Ciao a tutti!
Altra intervista a una persona che ha davvero molto da
raccontarci, stavolta in una chiave diversa.
Si parla spesso di cibo sul mio blog, come legare una
dieta salutare all'amore per la terra e gli animali, come supportare i
lavoratori e non sprecare energie e materie prime, di come autoprodurre.
Oggi parliamo di un argomento molto importante :
l'autoproduzione dei detergenti per la casa.
Sara ( in arte
Mammachimica) ci
aiuterà a capire cosa funziona e cosa no (e soprattutto perchè visto che ha una
formazione scientifica in materia!), un pò di chiarezza è necessaria in quanto
non tutte le info che impazzano sul web sono corrette o prive di rischi.
Bisogna comprendere dall'inizio che con i prodotti
ecologici occorre pazienza, non aspettarsi da subito l'effetto bomba del
detergente acquistato, sapendo trarre le proprie conclusioni sui perchè e sui
percome non danno gli stessi risultati.C'è da mettere in preventivo anche di
dedicarsi del tempo (assicuro poco in fondo.. Forse non molto di più che andare
al supermercato), per preparare le soluzioni che poi ci dureranno parecchi
mesi.
In realtà non sappiamo neanche cosa contengono i
flaconi che compriamo (la pubblicità non è che ci aiuti tanto tra la casalinga
distratta e il bambino vivace), anche se dovremmo starci molto attenti perchè
entrano in contatto con la nostra pelle, con il nostro apparato respiratorio,
ecc ..
E i simbolini riportati dietro le confezioni? Le
certificazioni sono tutte uguali o spesso sono specchietti per allodole?! Un
armadietto pieno di sostanze (spesso tossiche) con ognuna un uso specifico è
davvero necessario? Di questo e di altro oggi parliamo con Sara.
Come hai iniziato a interessarti di cosmesi
ecologica?
Mi sono laureata in Chimica Analitica Ambientale
vent'anni fa, quando ancora l'eco bio non andava di moda. Quindi il mio
interesse per la sostenibilità e l'ecologia c'è da tanto! Però la spinta a
cambiare le mie abitudini nel campo della cosmesi e della detergenza in
generale, l'ho avuta con la nascita di Emiliano, il mio primo figlio. Nessun
cosmetico in commercio è ovviamente tossico o pericoloso, perché deve
sottostare a un regolamento e limiti di legge per quanto riguarda la quantità
non dannosa per l'uomo di ogni singolo ingrediente. Però per esempio l'aspetto
ambientale non è ancora presente nel regolamento cosmetici (mentre lo è per i
detersivi). Quindi non si può negare che alcuni prodotti siano assolutamente
più sostenibili di altri.
E inoltre, tra le migliaia di sostanze ammesse dal
regolamento, alcune risultano più problematiche di altre in base a nuove
ricerche scientifiche in corso. Ecco perché ho cominciato a “spulciare” bene
gli INCI e selezionare quello da spalmare addosso a mio figlio e a me, o con
cosa lavare i panni. Diventando mamma avevo una responsabilità in più. E il
forum di Fabrizio Zago è stato di enorme aiuto. Con la laurea in chimica ho gli
strumenti per comprendere delle cose. Ma la chimica è tutto...ed è
matematicamente impossibile conoscere tutto!
Fabrizio si occupa da anni di detergenza e cosmesi
ecologica ed è senza dubbio il massimo esperto in questo. Leggendo il suo blog
ho imparato e imparo ogni giorno come davvero rispettare l'ambiente e noi
stessi, perché sono consigli basati sulla chimica, una scienza esatta e quindi
obiettiva.
E' difficile prodursi in casa il proprio "kit
per pulizie"? quali sono gli ingredienti base? A parte la soddisfazione
personale e la salubrità nostra e dell'ambiente, è anche vantaggioso economicamente?
C'è qualche "pericolo" in cui possiamo imbatterci?
Prepararsi i detersivi a casa è facilissimo, ma il
punto è proprio questo: usare gli ingredienti giusti. Non perché li ha
consigliati Tizio o Caio, ma perché chimicamente hanno le proprietà per fare
quello che vogliamo.
Se devo lavare ci vogliono i tensioattivi e i più potenti sono
nel detersivo piatti, in commercio ce ne sono di efficienti,
economici ed a basso impatto, tipo quelli a marchio Ecolabel.
Se voglio sgrassare, e quindi potenziare
il tensioattivo, ci vuole una sostanza con pH elevato, tipo la soda
solvay o la cenere del camino (entrambe a bassissimo impatto
ambientale e costo bassissimo se non nullo!).
