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venerdì 6 settembre 2019

COME CREARE UNA PIANTA DA TALEA

Ciao a tutti!

Oggi parliamo di piante, di come creare nuove piantine da porzioni di quelle già esistenti.
Non sono un'esperta ma ci stò prendendo gusto, imparando dai miei errori e seguendo altre persone che lo fanno con successo.

La tecnica è abbastanza semplice (anche se a dire il vero ci sono eccezioni con cui la tecnica non mi è ancora riuscita... Ma non demordo!), dobbiamo innanzitutto procurarci un rametto (di almeno 15 cm) della pianta che ci interessa "riprodurre" sano, non legnoso, non troppo sottile. Togliamo delicatamente le foglie sottostanti la punta del rametto, lasciandone al massimo quattro o cinque. Questo servirà a far concentrare la piante nella formazione di radici e non disperdere troppa energia nella parte aerea.

A questo punto possiamo :

- Immergere lo stelo in un vasetto d'acqua e aspettare metta radici, potrebbe volerci del tempo ma se le foglie rimangono verdi e vitali, non preoccupatevi. Una volta che le radichette saranno ben formate trasferire in un vasetto con terriccio morbido stando tantissimo attenti a non danneggiare le fondamenta della pianta (le radici), bagnare e aspettare la pianta si assesti e riparta a crescere e fare nuove foglie.

- Preparare un vaso non molto grande (in questa fase possono essere utili le basi della bottiglia di plastica così terremo d'occhio sia l'umidità che il lavoro delle radici) con del terriccio morbido e non compatto (meglio aggiungere una parte di sabbia), inserire il rametto e bagnare abbondantemente. Aspettiamo che la pianta lavori tenendo sempre umido il terreno.

In ogni caso lasciare la talea in una zona luminosa ma non a sole diretto.

E' consigliato fare questo lavoro dopo la fioritura (quando i fiori saranno secchi), oppure nelle stagioni di mezzo dove il clima è più temperato.
Una volta che la giovane piantina comincerà a crescere le regole base sono le stesse delle piante adulte: bagnare solo quando il terreno è asciutto e assicurasi di dare temperatura e luce necessarie (ogni pianta ha le sue esigenze).

Possiamo moltiplicare anche le piante succulente o grasse, le piante verdi, ecc... buona propagazione!

venerdì 30 agosto 2019

MACERATO DI ORTICA


Ciao a tutti!

macerato orto, repellente e fertilizzanteNoi abbiamo deciso ormai da tempo di non utilizzare chimica nell'orto, nè fertilizzanti nè trattamenti vari. Anche sul letame abbiamo molte riserve (negli allevamenti gli animali vengono imbottiti di schifezze e le condizioni igieniche sono molto precarie dubito possano evitare di riversarli nelle deiezioni).
Quando in orto si presenta un problema o uno squilibrio, cerchiamo una soluzione naturale nel rispetto dell'ambiente e se possibile che non uccida i parassiti ma li allontani; sperando che nel lungo termine queste scelte portino a una maggior ricchezza, autonomia ed equilibrio di terreno, dei batteri e di tutti i piccoli abitanti.



Validi alleati che possiamo crearci da soli a costo zero sono i macerati o i decotti.
Oggi parliamo del macerato di ortica.

A cosa serve?
E' un validissimo fertilizzante, allontana pidocchi (afidi), lumache e formiche.

Come si realizza?
Macerazione delle ortiche. 
Io utilizzo un secchio, lo si riempe di ortiche (tagliandole e non strappandole in modo possano facilmente ricrescere), schiacciando in modo che il materiale vegetale sia veramente tanto e lo si ricopre con l'acqua, appena necessaria a coprire le ortiche.
Coprire il secchio con un telo di cotone o una zanzariera fermata con un elestico.
Ogni giorno per circa una settimana (o anche meno se fà caldo) si apre e si mescola. E' pronto quando girando col bastone non produce più schiuma. Lo si può quindi filtrare e riporre in taniche o in secchi ben chiusi e utilizzarlo quando ci occorre.
Puzza tantissimo, ma la sua efficacia è stupefacente. Si dice di aggiungere circa 100gr di bentonite per sfavorire la formazione di cattivi odori.. Ho provato ma sinceramente non ho trovato particolare efficacia.

Come si utilizza?
Si può utilizzare diluito 1 a 5 ( una parte decotto cinque di acqua) per fertilizzare. 1 a 10 nebulizzato sulle foglie contro gli afidi.
 Trattare a seconda delle esigenze ogni 10- 15 giorni la sera. Non ha tempo di carenza ma puzza molto, quindi non raccogliete i vostri ortaggi immediatamente dopo ^_^ lasciatelo decantare un pò!
Alcuni dicono di non utilizzare su cavoli, cetrioli e pomodori. Sui cavoli ho letto (e verificato) tende ad attirare la farfalla cavolaia... Ma sul resto non ho trovato fonti utili che mi spiegassero il perchè non andasse somministrato.

lunedì 26 agosto 2019

3 IDEE PER UTILIZZARE L'OKARA (DI SOIA)


Ciao a tutti!

Tempo fà parlando di latte vegetale (o bevanda vegetale per i precisetti) autoprodotto, abbiamo accennato fatto che non si butta niente e oggi vi dò qualche esempio di come riutilizzare l'okara (buccia) in questo caso di soia.

