Visualizzazione post con etichetta ingredienti base. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta ingredienti base. Mostra tutti i post

lunedì 9 marzo 2020

CREMA DOLCE SPALMABILE AI FAGIOLI



Ciao a tutti,


siamo abituati ad associare i legumi a qualcosa di salato e magari pesante. Niente di più errato! 

Oltre a costituire una fonte proteica vegetale altamente valida e digeribile (altro che proteine nobili che in dosi massicce sono passate alla storia per aver portato la gotta e altri mali), i legumi, possono essere usati anche nei dolci.
Pensiamo alla marmellata orientale di azuki (soia rossa).

Ne avevo già parlato qui, ma oggi vi posto la ricetta di una crema spalmabile migliore della precedente, sempre a base di fagioli rossi. Potete usare i fagioli che preferite, se potete optate per quelli secchi (reidratati e cotti) e non per quelli in barattolo.

- 300 gr circa di fagioli ben cotti ( io ho utilizzato i lamon)
- 5/6 datteri ( o un cucchiaio di zucchero di canna)
- cacao (circa due cucchiaini.. ma dipende da quando la volete "dark")
- un cucchiaino di olio di semi

Prendere i fagioli, unire i datteri e passare con un frullatore a immersione ( o un mixer potente) che vi permetta di ottenere una crema liscia ,omogenea e un pò morbida... In questa fase possiamo aiutarci con un pò di latte vegetale o semplice acqua. Unire l'olio, frullare ancora e poco per volta il cacao fino a quando non avremmo raggiunto una crema ben densa e cioccolatosa.

Se vi accorgete che è troppo densa aggiungere un altro pò di latte vegetale, al contrario se troppo liquida cacao amaro in polvere. Si conserva tranquillamente in frigorifero per alcuni giorni.

venerdì 6 marzo 2020

CIOCCOLATINI PER TUTTI I GUSTI


Ciao a tutti,

oggi vi propongo un pò di idee per fare dei buonissimi cioccolatini dei più disparati gusti.
Ottimi da tenere in una scatola ermetica e da tirare fuori a fine pasto, magari con un buon caffè (per chi lo ama).

Ingredienti:

- cioccolato fondente in tavoletta (la percentuale di cacao dipende dai vostri gusti, io mi orienterei sul 75/80%), cioccolato bianco di soia, cioccolato con latte di riso, gianduia (senza latte o burro), ecc ...

- frutta secca a piacere (nocciole, mandorle,anacardi, noci, ecc ...)

- scorza d'arancia, peperoncino, cannella, ecc.. (aromi vari meglio se non sintetici)

Basterà sciogliere a bagno maria, col fuoco basso, il cioccolato .. Qualche pezzo per volta in modo da poterne fare di diversi gusti e versare negli stampini (meglio in silicone ma vanno bene anche quelli piccoli per il ghiaccio).

Mi rendo conto che sciogliere cioccolato e mescolarlo ad altri ingredienti non può essere considerato cucinare, ma per chi vuole gustare un cioccolatino di qualità e non dovere accettare ingredienti discutibile (ammesso e non concesso che siano tutti vegetali) trovo possa essere un'idea utile.

Questi sono quelli che abitualmente faccio:

- fondente + arachidi e datteri (bastera tritarli grossolanamente e inglobarli al cioccolato fuso
-fondente + noci, cannella e scorza d'arancia (bastera tritare grossolanamente le noci, mettere un pizzico di cannella e una grattata di scorza d'arancia)
- fondente + mandorle tostate (io le lascerei intere)
- fondente + un pizzico di caffè in polvere e cannella
- fondente + granola o flakes di mais (supercroccanti!)
- fondente + cioccolato bianco di soia e una nocciola centrale (uno strato di fondente, nocciola centrale e ricoprire con il cioccolato bianco)
- gianduia + nocciole (il gianduiotto in pratica)

venerdì 28 febbraio 2020

FRUTTA E VERDURA DI STAGIONE

Ciao a tutti,

ci siamo mai chiesti come mai è importante scegliere vegetali nella stagione in cui naturalmente crescono e maturano nella zona geografica il più possibile vicina a dove abitiamo?

- Ogni frutto o ortaggio cresce nella stagione "giusta".

Ad esempio in inverno la maggior parte delle verdure è amara poichè in questo periodo così "tosto" l'organismo ha bisogno di depurarsi. In estate, invece,  i vegetali sono prevalentemente super ricchi d'acqua poichè ne abbiamo bisogno per compensare la calura e la perdita di liquidi tramite la sudorazione.

- La verdura di stagione costa meno ed è più reperibile.

Coltivare o importare i frutti che la stagione del nostro paese non permette di avere è costoso. Servono viaggi (in camion, stive, container o aerei), serre, trattamenti extra che permettano di avere un raccolto che soddisfi la domanda, e un minimo di sapore (anche se non lo avrà mai tutto).

- I vegetali non hanno lo stesso carico di vitamine e sali minerali.

Il modo migliore per attingere a tutto quello che la verdura e la frutta ci offrono è consumarli freschi (e a crudo il più possibile). Spostamenti, celle frigo, maturanti, mancanza di sole o caldo, ecc .. alterano i prodotti che saranno per forza di cose meno "salutari".

- E' consigliabile variare sempre l'alimentazione.

Più tipi di vegetali consumiamo meno ci sarà il rischio di sviluppare carenze o intolleranze.
Il dottor Franco Berrino consiglia di consumare dei piatti colorati, non solo per la vista, ma perchè ogni "colore" apporta nutrienti diversi che svolgono azioni diverse, ma combinate per completarsi all'interno del nostro organismo.
Berrino fà notare spesso nelle conferenze come l'italiano medio consuma pochi vegetali (solitamente pomodori, patate e zucchine) e come il susseguirsi costante degli stessi alimenti spesso raffinati o non adatti (vedi il grano o il latte) crei intolleranze o allergie.

Se proprio non riusciamo a fare a meno del pomodoro a novembre o cose simili, cerchiamo di optare per un prodotto italiano o nelle vicinanze (sarà di serra ma almeno non avrà viaggiato per mezzo globo) e magari che sia una tantum o quando sono scontati poichè ammaccati (altrimenti andrebbero buttati).
Abbiamo una gamma infinita di vegetali in ogni stagione, usiamoli nel loro periodo di massimo splendore!

lunedì 24 febbraio 2020

PASTA FRESCA VEGAN


Ciao a tutti!

Oggi ci facciamo in casa tortelli, ravioli, anolini,ecc (come dice qualcuno "Voi in Emilia li chiamate ogni 10 km con un nome diverso")...Senza uova, senza carne, senza formaggio..
Insomma senza sofferenza animale,ma senza provarci di qualcosa di sano e goloso.
Ne avevo già parlato anni fà qui, ma oggi sarò molto più precisa.

Si, in commercio si trova sia pasta fresca che ripiena vegan già bella e pronta, ma spesso cari e nei discount di fattura discutibile. 
Quindi perchè non provare con pochi ingredienti a farci il nostro cibo da soli? 



