lunedì 16 settembre 2019

GNOCCHI DI PATATE VEGAN FATTI IN CASA


Ciao a tutti!

A chi non piacciono i gnocchi? Beh credo siano veramente in pochi.
Io li ho sempre acquistati pronti da tuffare in acqua bollente al supermercato (si trovano vegan senza problemi); ma quando mi sono soffermata bene sugli ingredienti che contengono rispetto a quelli che avrei potuto fare a casa.. Non li ho più comprati.
Penso che dobbiamo volere bene al nostro corpo e dargli il "carburante" giusto.

Ecco gli ingredienti per due persone per questa ricetta semplice ed economica:

- 250 gr di patate farinose
-  un pizzico di sale
-  50 gr di farina*

Lessare le patate oppure cuocere a vapore. Prova forchetta : che dovrà penetrare senza il minimo sforzo poichè siano perfettamente cotte. Scolare e appena non sono più ustionanti, tagliare a pezzi e schiacciare con lo schiaccia patate ( o se non lo avete con la forchetta). Non è necessario sbucciarle prima poichè tanto schiacciando in un modo o nell'altro la buccia si stacca dalla polpa. 
Unire il sale e la farina. Impastare sino ad ottenere un amalgamo morbido ma compatto da cui si possono ricavare cordoncini (aiutandosi con una spolverata di farina), che successivamente saranno tagliati a tocchetti (i gnocchi).
Io non faccio i successivi segni con la forchetta ma li cuocio così come sono. A volte se voglio dare una forma diversa ricavo delle palline dall'impasto.
Cuocere in abbondante acqua salata bollente per poco, sino a che non saranno loro a dire che sono cotti venendo a galla.
Se quando li preparate volete farne in più, prima di cuocerli, metterli in congelatore su un vassoio ben sparpagliati, una volta congelati fare dei sacchettini (o contenitori) porzionandoli. Se nei giorni successivi avrete voglia di gnocchi saranno pronti. Basta buttarli in acqua bollente ancora congelati.

gnocchi fatti in casa senza uova





* La dose di farina è indicativa, io cerco di metterne sempre il meno possibile perchè mi piacciono morbidi. Di solito creo l'impasto e provo a cuocerne un paio per verificare che non si sciolgano in cottura; se così dovesse essere aggiungo un pò di farina.
E' un modo per essere sicuri di non ritrovarsi,
invece di un buon piatto di gnocchi, una pentola di liquido vischioso.

venerdì 13 settembre 2019

INTERVIST-ETICHE : ISABELLA (COTTO AL VAPORE)


cotto al vapore alimentazione vegan
Ciao a tutti,

Oggi ho il piacere di pubblicare qualche punto di vista (stimolato da alcune domande) di Isabella Elise Siciliano di Cotto al vapore. Un'altra bellissima intervist-etica.
Isabella è una donna che fin da subito mi ha ispirata a fare e sopratutto a non fermarmi alle etichette o alle risposte facili. Spero apra anche a tutti voi nuovi modi di vedere e affrontare le scelte di tutti i giorni. Nessuno di noi è perfetto e non potremo mai esserlo ma cercare di migliorarsi è sempre possibile.
Se siete curiosi di sapere di più visitate il suo blog, o scrivetele ... gentile e disponibile come è stata con me lo sarà anche con voi

Come sei diventata vegetariana poi vegana? come si è evoluta la tua alimentazione sino a oggi?

Ciao! Innanzitutto grazie per avermi invitata “ospite” del tuo blog! Io ho sempre adorato gli animali e la natura, da che ho ricordi. Sono diventata vegetariana nel 1994 a 14 anni. Volevo esserlo anche prima, ma i miei genitori non sapevano come gestire la cosa e mi imposero pesce e pollame per un po’ di tempo.
E’ stato solo nel 2007, quando è nato il mio primo figlio, che ho cominciato a studiare Nutrizione ed ho realizzato che potevo evitare anche i derivati per vivere in salute, decidendo così di passare ad una alimentazione prevalentemente vegetale.
Con gli studi ed il tempo la mia alimentazione è diventata più sana e attenta anche all’impatto ambientale.
Seguo uno stile di vita vegan poiché cerco di non utilizzare nulla di origine animale anche al di fuori del contesto alimentare (non compro oggetti nuovi di lana o pelle ed evito cosmetici e prodotti per l’igiene testati su animali), ma non mi definisco vegan.
Non amo molto le etichette, che sono utili per non usare molti giri di parole, ma sono spesso limitanti e tendono a creare “barriere”. Non acquisto prodotti animali, ma mi capita di consumare derivati in alcune circostanze e credo che la realtà sia spesso più complicata di quanto le definizioni possano lasciare
intendere. Per esempio, nello specifico del mio contesto di vita, credo sia meno impattante sull’ambiente un miele di piccolissimo produttore della zona, rispetto a un malto di cereale coltivato intensivamente lontano da qui e poi trasformato e trasportato.

