lacera così tanto.
Non è però solo uno sfogo emotivo, ci sono anche tanti dati, dettagli tecnici, nomi e cognomi.. Con tutte le fonti del caso. Ci troviamo spesso anche a fare i conti in tasca a chi dirige il teatrino.

Questo tipo di letture, a mio avviso, devono essere fatte per capire cosa è stato fatto ( e cosa si fà tutt'ora ), in nome del progresso, della scienza o si dovrebbe dire più spesso del portafoglio?

Questo libro tiene acceso il fuoco, ci ricorda per cosa combattiamo ogni giorno, con le parole e con i fatti. La ricerca non è tutta uguale e bisogna saper distinguere, al di là dei luoghi comuni e delle frasi fatte.


lunedì 23 marzo 2020

FUNGHI TRIFOLATI


 Ciao a tutti,
ecco un contorno che ci piace sempre tanto per accompagnare praticamente qualunque pietanza.

Ingredienti:

- funghi (meglio un misto)
- aglio
- aceto
- sale, pepe, peperoncino
- prezzemolo

Mettere in una padella qualche spicchio d'aglio e farlo saltare (in olio o in un pò d'acqua a voi la scelta), unirei funghi (reidratati se secchi oppure leggermente scongelati se quelli del congelatore) e far cuocere a fiamma media con un pizzico di sale per favorire l'evaporazione dell'acqua in eccesso.
Sfumare con un goccino di aceto (meglio se di mele) e aggiustare con le spezie.
Servire con una spolverata di prezzemolo (sempre meglio aggiungerlo in ultimo da crudo). 
Ottimi, se preparati in dosi massicce, anche i giorni a venire perchè si conservano perfettamente in frigorifero.

venerdì 20 marzo 2020

COVID 19 : OLTRE AI DISAGI UN MOMENTO DI RIFLESSIONE

Ciao a tutti,

Oggi vorrei fare due parole sulla mia personalissima e opinabilissima visione di tutto il manicomio che si è creato riguardo alla questione COVID 19 (CORONA VIRUS).

Bypassando molto rapidamente alcune faccende : che sia giusto o no la pseudo-quarantena, le scene apocalittiche che dipingono i giornali, la psicosi che attanaglia molti concittadini, chi galoppa l'onda per vendere, la veridicità e completezza dei dati forniti dai mass-media, ecc ...

Io vorrei mettere il focus su qualcosa d'altro.
Ho imparato che, anche davanti ai fatti più tragici, c'è sempre (anche se davvero piccolo) un lato positivo, una piccola lezione da portare a casa.

In questi giorni siamo costretti a fermarci o comunque rallentare. A farci delle domande, tante.
Cosa davvero è essenziale e cosa no? Con chi vogliamo davvero stare? E (ultimo ma non per importanza) che cosa vogliamo davvero fare che ci rende sereni o felici?

Il tempo è prezioso, non si ferma e non si conserva.
Occupiamolo sempre al meglio, con i mezzi e le possibilità che abbiamo, possiamo fare tantissime cose. Cose a cui magari, nel tran tran quotidiano, nemmeno si pensa, o forse si rimanda "perchè non ho tempo".

In questa situazione nello specifico forse basterebbe usare il cervello e pensare (oltre che a noi stessi) alla collettività. Non dobbiamo per forza fare la muffa in casa con le persiane chiuse.
E' davvero necessario che le istituzioni facciano un elenco dettagliato delle attività che si possono o non si possono fare? Non credo, cerchiamo di aver buon senso...

Le disposizioni sono essenzialmente:

- Non recarsi in luoghi affollati o comunque non creare aggregamenti (e nel caso mantenere un minimo di distanza);
- Evitare spostamenti non indispensabili ;
- Non mettere in atto manovre "pericolose" che possano portarci ad avere bisogno di cure mediche extra, perchè il servizio sanitario è già abbastanza saturo;
- Cercare di non toccare ovunque e non mettersi le mani sul viso

Possiamo anche arrivarci dai che portare fuori il cane è concesso, senza bisogno di chiedere o sentirci dei trasgressori.

Non voglio in alcun modo sminuire il disagio di chi ha bisogno tutti i giorni di lavorare altrimenti non paga le bollette o dei piccoli imprenditori che non hanno così tanta disponibilità finanziaria per destreggiarsi.. Come non voglio in alcun modo non essere vicina a chi per questo virus (ma anche per una qualsiasi altra causa) stà soffrendo per un caro che non stà bene o non c'è più... O ancora, non voglio nemmeno deridere l'ansia eccessiva di chi è insicuro e ascolta le info dalla tv e le voci di corridoio, pensando seriamente, che probabilmente moriremo tutti.