Partiamo dalla pasta; per due/tre porzioni abbondanti occorrono:

- 200 gr di farina (io cosiglio grano duro integrale o semi integrale, ma la ricetta riesce anche col grano tenero)
- 100 ml circa d'acqua
- 1 cucchiaio di olio evo
- un pizzico di curcuma (facoltativo, solo per ingiallire la sfoglia)

Mescolare farina,curcuma, olio e per ultima aggiungere gradualmente l'acqua. Lavorare l'impasto una decina di minuti sino ad avere una palla elastica, omogenea e compatta.
 Lasciare riposare coperta una ventina di minuti, sarà più facilmente lavorabile.

Io trovo sia più utile e comodo preparare i ripieni in anticipo, in modo che nel momento in cui si andrà a formare la pasta ripiena, il lavoro sia più rapido (visto che già non è una cosa veloce ...).

Considerando che si sporca abbastanza (farina ovunque) e, come dicevo, il lavoro è un pò impegnativo noi cerchiamo di prepararne tanta, magari con ripieni diversi e poi la conserviamo in freezer. Prima congelando i ravioli singoli su un vassoio e successivamente confezionati in sacchettini o vaschette porzionati. Quando ci andrà un piatto di tortelli basta tuffarli (ancora congelati) in acqua bollente leggermente salata per circa 3 minuti.

Su una spianatoia infarinata stendere la sfoglia con l'aiuto della macchinetta per la pasta (o se siete folli con in mattarello), trovare lo spessore di vostro gusto (noi di solito stiamo alla tacchetta 3), troppo spessi non sono gustosi, troppo sottili rischieranno di aprirsi in cottura.

Fare delle belle sfoglie, porre cucchiaini di ripieno (mi raccomando freddo e ben compatto) equidistanti nella parte inferiore, con un dito o meglio un pennello da cucina inumidire con acqua i lati attorno al ripieno e risvoltare la parte superiore della pasta verso il basso, facendo uscire tutta l'aria e sigillare i contorni dei singoli ravioli.
Se fosse rimasta qualche bollicina d'aria, fate un forellino con uno stuzzicadenti e poi richiudete con una leggera pressione delle dita. Ora basta con uno stampino o con una rotella ritagliare i nostri tortelli e disporli su un vassoio infarinato.

La stessa pasta si può utilizzare per tagliatelle, pappardelle, sfoglie per lasagne, cannelloni o maltagliati. Se volete conservarla ricordate di farla seccare alla perfezione (magari con l'aiuto di un essiccatore o il forno molto basso) per evitare brutte sorprese di muffe.

Idee per i ripieni?
Ricotta veg/tofu e spinaci/erbette/ortiche, funghi e patate, zucca, ragù vegetale, carote e timo, zucchine e prezzemolo, fave e anacardi... Come al solito le cose che ci facciamo noi hanno un'infinita gamma di possibilità.




venerdì 21 febbraio 2020

TISANA DIGESTIVA AUTOPRODOTTA

Ciao a tutti,

oggi cerchiamo di capire quali erbe favoriscono la digestione, per farci da soli un'ottima tisana ad hoc per le nostre esigenze.

Ho già parlato qui di perchè favorire l'utilizzo delle erbe sfuse ed evitare le bustine dei supermercati; quindi vi evito la rottura per questa volta ^_^

Ci sono molte erbe e spezie che favoriscono la digestione, alleviano bruciore di stomaco o situazioni poco felici a livello di intestino. Anice, achillea, finocchio, melissa, menta, liquirizia, angelica, malva, cardamomo, genziana, arancio dolce, zenzero,verbena, ecc.
Non dobbiamo per forza usarle tutte, ne basta anche solo una (per esempio i semi di finocchio o l'anice). Dobbiamo solo imparare ad associare i sapore per avere una bevanda gradevole.

Qui dò la miscela che utilizzo io:

- 20 gr di semi di finocchio
- 20 gr di malva
- 10 gr di menta
- 10 gr di melissa
- 10 gr di radice liquirizia a pezzetti
- 10 gr di fiori d'arancio dolce
- 10 gr di anice stellato
- 10 gr di verbena

Un cucchiaio di miscela per una tazza d'acqua bollente in infusione per 10-15 minuti, dolcificare a piacere (per evitare lo zucchero possiamo ricorrere a erbe naturalmente dolci come lippia dulcis o stevia).

venerdì 14 febbraio 2020

BISCOTTI PER (NON DA) CANI

Ciao a tutti!

Oggi più che una ricetta voglio darvi un'idea: fare in casa i biscottini per i nostri cagnetti.

Sicuramente occuparsi (in maniera coscienziosa) della nutrizione casalinga dei nostri cuccioli non è cosa facile ... Occorre impegno, tempo, giuste indicazioni, pazienza, ecc..
Ma non è una cosa impagabile riempire la ciotola del peloso con alimenti di qualità, senza dover fare dei compromessi con strane diciture di etichette?! E magari lui la mangia di gusto e ci dimostra nei fatti che è la strada giusta ?!

Ok, facciamo un passo indietro, oggi partiamo da una cosa molto più semplice : il premietto.

Qui possiamo prendere la cosa con più serenità in quanto lo snack di Fido non è certo la base della sua alimentazione quindi , evitati gli ingredienti nocivi o quantomeno sospetti, non faremmo danni.
E poi... Avete mai guardato gli ingredienti dei biscotti "commerciali"? Da mettersi le mani nei capelli e poi richiudersi a forza la mandibola anche su quelli " bio" o "veg" o "natural" o con altre diciture accattivanti.

Io dò la ricetta "base" poi vedete un pò voi:

- 150 gr di farina semi integrale* ( integrale ha troppe fibre, bianca ha troppo glutine)
- 1 o 2 cucchiai di olio extravergine di oliva
- un pizzico di bicarbonato
- acqua quanto basta (circa 70-80 gr)

Opzionali:

- mezzo cucchiaino di rosmarino tritato o  mezzo cucchiaino di polvere di carruba o mezzo cucchiaino di curcuma in polvere o un cucchiaino scarso di burro di arachidi non dolcificato.
- un cucchiaino di malto o sciroppo (se si vuole per forza dare una nota dolce)

Impastare per una decina di minuti fino a ottenere un impasto elastico e omogeneo.
Far riposare un pochino (ottimo venti minuti, ma se non li avete bastano anche dieci) avvolto o coperto in modo non secchi in superficie.
Stendere una sfoglia di circa mezzo centimetro e tagliare i biscotti con una formina (qui se volete trasformare quella a fiore in un osso) o con una semplice rotella da pizza fare dei quadratini (metodo veloce).
Infornare, su una teglia ricoperta da carta forno o con il tappetino in silicone a 180°c per una ventina di minuti.. Non appena saranno dorati spegnere e lasciar raffreddare con anta del forno un pò aperta in modo che perdano umidità.


Si conservano a lungo in un contenitore ermetico.