Se voglio decalcificare serve una
sostanza acida, ma se voglio essere anche ecologica la devo scegliere bene. In
chimica anche un solo atomo cambia le cose. Meglio allora usare l'acido
citrico piuttosto dell'aceto, che ha un impatto più elevato ed è
corrosivo nei confronti degli acciai (tutto calcolato scientificamente).
Se voglio igienizzare serve un ossidante, come il
perossido di idrogeno e il percarbonato.
Se non voglio buttare la lavatrice perché si riempie di schiuma, ci serve un
po' di sapone tipo marsiglia, che non ha un elevata capacità
lavante se messo in lavatrice da solo (calcolata anch'essa scientificamente),
ma è un ottimo antischiuma e la distrugge. E rimane comunque
un ottimo pretrattante, quando usato 100% sulla patacca.
Per non ritrovarmi i panni ingrigiti, a causa di acqua
troppo dura, allora bisogna anche prepararsi il citrato di sodio,
che si ottiene dalla reazione tra citrico e bicarbonato di sodio.
Su Mammachimica ci sono tutte le ricette, spiegate per
filo e per segno, anche con i video per qualcuna. Tutti i detergenti che
preparo non sono altro che la copia di quelli tradizionali, che ovviamente per
essere efficienti devono contenere anch'essi le sostanze giuste! Ma spesso
contengono anche altro che non serve o che inquina tipo: il profumo, il
colorante, il perlante, gli sbiancanti ottici, i riempitivi.
Personalmente ho grande soddisfazione ad autoprodurmi
i detersivi, per molti motivi. Innanzitutto perché sono ecologici ed efficienti
allo stesso tempo, essendo creati con criterio scientifico, hanno ingredienti a
basso impatto e riciclo sempre gli stessi flaconi. Inoltre, non hanno profumi,
che a me danno estremamente fastidio e sono inquinanti. E certamente si
risparmia: lo sgrassatore costa pochi centesimi, anche di meno se fatto con la
cenere e 1kg di detersivo lavatrice sarà circa 2 euro (di cui ne uso 30-40ml a
lavaggio).
Non l'ho mai calcolato perfettamente, magari lo farò e
aggiungerò alla ricette.
L'unica cosa a cui fare attenzione nelle preparazione
dei detergenti fai da te, è quando si deve diluire il perossido di idrogeno a
130 volumi (l'acqua ossigenata ad elevata concentrazione). E' la cosa più
biodegradabile che conosco (a parte l'acqua) ma è molto potente, va maneggiata
con cura, senza bimbi o amici pelosi nelle vicinanze. Ma anche quando scolate
la pasta o togliete la teglia dal forno dovete farlo!
Quali sono le perplessità che più ti vengono fatte
notare rispetto il fai da te di detergenti e cosmetici? Come convincere gli
scettici almeno a provare? Perché prodursi il detergente se al supermercato è
disponibile bello e pronto a poco costo, magari anche "eco"?
La cosa che in molti mi scrivono è che “non hanno tempo” di autoprodursi i
prodotti, e questo lo capisco, ognuno ha le sue priorità e necessità. Una
minoranza ha paura di fare pasticci e di usare l'ossigenata a 130 volumi, e
anche questo lo capisco. Ma c'è solo bisogno di un po' di attenzione. Inoltre a
volte è solo una falsa percezione del pericolo: al supermercato vedo gente
mettere nel carrello, assieme ai figli e spesa, il famoso disgorgante liquido.
Quel coso è molto più pericoloso del perossido (nell'etichetta è scritto che
provoca gravi ustioni) ma dato che lo vendono al super nessuno ci presta
attenzione...
C'è poi da fare una distinzione tra cosmetici e detersivi.
Per i cosmetici sono in realtà la prima ad
autolimitarmi, almeno per adesso.
A parte il deodorante, il dentifricio e poco altro,
non ci sono cosmetici su Mammachimica.
Il motivo è che autoprodursi i cosmetici necessita di
un'attenzione maggior rispetto a farsi i detersivi. La crema me la spalmo sulla
pelle, se non ho lavorato con estrema attenzione rispetto all'igiene degli
strumenti, dei contenitori e delle materie prime, rischio di avere nel
barattolino una coltura batterica...e mettermela addosso non è una buona idea.