Che tipo di alimentazione segue la tua famiglia? Come cerchi di spiegare/avvicinare "gli altri" alla tua cultura alimentare? Come rapportarsi anche con i bambini che potrebbero non capire perchè hanno un alimentazione diversa dai compagni di scuola?

La mia famiglia in casa segue una alimentazione vegetale e integrale. Il più possibile scegliendo anche prodotti locali. I bambini in mensa seguono un menù vegetariano poiché quando hanno cominciato il percorso scolastico ho voluto che fosse loro la scelta sul tipo di menù.
Il fatto di non impormi è, per noi quantomeno, stato di grande aiuto nella gestione dei rapporti con i compagni e maestre, poiché entrambi i bimbi hanno sempre avuto ben chiare le loro motivazioni e sapevano quindi spiegarsi senza sforzo. 
Ora il mio bimbo grande è alle medie e per sua volontà vuole chiedere un menù completamente vegetale!
Non abbiamo mai avuto problemi con altri bimbi o genitori, ma io non vado in giro cercando di cambiare le altrui abitudini se non mi viene esplicitamente richiesto (e sì, lo ammetto, vorrei tantissimo poter far cambiare abitudini alimentari alle persone, ma mi sono semplicemente convinta del fatto che attaccare non funziona, pertanto mi limito a offrire un esempio e fare informazione se c’è uno spiraglio di dialogo sull’argomento).

 Cibi fermentati. Cosa sono e a cosa servono? E' facile autoprodurli in casa? Da cosa iniziare? Ci sono "regole" da rispettare?

I cibi fermentati sono divertentissimi! Io li amo perché sono quanto di più distante dal cibo industriale e omologato. Il cibo fermentato è vivo, mutevole ed i risultati in termini di gusto e consistenze sono sempre diversi!
Alcuni sono facilissimi da fare in casa, altri richiedono un po’ di pazienza e lavoro in più. Consiglio agli interessati di cercare il gruppo facebook Wild Fermentation Italia e di partire con qualche libro come traccia inspirazione (Sandor Katz è l’autore considerato guru sull’argomento).
La preparazione con cui consiglio di partire, a meno di essere in piena estate, sono i crauti. Ma anche la paste madre è un perfetto punto di partenza per prendere famigliarità con batteri e lieviti selvatici.

Hai dei consigli da dare per mettere nel carrello della spesa cibi che fanno bene alla nostra salute e sono il risultato di un lavoro senza sfruttamento (nè animale nè umano) non spendendo una follia, in modo che sia un'alimentazione del tutto sostenibile?

Il primo consiglio che mi viene in mente, sia dal punto di vista nutrizionale che ambientale,
sono i legumi! Riscoprire le infinite ricette (dall’antipasto al dolce, spaziando anche da un continente all’altro con ricette etniche) che si possono fare con ceci, lenticchie e fagioli vari.
Sono economici, non richiedono refrigerazione o imballaggi, migliorano il terreno di coltivazione
anziché impoverirlo. Sono sazianti, ricchi in fibre, minerali e antiossidanti.
Erano il cardine della vera alimentazione mediterranea e tutti dovremmo ridare loro il giusto spazio in
cucina, anche se non si desidera abbandonare del tutto i prodotti animali.
Anche riscoprire le erbe spontanee mangerecce, se si ha accesso a una campagna pulita. Ma serve un poco di esperienza e non si può improvvisare, mentre il fagiolo è veramente alla portata di tutti!
Con un poco di organizzazione la preparazione non è poi così lunga, ma voglio scriverlo subito: per chi crede davvero di non avere tempo di cucinare, vanno bene anche precotti, basta sceglierli nel vetro!

alimentazione vegetale integrale Cosa ne pensi dei movimenti di decrescita/ semplicità volontaria ? Come cerchi di ridurre l'impatto
ambientale nella vita quotidiana? Ci sono state delle scelte che sono state più difficili di quello che
credevi o viceversa?