Li faccio e vedo che piacciono parecchio (anche a pelosi non di casa), non esagerare con la somministrazione ^_^


Io li ho assaggiati, sono tipo crackers ^_^


*Mi riferisco ovviamente al grano tenero, ma sono ottimi anche mix di questo e altri cereali in farina come : riso, grano saraceno o farro.

lunedì 3 febbraio 2020

PIZZA SEMI INTEGRALE


Ciao a tutti,
Avevo già parlato in passato della preparazione della pizza qui e qui, ma non posso non pubblicizzare il più possibile (riceverei una maledizione) la tecnica di Gian (che ha a sua volta preso spunto da qui... perchè non si nasce "imparati") per preparare una pizza fragrante e digeribile con poca spesa e pochi ottimi ingredienti.

In questa versione sensazionale (che ci ha eliminato la voglia di pizzeria da tanti mesi) utilizziamo il lievito madre, ma aggiustando dosi e tempistiche (tempi di lievitazione più brevi) si può fare anche col lievito di birra (fresco o secco che sia).

L'ultizzo del lievito madre và capito e provato. E' un'alternativa diversa a quello pronto e indistruttibile a cui la grande distribuzione ci ha abituati. Qui un post dove parlo appunto di questo lievito antico e stupefacente.

Ingredienti per una pizza un pò alta o due sottili (per due persone):

- 55/60 gr di lievito rinfrescato
- 250 gr di farina (per me una rustica semi integrale e grano duro semi integrale)
- 1 cucchiaino di malto o di zucchero di canna integrale
- 5 gr di olio extravergine di oliva
- 170/180 gr di acqua a temperatura ambiente
- 6 gr di sale fino integrale

IMPASTO

Sciogliere il lievito in un pò d'acqua e aggiungere il malto. Iniziare a unire la farina e piano piano l'acqua che ci occorre a ottenere un impasto morbido, ben idratato e elastico. Aggiungere l'olio e per ultimo il sale.
E' necessario impastare bene per 10/15 minuti (a mano o con una macchina a vostra discrezione).

PIEGHE (consigliate ma non obbligatorie)

Lasciare riposare mezz'oretta l'impasto e fare tre giri di pieghe a circa dieci- quindici minuti l'una dall'altra. Semplicemente dalla ciotola si tirano i lembi e si ripiegano verso l'interno ricompattando l'impasto con una forma tondeggiante alla fine.

PRIMA LIEVITAZIONE

Aspettare poi fino al raddoppio (con la stagione calda un paio di ore bastano, col freddo circa otto).


SECONDA LIEVITAZIONE

Rovesciare delicatamente l'impasto su una teglia oleata (o su un piano infarinato magari con la semola nel caso vogliate cuocere su una pietra refrattaria) e allargarla delicatamente con le dita (abolito il mattarello) fino ad avere la dimensione (e l'altezza) desiderata, coprire con un canovaccio. Attendere un altro paio d'ore.

COTTURA

Se avete una pietra refrattaria bisogna metterla a scaldare in forno almeno 30/40 minuti prima con temperatura al massimo in modalità statica.

Condire a piacere la pizza (per me un must è la marinara col formaggio di anacardi o il vegan cheddar) e far scivolare sulla pietra rovente. Cuocere in modalità statica nel ripiano centrale del forno per 7/10 minuti indicativamente. Controllare sempre di tanto in tanto il fondo della pizza che sia tostato ma non bruci. Far raffreddare leggermente su una graticola (in modo che passi aria da sotto e non si inumidisca togliendo fragranza all'impasto), servire.

Se utilizzate una comune teglia basta accendere il forno una decina di minuti prima al massimo modalità ventilata (versione consigliata in estate).
Condire e infornare i primi 5 minuti sul fondo del forno (non il ripiano proprio la base), una volta ben tostata sotto mettere sul ripiano centrale per 4/5 minuti.

Servire la pizza o farla un poco raffreddare sempre su una griglia (non in teglia altrimenti prende umidità e ciao ciao fondo croccante).

I tempi sono indicativi in quanto ogni forno lavora a suo modo, l'umidà dell'impasto e dell'ambiente è pressochè unica e l'altezza e la croccantezza della pizza sta a voi deciderla.

lunedì 27 gennaio 2020

FORMAGGELLA DI CECI


formaggio ceci veganCiao a tutti,
questa è davvero una ricetta da provare, a mio avviso.
Ovviamente devono piacere i ceci. Qui il video dove potete vedere come fare.

Ricaveremo con il minimo sforzo e pochi ingredienti una formaggella che si presta a un sacco di preparazioni veloci (spalmata sul pane, a cubetti nell'insalata, a fettine gratinate al forno, ecc..).

Ingredienti:

- 70 gr farina di ceci
- 130 + 250 ml di acqua o latte di soia
- 1 cucchiaio di olio evo
- sale (5gr circa), pepe, spezie a piacere


In una ciotolina unire la farina di ceci con i 130 ml d'acqua, mescolando per ottenere una pastella senza grumi.

Mettere sul fuoco la restante acqua (250 ml), aggiungere l'olio,le spezie e le erbe aromatiche che vogliamo (ottimo aglio e paprika) e quando è caldo (ma non a bollore) unire la pastella fatta in precedenza e continuare a mescolare.
Otteniamo in pochi minuti un composto piuttosto denso, è importante continuare a mescolare fino a che si farà davvero fatica.


Spegnere, lasciare raffreddare qualche minuto e travasare in ciotoline (o fuscelle) oleate.

Riporre in frigo per qualche ora e successivamente estrarre e gustare come più ci aggrada.

venerdì 3 gennaio 2020

BRUSTOLINI (SEMI DI ZUCCA TOSTATI)

Ciao a tutti,

Avete mai assaggiato i "brustolini"?
In commercio ci sono (nel reparto degli snack salati), generalmente a poco prezzo, ma contengono tantissimo sale
.
Se consumiamo abitualmente la zucca possiamo crearli noi stessi molto facilmente.
La qualità che io ho trovato migliore per questa "ricetta" è la butternut *; ovvero semi non troppo grandi e non troppo sottili.

Una volta separati i semi dalla polpa, bisogna pulirli bene cercando di togliere tutti i filamenti, ci si può aiutare lavandoli sotto acqua corrente o lasciandoli un pò a mollo e poi tamponarli con un canovaccio. Questo è il compito più noioso della faccenda.
Ora possiamo metterli in una padella (meglio antiaderente) a fiamma media e tostarli per qualche minuto. Spolverare con sale e/o spezie e servire.

Un'idea interessante (che non ho ancora provato) sarebbe essiccarli cercando così di unire la golosità della croccantezza alla conservazione delle sostanze utili (che più o meno in cottura andiamo a degradare) del seme di zucca.



* Se avete una zucca con semi molto grandi (tipo chioggia o delica) consiglio dopo la tostatura di triturarli finemente e utilizzarli così su verdure o insalate o quello che vi pare.

lunedì 9 dicembre 2019

FORMAGGIO CREMOSO (STILE CHEDDAR)


Ciao a tutti!

Oggi prepariamo una crema formaggiosa, totalmente vegetale dove nessuna mucca deve soffrire per il nostro egoismo. Il gusto è dolce, molto saporito e allo stesso tempo affumicato; una crema "decisa" che non passa inosservata.

