Oggi vi spiego come ho finalmente prodotto il tempeh a
partire dalla soia gialla.
Passo indietro.
Cos'è il tempeh? E' un alimento fermentato
tipico in oriente che si ottiene dalla soia (no non è come il tofu) in combinazione con un particolare
fungo (rhizopus oligosporus). Si ottiene un panetto compatto dal sapore ricco (non a tutti piace). Tantissime le ricette possibili; nella foto con peperoni in agrodolce.
Ragioni per produrre il tempeh:
- Questione economica. E' un alimento abbastanza caro; molto
conveniente da fare con le proprie mani. Basta pensare che nella larga
distribuzione costa circa 20 euro al kg , mentre autoprodurlo (escluse le spese di energia
elettrica che non saprei quantificare ma sono comunque esigue poichè i
macchinari usati consumano pochissimo) arriviamo a euro 5 al kg (500 gr di soia gialla circa 2 euro + circa 3 euro di starter) .
- Questione ambientale. Non creiamo tutto l'imballo
necessario alla produzione del prodotto finito (nella maggior parte dei casi
plastica sottovuoto più cartone). E voi direte:
si, ma le materie prima che
acquisto per produrmelo sono comunque confezionate... Allora però occorre
considerare che i pacchetti di tempeh pronto sono da 150/250 gr al massimo,
mentre con un pacco di sia gialla secca da mezzo kg o meglio ancora un kg
andremmo a produrre 1 kg
o 2 kg ti
tempeh (come ogni buon legume raddoppia circa dopo la fase di
idratazione e cottura).
- Questione morale. Oltre all'immensa soddisfazione di
creare qualcosa con le nostre mani (e impegno), entriamo perfettamente in
sintonia dei procedimenti che occorrono per ottenere il nostro cibo. Cosa che
fin troppo spesso ci dimentichiamo quando andiamo al supermercato. Facendo una
piccola azione controcorrente dove ci si è abituati ad avere tutto subito
pronto al minor prezzo possibile.
Ingredienti alimentari:
- 250 gr di soia gialla (preferibilmente biologica)
- 2 gr circa di starter *
- 2 cucchiai di aceto di mele
Strumenti:
Una scatola incubatrice e un contenitore compattante (spiego nella ricetta).
- Ammollo della soia gialla. 10/12 ore.
Durante questo lasso di tempo è preferibile cambiare
l'acqua alla soia più volte. Non è indispensabile, ma appunto utile.
A mio avviso unica parte noiosa del processo. In pratica,
dobbiamo con un movimento sfregatorio delle dita sui semi di soia rompere la
pellicina (tegumento) permettendo al legume di separarsi in due metà.
Mettiamo la soia in una terrina molto capiente coperta
d'acqua, sgraniamo, cerchiamo di eliminare le pellicine aiutandoci rovesciando
parte dell'acqua (tenderanno a venire a galla, o comunque stare in superficie).
Ripetere più volte l'operazione sino a che tutta la soia (o la maggior parte)
non sarà decorticata.
Per evitare questo processo di può acquistare della soia
decorticata, alcni siti on line ho visto la vendono.
Io preferisco utilizzare
la soia integra che riesco trovare facilmente e impiegare 10/15 minuti in
questa operazione.
- Cottura della soia
Mettiamo una pentola d'acqua (con la soia) sul fuoco e
lasciamo bollire dolcemente per circa 30 minuti. Scolare.
- Preparazione del panetto
Sciacquare
la soia, disporla su un canovaccio pulito tamponandola per renderla il più
asciutta possibile. Riporla in una terrina. Quando sara tiepida (se avete un
termometro da cucina circa 40°C )
aggiungete due cucchiai di aceto di mete e i due grammi di starter.
Mettiamo la soia in un sacchettino (quelli per alimenti da
congelatore) forato con uno stuzzicadenti su entrambi i lati (per essere
precisi possiamo fare forellini circa a un cm l'uno dall'altro), poi pinzare con una graffatrice il sacchetto in modo che la soia in esso contenuta stia compatta (non fate il panetto più alto di 3 cm) . Opzione B (che io non ho provato ma ho letto che
funziona) è mettere il tempeh in una terrina ricoprirla con della pellicola per
alimenti e procedere forando quella, oppure opzione C utilizzare una vaschetta
di alluminio (quelle per alimenti che si usano per asporto o per la
conservazione dei cibi) e forare il coperchio di cartoncino. Forare c'è da forare!
Io continuo a cercare tecniche che includano il meno imballaggio usa e getta possibile.
Ci serve un incubatrice. Un contenitore riparato che ci
permetta di tenere una temperatura costante di 27/30 °C circa. Io ho utilizzato
l'essiccatore con una vaschetta d'acqua sul fondo alla temperatura minima d 35°C e lo sportello un pò
aperto in modo da far scendere un pò i gradi e portarmi alla temperatura
ottimale.
C'è chi utilizza una yogurtiera aperta in una scatola più
grande, chi la luce del forno, chi una luce da abat-jour in un contenitore.
Dobbiamo trovare il modo a noi più congeniale di stabilizzare una temperatura
adeguata.
Ora non ci resta che attendere la magia, in pratica
aspettare dalle 24 alle 48 ore, di solito 36 sono sufficienti . Potremmo così
sformare il magico panetto.
Sarà pronto quando si presenterà interamente ricoperto da una patina bianca, compatto e asciutto.
Una volta presa la pratica (e una discreta sicurezza) consiglio
di fare dosi abbastanza grandi così da giustificare per bene l'impegno delle
nostre cure e dell'energia elettrica utilizzate.
* Da questo sito (https://www.tempeh.info/starter/free-sample.php) possiamo faci mandare una bustina campione di
starter per tempeh al solo costo della spedizione. Questo ci permette di
provare e valutare se la produzione del tempeh fà al caso nostro senza spendere
molto.
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