Apprezzo molto i movimenti di semplicità volontaria, soprattutto quelli che stanno partendo tra i più
giovani, anche se spesso proprio il tema del cibo che scegliamo di portare in tavola è tra i meno discussi.
Nel mio quotidiano cerco di minimizzare l’impatto ambientale della famiglia coltivando (ovviamente
senza pesticidi o concimi di sintesi) quello che posso nell’orto di casa, autoproducendo qualcosa (pane, marmellate, yogurt di soia) e muovendoci a piedi per tutti gli spostamenti in paese.
Ci sono settori in cui trovo in effetti difficilissimo portare avanti una scelta etica ed ecologica, per
esempio il vestiario! Capi in materiali ecologici certificati, di produzione artigianale, sono difficili da
trovare e spesso con prezzi proibitivi. Giusti probabilmente, ma per noi che viviamo con poco pur sempre proibitivi. Vorrei riuscire a evitare le grandi catene, ma non riesco a farlo, in particolar modo per i bambini che crescono in fretta. Prendiamo usato tutto quello che troviamo, ma alcuni acquisti rimangono inevitabili.
Anche cercare di evitare del tutto gli imballaggi in plastica è qualcosa che non sono riuscita ad attuare:
non abbiamo negozio leggero nelle vicinanze, per cui ce la caviamo per quanto riguarda l’ortofrutta
acquistando direttamente dal produttore, alcune cereali e legumi li trovo online in confezioni di grande formato in carta, ma alcune cose le compro ancora imballate (scelgo imballi riciclabili, almeno).

Come è entrato lo yoga nella tua vita? E' una pratica che tutti possono svolgere ? Che benefici dà a
livello mentale e fisico?

Lo yoga mi ha sempre attratta, così come il buddhismo, a pelle. Con curiosità direi quasi scientifica.
Nel tempo avevo accumulato letture, tentativi poco riusciti di inserire una pratica quotidiana di
meditazione e qualche lezione di yoga. Ma non riuscivo a trovare la giusta energia per farne davvero una pratica.
Poi ho trovato uno stile di yoga, l’ashtanga yoga e forse soprattutto una insegnate, che mi hanno dato quel lavoro di disciplina e autocontrollo che mi serviva. Una routine, che richiede impegno e presenza.
Srotolare il tappetino è come aprire uno specchio sulla propria vita in quel momento: sono centrata o
distratta? Cerco il confronto con gli altri o meno? Il mio corpo è bloccato da qualche parte? E’ un
momento in cui essere nel qui e ora e osservare quel che succede (in noi, prevalentemente) nel tentativo di raggiungere o nello stare in una certa posizione. Così pian piano imparo a resistere anche quando vorrei mollare, a respirare quando verrebbe da irrigidirsi, a lasciar andare quando contraggo. Insomma, è un lavoro sul corpo fisico che consente di trasporre quanto imparato sul piano mentale. O quantomeno di provarci!
Io sono convinta possa essere estremamente benefico per tutti, ma come per tutte le cose belle della vita, serve dedizione.

Cosa ne pensi della produzione e dell'utilizzo del miele?

Eh, argomento miele è uno di quelli in cui per me c'è una differenza abissale tra industria e persona con un paio di arnie per passione/favorire impollinazione.
C'è tutta una branca di apicoltura naturale che prevede per esempio di non togliere tutto il miele sostituendolo con zucchero, ma preleva solo l'eccedenza rispetto a quello che serve per passare l'inverno. Ho diversi amici che si occupano di api e che per esempio mai e poi mai hanno tolto le ali alla regina. 
Ovviamente mi dicono che può capitare -sebbene raro facendo attenzione- l'ape che punge e quindi muore, ma davvero non vedo come una monocoltura di riso o mai o orzo per fare il malto possa comportare la morte di meno insetti...
Mi piace anche l'idea che nelle campagne, dove è diffuso il piccolo allevamento di api, si fa attenzione a non usare pesticidi.
Forse se abitassi in piena pianura e conoscessi produttori piccoli di cereali che fanno produzione artigianale di malto, la mia scelta cadrebbe sui loro prodotti! Ma per me è più km0 e meno lavorato e trasportato altro. Credo davvero che a volte dipenda...
Del resto è un consumo del tutto marginale nell'alimentazione, non è un alimento di base!
Se,invece,  abitassi in città e dovessi scegliere un prodotto in supermercato o naturasì prenderei il malto!
Insomma, è complesso