 Si sposa bene nei panini, nelle piadine ma anche sulle verdure (o sulle lasagne) gratinate al forno. Questa crema tenuta più morbida è ottima per condire la pasta effetto "mac and cheese".

Io, sinceramente, non ho mai assaggiato il formaggio cheddar da onnivora, ma il colore mi guida a etichettarlo così.

Ingredienti:

- 1 patata media  o una batata (in questo caso non aggiungere la carota)
- mezza carota ( o un pezzetto di zucca)
- 1 cipolla piccola
- una manciata di anacardi ammollati
- sale
- pepe
- paprica affumicata (facoltativo)

Lessare le verdure fino a che saranno molto morbide.

Frullare con il frullatore a immersione cipolla, patata, carota e anacardi aggiustando con un pò d'acqua sino a ottenere una consistenza cremosa. Aggiustare con sale e spezie.


Gustare nel modo che più vi aggrada.


venerdì 8 novembre 2019

DETERGENTE ALL'ACETO TUTTO FARE

spruzzino acetoCiao a tutti,
oggi voglio proporvi un detergente che possiamo fare in casa : semplice, versatile e atossico.

Servono solo tre cose : aceto (di vino o di mele),acqua (dicono sia meglio quella distillata, ma io uso la comune acqua di rubinetto fatta decantare) e uno spruzzino (anche di recupero di un vecchio detergente accuratamente sciacquato).

Per ottenere il nostro 'detergente tutto fare' basterà riempire lo spruzzatore con una parte d'acqua e una di aceto. La quantità dell'aceto dipenderà da quanto lo vogliamo "efficace"; si consiglia dal 20% al 50%. Io utilizzo un 40-50 %  ed è perfetto per tutte le superfici.

Se si vuole si può aggiungere qualche goccia di olio essenziale (come tea tree, limone, menta o lavanda) ricordandosi di agitare il flacone prima dell'uso poichè le gocce d'olio non si discioglieranno completamente ma galleggeranno.

Se vogliamo potenziare il nostro detergente, possiamo aggiungere alcune gocce di detersivo per piatti (meglio ecologico), nella misura di 4 gocce per 500 ml di liquido totale (acqua + aceto).

Dove utilizzarlo : superfici della cucina o del bagno, lavandino, forno, frigorifero, piano cottura... tutto quello che non sia un legno delicato, marmo o cotto.

Come utilizzarlo: spruzzare sulla zona, se occorre lasciare agire qualche istante e poi passare il panno o la spugna.


"Mammachimica mi ha spiegato che l'utilizzo dell'aceto nelle ricette non è poi così ecologico poichè tende ad essere corrosivo (specialmente nel lungo periodo) e ha bisogno di molta acqua per disperdersi nell'ambiente . Meglio, preferire l'uso dell'acido citrico.
Qui due link per approfondire l'argomento :


SOSTITUTO PER DETERGENTE MULTIUSO:
Con pochissimi ingredienti potete provare questo detergente:

Servono:
120 gr soda solvay
850gr acqua
30 gr detergente piatti (ecologico)

venerdì 27 settembre 2019

INCI... QUESTO SCONOSCIUTO




Ciao a tutti!
Oggi volevo parlare degli ingredienti del mondo cosmetico (sia cosmetici decorativi che per la cura della persona) facendo un pò chiarezza su alcuni punti.
Preciso subito che io non sono ne chimica, ne estetista, ne niente di niente.. Ma negli anni.. cercando di studiare, capire e provare qualcosa penso di averlo portato a casa. Quindi condivido volentieri :)

Per prima cosa vorrei dire che molto di quello che ci viene sbattuto letteralmente in faccia tramite vari mezzi pubblicitari non ci serve. Esempio : vogliamo idratare la nostra pelle? non serve un prodotto apposito per ogni singola porzione del corpo (crema mani, crema viso, crema contorno occhi, crema per i piedi, ecc..) basterà una buona crema idratante di base oppure un burro o un olio. Uno non dieci.
Ognuno poi conosce i propri bisogni (o li impara a conoscere) e decide cosa gli serve o che che capricci vuole togliersi. L'importante è che siamo NOI a scegliere non i messaggi pubblicitari.

Ogni volta che si fà la spesa è come votare, scegliamo. Non solo una semplice crema... Ma chi finanziare.
Ricordiamo in oltre che la pelle assorbe tutto quello che ci spalmiamo sopra, trattenendo e portando all'interno. Quindi spalmarsi sostanze nocive è un pò come ingerirle.

Ogni prodotto deve avere l'INCI (Interational Nomenclature of Cosmetics Ingredients) riportato sulla confezione o alcune volte lo si trova stampato sull'espositore in negozio; qui troviamo in ordine decrescente tutti gli ingredienti che lo compongono, riportati in latino o in inglese.
E' importante leggerlo, anche se non conosciamo tutte le voci, per capire cosa realmente il prodotto contiene, o quantomeno averne un'idea. Quante volte magari vediamo una crema con un packaging accattivante che recita "con olio di argan"? Si magari l'olio di argan c'è, ma è in fondo alla lista... In pratica ne contiene una lacrima. E il resto? Se leggiamo lo possiamo sapere!
Quindi come i prodotti alimentari, si gira la confezione e si legge tutta l'etichetta non fermandosi allo slogan davanti.

CATEGORIE DI INGREDIENTI SU CUI SOFFERMARSI (E INFORMARSI) :

SOSTANZE GRASSE IDRATANTI
Ovviamente queste sostanze hanno lo scopo di creare un effetto barriera sulla pelle, in modo di proteggerla (ad esempio dal vento), di idratare, ma si potrebbero anche occludere i pori. In teoria la pelle dovrebbe essere autonoma, sviluppa già il suo sebo... Ma in pochi hanno la fortuna che questo materiale non sia nè in eccesso nè in difetto. 

Gli olii (che si riconoscono per il nome botanico dell'olio seguito da "oil" esempio : olio di ricino -ricinus communis seed oil)
I burri vegetali ( che si riconosco per il nome botanico seguita da "butter" esempio burro di karitè - butyrospermum parkii butter). Questi ingredienti possono essere anche idrogenati (hydrogenated) quindi trattati per attenuarne ad esempio i profumi forti e renderli più duraturi nel tempo, in questo caso sarebbe meglio evitarli .

Assolutamente da evitare il grasso animale (di solito bovino scarto di macellazione) indentificabile come tallow (ancora purtroppo diffusissimo il sodium tallowad nelle saponette).

Esistono molti "grassi" dannosi per la pelle di origine petrolchimica che fanno male alla pelle ma hanno il pregio di rendere molto, essere piacevoli al tatto ("effetto seta") ed essere economici. Li possiamo trovare con diversi nome : paraffanum liquidum, petrolatum, mineral oil. Io direi che è meglio evitarli.