Nell'opera di filtraggio del liquido ci ritroveremo con una bella quantità di polpa nel colino, ecco 3 idee per utilizzarla:


Crackers di soia e frumento

ricetta con scarto okara, grissini scarto latte soia
- 100 gr di okara
- 100 gr di farina di grano tenero integrale (o un altra farina a vostro gusto, anche senza glutine)
- un pizzico di sale
- 1 cucchiaio di olio extravergine d'oliva
- 100 ml circa d'acqua
- semini, aglio in polvere, erbe aromatiche (quello con cui volete aromatizzare, altrimenti lascateli al naturale che sono comunque ottimi)

Mescolare gli ingredienti secchi poi unire l'olio e l'acqua sino a ottenere un impasto omogeneo e compatto. Andate adagio ad aggiungere l'acqua poichè la quantità dipende anche da quanto umida è la vostra okara. Stendere delle sfoglie abbastanza sottili con l'aiuto di un pò di farina e il mattarello.
Cuocere al forno per circa 15 minuti a 180°C in modalità ventilata.



Tartufi dolci alla frutta secca e okara

tartufi vegani con scarto latte soia- qualche cucchiaio di okara
- qualche cucchaio di frutta secca tritata finemente (mandorle, noci, nocciole,ecc..)
- 1 cucchiaio di malto (o un cucchiaio di uvetta o 3 datteri ammollati e frullati)
- un pizzico di cacao e di cannella
- un cucchiaino di vino Porto o Marsala

Le dosi di questa ricetta sono totalmente a occhio in quanto preferisco farne sempre dosi piccole poichè devono essere conservati in frigo per pochi giorni. Altrimenti, se ne fate tanti, meglio congelare. 
In pratica, unire tutti gli ingredienti, trovare la giusta consistenza (morbida ma manipolabile) e formare delle palline o utilizzare dei piccoli stampini . Riporre in frigo per qualche ora prima di consumare in modo si compattino.
Il mio esempio di aromatizzazione vuole ricordare in qualche modo il gusto del cannolo siciliano.
Ma ovviamente potete farli come più preferite (vaniglia, cacao, carruba, ecc ..)




Polpette di okara e ortiche

polpette con scarto latte soia- 100 gr di okara
- 2 cucchiai di parmiveg (o anacardi tritati o lievito alimentare)
- Una manciata di ortiche al vapore frullate sottili (o anche biete, spinaci, erbette miste)
- sale, pepe, olio
- pangrattato

Impastare l'okara con le ortiche, aggiungere il parmiveg, regolare di sale e pepe. Unire un filo d'olio.
Se l'impasto vi sembra troppo morbido o le volete più fragranti aggiungere qualche cucchiaio di pangrattato. A questo scopo anche una patata lessata e schiacciata è ottima (giusto per da un'idea gluten free).
Dorare in padella o al forno (gratin) per una decina di minuti.
Nella foto li ho realizzati con carote e patate, ma ovviamente le combinazioni sono infinite.








Un'altra idea jolly è quella di essiccare l'okara di soia (nell'essiccatore o in forno a bassissima temperatura e sportello un pò aperto) e conservarla in dispensa...
Oppure darne qualche cucchiaio ai vostri animali più o meno domestici :)





venerdì 16 agosto 2019

RI-UTILIZZO VECCHIA MACCHINETTA CONTRO LE ZANZARE


motodi naturale contro zanzare e insettiCiao a tutti!

Avete a casa una vecchia macchinetta elettrica dove si inserivano per iperchimiche e ipertossiche piastrine anti zanzara e anti mosca? Non buttatele, oggi le riutilizzaiamo.

Con pochi olii essenziali andremo a creare delle piastrine ecologiche ed economiche, che funzioneranno con lo stesso meccanismo di quelle industriali, ma col vantaggio di diffondere nell'aria solo sostanze naturali non tossiche.

Per prima cosa con uno straccio e un pò d'alcol pulire per bene la macchinetta, specialmente nell'inserzione metallica dove si appoggerà la piastrina, per rimuovere ogni traccia degli antichi orrori.

Ritagliamo dei rettangoli di cartoncino (quello marroncino non colorato o sbiancato) un pò spesso (circa 1- 2 mm )  che andranno a formare le nuove piastrine anti insetto.
Ora bisogna aromatizzarle mettendo sopra alcune gocce di olii essenziali a scelta tra : lavanda, tea tree, limone, eucalipto, citronella, menta. Una goccia per tipo, con un minimo di due o tre olii è sufficiente per ottenere un effetto sgradevole agli insetti.
Riponiamo i cartoncini in una scatola ben chiusa fino al momento dell'utilizzo.

Utilizzo: accendere la macchinetta e inserire un cartoncino. La durata ovviamente sarà minore di quelle chimiche, ma una serata la fanno tranquillamente. La sera successiva inserirne un'altra e così via. Non buttare le piastrine "esauste" ma metterle da parte per poterle aromatizzare successivamente con le gocce di olio essenziale e riutilizzare ancora e ancora (almeno sino a quando non si sarà rovinato il cartoncino).