Ma la situazione è questa. Che lo vogliamo o no.
Il mio messaggio vuole essere uno soltanto : cercare sempre l'altra faccia delle brutte situazioni, reagire in maniera attiva, senza dimenticare per che cosa vale davvero la pena vivere e conquistarlo per poi difenderlo.
Cerchiamo di tenere la mente aperta, di crearci il nostro sapere e la nostra cultura, ascoltare mille campane diverse prima di puntare il dito e giudicare.

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lunedì 16 marzo 2020

CREMA PASTICCERA VEGAN DI MAVI


Ciao a tutti,

crema pasticcera con cous cous
La meravigliosa Mavi, mi ha insegnato tramite la condivisione delle sue ricette, questa fantastica versione della crema pasticcera. Un altro mondo rispetto alle creme classiche addensate sul fornello.

Ingredienti: 
- 1 parte di cous cous
- 2 parti di latte vegetale (io suggerisco quello di riso) o acqua
- dolcificante (qualche dattero o malto o sciroppo di cereale)
- buccia di limone o vaniglia in polvere (non vanillina)
- un micro pizzico di curcuma

Come vedrete gli ingredienti non sono per nulla precisi, io non ho mai pesato nulla per prepararle perchè è una crema anarchica. Ci lascia piena libertà sulla densità, sul livello di dolcezza e anche su quando farla sapere di limone (o vaniglia). E' facilissima!

Scaldare la bevanda veg e prima del bollore versarla sul cous cous e i datteri a pezzetti, coprire e far idratare per bene il cereale. Quando sarà gonfio e la temperatura scesa, frullare con un mixer o un frullatore a immersione e aggiungere ancora latte se serve, buccia di limone (e/o vaniglia) e curcuma. Se volete dolcificare con sciroppo o malto aggiungetelo ora, per gradi fino a ottenere il gusto desiderato (si, è un'ottima scusa per assaggiare!)
La crema ottenuta si conserva in frigo per qualche giorno, è perfetta da spalmare ma anche da usare come farcitura di vari dolci.

venerdì 13 marzo 2020

BUSTINE PER THE E TISANE RIUTILIZZABILI



Ciao a tutti!

Mi è già capitato quiqui e qui, di parlare di the e tisane fatte in casa a partire dalle materie prima, bypassando le bustine del supermercato. 

Una volta realizzata la nostra bevanda, passato il tempo di infusione necessario dovremmo filtrare: sono ottimi i filtrini di metallo che si appoggiano sopra la tazza (alcuni galleggiano altri hanno un fermaglio per essere recuperati senza usti

oni), ma spesso hanno fori un pò larghi che permettono alle erbe (e ancora di più alle spezie in polvere) di uscire e fare un grazioso fondo sulla tazzina.

Con un piccolo pezzo di cotone chiaro (meglio non colorato e non sbiancato) e un pezzo di spago (sempre di cotone o canapa o rafia, non sintetico comunque) è possibilissimo realizzare una bustina da poter utilizzare per un bel pezzo... Fino a che non si rompe (io sono mesi che la uso e non è ancora capitato).

Ritagliare due rettangoli di circa 5*7 cm e cucire su tre lati, lasciando aperto uno dei due più corto. Risvoltare verso l'interno della bustina, di circa 1,5 cm, il lato lasciato aperto e cucire creando un "corridoio" per lo spago (o fettuccia) che infileremo aiutandoci con uno stecchino o una matita. 
Fare un paio di nodi per unire i due fili di spago e la bustina riutilizzabile per il the è pronta! 
Se siete un pò maldestri come me tempo stimato circa 5 minuti per sbagliarne una e rifarne una giusta!

Utilizzo: Si riempe con un cucchiaino di the sfuso o un cucchiaio di tisana, si chiude sfruttando il cordoncino inserito, si mette a mollo nell'acqua bollente, si strizza come una normale bustina e una volta fredda la si rigira (io l'ho fatta appositamente un pò più grande delle bustine tradizionali per rendere l'operazione agevole) per estrarre tutto l'infuso, sciacquarla sotto l'acqua e metterla ad asciugare. 

Se proprio non volete crearvi la bustina riutizzabile con praticamente 0 costi, ma non volete perdere il privilegio di crearvi le vostre bevande, potete acquistare le bustine di carta completamente biodegradabili.