Ancora una parola la dedico agli olii esotici come la palma o il cocco  frutto di deforestazioni, frodi ecologiche e maltrattamento di lavoratori, anche l'olio di soia o mais deve farci sorgere qualche dubbio in quanto è facilmente ogm in agricoltura convenzionale.

SILICONI, PARABENI E ALTRI INGREDIENTI DA EVITARE
Questi ingredienti sono ormai nel mirino da parecchio tempo, condannati senza riserve dalla cosmesi naturale. Alcuni affermano che non siano poi così dannosi (specialmente se a piccole dosi), ma perchè rischiare?
 I siliconi rendono creme e trucchi più setosi e duraturi (si riconoscono negli INCI poichè teminano con "one" o "xane" ad esempio gli onnipresenti dimethicone ciclopenthasyloxane).

I parabeni sono conservanti (si indentificano facilmente poichè finiscono con" paraben") da anni sotto accusa perchè penetrano nella pelle e rimangono intrappolati nei tessuti.

Altri conservanti accusati di essere cessori di formaldeide sono l'imidazolidinyl urea e il diazolidynl urea, la cocamide mea, tea o dea oltre a essere aggressiva è potenzialmente cancerogena.

Sicuramente i derivati plastici possiamo cercare di evitarli (ad esempio copolymer, acrylic, styrene)

Un pò di attenzione bisognerebbe prestarla in prodotti lavanti (come shampoo o bagnoschiuma) ai tensionattivi utilizziati ovvero la sostanza che permette la creazione di schiuma all'inizio dell'INCI. Ce ne sono di più aggressivi e di derivazione chimica come il sodium laureth sulfate e il sodium lauryl sulfate .Alcuni meno aggressivi derivati da materie prime di origine vegetale (seppur lavorate) come cocamidopropyl betaine e sodium coco sulfate

Sarebbe meglio evitare anche tutte le sigle con numeri o brevi scritte maiuscole (come PEG, BHA, EDTA, polyquaternum 11) poichè tutti ingredienti inquinanti e sintetici.

Un pò di attenzione andrebbe anche dedicata al triclosan un antibatterico molto potente, registrato come pesticida, tossico e cancerogeno. Mi è capitato anni fà di leggerlo su un dentifricio.

CERE E GOMME
Servono a legare, emulsionare e gelificare.
Le cere possono essere vegetali o di origine animale (come la cera d'api - cera alba) hanno un azione emulsionante e protettiva; sono indicate col termine cera o wax (ad esempio la cera carnauba - copernica cerifera cera). Nei prodotti molto idratanti (come i burri labbra) può anche esserci la lanolina (lonolin) secrezione del manto della pecora.
Le gomme rendono gel i liquidi, ce ne sono tante ... Tra le più famose la xantana, la guar, l'acacia... Attenzione perchè ne esistono anche di origine animale come la gocca lacca (secrezione di un insetto).

COLORANTI
Di origine vegetale (come la clorofilla, la curcuma, la barbabietola in polvere, il carbone) o animale (come la cocciniglia). Identificabili con CI (Color Index)e una serie di numeri.
Da 10.000 a 74.999 sono organici di sintesi, da 75.000 a 75.999 organici naturali, da 76.000 a 76.999 basi a ossidazione e da 77.000 a 77.999 pigmenti inorganici.
Consideriamo che in un prodotto decorativo (make up) sono ovviamente indispensabili, in una crema anche no.

PROFUMI E ALLERGIZZANTI
"Parfum" ovviamente indica una profumazione (di solito artificiale), più in alto è nell'inci più si sentirà e più il prodotto potrebbe essere aggressivo (o con ingredienti che fanno un odore spiacevole da coprire).
Gli allergeni di solito sono al termine della lista (esempio eugenol, limonene, cinnamal).
I prodotti possono anche essere arricchiti e profumati con olii essenziali, che troveremo riportati nell'INCI con il nome botanico della piante seguito da "essential oil (esempio : olio essenziale di limone - citrus essential oil)

SOSTANZE "PREZIOSE"
Queste sono sostanze solitamente messe in minima parte nei cosmetici, ma il solo fatto di averne una goccia rende possibile dichiararla a caratteri grandi e fare presa su tantissimi consumatori.
Inutile che io mi perda in chiacchiere sull'eticità di inserire in un cosmetico veleno d'ape, placenta di non sò quale bestiola o bava di lumaca.

Tra quelle che io personalmente ritengo utili ci sono :

- Olii e burri pregiati meglio se d'agricoltura biologica e solidali, non trattati
- Vit E (allunga la conservazione degli oli ed è idratante)
-  L'aloe vera (idratante e rimpolpante)
- vari estratti di origine vegetale, meglio se posizionati in alto nell'INCI

Possiamo anche definire una regola generale .. Un pò come per i prodotti alimentari: meno ingredienti ci sono e meglio è. L'idea che un prodotto con INCI lungo e complesso sia migliore è una favola che ci viene raccontata, molto meglio un prodotto con pochi ingredienti validi, ben riconoscibili e funzionali.

Mi è impossibile menzionare tutti gli ingredienti più diffusi (ce ne sono tantissimi!) , ma volevo semplicemente dare un'idea generale sulla formulazione di un cosmetico, su quante cose non conosciamo e compriamo senza farci troppe domande (spesso "a scatola chiusa").
Non serve essere un esperto del settore per avere un'infarinatura dell'argomento, basta un pò di ricerca e non cadere nell'acquisto compulsivo (avendo modo di verificare con calma se l'oggetto in questione è adatto alle nostre esigenze).

Voglio anche ricordare che dobbiamo fare massima attenzione ai prodotti cosmetici che applichiamo ogni giorno e stanno tante ore a contatto con la pelle (specie su zone molto sensibili come parti intime, ascelle, bocca, contorno occhi), possiamo invece essere meno rigorosi su prodotti a risciacquo o che utilizziamo saltuariamente o per poco tempo. Questo non vuol dire non controllare !


Per mia etica, nei prodotti che non riesco a creare a casa, scelgo formulazioni totalmente vegetali, non testate su animali e di ditte su cui mi informo e ritengo "serie".

LINK UTILI


lunedì 26 agosto 2019

3 IDEE PER UTILIZZARE L'OKARA (DI SOIA)


Ciao a tutti!

Tempo fà parlando di latte vegetale (o bevanda vegetale per i precisetti) autoprodotto, abbiamo accennato fatto che non si butta niente e oggi vi dò qualche esempio di come riutilizzare l'okara (buccia) in questo caso di soia.

Nell'opera di filtraggio del liquido ci ritroveremo con una bella quantità di polpa nel colino, ecco 3 idee per utilizzarla:


Crackers di soia e frumento

ricetta con scarto okara, grissini scarto latte soia
- 100 gr di okara
- 100 gr di farina di grano tenero integrale (o un altra farina a vostro gusto, anche senza glutine)
- un pizzico di sale
- 1 cucchiaio di olio extravergine d'oliva
- 100 ml circa d'acqua
- semini, aglio in polvere, erbe aromatiche (quello con cui volete aromatizzare, altrimenti lascateli al naturale che sono comunque ottimi)

Mescolare gli ingredienti secchi poi unire l'olio e l'acqua sino a ottenere un impasto omogeneo e compatto. Andate adagio ad aggiungere l'acqua poichè la quantità dipende anche da quanto umida è la vostra okara. Stendere delle sfoglie abbastanza sottili con l'aiuto di un pò di farina e il mattarello.
Cuocere al forno per circa 15 minuti a 180°C in modalità ventilata.