I cosmetici necessitano dell'aggiunta di un buon
conservante, scelta cruciale tra efficacia, compatibilità e pH del prodotto. I
invece detersivi si autoconservano perché posso contare su pH estremi, che
ovviamente non posso applicare ai cosmetici perché rischierei di bruciarmi
letteralmente la pelle! Inoltre, per fare i cosmetici ci vuole una profonde
conoscenza degli ingredienti usati. Vedo molte ricette in cui si mettono gocce
di oe come se fosse acqua...gli oli essenziali, nonostante siano naturali, sono
estremamente potenti, proprio perché sono l'essenza concentrata di alcune
molecole chimiche efficaci contenute nella pianta. A seconda della concentrazione
o del tipo di oe, potrebbero diventare molto pericolosi.
Ma questo non significa che non si debbano fare i
cosmetici fai da te! Ci sono siti seri e rigorosi in cui tutto viene analizzato
e spiegato con cura. Come c'è Mammachimica per i detergenti.
Per convincere gli scettici a cimentarsi nel fai da te
posso dire che ho giornalmente riscontri di persone che mi ringraziano perché
gli ho “cambiato la vita”: hanno la soddisfazione di non dipendere dal
supermercato, di inquinare meno, di spendere meno e di lavare bene! E si
chiedono sempre: perché non l'ho fatto prima?
Ma certamente, per tutti quelli che non si sentono ancora pronti o non hanno
tempo, ci sono finalmente cose buone anche al supermercato e vi assicuro che
quando ho iniziato non c'erano! Questa è una cosa positiva, tutto è
migliorabile ma credo che siamo sulla buona strada.
A cosa fare attenzione sulle etichette dei
detergenti in commercio? Come mai sono riportati solo parte degli ingredienti?
Cosa evitare o preferire?
Sulle etichette dei detergenti per la casa o il bucato
quasi sempre non sono scritti tutti gli ingredienti (a differenza dei
cosmetici) perché possono farlo per legge.
Ma la legge dice anche che deve essere indicato un
sito web dove gli ingredienti devono essere scritti tutti. Purtroppo non c'è un
linguaggio inci univoco come per i cosmetici, ma l'ecobiodizionario di Fabrizio
Zago (ww.ecobiocontrol.bio) è adesso anche per i detergenti e con pazienza
stanno inserendo tutti i vocaboli con cui è indicato uno stesso ingrediente nei
detersivi. E aiuta veramente tanto nella valutazione del prodotto.
Però nelle etichette è scritto quello a cui fare
attenzione. Personalmente non tollero gli sbiancanti ottici (o azzurranti
ottici): sono una truffa, fanno apparire bianco quello che non è perché
ricoprono il tessuto con una pellicola che fa riflettere e raggiungere ai
nostri occhi una colorazione bianca. Oltre prenderci per i fondelli, gli
azzurranti sono anche molecole non proprio sostenibili e possibili
allergizzanti.
Se invece vedo indicate parole tipo: amilase,
proetease, ecc. allora il prodotto ha una marcia in più: contiene enzimi che in
dosi bassissime rendono più efficiente il detergente.
Di certo se sull'etichetta compare il simbolo del
“fiorellino europeo”, allora state tranquilli che ci trovate davanti ad un buon
prodotto: avrà un basso impatto ambientale ed elevate prestazioni (entrambe
calcolati scientificamente) e prezzi simili a quelli pubblicizzati se non più
bassi. Sono i prodotti Ecolabel, la certificazione europea di qualità, e si
trovano in tutti i supermercati, anche nei discount.
Ancora meglio se trovate il logo di Ecobiocontrol, sia
sui cosmetici che sui detersivi. Anche l'etica dell'azienda e stata tenuta
conto per avere tale simbolo.
Come avere un effetto "disinfettante" su
capi e superfici? E' davvero necessario "sanificare"? se si cosa?
Possiamo ottenere buoni risultati col fai-da-te o è meglio preferire prodotti
dalla grande distribuzione?
Come scritto sopra, possiamo igienizzare in modo
ecologico ed efficiente con il fai da te utilizzando un ossidante: l'acqua
ossigenata alle opportune concentrazioni (non quella per le ferite) per le
superfici e i bucati colorai o delicati, cioè quelli che non possiamo lavare ad
alte temperature; il percarbonato invece è perfetto per il bucato di bianchi e
resistenti, perché funziona ad elevate temperature.
Ma di certo non è necessario igienizzare tutto, anzi!
A meno di infezioni in corso o problematiche varie (tipo panni che puzzano
perché a lungo nella cesta o perché abbiamo sudato molto o li abbiamo usati in
ambienti particolari), sanificare tutto potrebbe essere anche controproducente.