venerdì 5 luglio 2019

PACCIAMATURA NATURALE

Ciao a tutti!
pacciamatura orto biodegradabile fai da te

Nell'ultimo anno mi sono resa conto di quanto sia indispensabile la pacciamatura per le nostre culture (in orto specialmente, ma anche in vaso). Abbiamo provato a lasciare un area coperta (nel nostro caso da vecchio fieno molto spesso) e un area con la terra esposta. Non è successo intenzionalmente (nel senso che non ci eravamo ancora occupati delle zone), ma questo ci ha dato l'occasione di notare le peculiarità della zona pacciamata :

pacciamatura orto biodegradabile fai da te- C'è meno bisogno di innaffiare in quanto la terra rimane umida più a lungo che si trasforma in minore stress per la pianta. In caso di piogge violente non si formerà una sorta crosta;
- La terra è di migliore qualità, meno compatta, senza spaccature (la nostra terra è argillosa), che ostacolano l'assorbimento uniforme dell'acqua e lo sviluppo delle piantine, in particolar modo quelle a semina diretta a terra;
-   Le erbe infestanti si sviluppano meno. Riceveranno meno luce ritardano la crescita e rimangono meno fitte. Questo non vuol dire che non ce ne saranno ! Però non consideriamo le "erbacce" per forza come nemici da sterminare ; il nostro suolo è fertile e loro sono la flora autoctona. Basta solo contenerle.
- Contrasta il percorso dei parassiti che si rintanano nel terreno,limacee e lumache che non riuscendo agevolmente a strisciare non ci mangeranno le foglie delle culture.

pacciamatura vasi biodegradabile fai da teI Tipi di pacciamatura  che possiamo utilizzare sono tantissimi, alcuni biodegradabili (che andranno al bisogno aggiunti) altri non biodegradabili che saranno più duraturi ma andranno spostati e poi riposizionati in un secondo momento in caso di cambio di cultura, lavorazione del terreno o rinvaso.
Scegliamo sempre materiali non trattati in modo che non rilascino sostanze nocive nel terreno. Alcuni esempi:

- paglia ( la si trova a basso costo dagli agricoltori) ;

- fieno o erbe di sfalcio. Una risorsa che da scarto nell'orto può diventare una risorsa. L'unico problema è che l'erba potrebbe contenere dei semi che cadendo nel terreno daranno origine a nuove piante;

- fibre di legno o potature biotriturate o foglie secche. Utilissimi al terreno poichè è la cosa più simile alla situazione che si verifica nei boschi (osserviamo cosa fà la natura e potremmo imparare molto). Io utilizzo il truciolo di scarto delle lettiere di conigli e roditori. per i vasi ho utilizzato alcuni gusci delle noci di cocco fatte a pezzetti.
Occorre informarsi poichè non tutti i legni o le foglie vanno bene.

- Teli di yuta o teli pacciamanti biodegradabili.  Si vendono nei garden o consorzi specializzati, oppure possiamo recuperare vecchi  teli o sacchi. Un'alternativa ai classici teli in plastica inquinanti.

pacciamatura vasi biodegradabile fai da te Altri materiali (più utili per i vasi) :

- cocci di vasi ti terracotta rotti o mattoni. Se vengono ridotti in piccoli pezzi (con un martello) possono rivelarsi molto utili, è meglio non siano colorati ma "grezzi";

- palline di argilla espansa . Acquistabili nei garden o dove vendono prodotti giardinaggio a prezzi contenuti.

- sassolini e sassi. A volte ne abbiamo a disposizione poichè li abbiamo raccolti al fiume o utilizzati a scopi decoravi. Anche questa una buona alternativa

Probabilmente mi sarò scordata altri materiali o ci saranno soluzioni che non conosco, se volete lasciare un contributo al blog nei commenti o sui social ne sarei molto felice.


giovedì 27 giugno 2019

MINIMALISMO E TENDENZE

minimalismo zero waste decrescita semplicità volontariaCiao a tutti,
Vi sarete sicuramente accorti che, in questa epoca dove sembra indispensabile avere qualunque cosa, nascono (in realtà sono sempre esistite ma ora si propagano più velocemente) correnti di pensiero opposte come il minimalismo, la decrescita e l'autoproduzione.

Tutte queste correnti sono legate dal'idea che possedere meno ci renda più sereni, meno indaffarati e ci occupi meno spazio (emotivo e fisico). Se ci guardiamo attorno nelle nostre case.. Quante cose ci servono davvero? Quante sono li a prendere polvere? Quante sono regali magari non troppo apprezzati? Quante dormono su scaffali o cassetti in attesa di un non si sà mai?
Io sono arrivata a capire che non mi serve più spazio o organizzatori nuovi, mi serve meno.
Internet, i giornali e la tv ci bombardano di immagini di oggetti ed esperienze da portarci a casa dove se non stiamo attenti non sappiamo distinguere l'essenziale dal superfluo.
 Se una cosa è carina forse non è un motivo sufficiente per acquistarla.

Prima di buttarci selvaggiamente in una fase "declutter" e buttare via tutto per sentirci più liberi penso occorre riflettere.
Ho la sensazione che alcuni furbetti vogliano sfruttare il minimalismo per farci comprare nuove cose. Buttare il vecchio per comprare cose nuove, ma con uno stile più essenziale, in modo sembri più "basic".Nuovi oggetti in sostituzioni dei vecchi... questo non è minimalismo.
 Sembra una presa in giro ma funziona.... Ora gurdiamoci attorno:

- Ragionare sul fatto che quello che è acquistato è acquistato, non sentirci in dovere di tenere una cosa che nella migliore delle ipotesi useremo una volta l'anno poichè si è pagata (magari cara).
Tenerla imbalsamata a casa non ci renderà il denaro buttato.