Tartufi dolci alla frutta secca e okara

tartufi vegani con scarto latte soia- qualche cucchiaio di okara
- qualche cucchaio di frutta secca tritata finemente (mandorle, noci, nocciole,ecc..)
- 1 cucchiaio di malto (o un cucchiaio di uvetta o 3 datteri ammollati e frullati)
- un pizzico di cacao e di cannella
- un cucchiaino di vino Porto o Marsala

Le dosi di questa ricetta sono totalmente a occhio in quanto preferisco farne sempre dosi piccole poichè devono essere conservati in frigo per pochi giorni. Altrimenti, se ne fate tanti, meglio congelare. 
In pratica, unire tutti gli ingredienti, trovare la giusta consistenza (morbida ma manipolabile) e formare delle palline o utilizzare dei piccoli stampini . Riporre in frigo per qualche ora prima di consumare in modo si compattino.
Il mio esempio di aromatizzazione vuole ricordare in qualche modo il gusto del cannolo siciliano.
Ma ovviamente potete farli come più preferite (vaniglia, cacao, carruba, ecc ..)




Polpette di okara e ortiche

polpette con scarto latte soia- 100 gr di okara
- 2 cucchiai di parmiveg (o anacardi tritati o lievito alimentare)
- Una manciata di ortiche al vapore frullate sottili (o anche biete, spinaci, erbette miste)
- sale, pepe, olio
- pangrattato

Impastare l'okara con le ortiche, aggiungere il parmiveg, regolare di sale e pepe. Unire un filo d'olio.
Se l'impasto vi sembra troppo morbido o le volete più fragranti aggiungere qualche cucchiaio di pangrattato. A questo scopo anche una patata lessata e schiacciata è ottima (giusto per da un'idea gluten free).
Dorare in padella o al forno (gratin) per una decina di minuti.
Nella foto li ho realizzati con carote e patate, ma ovviamente le combinazioni sono infinite.








Un'altra idea jolly è quella di essiccare l'okara di soia (nell'essiccatore o in forno a bassissima temperatura e sportello un pò aperto) e conservarla in dispensa...
Oppure darne qualche cucchiaio ai vostri animali più o meno domestici :)





lunedì 12 agosto 2019

PARMIGIANO VEGANO


Ciao a tutti!

Chi ha detto che non si possa spolverare qualcosa di gustoso su pasta e un milione di altri piatti senza condannare a morte mucche e vitelli?
Questa è una validissima alternativa 100% vegetale.

formaggio grattugiato vegano fatto in casaIo sono di Parma qui il noto formaggio lo spolverano anche sul caffè la mattina.
E visto che le abitudini sono dure a morire... Perchè non sperimentare qualcosa altro?
Ho letto tantissime ricette perlopiù a base di anacardi o mandorle tritati, io l'ho risolta così:

- un pugnetto di mandorle
- un pugnetto di anacardi
- 1 cucchiaio di germe di grano
- 1 cucchiaio di lievito alimentare
- 1 pizzico di sale

Radunare in un frullatore ( quelli potenti a lama bassa) la frutta secca riducendola in polvere sottile, aggiungere il resto degli ingredienti, mescolare e conservare in un vasetto ben chiuso.
Utilizzo? si utilizza come insaporitore a "freddo" in qualunque piatto vi venga voglia.
Attenzione dà dipendenza.


lunedì 29 luglio 2019

LIEVITO MADRE


come conservare e utilizzare il lievito naturaleCiao a tutti!

Il lievito madre è un alleato con cui però occorre fare amicizia; solo perchè si chiama lievito non è come quello di birra fresco o quello secco in bustina e nemmeno come il finto lievito madre secco dei banconi del supermercato.
E' un alimento vivo che và nutrito, và conservato a dovere, a cui occorre dare tempo per lavorare.
E' un alimento naturale che non è niente altro che acqua e farina che fermenta (tanto semplice quanto magico), che non dobbiamo comprare ogni volta che dobbiamo cucinare un lievitato, che si mantiene più digeribile, che possiamo gestire a nostro piacimento rendendolo più o meno forte e che non inquina poichè non ha confezioni o lavorazioni chimiche o marchi ..Ed è pure gratis *.

*Io sinceramente sconsiglio di farselo in casa da zero, poichè ci vuole tempo per raggiungere una maturità gestibile e si rischia di accumularne troppo per il normale consumo domestico. Meglio conoscere una persona nella nostra zona che ce ne darà volentieri un pezzetto, qui la mappa dei contatti. Sono davvero tanti ormai gli spacciatori/spacciatrici di pasta madre!

Una volta ottenuto il nostro pezzetto di lievito desideroso di panificare possiamo iniziare a conoscerlo.
Per mantenere vivo e attivo il lievito occorre quello che in gergo è detto "rinfresco" che consiste nell'aggiunta di farina nello stesso peso del panetto iniziale e metà peso in acqua. Quindi se ho 70 gr di lievito da rinfrescare, unisco 70 gr di farina e 35 gr di acqua circa. Si scioglie la parte di lievito madre con l'acqua e si aggiunge poi la farina, impastando sino a ottenere una palla di una consistenza morbida e omogenea. Io aggiungo sempre qualcosina in più d'acqua perchè mi piace più morbido e idratato. Un pò più molliccio insomma.
Dopo di che si lascia a temperatura ambiente per un tempo che và all'incirca dalle tre alle otto ore. Tre ore in piena estate, otto magari in inverno nel caso aiutato da un ambiente protetto e leggermente riscaldato come potrebbe essere il forno chiuso con la lucina accesa.
Il momento perfetto in cui utilizzare il lievito è quando è cresciuto circa di due volte e mezzo. Quindi è molto utile farlo lavorare in un contenitore alto di vetro trasparente (esempio un vecchio barattolo), coperto ma non sigillato;per verificare l'effettiva crescita.
Il tempo della lievitazione della pasta madre non c'entra con la lievitazione della preparazione che vogliamo fare (pane, pizza, panettone, ecc..) ; è tempo ulteriore che dovremmo considerare per la nostra preparazione.
Le farine con cui possiamo fare il rinfresco sono molte. Se vogliamo un lievito più forte utilizzeremo farine più "glutinose" come la farina manitoba, la 0, la 00... O farine considerate forti in cui è espressa la forza sulla confezione con la W (che sinceramente non conosco e non voglio nemmeno conoscere in quanto le trovo inutili se non dannose), se vogliamo utilizzare farine più pesanti ( meno forti poichè ricche di fibre e altri nutrienti oltre agli amidi di cui si cibano i batteri del nostro lievito) come l'integrale o la semi integrale dovremmo rinfrescare un pò più spesso e aspettarci un lievito un pochino meno efficace. Tutto dipende dalla preparazione che vogliamo fare e dalle aspettative che abbiamo. Qui ho parlato di farine di frumento ma tutti i cereali sono idonei. Io una volta, sbagliando, ho usato la farina di riso integrale... Ed è lievitato comunque perfettamente.
Non trovo molta soddisfazione personalmente a utilizzare farine raffinate e molto lavorate solo per vedere grandi bolle nell'impasto e avere quel sapore gommoso e finto che tutti noi bene conosciamo delle normali pizzerie, preferisco meno "effetti speciali" ma avere gusto e sostanza.
 Poi a ognuno le sue scelte (l'importante è sapere poi si è totalmente e realmente liberi).