Quale è la tua posizione sull'integrazione della vitamina b12 in un alimentazione vegetale?
Io sono per l'integrazione di b12, specialmente nei bambini.
Ora dirò una cosa che può sembrare buffa, ma è la pura verità: animali del tutto vegan sono ben rari. Immaginate un ruminante che bruca l’erba di un prato: forse scarta formiche, bruchi, parti sporche di terra? Un primate, apre la frutta per controllare che non contenga ospiti?
Certo che no.
La verità è che la questione è talmente lapalissiana che non serve nemmeno spenderci sopra troppe parole.
Nel mondo moderno è possibile raggiungere un grado di “purezza” nella scelta di nutrirsi esclusivamente a base di alimenti vegetali che era impensabile in “natura”. Ed a questo fatto aggiungiamo anche la “purezza” raggiunta intesa come condizioni igieniche, degli alimenti, ma anche -più tristemente- dei terreni.
Può non essere divertente sottolinearlo, ma -ancora una volta- è la semplice verità: i primati e molti altri animali consumano le proprie feci più che volentieri e molti popoli hanno concimato e concimano le proprie coltivazioni con feci umane. E sì che il nostro colon è in effetti ricco di batteri produttori di B12.
Solo che questa viene assorbita prima lungo il tratto intestinale e necessita -per essere “catturata” e assorbita, di essere legata ad una glicoproteina prodotta nello stomaco, il fattore intrinseco.
Non è questione di avercela o meno con gli integratori o di credere nel complotto medico per boicottare l’alimentazione vegetale.
E’ questione di natura e di vita innaturale.
Ora io, avendo fatto anche delle scelte etiche, preferisco acquistare un integratore naturale (B12 prodotta da ceppi batterici selezionati su melassa, un po' come avviene con il lievito alimentare in scaglie, ma con ceppi produttori di b12, che viene poi "isolata"), che non è nemmeno un “farmaco” e quindi non finanzia vivisezione, piuttosto che assumerla tramite lo sfruttamento di animali.

lunedì 9 settembre 2019

LIEVITO ISTANTANEO FATTO IN CASA


lievito fatto in casa con due ingredienti, aceto bicarbonatoCiao a tutti!

Questa polvere lievitante facilissima di realizzare ci libererà dall'acquisto di lieviti istantanei industriali. Lo possiamo utilizzare per tutte le preparazioni "veloci" come torte, biscotti, pancake, torte salate, ecc..E' facilissimo da realizzare.

Per 500 gr di farina servono:
- 4 gr di bicarbonato (cucchiaini)
- 1 cucchiaino di aceto

In un piccolo contenitore mettere il bicarbonato, aggiungere l'aceto, mescolare (godendoci l'effervescenza della reazione acido-basica), e unire per ultimo ingrediente all'impasto che dobbiamo preparare, lavorandolo come di consueto.

venerdì 6 settembre 2019

COME CREARE UNA PIANTA DA TALEA

Ciao a tutti!

Oggi parliamo di piante, di come creare nuove piantine da porzioni di quelle già esistenti.
Non sono un'esperta ma ci stò prendendo gusto, imparando dai miei errori e seguendo altre persone che lo fanno con successo.

La tecnica è abbastanza semplice (anche se a dire il vero ci sono eccezioni con cui la tecnica non mi è ancora riuscita... Ma non demordo!), dobbiamo innanzitutto procurarci un rametto (di almeno 15 cm) della pianta che ci interessa "riprodurre" sano, non legnoso, non troppo sottile. Togliamo delicatamente le foglie sottostanti la punta del rametto, lasciandone al massimo quattro o cinque. Questo servirà a far concentrare la piante nella formazione di radici e non disperdere troppa energia nella parte aerea.

A questo punto possiamo :

- Immergere lo stelo in un vasetto d'acqua e aspettare metta radici, potrebbe volerci del tempo ma se le foglie rimangono verdi e vitali, non preoccupatevi. Una volta che le radichette saranno ben formate trasferire in un vasetto con terriccio morbido stando tantissimo attenti a non danneggiare le fondamenta della pianta (le radici), bagnare e aspettare la pianta si assesti e riparta a crescere e fare nuove foglie.

- Preparare un vaso non molto grande (in questa fase possono essere utili le basi della bottiglia di plastica così terremo d'occhio sia l'umidità che il lavoro delle radici) con del terriccio morbido e non compatto (meglio aggiungere una parte di sabbia), inserire il rametto e bagnare abbondantemente. Aspettiamo che la pianta lavori tenendo sempre umido il terreno.