- Ragionare sul fatto che le cose possono avere una seconda vita e buttare nell'immondizia il meno possibile. Riutilizzare o reinventare sempre o magari mettere da parte se vi è la reale possibilità di utilizzo. Nel caso opposto regalare /dare in beneficenza o vendere nei mercatini dell'usato (ricavando anche qualche soldino).

minimalismo zero waste decrescita semplicità volontaria- Ragionare prima di acquistare. Ci serve davvero? Possiamo farlo con le nostre male o possiamo comunque creare un oggetto simile che soddisfi il nostro bisogno? Ne possediamo una simile magari di una linea o un colore che non ci aggrada? Possiamo avere la stessa cosa da qualcuno che non la utilizza più o comprandola usata? Penso sia indispensabile andare anche oltre al prezzo di mercato... Se un oggetto costa poco non sempre vuol dire che và bene. Cerchiamo di capire se è stato importato magari da luoghi dove lo sfruttamento umano (ma anche animale) è all'ordine del giorno, capire se il marchio che lo vende è una multinazionale senza scrupoli o una piccola azienda (ovviamente la piccola azienda non è sempre un oasi felice).

minimalismo zero waste decrescita semplicità volontaria- Ragionare sulla qualità invece della quantità. Se la necessita di possedere una determinata cosa esiste, allora cerchiamo di prenderla di buona qualità magari investendo qualche soldo in più in modo sia durevole nel tempo. Cerchiamo di abbandonare il più possibile l'idea dell'usa e getta.

Ragionare sul riparare invece di sostituire. Capisco bene che molto spesso costa meno comprare un oggetto nuovo che riparare quello che si ha. Ma se l'oggetto che abbiamo già è di qualità magari conviene informarsi bene. Internet a questo proposito è pieno di risorse utili. Non riusciamo neanche minimamente a immaginare la quantità di rifiuti che produciamo. Molti non biodegradabili, ovviamente.

minimalismo zero waste decrescita semplicità volontariaRagionale sui materiali di imballo. Di tutto quel packaging accattivante una volta aperta la confezione che ce ne facciamo? Un esempio banalissimo è la frutta e verdura già confezionata. Scegliamo quella sfusa anche se costa qualche centesimo in più.
Io personalmente faccio così... Quando compro un oggetto o un alimento confezionato cerco di immaginare come riutilizzare la confezione.. Ad esempio :
Vaschette del cibo ? contenitori da tenere in frigo.
Confezioni tetrapack ? bucherellate e tagliate per mettere le piante.
Le scatole di latta? Contenitori molto spesso stupendamente decorativi.
Vasi in vetro? contenitori per il cibo..con un pò d'attenzione anche da asporto. O minuteria varia.
Scatole e scatoloni di cartone? ottimi per i vestiti della stagione non in corso da riporre, per spedire oggetti o come organizzatori della cartoleria.

Chissà quante sfumature mi sono persa o mi verranno in mente, magari farà delle altre valutazioni negli anni o su qualcosa cambierò idea. Chi può mai dirlo, ma a oggi il mio pensiero è questo e continuo a camminare in questa direzione.




martedì 25 giugno 2019

RIUTILIZZARE VASI IN PLASTICA

riciclo riutilizzo vasi plastica cestinoCiao a tutti!
Oggi propongo un modo per riutilizzare i vasi dei vivai in plastica, nel mio caso un vaso piuttosto grande.
Per le piante credo siano meglio quelli in coccio, ma quando si acquistano alberi o piantine sono sempre in contenitori plastici.
Con il vaso ho realizzato un semplicissimo cestino per raccogliere ortaggi (nella foto grande soddisfazione del terzo raccolto di zucchine ... il primo senza farle diventare esageratamente grandi).

Occorre solo : un vaso di recupero, una corda, e qualcosa per forare (trapano, punteruolo, cacciavite).

Praticare i due buchi sulla parte superiore del vaso, è importante che siano uno di fronte all'altro per la stabilità della "struttura".
Passare la corda e annodare (per fermare più saldamente il nodo è meglio mettere un goccio di colla a caldo).

riciclo riutilizzo vasi plastica cestinoUna delle tante idee per riutilizzare i materiali che abbiamo già in possesso (buonissima pratica specialmente per gli oggetti non biodegradabili e di lavorazione molto inquinante come la plastica).



martedì 11 giugno 2019

COME FARE IL SAPONE LIQUIDO DA UNA SAPONETTA?

Ciao a tutti,
avete mai osservato l'inci (elenco ingredienti cosmetici posto di solito sul retro delle confezioni) di un sapone liquido (mani, intimo, bagnoschiuma, ecc)..? Anche quello più bio o con mille certificazioni è composto da tantissimi ingredienti. Non tutti naturali, non tutti utili alla pelle, non tutti biodegradabili.
Se a questo aggiungiamo tutte le confezioni di plastica più o meno capienti che vanno a fare tanta spazzatura (l'inganno di un bel packaging non è da sottovalutare quando andiamo a fare la spesa!) e i prezzi non sempre bassi.. Farlo in casa non è una pessima idea.

sapone liquido da saponetta fai da te
Ho trovato una ricetta che non mi sembra niente male su questo canale yt:
- 10 gr di sapone  (ovviamente meglio di buona qualità)
- 170/200 gr di acqua (questo varia dalla consistenza che volete ottenere)
- 50 gr di zucchero (opzionale)

sapone liquido da saponetta fai da tePesare l'acqua tiepida, unire il sapone (utilissimo anche utilizzare i rimasugli delle saponette per  non buttare proprio nulla!)


sapone liquido da saponetta fai da te
ridotto in polvere con la grattugia e lo zucchero. Frullare con frullatore a immersione fino a che tutto si sarà disciolto.
Se la saponetta non è profumata possiamo unire qualche goccia di olio essenziale.
A questo punto il risultato sarà molto liquido e schiumoso in superficie; ma non preoccupiamoci basterà attendere qualche ora poichè si trasformi in più denso e cremoso.
sapone liquido da saponetta fai da teIo lo ho provato ormai diverse volte e con 200gr di acqua và benissimo, si conserva a lungo (non saprei dire quanto perchè anche dopo più di un mese il composto non è mutato ne di consistenza ne di profumo).
Il sapone è venuto troppo denso? basterà aggiungere un pò d'acqua , frullare e attendere qualche ora.
Al contrario il sapone è troppo liquido ? aggiungere pochi grammi di sapone grattugiato frullare e verificare (dopo qualche ora) che il risultato sia ottimale.