Come  conservarlo? Io consiglio di conservare le eccedenze (intendo dopo rinfresco e utilizzo) in frigorifero; cosa che ci permetterà di rallentare il suo lavoro per circa una settimana (settimana in cui possiamo evitare di mantenerlo vivo e quindi effettuare rinfreschi).
In teoria si potrebbe anche conservare fuori frigo ma occorrerebbe effettuare rinfreschi circa una volta al giorno... Quindi o siete panettieri e fornai o in breve tempo ne avrete un quantità esorbitante.

In che quantità si utilizza? Intorno al 20/30 % sui grammi di farina (esempio 200 gr di farina 40/60 gr lievito madre). Nelle ricette quando si dice "lievito madre" o "pasta madre" si intende sempre rinfrescato (a meno che non venga specificato).

ricette esubero pasta madre, scarto lievito naturaleCi sono molto ricette in cui si possono utilizza i cosiddetti "esuberi" di pasta madre; ovvero la parte non utilizzata del lievito che diventa troppo per rinfrescarla la volta successiva.
Io solitamente rinfresco al massimo 60/80 gr di pasta acida (che raddoppierà o poco più con durante il processo) e con la rimanenza faccio ricette semplici e veloci che non richiedono lievitazione come grissini o schiacciatine; giusto per non buttare acqua e farina. Amalgamo circa una parte di lievito, una parte di farina e aggiungo gli altri ingredienti (olio, sale, acqua, ecc...)

L'esperienza e le note delle ricette ci faranno capire quanto deve essere forte il nostro lievito per avere delle buone realizzazioni, se occorre effettuare più rinfreschi (dando ulteriore forza al lievito), se il lievito deve essere più o meno liquido, ecc..

E' molto importante annusare il nostro vasetto di lievito per riconoscerne l'acidità quando è vecchio (sà tipo di aceto) e il profumo di farina quando è appena rinfrescato.
Esistono anche i licoli. Pasta madre allo stato liquido. Io di questo non ne so molto e non saprei dare indicazioni, in quanto mi trovo molto bene con il panetto. Se avete nozioni in merito sono sempre ben accette !

Arrivata questo punto per le ricette che faccio solitamente (pane, pizza , focaccia)

non trovo necessarie lunghe lievitazioni(ho sentito parlare anche di più giorni tra frigo e temperatura ambiente); generalmente 4/6 ore bastano col caldo un pò di più col freddo.

In questo post ho cercato di racchiudere tutto quello che sò sulla pasta madre, ma se avete dubbi contattatemi e cercherò di chiarirli :)






venerdì 21 giugno 2019

FORMAGGIO VEGAN DI ANACARDI

Ciao a tutti,
oggi propongo una gustosa alternativa sia al formaggio animale (not your mum, not your milk) che al formaggio vegetale che non si trova molto facilmente, è parecchio costoso (per le mie tasche) e devo dirla tutta? gli ingredienti non sono il massimo.
formaggio vegan anacardi autoproduzione
formaggio vegan anacardi autoproduzione
Per fare un formaggio vegetale in casa di solito (ho trovato diverse ricette sui libri e in rete) ci vuole parecchio tempo e una lista infinita di ingredienti. Ma noi qui optiamo per una cosa semplice.
Gli anacardi hanno quel gusto formaggioso che già da soli si confà all'utilizzo; ma noi oggi lo potenzieremo con un pò di lievito alimentare (che detto chiaramente rimane facoltativo), ma passiamo alla "ricetta" se così si può definire una cosa così semplice.

Ingredienti:
- anacardi ammollati 4-5 ore almeno
(io per farcire una pizza o utilizzi similari ne uno una manciata scarsa)
- sale, pepe
- lievito alimentare in scaglie (facoltativo)

Frullare con un frullatore a immersione o un macina caffè o comunque un marchingegno che ci permetta di ottenere una pasta molto liscia, gli anacardi con un pò d'acqua.
Insaporire di sale e pepe, spezie ed erbe aromatiche a vostro gusto (trovo molto interessante l'aglio in polvere e la paprika affumicata), aggiungere se si vuole il lievito alimentare fino a raggiungere la consistenza desiderata (a mio avviso morbida e cremosa ma non liquida).
Se è troppo denso basterà aggiungere un goccino d'acqua e frullare ancora, se è troppo liquido (e non vogliamo mettere il lievito) uniremo un pò di anacardi polverizzati all'ultimo momento (anche se non idratati).
formaggio vegan anacardi autoproduzioneVogliamo prepararlo e ci siamo dimenticati di ammollare gli anacardi? Si può fare lo stesso con un pochino di acqua in più anche se rimarrà meno cremoso e un pochino granuloso.

Così è buonissimo, ma in cottura modalità grill del forno dà il suo meglio.. Ovviamente non fila ma fà una crosticina buonissima.

lunedì 17 giugno 2019

RICOTTA DI SOIA

ricotta soia vegana sempliceCiao a tutti,
Oggi realizziamo una ricottina vegetale.
 Ottima "al naturale" e molto utile in tante preparazioni (al pari della ricotta animale, ma senza rubare un latte non nostro). La prepariamo con la bevanda (o latte che dir si voglia) di soia, meglio se autoprodotto, ma se non lo fosse assicuriamoci di comprarne uno che non contenga zuccheri o additivi vari e che abbia una percentuale di proteine almeno del 3%.
A mio avviso è preferibile scegliere una soia italiana meglio se bio e non optare per grandi multinazionali che lucrano sulla sofferenza animale confezionando bevande vegetali solo per accaparrarsi anche la fetta di mercato veg (che tra l'altro è sempre più spessa ^-^ ). Quando facciamo la spesa possiamo dare un segnale molto forte; io la vedo come andare a votare.

ricotta soia vegana sempliceChe possiamo preparare? ripieno di tortelli o cannelloni, verdure ripiene, cannoli siciliani, farciture di dolci, formaggio spalmabile, ecc..