Fortunatamente in Italia la maggior parte delle persone vive in ambienti
salubri e puliti. Su tutte le superfici e sul nostro corpo sono ovviamente
presenti dei batteri, spesso innocui e tranquilli. Se facciamo sempre piazza
pulita di tutto, lasceremo più spazio libero ai germi “cattivi” che magari sono
pochini all'inizio ma forti e lo conquistano facilmente (senza alcun ostacolo).
Aceto. Viene menzionato in tantissime ricette per la
detergenza di casa e persona, perché credi non sia ecologico e anche poco
funzionale? Suggerisci di sostituirlo con acido citrico.. Ma la creazione, il
confezionamento e spesso il trasporto (poiché non sempre facilmente reperibile)
di questa polvere bianca non avrà i suoi aspetti negativi?
Si l'aceto è spesso l'ingrediente principale di chi
vuole proporre pulizie eco-bio, ma purtroppo non ha la competenza per dare
informazioni del genere.
Il fatto che non sia ecologico “non lo credo io”. Qui
non stiamo parlando di religione. Lo dice la scienza e i calcoli appositi per
questo tipo di problematiche. E quelli relativi all'acido citrico sono i
calcoli dell'Unione Europea, non di un ente qualsiasi.
Gli strumenti di calcolo sono gli stessi che studiavo io 20 anni fa a Chimica
degli Inquinati, ma ora le conoscenze sono maggiori.
Se per degradare/eliminare un litro di acido acetico (contenuto nell'aceto e il
responsabile del suo impatto ambientale) ci vogliono 1666 litri di acqua ed
invece per degradare un litro di citrico ce ne vogliono 31, non credo serva una
laurea in chimica per concludere chi sia meglio usare...
Inoltre l'acido acetico è usato come sostanza per testare la bontà o meno degli
acciai, perché li corrode. Ripeto, in chimica anche solo un atomo di differenza
tra due molecole cambia totalmente le proprietà chimiche o fisiche della
sostanza. In questo caso acido citrico e aceto sono entrambe acidi, ma uno è
molto più corrosivo dell'altro. Si sono trovati metalli nell'acqua di scarico
delle lavatrice che usano aceto come ammorbidente...qualcosa si sta corrodendo
piano piano...
Infine, ma non di meno importanza, i detergenti che
usano acido acetico come unico principio attivo sono fuori legge vigente.
Per quanto riguarda la produzione dalla polvere di
acido citrico, tempo fa il processo aveva degli inconvenienti relativi
all'impatto ambientale. Ora è tutto prodotto tramite biotecnologia, come
avviene anche per l'insulina (indispensabile per i diabetici, ma che non si
avrebbe in quantità adeguata a soddisfare la richiesta se non si ricorresse alla
biotecnologia).
L'acido citrico in pratica si ottiene
tramite fermentazione biologica: dei fermenti modificati geneticamente*
“digeriscono” scarti alimentari (frutta, verdura, ecc) e trasformano questi
vegetali in molecole di acido citrico (assolutamente identiche e
indistinguibili a quelle contenute nel limone).
Il processo è sostenibile e ricicla scarti vegetali,
la polvere che si ottiene viene trasportata in barattoli o buste che certamente
pesano meno delle bottiglie di vetro dell'aceto e quindi richiedono meno
energia per il trasporto.
Davvero non vedo aspetti negativi nell'uso dell'acido
citrico come alleato nelle eco pulizie.
E' vera la credenza che in lavatrice più detersivo
si mette più sarà efficace? E per quanto riguarda la temperatura?
Per la dose di detersivo è vero il contrario!
Se mettiamo troppo detersivo rischiamo di fare una marea di schiuma, che
sottrae acqua alla serpentina e ci rompe la lavatrice. Non solo, troppa schiuma
attutisce lo sbattimento dei panni e quindi peggiora la capacità lavante.
Il dosaggio scritto in etichetta dal produttore di
detersivo ci può dare un'indicazione di massima, soprattutto in base alla
nostra acqua, se dura o dolce. Ma poi dobbiamo fare delle prove o regolarci in
base a “cosa” stiamo lavando. Il formulatore infatti fa una media degli
“sporchi standard”, ma non può sapere quanto è zozzo il nostro personale
bucato! Magari ne basta molto meno..anche perché spesso mettiamo cose
praticamente pulite in lavatrice (ci laviamo e cambiamo tutti i giorni e viviamo
in ambienti puliti).
La temperatura invece ha un grande effetto
sull'efficacia del lavaggio, se non ricordo male ogni 10 gradi possiamo quasi
dimezzare la dose di detersivo. Ma alcune cose non possiamo lavarle ad alte
temperature e quindi per avere un bucato bello pulito dobbiamo pretrattare le
patacche e usare un po' di candeggina delicata a base di acqua ossigenata,
efficace anche a freddo.