Precisazioni:
 Il risultato rispetto al sapone liquido "comprato" è più scivoloso, basta solo prenderci la mano. Non è per forza una nota negativa.
Lo zucchero ... Io l'ho segnato come opzionale poichè in teoria dicono renda il sapone più schiumoso ma in pratica non ho notato molta differenza. Quindi si può omettere a mio avviso.

Se proprio decidete che non volete farlo in casa (di solito la scusa che utilizziamo tutti è il poco tempo... ma volere è potere no?!) vi consiglio di optare per detergenti alla spina ,confezioni grandi che diminuiscano un pò l'impatto ambientale e optare per compagnie che fanno scelte un pò più scrupolose degli ingredienti e delle risorse per produrre.

mercoledì 18 aprile 2018

INNA/ANNAFFIATOIO DI RICICLO

Buongiorno a tutti

riciclo riutilizzo contenitore plastica

Mi capita spesso di storpiare parole, anche di uso comune, e non ero certa si chiamasse annaffiatoio o innaffiatoio,  ma il mio adorato internet mi ha confermato che si dice in entrambi i modi e tolto questo sassolino (di ignoranza) dalla scarpa possiamo procedere ^_^.



riciclo riutilizzo contenitore plastica
riciclo riutilizzo contenitore plastica

Da una tanichetta di detergente o acqua distillata o altro (meglio se hanno il manico) possiamo facilmente ricavare un piccolo innaffiatoio così questo contenitore non finirà nella plastica, almeno fino a quando non si sarà rotto.
In pratica laviamo bene benissimo la confezione (non vogliamo residui di detersivi finiscano sulle piante), togliamo l'etichetta (per puro vezzo estetico) e ricaviamo dei forellini dal tappo con un avvitatore e una punta piccina oppure a mano con un punteruolo, attenzione a non ferirvi ! Ed ecco qui il vostro piccolo bagnafiori (si può dire anche così e lo trovo un termine delizioso).

Non so se capita anche a voi ma io odio pensare che produciamo così tanta plastica..
Tutto questo usa e getta che senso ha? perchè non possiamo riutilizzare sino a che le cose risultano in buono stato? Perchè spesso costa meno comprare un oggetto nuovo che far aggiustare quello vecchio? Perchè i prodotti alla spina sono limitati e spesso non comodi? Diciamo tutti che non abbiamo tempo, ma poi come mai lo troviamo sempre per fare shopping o stenderci sul divano a guardare la tv? Avrei ancora tanti perchè ma non vi tedio ulteriormente ^-^



giovedì 17 agosto 2017

PETALI DI MAIS

riutilizzo pannocchie fai da te fiori


Buongiorno a tutti!

Dalle mie parti hanno trebbiato il mais, con mio grande dispiacere, poichè non potrò più sgranocchiare pannocchie cotte al vapore.... ho dovuto farmene una ragione.
Passeggiando con le cagnoline però ho recuperato alcuni "involucri" della pannocchia il più possibile interi e secchi.
riutilizzo pannocchie fai da te fioriSono riuscita a creare dei fiori che a me sinceramente piacciono molto. Molto più dei classici artificiali in plastica.
Uno lo ho lasciato così come era avendo solo cura di aggiungere foglie alla base attaccate con colla a caldo per rendere la "corolla" più piena, con l'altro invece, ho voluto ricreare una sorta di loto arrotondando un pò le foglie semplicemente con la forbice..
Ho fatto successivamente una ricerca da internet e davvero utilizzando la foglia del mais come supporto si può creare davvero tantissimo. Notavo che ritagliando petalo per petalo la scelta è davvero infinita!

Se avete la materia prima a portata di mano .. sbizzaritevi!

martedì 4 luglio 2017

CACTUS DI SASSI

Ciao a tutti!


sassi dipinti cactus


Per quanto mi impegni i cactus (o comunque le piante grasse) mi muoiono sempre quindi fino a che non avrò capito questa tipologie di piante le emulo ^-^

Oggi, quindi,  volevo proporre un progettino semplice semplice per realizzare dei cactus utilizzando sassi e colori acrilici.Semplicissimi da realizzare e secondo me fanno tanta 'scena'.

sassi dipinti cactusBisogna procurasi :

- Sassi di forme ricordanti le piantine (tondi o ovali)
- colori acrilici
- vernice trasparente protettiva (opzionale)
- applicazioni come per esempio fiori finti (opzionali)
- sabbietta o sassolini decorativi
- vasetti di varia natura

Puliamo i sassi e cominciamo a stendere il colore acrilico, una facciata e ,quando sarà asciutta, l'altra.
Se i vostri colori non sono particolarmente coprenti potrebbe volerci una seconda passata.

Realizziamo con un altra sfumatura di colore le pieghe o le zone d'ombra della piantina per renderla più realistica e  con un bianco acrilico o se lo avete pasta decorativa le spine.
Io consiglio di scegliere l'immagine della pianta che più vi piace e prendere direttamente spunto.

sassi dipinti cactusApplichiamo la vernice protettiva per renderli più lucidi e duraturi; non è assolutamente necessario poichè l'acrilico a differenza della tempera è molto più tenace. Lasciate asciugare bene diverse ore.