Ingredienti

- 1 litro di bevanda di soia
- 4 gr di nigari o il succo di un limone o 3/4 cucchiai di aceto di mele

Scaldare la bevanda all'interno di una casseruola sino a che sarà molto calda, poco prima del bollore.
ricotta soia vegana sempliceSe volete essere scrupolosi (e avete un termometro da cucina) è circa agli 80°C, ma non è assolutamente obbligatorio. Spegnere la fiamma, versare il cagliante scelto (noteremo da subito il meraviglioso formarsi di grumi), mescolare e lasciare che si intiepidisca. Con l'aiuto di un colino e un canovaccio da cucina filtriamo il liquido dividendo il siero dalla ricotta. Più compatteremo la "pasta di formaggio" ottenuta più avremo un risultato compatto. Ben pressato d'altronde è così che si ottiene il tofu. Sin conserva tranquillamente in frigo per alcuni giorni.


lunedì 3 giugno 2019

BEVANDA DI SOIA FATTA IN CASA



latte di soia fai da te autoproduzioneBEVANDA DI SOIA

Ciao a tutti,
oggi facciamo la bevanda do soia (non latte poichè effettivamente mungere i semi di soia mi farebbe un pò impressione ^_^) .
Il processo è molto semplice, ci sono solo alcune regoline da rispettare.
 Il costo è molto basso (100 gr di soia ci verranno a costare una cosa come 40/50 centesimi).. E il risultato è modo differente da quello che acquistiamo nel tetrapack della grande distribuzione. Ovviamente in positivo.

Per ottenere un litro di bevanda ci occorrono:
- 100 gr di soia gialla
- acqua

Iniziamo col mettere in ammollo la soia per 12 ore, se nel corso di queste ore riusciamo a cambiare l'acqua è meglio.

Quando la soia sarà ben idratata, la sciacquiamo per bene sotto il getto d'acqua e la mettiamo nel frullatore (perfetto sia quello per i frullati con la caraffa sia quello a immersione). Frulliamo la soia insieme a un litro d'acqua del rubinetto finemente, fino ad avere un liquido bianco e schiumoso (lecitine contenute naturalmente) e una poltiglia di bucce triturate.

latte di soia fai da te autoproduzioneCuociamo tutto per 10/15 minuti avendo cura di mescolare altrimenti attaccherà sul fondo e di utilizzare una pentola molto capiente poichè altrimenti il liquido gonfiandosi con il calore si riverserà sul piano cottura; cosa alquanto odiosa.

Filtriamo ponendo un canovaccio ( o un semplice straccio di cotone), non lavato con ammorbidente come dovrebbero essere almeno tutti i tessili in cucina, su un colino e sotto una pentola o caraffa per far passare la nostra bevanda vegetale. Strizziamo bene e teniamo da parte la buccia (l'okara) del legume.

Ecco ora possiamo utilizzare il nostro "succo di soia" al naturale, con l'aggiunta di un dolcificante (come malto o zucchero di canna integrale) o utilizzarlo in mille usi in cucina (es. besciamella, budini, maionese, tofu, ecc... ).
latte di soia fai da te autoproduzione
Si conserva nel frigorifero per 3-4 giorni; ma la cosa bella di farlo in casa e che possiamo in circa 15 minuti (tolto l'ammollo della soia) produrci la quantità di cui necessitiamo volta per volta.
Non buttiamo assolutamente l'okara ottenuta ci sarà utilissima per ripieni, polpette e ragù vegetale, che magari vedremo nei prossimi post .
Buona autoproduzione a tutti :)

sabato 11 agosto 2012

YOGURT DI SOIA AUTOPRODOTO

yogurt di soia fai da te fatto in casa
ciao a tutti
Rieccomi! Scasate l'assenza ma tra lavoro, caldo e vari recuperi di bestiole ... 24 ore al giorno non bastano più .. Non vedo l'ora di terminare la stagione lavorativa e ricominciare a respirare.

Oggi vi dico tutto quello che ho imparato sullo yogurt di soia. Ringrazio tantissimo Isabella e Edera per i loro preziosissimi consigli, grazie ai quali ora mangerò più yogurt, contribuirò a far meno inquinamento e mi dissanguerò di meno il portafoglio ! Non sono ancora riuscita a farlo con latte di soia autoprodotto ... Ma sono soddisfatta per ora!

(Notare la foto, Lilly fà finta di guardare fuori per controllare la casa .. Ma in realtà vuole lo yogurt!)

Ci serve

- 1 litro di latte tra le seguenti marche* ( la finestra sul cielo; del discount Eurospin; del discount LD ; alpro e provamel)
- 1 vasetto di yogurt bianco naturale (io ho provato solo soya sun e provamel.  NO VALSOIA*)

- La yogurtiera. Ho letto che si può fare anche con l'ausilio di un  semplice thermos, ma visto che la yogurtiera costa all'incirca 10 euro ... è un investimento fattibile ... Che se amate lo yogurt si ripaga in pochissimo tempo. O altrimenti iscrivetevi su zerorelativo e cercate di averla in cambio di altro (ce ne sono diverse).

- termometro da cucina. Io ho fatto la "prova dito" ed è venuto, quindi posso dire non sia indispensabile.

- Coperte calde (anche vecchie sciarpe)


Innanzi tutto tiro fuori dal frigo lo yogurt un oretta prima della preparazione.
 Metto a scaldare in un pentolino il latte (fuoco basso basso) e aggiungo lo yogurt, mescolo con la frusta sino a che non si sarà sciolto ...
Ogni tanto immergo il dito e quando sento che scotta spengo. Attenzione perchè se non è ben caldo non viene ... Io l'ultima volta non l'ho scaldato bene ed è rimasto liquido ... :/
Sino a che non diventa caldo continuare a mescolare per diffondere il calore uniformemente. Ho spiegato male ma spero si sia capito perchè non mi viene in mente un altro modo per esprimermi, al massimo lasciatemi un commento e io cercherò di farmi capire meglio ^_^ .
Ovviamente se avete un termometro è più semplice, la temperatura è 40 °C .

Travaso il liquido nei vasettini e li dispongo senza coperchio sulla base della yogurtiera, copro con il coperchio,lo avvolgo con le coperte e aspetto 8/10 ore.
Lo faccio la sera di solito così al mattino con entusiasmo vado a scoprire se è venuto ...

Io (casinista come sono) ho perso quasi tutti i vasetti originali della yogurtiera perchè è stata per parecchio tempo inutilizzata così ne ho usati altri... Però la yogurtiera non si chiudeva bene perchè sono più alti ... Così ho risolto con due giri di pellicola da cucina per isolare la macchina durante la fermentazione (ve lo dico così se si rompe un vasetto potete fare così anche voi).


Non sò esattamente quanto si conserva in frigo perchè a noi più di 4 giorni non dura ^-^
Come "starter" potrete utilizzare ora un vasetto del vostro yogurt autoprodotto per 4-5 volte, poi dovrete ricomprarne uno.

Io lo adoro con un cucchiaino di malto, nocciole tritate e cioccolato fondente a scaglie, slurp!


Se avete dritte  o consigli scrivetemi pure!



* Mi spiace per la pubblcità ma io ho provato tante marche inutilmente ... Mi hanno fornito queste tutte provate e riuscite (ovviamente ognuna ha un sapore e una consistenza leggermene diversa) e così penso possa essere utile, o per lo meno per me lo è stato.
Per quanto riguarda Valsoia è riportato in parecchi siti che con quello proprio non viene .