Profumazioni e oli essenziali. Sul tuo sito consigli
spesso di non inserirli, come mai? Il profumo di un detergente (per quanto
chimico) è innegabilmente attrattivo, forse perché siamo un po' assuefatti?
Non ci sono mai aggiunte di profumazioni nelle ricette
di Mammachimica, sia con oli essenziali che sintetici per vari motivi.
Innanzitutto perché il profumo non lava! Quindi è
assolutamente inutile in un detersivo, tutto ciò che non serve inquina o è
sprecato.
Inoltre la maggior parte degli allergeni sono
contenuti proprio nelle profumazioni, questi potrebbero causare fenomeni di
sensibilizzazione, quindi, soprattutto per i bambini, sarebbe meglio non usare
detergenti profumati (da nulla, ne sintetico ne oe).
Dal punto di vista ambientale, i profumi sintetici,
soprattutto quelli usati negli ammorbidenti che devono durare addirittura 15
giorni, sono molecolone grosse e inquinanti. Ma anche gli oe lo sono. Sono
naturali è vero, ma non tutto ciò che è naturale è automaticamente buono
(l'amianto, il botulino, il petrolio è naturale, ma non significa che sia una
cosa buona con cui venire a contatto).
A volte i detergenti con profumazioni derivanti da oe
risultano addirittura più impattanti di quelli con profumo sintetico, quindi
sta al formulatore dosarli molto bene.
C'è poi una nuova lista e nuovi studi che faranno
togliere parecchi oe dalla circolazione, perché dannosi per la salute.
Infine c'è l'aspetto pratico/chimico: gli oe sono oli,
pertanto non si mescolano con le soluzioni acquose di cui sono fatti tutti i
detergenti fai da te. Lo sanno anche i bambini che acqua e olio non si
mescolano...Metterli per esempio in un detersivo per lavatrice liquido
significa che galleggeranno in superficie, li travaserai al primo prelievo e li
sprecherai nella lavatrice. Andranno dritti dritti nello scarico al primo
risciacquo, perché non hanno fissativi come quelli commerciali, non si fissano
ai tessuti e quindi non li profumeranno.
Sono dell'idea che vale la pena provarci, prendere
coscienza di cosa usiamo per la nostra cura e quella della nostra casa... E
riversiamo nell'ambiente.
Poi siamo davvero liberi di scegliere, ma con le
informazioni giuste! Magari sentendo tante campane.
Avete altre domande? Dubbi? Curiosità? visitate il
sito
MAMMACHIMICA approfondendo
alle voci che più vi attanagliano e se non trovate risposta consultate Sara che
sarà certamente felice di aiutarvi (abbiate la gentilezza di leggere prima
perchè è un sito intriso di informazioni e magari potete rispondere da soli
alle vostre domande)
*I microorganismi modificati vengono
appunto sottoposti alla tecnica del DNA ricombinante, inserendo un gene che gli
consenta di produrre quello che vogliamo (basta fornirgli il materiale di
base).
Come un piccolo robot il microorganismo userà le
istruzioni per assemblare la proteina/enzima/sostanza di cui abbiamo
bisogno (simile a ciò che avviene durante la fermentazione del mosto d'uva o
della birra, dove i microrganismi producono nuove sostanze a partire dagli
zuccheri presenti nelle sostanze vegetali di partenza).
L'acido citrico, l'acido ialuronico (che
prima si estraeva dalle creste di gallo..o dall'umor vitreo delle mucche), l'insulina,
l'ormone della crescita, la chimosina (per far cagliare
il latte e fare il formaggio, che prima si estraeva dal vitellino..dopo averlo
ucciso ovviamente), la tripsina (per far digerire il latte
artificiale ai neonati), la vitamina B2, l'enzima
che sbianca i jeans, gli enzimi nei detresivi, il collagene,
parecchi farmaci salvavita, sono TUTTI derivanti da
microoorganismi modificati.
Perchè non ci sarebbe modo di averli in altro modo
nelle quantità che servono per tutti e inoltre queste molecole sintetiche sono
più pure (es l'insulina o la tripsina, non dà i problemi di allergia che invece
dava prima).
I microrganismi che le hanno prodotte hanno il DNA
modificato, ma loro non sono modificate! perchè loro non hanno DNA.
La molecola di acido citrico
non ha DNA, è esattamente identica a quella nel limone, non darà problemi alla
biodiversità o alla natura, e inoltre sono cose prodotte in laboratorio e stop
(non vengono immessi microorganismi nell'ambiente)