In ogni caso lasciare la talea in una zona luminosa ma non a sole diretto.

E' consigliato fare questo lavoro dopo la fioritura (quando i fiori saranno secchi), oppure nelle stagioni di mezzo dove il clima è più temperato.
Una volta che la giovane piantina comincerà a crescere le regole base sono le stesse delle piante adulte: bagnare solo quando il terreno è asciutto e assicurasi di dare temperatura e luce necessarie (ogni pianta ha le sue esigenze).

Possiamo moltiplicare anche le piante succulente o grasse, le piante verdi, ecc... buona propagazione!

lunedì 2 settembre 2019

GELATO IN STECCO FAI DA TE (GUSTO SNICKERS)

nicecream veganCiao a tutti!

Siamo agli sgoccioli coi caldi estivi e vi propongo un gelato sano, fatto in casa e senza zuccheri aggiunti. Il "gusto" in questo caso vuole ricordare la barretta (non vegan, non salutare, non prodotta da un'azienda etica) snickers.

Non sò se capita anche a voi ma spesso quando faccio la spesa trovo confezioni di banane maturissime molto scontate, così ne approfitto e le compro, difficilmente altrimenti acquisto questo tipo di frutti. La trovo un'ottima azione di economia ed ecologia (poichè altrimenti andrebbe tutto buttato ..Un pò come per i prodotti scontati che sono in scadenza) sia per il venditore che per il consumatore.
Ci sono molte ricette che permettono di utilizzare banane mature (oltre ovviamente a mangiarle tal quali!) come il banana bread, il nice cream, i biscotti con l'avena (magari essiccati), ecc..

gelato di banana veloce cacao Ingredienti per circa 3 gelati* :
* io ho gli stampini di ikea che sono piuttosto piccoli

- 2 banane medio/piccole
- 2 cucchiaini di cacao
- una manciata di arachidi tritate grossolanamente

Schiacciare delle banane ben mature con la forchetta, unire il cacao e le arachidi. Non frullarle e specialmente non aggiungere del liquido (bevanda vegetale o acqua che sia) poichè il risultato altrimenti è piuttosto ghiacciato.
Versare il tutto nello stampino e mettere in congelatore per almeno 6/8 ore. Finito !

Se volete dare uno sprint in più, una volta congelato, potete ricoprire lo stecco con del cioccolato fondente fuso.

Al momento di consumare il vostro gelato attendete circa 1 minuto in modo che si scongeli un pochino, vi stupirà la cremosità ottenuta semplicemente da un frutto.
No olii strani, no panne, no emulsionanti,  niente trucchetti.

venerdì 30 agosto 2019

MACERATO DI ORTICA


Ciao a tutti!

macerato orto, repellente e fertilizzanteNoi abbiamo deciso ormai da tempo di non utilizzare chimica nell'orto, nè fertilizzanti nè trattamenti vari. Anche sul letame abbiamo molte riserve (negli allevamenti gli animali vengono imbottiti di schifezze e le condizioni igieniche sono molto precarie dubito possano evitare di riversarli nelle deiezioni).
Quando in orto si presenta un problema o uno squilibrio, cerchiamo una soluzione naturale nel rispetto dell'ambiente e se possibile che non uccida i parassiti ma li allontani; sperando che nel lungo termine queste scelte portino a una maggior ricchezza, autonomia ed equilibrio di terreno, dei batteri e di tutti i piccoli abitanti.



Validi alleati che possiamo crearci da soli a costo zero sono i macerati o i decotti.
Oggi parliamo del macerato di ortica.

A cosa serve?
E' un validissimo fertilizzante, allontana pidocchi (afidi), lumache e formiche.

Come si realizza?
Macerazione delle ortiche. 
Io utilizzo un secchio, lo si riempe di ortiche (tagliandole e non strappandole in modo possano facilmente ricrescere), schiacciando in modo che il materiale vegetale sia veramente tanto e lo si ricopre con l'acqua, appena necessaria a coprire le ortiche.
Coprire il secchio con un telo di cotone o una zanzariera fermata con un elestico.
Ogni giorno per circa una settimana (o anche meno se fà caldo) si apre e si mescola. E' pronto quando girando col bastone non produce più schiuma. Lo si può quindi filtrare e riporre in taniche o in secchi ben chiusi e utilizzarlo quando ci occorre.
Puzza tantissimo, ma la sua efficacia è stupefacente. Si dice di aggiungere circa 100gr di bentonite per sfavorire la formazione di cattivi odori.. Ho provato ma sinceramente non ho trovato particolare efficacia.