Se volete potete applicare dei piccoli fiorellini con la colla istantanea a pressione.

Non vi rimane che riempire un vasetto/scatolina con la sabbietta o i sassolini e porre la vostra piantina in un angolo della vostra casa che sarà subito più allegro e originale!




mercoledì 24 maggio 2017

LATTE DI COCCO

Ciao a tutti !

latte di cocco farlo in casa

Il latte di cocco a mio avviso è un ingrediente formidabile e irrinunciabile! ...
Sempre a mio avviso deve essere utilizzato in piccole dosi perchè è davvero un concentrato di energia!

Di solito lo si compra in lattina nei negozi etnici o bio o anche al supermercato... Ma è davvero un quantitativo grande che anche se posto in frigorifero non dura in eterno.
Io ho risolto il problema così: apro il barattolo, mescolo bene (a volte si separa un pò la parte "burrosa" da quella acquosa), riempo le formine del ghiaccio e pongo in congelatore.
Una volta surgelato le sformo e le trasferisco in un contenitore.
 Così ci saranno sempre a disposizione delle monoporzioni pronte all'uso.
E' una "tecnica" che utilizzo per porzionare molte cose liquide che possono servirmi.

Dove utilizzare il latte di cocco?
Oltre ai piatti della tradizione indiana o comunque asiatica, io amo metterlo nelle preparazioni che richiedono una certa cremosità; come per esempio il risotto... All'ultimo per mantecarlo. E' da provare!
Oppure nei frullati, nei dolci al cucchiaio...la lista sarebbe davvero lunga!

venerdì 14 aprile 2017

LANTERNE CINESI DI CARTA

Buon pomeriggio a tutti!

lanterne di carta fai da te

Ho scovato un video adorabile su come costruire da sè, con del semplice cartoncino, delle lanternine cinesi... si si quelle rosse proprio quelle! Io le trovo carinissime e le condivido molto volentieri!

Non  mi cimento nemmeno in una spiegazione perchè il video è fatto troppo bene, vi lascio però l'immagine dello stancil da ritagliare.


giovedì 16 marzo 2017

COLLA PRET-A-PORTER

Ciao a tutti!
Oggi vi propongo un idea davvero creativa, ma che a me ha risolto problemi! Per la  serie riutilizzo seriale dei contenitori vuoti ^-^

colla vinilica barattolo comodaIo compro abitualmente dei grossi contenitori di colla vinilica perchè sono molto più economici di quelli piccoli e mi pare che anche la qualità sia migliore; ma poi mi rimane il problema di dosare le quantità (specialmente quando si fanno lavori di precisione) senza fare dei macelli.
(comunque sia la colla vinilica è idrosolubile.. quindi basterà pulire IMMEDIATAMENTE con acqua calda e una spugnetta).

L'idea è questa : ho travasato la colla in contenitori vuoti di docciaschiuma o shampoo.
Il flacone deve chiudere perfettamente altrimenti seccherà. 
Se utilizzate questo tipo di colla capirete che dosarla a goccia praticamente, non ha prezzo... figuriamoci se è anche un trucchetto a costo zero!

Spero di essere stata utile!



martedì 22 marzo 2016

ORECCHINI CON GUSCI DI NOCI

Buon pomeriggio!

Passeggiando coi cani (o molto spesso facendomi trascinare) ho raccolto dei gusci di noce e subito mi era venuta l' idea di ricavarne degli orecchini.
Ma poi mi era passata di mente. Uno dei difetti di avere un pò la testa tra le nuvole e tante idee.
Ora sono riuscita nello scopo, concretizzando e mi piacciono tantissimo.
Fanno un rumore "giusto" armonico, rotondo e non invadente.

orecchini fai da te gusci noci

Trovo che (ammesso riusciate a non romperle) i gusci delle noci che apriamo a casa non siano così belli; ma forse è una storia mia -.- . Se li volete fare anche voi ecco come ho fatto;

Sarà semplicissimo, una volta trovati quattro gusci che formino due noci più o meno della stessa misura, pratichiamo un piccolo foro (con una punta sottile o un punteruolo) su ognuno nella parte alta, passiamo un cordino per legarli insieme formando le coppie e attacchiamo una monachella. Fatto!

Queste "creazioni" mi fanno pensare alle cose semplici, a quanto siano sotto i nostri occhi e alla portata di tutto spunti e "materia prima" per renderci un pochino più felici, senza nuocere, senza attivare meccanismi complessi.

orecchini gusci di noci naturali

martedì 3 febbraio 2015

TRONCO PORTA FIORI

Buonasera a tutti!

riutilizzo riciclo legno porta fiori fai da teE' proprio vero che la natura è la miglior fonte di ispirazione, a volte non c'è bisogno di fare nulla ... Le cose sono perfette già come sono. Basta saperle vedere e apprezzare.

Tempo fà nella legnaia avevo trovato un pezzetto di legno e fatto un appendi chiavi. Settimana scorsa ho trovato un pezzettone completamente cavo (probabilmente l'alberello era marcio)... E mi sono detta : Perfetto come vaso.
Ho semplicemente inserito un vaso di vetro all'interno con un diametro idoneo a incastrarsi, versato l'aqua... ed ecco qui! Semplice vero?!
L'ho trovata un idea tremendamente carina, così condivido!

venerdì 15 agosto 2014

D.I.Y. : PROVIAMO A SALVARE UNA T-SHIRT?

stringere maglietta resize t shirt

Ciao a tutti,
questa è una "tattica" che avevo trovato qui e qui.
Abbiamo una maglietta che ci piace ma è davvero oversize? beh così ce la possiamo risagomare addosso.
Lo sò, lo sò ... Sono di moda le magliettine molto grandi ma io non le sopporto.. Mi sento una bambina con i vestiti della mamma o peggio ancora sento di indossare un sacco.