Come si utilizza?
Si può utilizzare diluito 1 a 5 ( una parte decotto cinque di acqua) per fertilizzare. 1 a 10 nebulizzato sulle foglie contro gli afidi.
 Trattare a seconda delle esigenze ogni 10- 15 giorni la sera. Non ha tempo di carenza ma puzza molto, quindi non raccogliete i vostri ortaggi immediatamente dopo ^_^ lasciatelo decantare un pò!
Alcuni dicono di non utilizzare su cavoli, cetrioli e pomodori. Sui cavoli ho letto (e verificato) tende ad attirare la farfalla cavolaia... Ma sul resto non ho trovato fonti utili che mi spiegassero il perchè non andasse somministrato.

lunedì 26 agosto 2019

3 IDEE PER UTILIZZARE L'OKARA (DI SOIA)


Ciao a tutti!

Tempo fà parlando di latte vegetale (o bevanda vegetale per i precisetti) autoprodotto, abbiamo accennato fatto che non si butta niente e oggi vi dò qualche esempio di come riutilizzare l'okara (buccia) in questo caso di soia.

Nell'opera di filtraggio del liquido ci ritroveremo con una bella quantità di polpa nel colino, ecco 3 idee per utilizzarla:


Crackers di soia e frumento

ricetta con scarto okara, grissini scarto latte soia
- 100 gr di okara
- 100 gr di farina di grano tenero integrale (o un altra farina a vostro gusto, anche senza glutine)
- un pizzico di sale
- 1 cucchiaio di olio extravergine d'oliva
- 100 ml circa d'acqua
- semini, aglio in polvere, erbe aromatiche (quello con cui volete aromatizzare, altrimenti lascateli al naturale che sono comunque ottimi)

Mescolare gli ingredienti secchi poi unire l'olio e l'acqua sino a ottenere un impasto omogeneo e compatto. Andate adagio ad aggiungere l'acqua poichè la quantità dipende anche da quanto umida è la vostra okara. Stendere delle sfoglie abbastanza sottili con l'aiuto di un pò di farina e il mattarello.
Cuocere al forno per circa 15 minuti a 180°C in modalità ventilata.



Tartufi dolci alla frutta secca e okara

tartufi vegani con scarto latte soia- qualche cucchiaio di okara
- qualche cucchaio di frutta secca tritata finemente (mandorle, noci, nocciole,ecc..)
- 1 cucchiaio di malto (o un cucchiaio di uvetta o 3 datteri ammollati e frullati)
- un pizzico di cacao e di cannella
- un cucchiaino di vino Porto o Marsala

Le dosi di questa ricetta sono totalmente a occhio in quanto preferisco farne sempre dosi piccole poichè devono essere conservati in frigo per pochi giorni. Altrimenti, se ne fate tanti, meglio congelare. 
In pratica, unire tutti gli ingredienti, trovare la giusta consistenza (morbida ma manipolabile) e formare delle palline o utilizzare dei piccoli stampini . Riporre in frigo per qualche ora prima di consumare in modo si compattino.
Il mio esempio di aromatizzazione vuole ricordare in qualche modo il gusto del cannolo siciliano.
Ma ovviamente potete farli come più preferite (vaniglia, cacao, carruba, ecc ..)




Polpette di okara e ortiche

polpette con scarto latte soia- 100 gr di okara
- 2 cucchiai di parmiveg (o anacardi tritati o lievito alimentare)
- Una manciata di ortiche al vapore frullate sottili (o anche biete, spinaci, erbette miste)
- sale, pepe, olio
- pangrattato

Impastare l'okara con le ortiche, aggiungere il parmiveg, regolare di sale e pepe. Unire un filo d'olio.
Se l'impasto vi sembra troppo morbido o le volete più fragranti aggiungere qualche cucchiaio di pangrattato. A questo scopo anche una patata lessata e schiacciata è ottima (giusto per da un'idea gluten free).
Dorare in padella o al forno (gratin) per una decina di minuti.
Nella foto li ho realizzati con carote e patate, ma ovviamente le combinazioni sono infinite.








Un'altra idea jolly è quella di essiccare l'okara di soia (nell'essiccatore o in forno a bassissima temperatura e sportello un pò aperto) e conservarla in dispensa...
Oppure darne qualche cucchiaio ai vostri animali più o meno domestici :)