Ho fatto un percorso che mi ha portato a perdere diversi chili in eccesso, e ho dovuto cambiare in pratica tutto l'armadio... MA IO AMAVO CERTI CAPI! Erano collegati a ricordi, occasioni particolari...E in più riutilizzare qualcosa che altrimenti devi buttare è un risparmio economico e ecologico. Questa tecnica per me è stata un ancora di salvataggio.

Occorre:

-La macchina da cucire
- Una maglietta che vesta giusta (della nostra taglia)
- La maglietta da ridimensionare
- Forbice
- Spilli
- Gessetto o pennarello

Stendere la maglietta da ridimensionare sul tavolo a rovescio, avendo cura di "spianarla" per bene (meglio nessuna piega o arricciatura).

Posizionare sopra la maglietta della nostra taglia e col gessetto o pennarello (ovviamente non indelebile) tracciare la sagoma avendo cura di sporgere di 3-4 cm per avere un minimo di bordo..
Maniche comprese. Anche perchè ricordiamo che la maglietta incriminata andrà poi rivoltata perchè attualmente è al rovescio.


Fermare con gli spilli il tessuto un pò all'interno rispetto alla sagoma tracciata, e tagliare con la forbice l'eccedenza di tessuto.


Cucire a macchina prima la sagoma, poi (se sono da strngere anche le maniche o accorciare la maglietta) fare un bordino di circa 1 cm (volendo lo si può fermare col ferro da stiro) e cucire anch'esso. Io di solito non faccio il bordino sulle maniche e levo anche il colletto girocollo.

Ho cercato di spiegare come meglio potevo, se avete dubbi chiedete io son qui. Oppure andate al link originale.
PS cercate, al contrario di me di stendere bene la maglia in modo che cuciture ed eventuali stampe risultino centrali. Il risultato (per me nelle volte successive) sarà ottimale.

Buona serata!

mercoledì 4 giugno 2014

NOZIONI ELETTRICHE APPLICATE

Ciao a tutti!

PREMESSA INIZIALE  OBBLIGATORIA : QUESTA E' LA MIA SEMPLICE ESPERIENZA E PER NESSUNA RAGIONE VOGLIO SOSTITUIRMI A PROFESSIONISTI DEL MESTIERE.

cambiare presa elettrica collegare fili

Ho scoperto che i miei adorati conigli (è ironico... li ho minacciati di finire al forno ... Ma hanno capito stavo bluffando e continuando a saltellare si son prensi gioco di me) hanno spostato un pannello e mangiato il filo del freezer a pozzetto.
Fortunatamente nessuno si è fatto male e questa è la cosa più importante.

Ora rimaneva da riparare. I miei fratelli, anche se sono più piccoli di me, sanno fare un sacco di cose pratiche, così ho chiesto se mi avrebbero aiutata (loro fanno io guardo) a sostituire il filo ed evitare di chiamare l'elettricista (anche perchè era sabato e per di più lunedì era anche festivo).
Simone mi ha sostituito il filo, con una dose esagerata di pazienza alle mie continue domande "perchè fai così?" o "Sei sicuro?" o "Non è meglio fai così?"... Ma alla fine mi ha insegnato bene e per mettermi alla prova se ero capace ho fatto la stessa cosa sostituendo la presa finale e togliendo una parte di filo dell'aspirapolvere (questo era stato assaggiato dai topini di campagna, i conigli non c'entrano a ognuno le sue colpe).

Ora vediamo se riesco a rendermi un pò utile e spiegare anche a voi quello che ho imparato.



- Stacco il cavo dal canale elettrico;

- Taglio il filo al punto dove non è più utilizzabile;

- Tolgo parte della plastica che riveste i fili interni più piccoli;

- "Pelo" i fili interni, stando attenta a togliere solo la plastichina che protegge i fili di rame (vendono forbici apposta) e arrotolo leggermente i filamenti di rame per tenerli uniti;

- Collego il nuovo filo, il mammut o nel mio caso una nuova presa elettrica tenendo a mente che i colori devono essere mantenuti e il COLORE GIALLO (che nell'aspirapolvere non era presente ma nel congelatore si) deve sempre essere collegato nel perno centrale di una presa a tre;
 Per i fili basta unire le due parti di rame e avvolgere con nastro isolante, per prese o mammut vanno smontati e inseriti i filamenti di rame nei buchini e avvitati ben stretti, successivamente richiusi i connettori.
A questo punto il gioco è fatto. E' molto importante le parti di rame (conduttore) dei diversi cavetti  non tocchino tra loro, quindi tenerli ben distanziati e se serve separare con nastro isolante (plasticoso di solito blu o nero).

- Incocio le dita infilo la nuova presa e spero non solo che l'elettrodomestico funzioni, ma che non mi salti tutto l'impianto elettrico.

E' andata bene, spero di essermi spiegata al meglio. Se avete precisazioni o cose in cui correggermi non esistate a commentare, mi regalerete altre importanti informazioni e un post più completo.


sabato 31 maggio 2014

VISIONI A PEDALI


Buongiorno a tutti!

Dopo una cosa come dieci anni che non andavo in bici, mi è venuta la fissazione di voler ricominciare.. Il vago terrorre di non essere più nemmeno capace (orride immagini di me con le rotelline dietro come i bimbi).
 E invece... devo dar ragione al detto che non si scorda una volta imparato ad andare in bicicletta. Cara Cesca, non sei sola nella bici-fobia!

Il tempo si è fatto bello e io ho la grande fortuna che oltre ad avere un lavoro che mi piace (è una gran gioia andare col sorriso sulle labbra al mattino), è pure abbastanza vicino a casa. Quindi perchè usare l'auto?

 Rovistando in cantina dei miei non ce ne era una funzionante, ai mercatini erano tutte da sistemare (io non ne sono per niente capace e avevo paura di spendere più in sistemazione che con una nuova), al negozietto del paese mi hanno sparato tipo duecento euro come prezzo base ..
Alla fine è arrivata LEI.

Semplice e aggraziata. Senza marce ne altri fronzoli.

OK, ha il portapacchi, ma serviva uno spazietto per appoggiare la borsa e magari piccoli oggetti o spese ridotte. Ho un pò un impedimento mentale a portare borse sul manubrio poichè da piccola mentre pedalavo mi è finito qualcosa nei raggi, sono volata in avanti spezzando un dente. Che male!


Così ho notato che le cassette per la frutta di plastica erano perfette.
Ne ho attaccata una al porta pacchi dietro con fascette da elettricista e fil di ferro. Poi ho segato la base di un'altra identica per ricavare un coperchio chiuso con un cordino in modo che non perdessi le cose mentre andavo.
Questa soluzione si è rivelata molto valida e a costo zero. Ma esteticamente non mi soddisfaceva.

Ho iniziato a cercare cestini con forme adatte e con coperchio, alla fine ho trovato una cesta color panna in plastica molto graziosa e dal sapore vagamente country.  L'ho attaccata nello stesso modo (fascette e fil di ferro) sostituendo la sua coraggiosa antenata.

Avrei adorato averne una di legno o vimini ma la manutenzione, il peso ridotto e la durabilità della plastica hanno avuto la meglio. 

In un mercatino ho trovato un cestello di ferro (di quelli che si mettono davanti), ma io non ho un supporto dove attaccarlo..
Un giorno in un parcheggio ho visto una bici che mi ha dato un'idea : attaccarlo con le fascette da elettricista (manubrio e forcella centrale). Non ci voleva molto, ma non ci avevo proprio pensato... Così a casa ho provato ed è perfetto, rimane saldissimo!
Decorato infine il cestello con un filo d'edera fissato su più punti.

Ho inserito qualche foto che possa far capire cosa ho combinato perchè ho il pensiero di essermi speigata da schifo. Se posso tornare utile in qualche modo o avete consigli, contattatemi!

E' davvero piacevole e rilassate poter concedersi il lusso di una pedalata tutti i giorni, si vedono cose che in auto non si colgono, il profumo nell'aria di tiglio, il sole sulla pelle, la frangia che col vento sul viso assume pieghe strane... E tanto altro.

domenica 4 maggio 2014

FERMA PORTE/FINESTRE DI RICICLO E FESTIVAL A PARMA

Buon pomeriggio a tutti!
Lo so .. lo so .. E' più di un mese che manco e ultimamente scrivo poco.
Non è che io debba giustificarmi, però essendo io stessa affezionata lettrice di diversi siti/blog ci rimango un pò male quando vedo che vengono un pò dimenticati dall'autore, quindi immagino che sarà più o meno la stessa cosa per chi passa qui a leggere... E non c'è niente di nuovo.
I problemi sono stati sostanzialmente due : il poco tempo e l'umore un pò ballerino (quando non sono particolarmente contenta non mi metto qui a dedicarmi al mio bloggino).

Tornando a noi.

fermaporta fai da te riciclo contenitori latta
Mi occorreva un ferma porta ( pochè col vento altrimenti o si spalanca o sbatte).. Così ricordavo di aver visto da una rivista una cosa interessante alcuni anni fà. Ho provato a replicare a tentoni andando a ricordo. Il risultto mi sembra carino e funzionale.
Si riempe un vecchio barattolo (il mio è di metallo tipo conserva, enorme) di cemento a presa rapida si immerge al centro un cordone spesso a cui avremmo precedentemente fatto un nodo (così spostarlo sarà molto più pratico). Ora (prima che si asciughi il cemento) nella parte superiore dispongo incastrandoli dei ciottoli di fiume (carino anche con le conchiglie o le pietre di vetro),così arriveremo a bordo del barattolo e non si vedrà il cemento che forse esteticamente non è il massimo.
Ho poi dipinto il barattolo con smalto ad acqua e messo un cordino (attaccato con colla a caldo) tutto intorno all'interno per coprire la lamiera ed evitare di tagliarsi. Fatto!

Prendo l'occasione per invitare chi volesse partecipare a un bellissimo evento :

FESTIVAL PARMA ETICA
3 giornate dedicate alla salute, all'ambiente e agli animali

Si svolgerà il 6-7-8 giugno 2014 a Parma (ovviamente) presso il bellissimo parco Ex Eridania (zona Via Emilia Est) ci saranno tantissime iniziative per grandi e piccini, ristoro vegan (ovviamente), conferenze, attività, stand..
 ... Beh io non me lo perderei ^-^
 Per tutte le info:
 http://www.parmaetica.com/

" Uomo, natura, animali ... O si salvano o si perdono INSIEME"